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venerdì 21 gennaio 2005

XX FONDAZIONE PONTIFICIO CONSIGLIO PASTORALE SALUTE


CITTA' DEL VATICANO, 21 GEN. 2005 (VIS). Questa mattina Giovanni Paolo II, nel ricevere sessanta membri del Pontificio Consiglio per la Pastorale degli Operatori Sanitari, riuniti in assemblea plenaria, ha ricordato che quest'anno ricorre il ventesimo anniversario di fondazione del Dicastero, il cui operato è al "a servizio della diffusione del Vangelo della speranza cristiana nel vasto mondo di coloro che soffrono e di coloro che sono chiamati a prendersi cura dei sofferenti".

"Questo momento" - ha proseguito il Pontefice - "diventa, inoltre, per voi efficace stimolo ad un rinnovato impegno nel tradurre in atto i vostri programmi per 'diffondere, spiegare e difendere gli insegnamenti della Chiesa in materia di sanità e favorirne la penetrazione nella pratica sanitaria', come è detto nel Motu Proprio 'Dolentium hominum'", che istituì il Pontificio Consiglio nel 1985.

"La Chiesa" - ha detto ancora il Pontefice - "nella sua azione pastorale, è chiamata ad affrontare le più delicate e non eludibili questioni che sorgono nell'animo umano di fronte alla sofferenza, alla malattia e alla morte. È dalla fede nel Cristo morto e risorto che quegli interrogativi possono trarre il conforto della speranza che non delude. Il mondo odierno, che spesso non possiede la luce di questa speranza, suggerisce soluzioni di morte. Di qui l'urgenza di promuovere una nuova evangelizzazione e una forte testimonianza di fede operosa in queste ampie aree secolarizzate".

"Il Pontificio Consiglio fa bene, pertanto, a incentrare le sue riflessioni e i suoi programmi sulla santificazione del momento della malattia e sul ruolo speciale che ha il malato nella Chiesa e nella famiglia in virtù della presenza viva di Cristo in ogni persona sofferente".

I responsabili della Chiesa, ha concluso il Pontefice, devono riservare "un'attenzione stimolante ed operosa alle strutture ove il malato soffre talora forme di emarginazione e di carenza di sostegno sociale. Tale attenzione deve estendersi anche alle aree del mondo dove i malati più bisognosi, nonostante i progressi della medicina, mancano di farmaci e di adeguata assistenza. Una sollecitudine particolare la Chiesa deve poi riservare a quelle zone del mondo ove i malati di Aids sono privi di assistenza. Per essi è stata in special modo creata la Fondazione 'Il Buon Samaritano', il cui scopo è di contribuire ad aiutare le popolazioni più esposte con il necessario sostegno di supporti terapeutici".
AC/PLENARIA:PASTORALE SALUTE/... VIS 20050121 (390)

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