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mercoledì 10 novembre 2004

UDIENZA GENERALE: NON FONDARE LA VITA SU PSEUDO VALORI


CITTA' DEL VATICANO, 10 NOV. 2004 (VIS). L'Udienza Generale di oggi si è tenuta in due momenti distinti: dapprima il Santo Padre si è rivolto ai fedeli di lingua tedesca e inglese nella Basilica Vaticana e successivamente agli altri fedeli nell'Aula Paolo VI.

Tema dell'Udienza di oggi è stato il Salmo 61: "Solo in Dio la nostra pace", che, ha spiegato il Pontefice "contrappone due specie di fiducia. Sono due scelte fondamentali, una buona e una perversa, che comportano due differenti condotte morali. C'è innanzitutto la fiducia in Dio (...) Il Salmistra ribadisce: 'In Dio è la mia salvezza e la mia gloria; il mio saldo rifugio, la mia difesa è in Dio".

"C'è poi un'altra fiducia di stampo idolatrico" - ha continuato il Pontefice - "sulla quale l'orante fissa con insistenza la sua attenzione critica. È una fiducia che fa cercare la sicurezza e la stabilità nella violenza, nella rapina e nella ricchezza".

Riferendosi alla violenza, Giovanni Paolo II ha detto: "Il primo falso dio è la violenza cui l'umanità continua purtroppo a ricorrere anche nei nostri giorni insanguinati. A questo idolo si accompagna l'immenso corteo di guerre, oppressioni, prevaricazioni, torture e uccisioni esecrande, inflitte senza sussulto di rimorso".

"Il secondo falso dio è la rapina" - ha spiegato il Papa - "che s'esprime nell'estorsione, nell'ingiustizia sociale, nell'usura, nella corruzione politica ed economica. Troppa gente coltiva la 'illusione' di soddisfare in questo modo la propria ingordigia".

"Infine, la ricchezza è il terzo idolo a cui 'si attacca il cuore' dell'uomo nella speranza ingannevole di potersi salvare dalla morte e assicurarsi un primato di prestigio e di potere".

"Se noi fossimo più consapevoli della nostra caducità" - ha sottolineato il Papa - "e del limite proprio delle creature, non sceglieremmo la via della fiducia negli idoli, né organizzeremmo la nostra vita su una scala di pseudo-valori fragili e inconsistenti. Ci orienteremmo piuttosto verso l'altra fiducia, quella che ha il suo centro nel Signore, sorgente di eternità e di pace".

"Il Concilio Vaticano II" - ha detto infine il Santo Padre - "ha applicato ai sacerdoti, l'invito del Salmo 61 a 'non attaccare il cuore alla ricchezza'. Il Decreto sul ministero e la vita sacerdotale esorta: 'Non si affezionino in alcun modo alle ricchezze (...). Tuttavia questo appello a rigettare la fiducia perversa e a scegliere quella che ci porta a Dio vale per tutti e deve diventare la nostra stella polare nel comportamento quotidiano, nelle decisioni morali, nello stile di vita".
AG/SALMO 61/... VIS 20041110 (420)

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