Inizio - VIS Vaticano - Ricevere VIS - Contattaci - Calendario VIS

Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

ultime 5 notizie

VISnews anche in Twitter Anche in YouTube

martedì 5 febbraio 2002

ARCIVESCOVO CORDES: RISPONDERE TENTAZIONE AUTOSUFFICIENZA


CITTA' DEL VATICANO, 5 FEB. 2002 (VIS). Questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, l'Arcivescovo Paul Josef Cordes, Presidente del Pontificio Consiglio "Cor Unum", ha presentato il Messaggio di Giovanni Paolo II per la Quaresima 2002.

L'Arcivescovo Cordes ha dapprima ricordato la fondazione, ad opera di Paolo VI, del Pontificio Consiglio "Cor Unum", il 15 luglio 1971, poco più di 30 anni fa. Da allora, i Pontefici hanno ridistribuito, attraverso questo Dicastero, fino al 2001, aiuti per 87.510.201 US$ dollari. Inoltre, fino al 31 gennaio, in risposta alla colletta proposta dal Santo Padre in concomitanza con la giornata di digiuno del 14 dicembre scorso, sono giunte offerte per una somma complessiva di più di 2 milioni di Euro.

In occasione del trentesimo anniversario di fondazione, "Cor Unum" ha pubblicato il volume "Ars caritatis", che raccoglie tutti i discorsi dei Pontefici ai membri del Pontificio Consiglio, unitamente a due relazioni sulle Fondazioni "Giovanni Paolo II per il Sahel" e "Populorum Progressio" per l'America Latina.

Il Presidente di "Cor Unum" ha poi parlato del Messaggio Pontificio per la Quaresima 2002, nel quale: "troviamo un richiamo ad aiutare chi è nel bisogno. (…) Il messaggio di quest'anno" - ha affermato l'Arcivescovo Cordes - "ha come nota di fondo la convinzione che abbiamo ricevuto tanto. (…) In un'epoca in cui l'uomo vuole vivere in maniera totalmente autonoma (…), la tentazione di essere autosufficiente, di non aver bisogno dell'altro (…), si contrappone in maniera decisa ad una riflessione ripetuta spesso da Giovanni Paolo II, che ritroviamo nella Costituzione Pastorale 'Gaudium et Spes': 'L'uomo non può ritrovarsi pienamente se non attraverso un dono sincero di sé'".

Al termine della presentazione dell'Arcivescovo Cordes, ha preso la parola il canadese Jean Vanier, fondatore della prima comunità "L'Arche", considerato "uno dei grandi iniziatori del volontariato cattolico". Obiettivo della comunità è "dare una famiglia, una comunità a chi ha handicap mentali, per dare la possibilità di apprendere il più possibile a vivere autonomi nella vita di ogni giorno, lavorando, vivendo in comunione con altri e incontrando Dio". Attualmente esistono 120 comunità "L'Arche" in 29 diversi Paesi del mondo.

"Per 37 anni" - ha precisato il Signor Vanier - "ho avuto il privilegio di vivere con uomini e donne con problemi di apprendimento che hanno spesso provato il dolore del dileggio, del rifiuto e dell'esclusione. Le persone mentalmente disabili sono fra le più oppresse, e fra le più rifiutate dal nostro mondo dove impera la competizione. (…) Vorrei testimoniare qui 'la forza' delle persone cosiddette 'impotenti', la loro capacità (…) di aiutare gli altri a diventare più autenticamente umani, a guidarli nel mistero dei Vangeli e nell'incontro con Gesù".

Parlando delle 120 comunità "L'Arche" e delle 1.500 comunità di "Fede e Luce", il Fondatore Jean Vanier ha sottolineato che i volontari condividono quotidianamente la vita con uomini e donne mentalmente disabili e "molti giovani volontari che vengono nelle nostre comunità vivono un'esperienza che li trasforma".

"Molti altri giovani" - ha proseguito il Signor Vanier - "desiderano recarsi nelle aree più povere del mondo, per condividere la vita degli abitanti delle periferie urbane degradate, dei campi profughi, nelle scuole per bambini svantaggiati. (…) Essi si rendono anche conto di quanto prima fossero chiusi e pieni di pregiudizi, di come si preoccupassero esclusivamente della famiglia, del loro gruppo, della loro religione, cultura, e cominciano a comprendere come le culture dei più ricchi opprimano i più poveri. Questa esperienza condivisa con i deboli e i sofferenti li aiuta a riscoprire cosa significhi essere parte della famiglia umana. Essi scoprono che essere umani ed essere cristiani significa amare il prossimo. (…) Molti altri giovani volontari vengono nelle nostre comunità sperando di fare del bene ai poveri, ma, invece, scoprono che sono i deboli ed i poveri che li migliorano e li trasformano".
…/MESSAGGIO QUARESIMA/CORDES:VANIER VIS 20020205 (650)

Nessun commento:

Posta un commento

Copyright © VIS - Vatican Information Service