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martedì 28 aprile 2009

SOLIDARIETÀ COMUNITÀ CRISTIANA VITTIME TERREMOTO

CITTA' DEL VATICANO, 28 APR. 2009 (VIS). Alle 12:00 di questa mattina, il Papa è arrivato al Piazzale della Scuola della Guardia di Finanza a Coppito, dove ha incontrato la popolazione colpita dal terremoto del 6 aprile scorso ed il personale impegnato nei soccorsi (Volontari, Protezione Civile, Vigili del Fuoco, Militari, e così via).

  "Eccomi ora qui, in questa Piazza" - ha detto il Santo Padre - "che praticamente sin dal primo momento funziona come quartiere generale di tutta l'opera di soccorso. Questo luogo, consacrato dalla preghiera e dal pianto per le vittime, costituisce come il simbolo della vostra volontà tenace di non cedere allo scoraggiamento". Citando il motto del Corpo della Guardia di Finanza: "Nec recisa recedit", il Papa ha affermato che esso "sembra bene esprimere quella che il Sindaco ha definito la ferma intenzione di ricostruire la città con la costanza caratteristica di voi abruzzesi".

  "Questo ampio piazzale, che ha ospitato le salme delle tante vittime per la celebrazione delle esequie presiedute dal Cardinale Tarcisio Bertone" - ha proseguito il Pontefice - "raccoglie quest'oggi le forze impegnate ad aiutare L'Aquila e l'Abruzzo a risorgere presto dalle macerie del terremoto. (...) La mia visita in mezzo a voi, da me desiderata sin dal primo momento, vuole essere un segno della mia vicinanza a ciascuno di voi e della fraterna solidarietà di tutta la Chiesa".

  "In effetti, come comunità cristiana, costituiamo un solo corpo spirituale, e se una parte soffre, tutte le altri parti soffrono con lei; e se una parte si sforza di risollevarsi, tutte partecipano al suo sforzo. Devo dirvi che manifestazioni di solidarietà mi sono giunte per voi da tante parti. Numerose alte personalità delle Chiese Ortodosse mi hanno scritto per assicurare la loro preghiera e vicinanza spirituale, inviando anche aiuti economici".

  "Desidero sottolineare il valore e l'importanza della solidarietà" - ha detto ancora Papa Benedetto XVI - "che, sebbene si manifesti particolarmente in momenti di crisi, è come un fuoco nascosto sotto la cenere. La solidarietà è un sentimento altamente civico e cristiano e misura la maturità di una società. Essa in pratica si manifesta nell'opera di soccorso, ma non è solo una efficiente macchina organizzativa: c'è un'anima, c'è una passione, che deriva proprio dalla grande storia civile e cristiana del nostro popolo, sia che avvenga nelle forme istituzionali, sia nel volontariato".

  "Il tragico evento del terremoto invita la Comunità civile a la Chiesa ad una profonda riflessione"- ha sottolineato il Papa e, ricordando la Pasqua, ha detto: "Abbiamo celebrato la morte e la risurrezione di Cristo portando nella  mente e nel cuore il vostro dolore, pregando perché non venisse meno nelle persone colpite la fiducia in Dio e la speranza. Ma anche come Comunità civile occorre fare un serio esame di coscienza, affinché il livello delle responsabilità, in ogni momento, mai venga meno. A questa condizione, L'Aquila, anche se ferita, potrà tornare a volare".

  Al termine Benedetto XVI ha invocato la protezione della Madonna di Roio, Nostra Signora della Croce, molto venerata in Abruzzo, e in "tutte le località colpite dal terremoto", davanti alla quale, dopo la recita del Regina Coeli, ha deposto una rosa d'oro.

  A conclusione dell'incontro con la popolazione abruzzese, il Papa è rientrato in autovettura in Vaticano.
.../TERREMOTO/L'AQUILA                                   VIS 20090428 (540)


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