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mercoledì 19 febbraio 2003

MESSAGGIO DI GIOVANNI PAOLO II PER IL XXV ANNIVERSARIO IFAD


CITTA' DEL VATICANO, 19 FEB. 2003 (VIS). Questa mattina il Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato, ha dato lettura di un Messaggio del Santo Padre Giovanni Paolo II indirizzato al Signor Lennart Bâge, Presidente del Fondo Internazionale per lo Sviluppo dell'Agricoltura (IFAD), nel corso della cerimonia tenutasi a Roma per commemorare il venticinquesimo anniversario di istituzione dell'IFAD. Alla cerimonia sono intervenuti il Presidente della Repubblica Italiana, Dott. Carlo Azeglio Ciampi, il Signor Kofi Annan, Segretario Generale delle Nazioni Unite, Rappresentanti dei Governi e i Responsabili di altre Agenzie delle Nazioni Unite presenti a Roma.

Il Santo Padre esprime apprezzamento per l'opera svolta dall'IFAD, il cui statuto gli conferisce "lo specifico compito di fornire risorse finanziarie ai 'più poveri tra i poveri' per lo sviluppo agricolo dei Paesi che presentano carenze di alimenti".

Nel Messaggio si legge ancora che: "l'impegno di solidarietà sin qui profuso dall'IFAD nel combattere la povertà rurale ha individuato un modo concreto per raggiungere la sicurezza alimentare. (…) Si tratta di un approccio positivo in un momento in cui persistono gravi preoccupazioni in diverse aree del pianeta, considerate a rischio quanto ai livelli nutrizionali".

"Il pensiero" - scrive ancora il Papa - "corre subito alle vittime dei conflitti e delle gravi violazioni di diritti fondamentali, alla realtà dei rifugiati e degli sfollati, a quanti sono affetti da malattie e da epidemie. Situazioni tutte che minacciano l'ordinata convivenza di persone e comunità, mettono a grave rischio la vita umana".

Esprimendo solidarietà all'opera svolta dall'IFAD e da altre Organizzazioni internazionali, il Santo Padre tuttavia esorta a riconoscere "nella centralità della persona umana e delle sue esigenze primarie, la base sulla quale fondare senza indugi l'azione internazionale".

"Se si volge, infatti, lo sguardo ai fenomeni che caratterizzano l'odierno panorama della vita internazionale" - sottolinea il Santo Padre - "emergono (…) la contrapposizione di interessi e il desiderio di prevalere che hanno come conseguenza l'abbandono della trattativa e la spinta all'isolamento. (…) Né si può dimenticare la triste rassegnazione che sembra aver spento il desiderio di vivere di intere popolazioni che fame e malnutrizione pongono ai margini della Comunità delle nazioni, lontane da condizioni di vita realmente rispettose della dignità umana".
MESS/IFAD:FAME/SODANO VIS 20030219 (390)

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