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venerdì 12 giugno 2009

CONGRESSO RELIGIOSE IN RETE CONTRO TRATTA DELLE PERSONE


CITTA' DEL VATICANO, 12 GIU. 2009 (VIS). Questa mattina nella Sala Stampa della Santa Sede, si è tenuta una Conferenza Stampa di presentazione del "Congresso 2009: Religiose in rete contro la tratta delle persone", organizzato dall’Unione Internazionale Superiore Generali (UISG) e dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), che si terrà a Roma dal 15 al 18 giugno 2009, presso l’Istituto Fratelli delle Scuole Cristiane.

Alla Conferenza Stampa sono intervenuti: Padre Eusebio Hernández Sola, O.A.R., Capo Ufficio presso la Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica; Suor Victoria Gonzáles de Castejón, R.S.C.J., Segretaria Generale dell’UISG; la Dottoressa Carmela Godeau, Vice-Capomissione OIM, Roma; Suor Bernadette Sangma, FMA e il Dottor Stefano Volpicelli, OIM.

“Il problema della ‘tratta degli esseri umani’” – ha detto Padre Hernández Sola – “costituisce una nuova forma di schiavitù del ventunesimo secolo, che lede la dignità e la libertà di tante donne e minori, ma oggi anche giovani e uomini, provenienti per lo più da Paesi poveri. (...) Questa nuove forme di povertà ci ricordano che la vita religiosa è chiamata, per vocazione, a svolgere un ruolo profetico nella società e nella chiesa d’oggi. Una nuova fantasia della carità deve portare la vita consacrata sulle nuove frontiere dell’evangelizzazione, delle nuove forme di povertà, e tra le più gravi la perdita della propria dignità”.

Suor Suor Bernadette Sangma ha spiegato che la presa di coscienza del fenomeno del traffico di essere umani sembra aumentare “in quanto alcune Congregazioni, in questi ultimi anni, hanno adottato il contrasto alla tratta come propria deliberazione capitolare rendendolo come mandato obbligatorio per i membri della loro Congregazione: tra essi anche qualche ordine maschile”.

“Data la complessità dei fattori che intervengono nella tratta di persone, il lavoro in rete in questo campo non è un’opzione libera, bensì una necessità, se ci si vuole impegnare in modo strategico. Le bande criminali che depredano donne e bambini sono altamente organizzate e collegate tra loro, da una parte all’altra del mondo. Solo attraverso la strategia della rete che colleghi i paesi di origine delle vittime, i paesi di transito e di destinazione, sarà possibile porre a punto gli strumenti per impedire che le persone più deboli e vulnerabili si trasformino in merce umana”.

Il progetto di collaborazione fra la UISG e l’OIM negli ultimi sei anni è stato per le religiose, ha affermato Suor Victoria Gonzáles de Castejón, “un’opportunità propizia per attuare concretamente l’intento dell’Unione e ampliare le nostre azioni di contrasto alla tratta da parte delle religiose e delle Congregazioni religiose femminili. Cercando di fare un bilancio del lavoro realizzato, emerge evidente la ricchezza dello scambio e della complementarità nella collaborazione tra i due organismi che rappresentano il volto pubblico e quello privato, il laico e la religiosa nella comune causa di difesa della vita delle persone che vivono nelle situazioni di gravi povertà e marginalità”.
OP/TRAFFICO ESSERI UMANI/UISG VIS 20090612 (480)

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