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giovedì 8 novembre 2007

DIFESA DEI DIRITTI DEI MIGRANTI E DEI MINORI


CITTA' DEL VATICANO, 8 NOV. 2007 (VIS). L'Arcivescovo Manuel Monteiro de Castro, Nunzio Apostolico in Spagna, è intervenuto, in qualità di Delegato della Santa Sede, alla 28° Conferenza dei Ministri Europei della Giustizia, tenutasi il 25 e 26 ottobre scorso, a Lanzarote (Spagna).

Nel suo intervento, il cui testo è stato reso pubblico oggi, l'Arcivescovo Monteiro de Castro pone l'accento "sulle condizioni e le modalità d'accesso alla giustizia da parte delle categorie di persone più vulnerabili quali i migranti e i minori, affinché vengano salvaguardati i loro diritti e si prevengano ed eliminino eventuali forme di discriminazione".

"Siamo consapevoli che le realtà vissute nel continente europeo dimostrano che tali persone, in vari modi, soffrono di forme di esclusione, di disparità di trattamento, nel mondo del lavoro, dell'educazione e della formazione o dell'assistenza sanitaria" - ha proseguito il Nunzio Apostolico - "Ancora di più lo sfruttamento e gli abusi, anche sessuali, che riguardano i minori e i migranti, specialmente le donne, pongono numerosi problemi di ordine morale e giuridico".

"La Delegazione della Santa Sede considera tali situazioni come una flagrante contraddizione con i valori fondamentali radicati nella cultura europea che ispirano il processo di integrazione in seno ai popoli europei, facendo così correre il rischio di trasformare le regole essenziali della convivenza in una semplice legalità formale che, spesso, non è realmente funzionale per le esigenze dell'ordine sociale".

"Quanto alla situazione di coloro che richiedono asilo politico e dei rifugiati, è da notare che" - ha detto ancora il Presule - "generalmente l'approccio giuridico e procedurale si limita a considerare il loro ingresso nei paesi, senza preoccuparsi di conoscere i motivi che spingono queste persone ad abbandonare il proprio paese d'origine".

"È quindi necessario che accanto all'impegno umanitario, siano promulgate norme e procedure che permettano di tradurre in termini di giustizia le forme di solidarietà proprie agli europei, riconoscendo che ogni persona, in ragione della sua dignità e dei diritti che ne derivano, non può essere oggetto di atti di discriminazione".
DELSS/GIUSTIZIA/MONTEIRO VIS 20071108 (340)


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