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martedì 13 dicembre 2005

PRESENTAZIONE DEL CARDINALE MARTINO MESSAGGIO PACE


CITTA' DEL VATICANO, 13 DIC. 2005 (VIS). Il Cardinale Renato Raffaele Martino, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, ha presentato oggi presso la Sala Stampa della Santa Sede, il Messaggio del Santo Padre Benedetto XVI per la Giornata Mondiale della Pace 2006, che si celebra ogni anno il 1° gennaio e che quest'anno ha per tema: "Nella verità, la pace".

Alla presentazione sono intervenuti anche il Vescovo Giampaolo Crepaldi, Segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace ed il Monsignor Frank J. Dewane, Sotto-Segretario del medesimo Dicastero.

"Il Santo Padre" - ha detto il Cardinale Martino - "ha scelto e proposto come tema di riflessione 'la verità', collegandone le molteplici dimensioni alle varie questioni che riguardano la pace nel mondo contemporaneo", ispirandosi alle indicazioni della Costituzione Pastorale 'Gaudium et spes' del Concilio Vaticano II.

"Il tema della verità, senza dubbio" è "un tema assai caro a Benedetto XVI, costantemente ripreso nel suo magistero tanto da caratterizzarne il ministero papale come un motivo di fondo sul quale e a partire dal quale vengono strutturate le altre tematiche trattate e proposte secondo l'arte musicale delle 'variazioni sul tema'".

"Il Messaggio papale si presenta strutturato in quattro parti: (...) nella prima parte, di carattere teologico e spirituale, si evidenza il senso e il valore della connessione tra pace, verità e menzogna; nella seconda, la verità della pace viene vista nel contesto di una concreta situazione di guerra; nella terza (...) viene trattata in stretto collegamento con la tragica e dirompente realtà del terrorismo; nella quarta, (...) in riferimento all'urgente esercizio di quelle necessarie responsabilità per rilanciare (...) il processo politico del disarmo".

"La trattazione della prima parte" - ha proseguito il Cardinale Martino - "è contenuta nei numeri che vanno dal 3 al 6. (...) Il Santo Padre avverte che i temi della verità e della menzogna non devono essere considerati come oziosi passatempi per estemporanee elucubrazioni intellettualistiche, ma come temi strettamente e vitalmente connessi con la storia umana, come eventi storici ed eventi decisivi da cui dipende la salvezza o la perdizione, la felicità o l'infelicità degli uomini e delle donne, in definitiva, come eventi da cui dipende la pace".

Il Papa afferma successivamente che la pace è "'il frutto dell'ordine impresso nella società umana dal suo divino Fondatore" e ricorda che "per far progredire il fronte della pace, l'umanità di oggi deve far tesoro della 'legge morale universale' (...). A questo punto (...) il Santo Padre introduce la sua riflessione sulla menzogna come peccato dalle devastanti conseguenze nella vita degli individui e delle nazioni". Dal punto di vista storico, il Papa "formula un giudizio severissimo sul secolo scorso" e conclude questa prima parte del Messaggio sottolineado "'l'insopprimibile bisogno di pace'" che è "'presente nel cuore di ogni essere umano'" e ribadisce "'la comune appartenenza di tutti gli uomini e di tutte le donne alla stessa famiglia umana'".

Nella seconda parte del Messaggio, il Santo Padre "considera la verità della pace con riferimento al caso concreto in cui la guerra sia scoppiata. In questo caso deve valere il pieno rispetto e la completa osservanza del 'diritto internazionale umanitario' che (...) deve restare per la comunità internazionale un punto di riferimento".

"Dopo aver confermato la tradizionale condanna del terrorismo" - nella terza parte del Messaggio - "Benedetto XVI offre un innovativo e fino ad ora inesplorato paradigma interpretativo del fenomeno del terrorismo. La fonte ispiratrice del terrorismo va rintracciata nel 'nichilismo' da una parte e nel 'fondamentalismo' fanatico dall'altra. Essi si rapportano con la verità, e quindi anche con la verità della pace, in modo completamente errato".

Il Papa, ha affermato il Cardinale Martino, non dimentica il dato di un progressivo calo numerico dei conflitti armati, ma nello stesso tempo ricorda le numerosissime situazioni in cui il conflitto è come fuoco sotto la cenere e stigmatizza due precise situazioni: "la responsabilità di quelle autorità che, invece di esercitare il loro legittimo potere per una responsabile azione di governo promotrice della pace, lo utilizzano per fomentare nei popoli sentimenti di disprezzo verso altri popoli e nazioni" ed "'i programmi di alcuni governi decisi ad utilizzare l'energia nucleare per dotare i loro paesi di armi terribili e micidiali, nella falsa convinzione di garantire la sicurezza dei loro popoli".

Al termine della presentazione, il Cardinale Martino ha segnalato "i tanti passaggi del documento dedicati a temi squisitamente spirituali, tanto da delineare un suggestivo percorso di spiritualità della pace", sia in una dimensione cristologica, che missionaria ed ecclesiale ed ha sottolineato il forte invito, a conclusione del Messaggio, "a pregare per la pace e a testimoniare la pace tramite l'esercizio della carità".
OP/PRESENTAZIONE MESSAGGIO PACE/MARTINO VIS 20051213 (770)

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