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martedì 16 aprile 2002

MANCANZA RISPETTO LUOGHI SANTI VIOLA NORME INTERNAZIONALI


CITTA' DEL VATICANO, 16 APR. 2002 (VIS). Il 12 aprile scorso, l'Arcivescovo Diarmuid Martin, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Ufficio delle Nazioni Unite ed Istituzioni Specializzate a Ginevra, è intervenuto alla 58a Sessione della Commissione dei Diritti Umani, in corso a Ginevra dal 18 marzo al 26 aprile, in occasione del dibattito sulla libertà religiosa.

Nel suo discorso reso pubblico oggi, il Nunzio Apostolico ha espresso la posizione della Santa Sede su due questioni relative alla libertà religiosa nelle società democratiche. Primo, l'Arcivescovo ha affermato che: "Rispetto della libertà religiosa significa, oggi, considerare di vitale importanza il contributo dei credenti ai fini dell'instaurazione di una pace duratura".

In secondo luogo, l'Arcivescovo Martin ha fatto riferimento alla: "Questione delle minoranze religiose, soprattutto laddove predomini una particolare tradizione religiosa. (…) La posizione della Santa Sede relativamente a tali situazioni, è stata già espressa dal Concilio Vaticano II, in questi termini: (…) 'In funzione della situazione di una particolare popolazione, occorre dare riconoscimento civile ad ogni comunità religiosa nel quadro costituzionale di uno Stato, e garantire il riconoscimento, il diritto e il rispetto di ogni cittadino e di ogni comunità, alla libertà religiosa'".

Successivamente l'Arcivescovo Martino ha fatto riferimento a "un problema di particolare attualità: il rispetto dei luoghi di culto e dei Luoghi Santi in tempo di guerra", affermando che i "Luoghi Santi di Gerusalemme e della Terra Santa hanno un particolare significato per le tre tradizioni monoteiste, anzi per tutta l'umanità. Il non rispetto e l'uso inappropriato di tali siti, costituisce una violazione del diritto internazionale e degli Accordi bilaterali".

Alla fine del dibattito, l'Arcivescovo Martin, ha aggiunto che: "Ogni soluzione a lungo termine della crisi in Medio Oriente dovrà tenere conto del rispetto del libero accesso ai Luoghi Santi, sacri ad ogni tradizione religiosa. Questa è una dimensione della libertà religiosa e rappresenta una condizione imprescindibile per la promozione di un clima di dialogo fra le religioni in Medio Oriente, al servizio della pace".
DELSS/LIBERTA RELIGIOSA/GENEVE:MARTIN VIS 20020416 (330)

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