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lunedì 21 marzo 2005

DOMENICA PALME: DA CROCE DI CRISTO VENGONO ENERGIE NUOVE


CITTA' DEL VATICANO, 20 MAR. 2005 (VIS). Il Cardinale Camillo Ruini, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma, ha presieduto a nome del Santo Padre, la Celebrazione della Domenica delle Palme e della Passione del Signore. Prima dell'inizio della Messa, il Cardinale ha benedetto le palme e gli ulivi.

Durante la cerimonia la finestra dell'appartamento privato di Giovanni Paolo II è rimasta aperta, e, ad un lato di essa, è stata collocata una palma.

Alla Celebrazione hanno preso parte circa 50.000 fedeli, in maggioranza giovani, in occasione della ricorrenza diocesana della XX Giornata Mondiale della Gioventù, come preludio della Giornata che si celebrerà a livello internazionale, l'agosto prossimo, a Colonia (Germania).

Facendo riferimento al racconto della Passione del Signore che si narra nel Vangelo di oggi, il Cardinale Ruini ha affermato: "Dall'umiliazione, dalla sofferenza e dalla morte del Figlio di Dio prende luce il mistero di Dio e anche il mistero dell'uomo. Se guardiamo infatti alle tante sofferenze umane, soprattutto alla sofferenza non colpevole, rimaniamo come smarriti e siamo spinti a chiederci se veramente Dio ci vuol bene e si prende cura di noi, oppure se non ci sia, per caso, un destino malvagio che nemmeno Dio può cambiare".

"Nella croce di Cristo, invece, veniamo a contatto con il vero volto di Dio. (...) Nella croce di Cristo, infatti, il volto di Dio non perde la sua grandezza e il suo mistero, eppure diventa straordinariamente vicino e amico, perché è il volto di Colui che, nel proprio Figlio condivide fino in fondo anche il lato più oscuro della condizione umana".

Il Vicario del Santo Padre ha sottolineato che: "Perciò dalla croce di Cristo si diffondono una forza e una speranza di redenzione sull'intera sofferenza umana: il dramma e il mistero della sofferenza - che sono in fondo il dramma e il mistero della nostra vita - in questo modo non vengono eliminati, ma non ci appaiono più qualcosa di oscuro e insensato".

Rivolgendosi ai giovani presenti, il Porporato li ha esortati a seguire l'invito di Cristo: "'Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua'. Questa parola" - ha detto - "fa comprensibilmente paura, anzi, fa ancora più paura a noi, uomini del nostro tempo che siamo portati a vedere nella sofferenza soltanto qualcosa di inutile e di dannoso. Ma proprio questo è il nostro errore, che ci impedisce di comprendere non soltanto il significato della sofferenza, ma anche il senso della vita".

"La Croce di Gesù non deprime e non indebolisce. Da essa, al contrario, vengono energie sempre nuove, quelle che risplendono nelle imprese dei Santi e che hanno reso feconda la storia della Chiesa, quelle che oggi traspaiono con speciale chiarezza dal volto affaticato del Santo Padre".
HML/GIOVANI:CROCE/RUINI VIS 20050321 (470)

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