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venerdì 9 gennaio 2004

VESCOVI OCEANO INDIANO: REALTÀ DIVERSE, GRANDI DISTANZE


CITTA' DEL VATICANO, 9 NOV 2004 (VIS). A conclusione della visita "ad Limina Apostolorum,", i Vescovi della Conferenza Episcopale dell'Oceano Indiano (CEDOI) sono stati ricevuti oggi dal Santo Padre Giovanni Paolo II che ha sottolineato la necessità di "un' autentica comunione spirituale", considerata "la diversità delle situazioni religiose ed umane delle vostre regioni" e "anche le grandi distanze che separano le vostre Diocesi".

Il Vescovo Gilbert Aubry, Presidente della Conferenza Episcopale, ha messo in evidenza nel suo discorso rivolto al Santo Padre che la CEDOI è, infatti, composta da una Repubblica Islamica (le Isole Comores), due Repubbliche che fanno parte del Commonwealth (Seychelles e Mauritius), un Dipartimento Francese D'Oltremare che è anche una regione ultra-periferica d'Europa (La Reunion) ed una comunità territoriale francese (l'Isola di Mayotte).

Il Papa ha iniziato il suo discorso invitando "il popolo cristiano a vivere l'Anno dell'Eucaristia come un tempo forte di incontro con Cristo", un tempo "in cui scoprire, nell'incomparabile tesoro che Gesù ci ha lasciato, la gioia e la bontà dell'amorosa presenza del Salvatore", un tempo "di riscoperta dell'importanza della Domenica e della necessità di santificarla, con la partecipazione regolare alla celebrazione domenicale".

Definendo la formazione dei futuri sacerdoti una "sfida" per la Chiesa, Giovanni Paolo II ha incoraggiato i formatori dei seminaristi "nel loro prezioso servizio" a rendere il seminario "il posto per un serio discernimento della vocazione e un'autentica comunità formativa al ministero sacerdotale". Ha esortato i Vescovi a rivalutare la pastorale ministeriale per le vocazioni e "a farne un essenziale interesse nelle vostre Diocesi". Ha invitato ad avere attenzione per i sacerdoti nella loro vita spirituale e a dare loro un solido fondamento sul quale costruire, specialmente "attraverso una assidua vita di preghiera ed i sacramenti dell'Eucaristia e della Confessione". (...) Essere loro vicini visitando, ascoltando ed avendo in comune l'amicizia così non si sentiranno isolati od incompresi".

Il Papa ha sottolineato l'importanza di contare sui laici con "una solida formazione religiosa" la cui presenza ed il cui contributo alla società, "in presenza di altri credi religiosi", "sapranno comunicare il messaggio cristiano ed incoraggiare altri discepoli di Cristo a dare testimonianza alla loro fede". Giovanni Paolo II ha aggiunto che "la penetrazione culturale del messaggio evangelico è un compito di grande importanza" e che " è anche una necessità affinché un popolo faccia progressi nel dialogo interreligioso".

Il Santo Padre alla fine ha parlato delle famiglie e dei giovani. "L'attenzione alle famiglie ed al loro sviluppo armonico è una delle priorità pastorali" specialmente perché "l'evoluzione sociale oggi contribuisce a creare strutture familiari fragili". Ha invitato i Vescovi ad insistere sul "valore del matrimonio e della famiglia nei piani di Dio", affermando che "le famiglie "sono luoghi privilegiati per formare i giovani e per trasmettere i valori morali e spirituali. La formazione umana e spirituale dei giovani è una risposta urgente alla sfida della testimonianza di oggi del Vangelo".
AL/.../CEDOI VIS 20041109 (470)

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