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mercoledì 30 aprile 2008

FEDE E RAGIONE INTRINSECAMENTE NON VIOLENTE

CITTA' DEL VATICANO, 30 APR. 2008 (VIS). Questa mattina, al termine dell'Udienza Generale, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto i partecipanti al sesto colloquio promosso dal Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso e dal "Centro per il Dialogo Interreligioso" della "Organizzazione per i Rapporti con la Cultura Islamica" di Teheran (Iran), sul tema: "Fede e ragione nel Cristianesimo e nell'Islam".

  I partecipanti all'incontro, presieduto congiuntamente dal Cardinale Jean-Louis Tauran, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso e dal Dottor Mahdi Mostafavi, Presidente della "Organizzazione per i Rapporti con la Cultura Islamica", esaminando il tema dell'incontro, hanno trovato convergenze sui seguenti punti:

  "Fede e ragione sono ambedue doni di Dio all'umanità".

  "Fede e ragione non si contraddicono a vicenda, la fede può, in alcuni casi, essere al di sopra della ragione, ma mai contro di essa".

  "Fede e ragione sono intrinsecamente non violente. Né la ragione né la fede devono essere usate per commettere la violenza; purtroppo entrambe sono state alcune volte usate in modo erroneo per perpetrare violenze. In ogni caso, questi avvenimenti non possono mettere in discussione né la ragione né la fede".

  "Entrambe le parti hanno convenuto su di una ulteriore cooperazione per promuovere una autentica religiosità, in particolare la spiritualità, per incoraggiare il rispetto dei simboli considerati sacri e per promuovere i valori morali".

  "Cristiani e Musulmani devono andare oltre la tolleranza, accettando le differenze, mentre sono consapevoli dei punti comuni e ne ringraziano Dio. Essi sono chiamati al rispetto reciproco, e perciò condannano lo scherno delle credenze religiose".

  "Occorre evitare generalizzazioni quando si parla di religione. Differenze di confessioni nell'ambito del Cristianesimo e dell'Islam e diversità di contesti storici sono importanti fattori da considerare".

  "Le tradizioni religiose non possono essere giudicate sulla base di un singolo verso o di un singolo brano presente nei rispettivi Libri Sacri. Sono necessari una visione olistica ed un adeguato metodo ermeneutico per una loro adeguata comprensione".
OP/DIALOGO CRISTIANI:ISLAM/TAURAN:MOSTAFAVI    VIS 20080430 (330)


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