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giovedì 3 maggio 2007

NECESSITÀ VITALE DIALOGO CULTURALE E INTERRELIGIOSO


CITTA' DEL VATICANO, 3 MAG. 2007 (VIS). Monsignor Francesco Follo, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'U.N.E.S.C.O., è intervenuto il 24 aprile scorso, a Parigi, alla 176° Sessione del Consiglio Esecutivo dell'U.N.E.S.C.O., in merito al punto 19 del "Progetto di strategia a medio termine 2008-2013", sull'importanza del dialogo interconfessionale e interreligioso per la promozione del rispetto e del dialogo tra le culture.

  Nel suo intervento dal titolo "Il dialogo interculturale e interreligioso è una necessità vitale" - frase pronunciata dal Santo Padre Benedetto XVI a Colonia, il 20 agosto 2005, in occasione del suo incontro con i Rappresentanti di diverse comunità musulmane - il Presule ha riaffermato che: "Anche se le culture sono contraddistinte da interpretazioni diverse della realtà, esse condividono in profondità l'esperienza fondamentale della condizione umana: uomini e donne di ogni cultura devono affrontare gli stessi problemi della nascita e della morte, del lavoro, della malattia, dell'ingiustizia sociale, dell'ambiente, della salvaguardia del nostro pianeta".

  "Gli scambi culturali" - ha proseguito Monsignor Follo - "comportano inoltre che si tenga conto delle religioni in quanto tali (...) anche perché l'esperienza religiosa è sovente iscritta nel cuore della cultura. (...) Si deve anche riconoscere, è vero, che le religioni sono state purtroppo, in alcuni casi, fattori di violenza nella storia dell'umanità (...). È importante però sottolineare anche come le religioni abbiano contribuito e possono ancora contribuire alla coesione sociale, alla riconciliazione e alla pace".

  "Uno sguardo alla storia passata" - ha affermato ancora il Presule - "dimostra in tutti i casi quanto noi siamo  debitori a quegli uomini che, a loro volta, hanno favorito la comunicazione fra mondi molto diversi fra loro. Anche Sant'Agostino può legittimamente apparire, oltre quindici secoli dopo, come un 'ponte' fra le culture: fra l'Africa antica e Roma, fra l'Oriente greco e la latinità, fra il mondo antico e il Medio Evo, ed anche fra il mondo antico e l'epoca moderna".

  "Tali figure" - ha concluso il Nunzio Apostolico - "devono incoraggiare a ricercare oggi le vie di uno scambio fra culture. Il mescolarsi delle popolazioni si verifica più che mai nell'epoca della globalizzazione. Ne va, sopratutto, del futuro dell'umanità: quali che siano le differenze, tutti gli uomini formano una sola famiglia, e questa famiglia ha la vocazione a vivere nell'unità e nella pace".
DELSS/DIALOGO INTERRELIGIOSO/FOLLO:UNESCO         VIS 20070503 (390)


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