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mercoledì 18 giugno 2008

SANT'ISIDORO: SINTESI VITA ATTIVA E VITA CONTEMPLATIVA

CITTA' DEL VATICANO, 18 GIU. 2008 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha dedicato la catechesi dell'Udienza Generale del mercoledì a Sant'Isidoro di Siviglia (560-636), definito dal Concilio di Toledo (653), "Illustre maestro della nostra epoca, e gloria della Chiesa cattolica". L'Udienza si è tenuta in Piazza San Pietro con la partecipazione di 11.000 persone.

  Sant'Isidoro di Siviglia, fratello minore di Leandro, Vescovo di Siviglia - al quale successe sulla cattedra episcopale nel 599 - fu grande amico del Papa Gregorio Magno -  ha ricordato il Papa - "Il rilievo è importante, perché permette di tenere presente un accostamento culturale e spirituale alla comprensione della personalità di Isidoro. Egli deve infatti molto a Leandro, persona molto esigente, studiosa e austera (...) Leandro si era preoccupato di predisporre il necessario per far fronte alla situazione politico-sociale del momento: in quei decenni infatti i Visigoti, barbari e ariani, avevano invaso la penisola iberica e si erano impadroniti dei territori appartenuti all'Impero romano. Occorreva conquistarli alla romanità e al cattolicesimo".

  "Isidoro, (...) fu educato (...) a sviluppare, sotto la responsabilità del fratello maggiore, una disciplina molto forte nel dedicarsi" allo studio di opere classiche, pagane e cristiane. Le sue opere "comprendono una conoscenza enciclopedica della cultura classica pagana e un'approfondita conoscenza della cultura cristiana".

  "Uomo dalle contrapposizioni dialettiche accentuate", Sant'Isidoro "anche nella sua vita personale, sperimentò un permanente conflitto interiore, (...) fra desiderio di solitudine, per dedicarsi unicamente alla meditazione della Parola di Dio, ed esigenze della carità verso i fratelli della cui salvezza si sentiva, come Vescovo, incaricato".

  Il Dottore della Chiesa che "durante gli anni della fanciullezza aveva dovuto sperimentare l'amarezza dell'esilio (...) era pervaso di entusiasmo apostolico: sperimentava l'ebbrezza di contribuire alla formazione di un popolo che ritrovava finalmente la sua unità, sul piano sia politico che religioso, con la provvidenziale conversione dell'erede al trono visigoto Ermenegildo dall'arianesimo alla fede cattolica".

  "Non si deve tuttavia sottovalutare" - ha proseguito il Pontefice - "l'enorme difficoltà di affrontare in modo adeguato problemi assai gravi come quelli dei rapporti con gli eretici e con gli Ebrei. Tutta una serie di problemi che appaiono molto concreti anche oggi, soprattutto se se considera ciò che avviene in certe regioni nelle quali sembra quasi di assistere al riproporsi di situazioni assai simili a quelle presenti nella penisola iberica in quel sesto secolo".

  "Da ammirare è, in ogni caso" - ha rilevato il Pontefice - "il suo assillo di non trascurare nulla di ciò che l'esperienza umana aveva prodotto nella storia della sua patria e del mondo intero. Isidoro non avrebbe voluto perdere nulla di ciò che era stato acquisito dall'uomo nelle epoche antiche, fossero esse pagane, ebraiche o cristiane. (...) Nella discussione dei vari problemi teologici, egli mostra di percepirne la complessità e propone spesso con acutezza soluzioni che raccolgono ed esprimono la verità cristiana completa".

  "Il realismo di un vero pastore lo convince però del rischio che i fedeli corrono di ridursi ad essere uomini ad una dimensione", per cui Isidoro di Siviglia propone una sintesi fra vita contemplativa e vita attiva ispirata all'esempio di Cristo: "'Il Salvatore Gesù ci offrì l'esempio della vita attiva, quando durante il giorno si dedicava a offrire segni e miracoli in città, ma mostrò la vita contemplativa quando si ritirava sul monte e vi pernottava dedito alla preghiera'. (...) Come si deve amare Dio con la contemplazione, così si deve amare il prossimo con l'azione".

  "Questa sintesi è la lezione che il grande Vescovo di Siviglia" - ha concluso il Papa - "lascia a noi, cristiani di oggi, chiamati a testimoniare Cristo all'inizio di un nuovo millennio".
AG/ISIDORO DI SIVIGLIA/...                           VIS 20080618 (560)


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