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venerdì 2 aprile 2004

STABILITÀ INTERNAZIONALE E RAFFORZAMENTO RUOLO O.N.U.


CITTA' DEL VATICANO, 2 APR. 2004 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienza il Signor Naji Abi Assi, nuovo Ambasciatore del Libano presso la Santa Sede, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali. Nel suo discorso, Giovanni Paolo II ha ricordato che di fronte all'attuale situazione internazionale: "La Santa Sede non cessa di pronunciarsi a favore del ritorno alla stabilità e all'ordine internazionale, grazie al riconoscimento del ruolo regolatore degli organismi internazionali, in particolare dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, e al rafforzamento dei suoi strumenti decisionali e d'azione, al fine di ridurre i focolai di tensione e di garantire la pace".

"È auspicabile" - ha proseguito il Pontefice - "che il vostro Paese ritrovi condizioni di stabilità che favoriscono uno sviluppo economico e sociale duraturo, proficuo per tutti, particolarmente per i più bisognosi. Si eviterà così che si creino situazioni di ingiustizia o di difficoltà economiche, sentimenti di frustrazione che rendono più fragile il tessuto sociale, scoraggiando certe parti della popolazione dal rimanere nel Paese e favorendo l'emigrazione. Tutto ciò indebolisce la nazione privandola delle sue risorse più preziose, gli uomini".

Riferendosi successivamente alla posizione strategica del Libano, il Santo Padre ha auspicato che la comunità internazionale assuma le proprie responsabilità ed inviti le parti in causa, in primo luogo gli Israeliani e i Palestinesi, "a riprendere il dialogo senza indugio per individuare i mezzi che pongano fine al ciclo infernale della violenza reciproca". Non si potrà ristabilire una pace duratura in Medio Oriente, ha ribadito ancora il Pontefice, se manca "il coraggio politico, senza la ferma determinazione a riconoscere i diritti di ognuno, compresi quelli dell'avversario, per imboccare con lui la via della pace nel rispetto della giustizia, né senza l'accettazione del ricorso al perdono reciproco, per guarire le terribili ferite inflitte della violenza reciproca. (…) Che tutti i responsabili politici ascoltino questo appello per operare attivamente e senza indugi a riannodare i legami, al servizio del ristabilimento della pace a cui tutti aspirano!".

Il Papa ha concluso il suo discorso esortando i cattolici delle diverse comunità cattoliche del Libano a "lavorare insieme al servizio della comunione, e a proseguire sul cammino dell'unità con i fratelli di altre confessioni. Che si impegnino, in modo specifico, nel dialogo interreligioso con i musulmani, soprattutto nell'ambito dell'educazione dei giovani (…) e nel dialogo della vita".
AC/CREDENZIALI/LIBANO:ABI ASSI VIS 20040402 (400)

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