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lunedì 25 febbraio 2002

GIOVANNI PAOLO II: EUROPA CONSERVI SUA EREDITA' CRISTIANA

CITTA' DEL VATICANO, 23 FEB. 2002 (VIS). Questa mattina Giovanni Paolo II ha ricevuto i partecipanti al III Forum Internazionale della Fondazione Alcide De Gasperi, in corso in questi giorni sul tema dell'Europa. Obiettivo della Fondazione è di lavorare "per la democrazia, la pace e la cooperazione internazionale".

Il Papa ha ricordato che: "la dolorosa frattura religiosa tra l'Occidente, in gran parte cattolico, e l'Oriente, in gran parte ortodosso, è stato uno dei fattori che hanno impedito la piena integrazione di alcuni popoli slavi nell'Europa, con riflessi negativi prima di tutto per la Chiesa, la quale ha bisogno di respirare 'con due polmoni': quello occidentale e quello orientale. Mi sono perciò adoperato per il dialogo tra la Chiesa cattolica e le Chiese ortodosse in vista della piena unità".

"La mia preoccupazione più grande per l'Europa" - ha proseguito il Pontefice - "è che essa conservi e faccia fruttificare la sua eredità cristiana. Non si può, infatti, negare che il continente affondi le proprie radici oltre che nel patrimonio greco-romano, in quello giudaico-cristiano, che ha costituito per secoli la sua anima più profonda. (…) Anche i modi di pensare e di sentire, di esprimersi e di comportarsi dei popoli europei hanno subito profondamente l'influsso cristiano".

Il Santo Padre ha affermato che: "dal Settecento in poi si è particolarmente sviluppato, un processo di secolarizzazione che ha preteso di escludere Dio e il cristianesimo da tutte le espressioni della vita umana", relegando così la religione cristiana entro i confini della vita privata. "Non è significativo, da questo punto di vista, che dalla Carta d'Europa sia stato tolto ogni accenno esplicito alle religioni e, quindi, anche al cristianesimo? Ho espresso il mio rammarico per questo fatto, che ritengo antistorico e offensivo per i Padri della nuova Europa, tra i quali un posto preminente spetta ad Alcide De Gasperi".

"È infatti in virtù del messaggio cristiano che si sono affermati nelle coscienze i grandi valori umani della dignità e dell'inviolabilità della persona, della libertà di coscienza, della dignità del lavoro e del lavoratore, del diritto di ciascuno a una vita dignitosa e sicura e quindi alla partecipazione ai beni della terra, destinati da Dio al godimento di tutti gli uomini".

Il Papa ha quindi sottolineato che: "Questi valori la Chiesa li ripropone oggi con rinnovato vigore all'Europa, che rischia di cadere nel relativismo ideologico e di cedere al nichilismo morale, dichiarando talora bene quello che è male e male quello che è bene. Il mio auspicio è che l'Unione Europea sappia attingere nuova linfa al patrimonio cristiano che le è proprio, offrendo risposte adeguate ai nuovi quesiti che si propongono soprattutto in campo etico".
AC/EUROPA/FONDAZIONE DE GASPERI VIS 20020225 (460)

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