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lunedì 9 febbraio 2009

VERA E PIÙ PROFONDA MALATTIA DELL'UOMO È L'ASSENZA DI DIO


CITTA' DEL VATICANO, 8 FEB. 2009 (VIS). Alle ore 12:00 di questa mattina, il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l'Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

  Benedetto XVI, nel commentare l'episodio del Vangelo che narra la guarigione della suocera di Simone e di una moltitudine di persone afflitte da mali di ogni genere, ha affermato: "L'esperienza della guarigione dei malati ha occupato buona parte della missione pubblica di Cristo e ci invita ancora una volta a riflettere sul senso e sul valore della malattia in ogni situazione in cui l'essere umano possa trovarsi".

  "Questa opportunità ci viene offerta anche dalla Giornata Mondiale del Malato" - ha ricordato il Papa - "che celebreremo mercoledì prossimo, 11 febbraio, memoria liturgica della Beata Vergine Maria di Lourdes. Nonostante che la malattia faccia parte dell'esperienza umana, ad essa non riusciamo ad abituarci, non solo perché a volte diventa veramente pesante e grave, ma essenzialmente perché siamo fatti per la vita, per la vita completa. Giustamente il nostro 'istinto interiore' ci fa pensare a Dio come pienezza di vita, anzi come Vita eterna e perfetta".

  "Quando siamo provati dal male e le nostre preghiere sembrano risultare vane, sorge allora in noi il dubbio ed angosciati ci domandiamo: qual è la volontà di Dio? È proprio a questo interrogativo che troviamo risposta nel Vangelo. (...) Gesù non lascia dubbi: Dio - del quale Lui stesso ci ha rivelato il volto - è il Dio della vita, che ci libera da ogni male. I segni di questa sua potenza d'amore sono le guarigioni che compie: dimostra così che il Regno di Dio è vicino restituendo uomini e donne alla loro piena integrità di spirito e di corpo".

  "Dico che queste guarigioni sono segni" - ha sottolineato il Papa - "guidano verso il messaggio di Cristo, ci guidano verso Dio e ci fanno capire che la vera e più profonda malattia dell'uomo è l'assenza di Dio, della fonte di verità e di amore".

  "Grazie all'azione dello Spirito Santo, l'opera di Gesù si prolunga nella missione della Chiesa. Mediante i Sacramenti è Cristo che comunica la sua vita a moltitudini di fratelli e sorelle, mentre risana e conforta innumerevoli malati attraverso le tante attività di assistenza sanitaria che le comunità cristiane promuovono con carità fraterna e mostrano così il volto di Dio, il Suo amore".

  "Preghiamo per tutti i malati, specialmente per quelli più gravi, che non possono in alcun modo provvedere a se stessi, ma sono totalmente dipendenti dalle cure altrui: possa ciascuno di loro sperimentare, nella sollecitudine di chi gli è accanto, la potenza dell'amore di Dio e la ricchezza della sua grazia che ci salva. Maria, salute degli infermi, preghi per noi!"
ANG/MALATTIA/...                                   VIS 20090209 (470)


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