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lunedì 18 febbraio 2013

NUCLEO CENTRALE TENTAZIONE È STRUMENTALIZZAZIONE DI DIO

Città del Vaticano, 17 febbraio 2013 (VIS). Oltre centocinquantamila persone hanno assistito oggi in Piazza San Pietro al penultimo Angelus di Benedetto XVI prima della fine del suo Pontificato. Il Papa che si è affacciato alla finestra del suo studio, ha dedicato la meditazione domenicale alla Quaresima "tempo di conversione e di penitenza in preparazione alla Pasqua".

"La Chiesa, che è madre e maestra - ha detto il Papa - chiama tutti i suoi membri a rinnovarsi nello spirito, a riorientarsi decisamente verso Dio, rinnegando l’orgoglio e l’egoismo per vivere nell’amore. In questo Anno della fede la Quaresima è un tempo favorevole per riscoprire la fede in Dio come criterio-base della nostra vita e della vita della Chiesa. Ciò comporta sempre una lotta, un combattimento spirituale, perché lo spirito del male naturalmente si oppone alla nostra santificazione e cerca di farci deviare dalla via di Dio. (...) Gesù (...) dopo aver ricevuto l’'investitura' come Messia – 'Unto' di Spirito Santo – al battesimo nel Giordano, fu condotto dallo stesso Spirito nel deserto per essere tentato dal diavolo. Al momento di iniziare il suo ministero pubblico, Gesù dovette smascherare e respingere le false immagini di Messia che il tentatore gli proponeva. Ma queste tentazioni sono anche false immagini dell’uomo, che in ogni tempo insidiano la coscienza, travestendosi da proposte convenienti ed efficaci, addirittura buone".

Il nucleo centrale di queste tentazioni, ha spiegato Benedetto XVI - "consiste sempre nello strumentalizzare Dio per i propri interessi, dando più importanza al successo o ai beni materiali. Il tentatore è subdolo: non spinge direttamente verso il male, ma verso un falso bene, facendo credere che le vere realtà sono il potere e ciò che soddisfa i bisogni primari. In questo modo, Dio diventa secondario, si riduce a un mezzo, in definitiva diventa irreale, non conta più, svanisce. In ultima analisi, nelle tentazioni è in gioco la fede, perché è in gioco Dio. Nei momenti decisivi della vita, ma, a ben vedere, in ogni momento, siamo di fronte a un bivio: vogliamo seguire l’io o Dio? L’interesse individuale oppure il vero Bene, ciò che realmente è bene?".

"Come ci insegnano i Padri della Chiesa, le tentazioni fanno parte della 'discesa' di Gesù nella nostra condizione umana, nell’abisso del peccato e delle sue conseguenze. Una 'discesa' che Gesù ha percorso sino alla fine, sino alla morte di croce e agli inferi dell’estrema lontananza da Dio". Come insegna Sant'Agostino "Gesù ha preso da noi le tentazioni, per donare a noi la sua vittoria. Non abbiamo dunque paura di affrontare anche noi il combattimento contro lo spirito del male: l’importante è che lo facciamo con Lui, con Cristo, il Vincitore", ha concluso il Pontefice.

Dopo la recita dell'Angelus il Papa ha ringraziato tutti per le preghiere e l'affetto che gli hanno manifestato in questi giorni ed ha detto: "Vi chiedo di continuare a pregare per me e per il prossimo Papa e per gli Esercizi Spirituali, che cominceranno questa sera con i membri della Curia Romana". Il Papa si è anche rivolto alla '"amata Città di Roma", poiché fra le persone che gremivano Piazza San Pietro c'era l'Amministrazione di Roma Capitale guidata dal Sindaco.

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