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venerdì 14 novembre 2003

VADEMECUM CENTRI CULTURALI CATTOLICI


CITTA' DEL VATICANO, 14 NOV. 2003 (VIS). Questa mattina, nella Sala Stampa della Santa Sede, si è svolta la presentazione del Vademecum dei Centri Culturali Cattolici elaborato dal Pontificio Consiglio della Cultura e dal Servizio Nazionale per il Progetto Culturale della Conferenza Episcopale Italiana, con la partecipazione del Cardinale Paul Poupard, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e del Vescovo Giuseppe Betori, Segretario Generale della CEI.

Il Cardinale Poupard ha ricordato che il Vademecum è il risultato degli incontri internazionali dei Centri Culturali Cattolici "di aree geografiche e culturali omogenee", inaugurati nel 1993. "In ogni occasione, oltre ad offrire il nostro contributo per la promozione e lo sviluppo dei Centri Culturali Cattolici, abbiamo ascoltato attentamente e fatto tesoro delle domande, dei bisogni, delle aspettative di ciascuno di loro. Una prima esigenza pienamente accolta è stata quella di creare uno strumento di comunicazione per formare una vera rete di queste realtà".

"Il Pontificio Consiglio della Cultura," - ha proseguito il Cardinale Poupard - "ha pubblicato un Elenco Internazionale dei Centri Culturali Cattolici" che potrà essere consultato sul sito Internet del Dicastero. L'elenco dei Centri Culturali Italiani è stato pubblicato in un fascicolo a parte.

Il Presidente del Dicastero ha spiegato che dietro la generica denominazione di "Centro Culturale Cattolico" "si celano realtà estremamente diversificate, caratterizzate da molteplici attività ed interessi", con l'obiettivo fondamentale di "mettere in rapporto la fede cristiana con la cultura o le culture del nostro tempo, e con tutti i fenomeni connessi. Dunque è il rapporto fede-cultura il binario essenziale su cui si muovono tutte le realtà che chiamiamo Centri Culturali Cattolici".

"Per colmare il fossato tra fede e culture, tra Vangelo ed esperienza quotidiana, tra l'annuncio di Cristo e l'indifferenza o l'ateismo pratico di tanti uomini e donne del nostro tempo, la Chiesa ha compiuto passi enormi, soprattutto a partire dal Concilio Vaticano II e dall'appello di Paolo VI, che, nella 'Evangelii Nuntiandi', denunciava tale frattura come il vero dramma della nostra epoca". Oltre agli interventi del Magistero e dei Pastori, è necessaria, ha detto ancora il Cardinale Poupard, "un'azione capillare, (…) che si articoli a livello locale-territoriale, che sappia valorizzare le tradizioni culturali di ogni realtà, che risponda alle esigenze di una determinata popolazione".

Il Vescovo Betori ha fatto riferimento al "progetto orientato in senso cristiano", spiegando che "è una iniziativa di lungo periodo e di ampio respiro che la Chiesa italiana sta promuovendo ormai da quasi otto anni e che mira ad una coniugazione di Vangelo e cultura".

Attualmente sono registrati 341 Centri Culturali "che operano in Italia e collaborano con modalità diverse con il Servizio nazionale per il progetto culturale". Nel fascicolo presentato oggi, ha detto ancora il Vescovo Betori, oltre "ai recapiti anagrafici dei centri culturali, sono state aggiunte le informazioni sul loro orientamento generale, sulle principali tipologie di iniziative svolte e sui servizi culturali offerti", consultabili sul sito internet: www.progettoculturale.it.
…/CENTRI CULTURALI CATTOLICI/POUPARD:BETORI VIS 20031114 (490)

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