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venerdì 18 gennaio 2013

I VESCOVI FRANCESI E TEDESCHI RICORDANO IL TRATTATO DELL'ELISEO E CHIEDONO PIÙ SOLIDARIETÁ IN EUROPA

Città del Vaticano, 18 gennaio 2013 (VIS). Le Conferenze Episcopali di Francia e di Germania hanno pubblico oggi una dichiarazione congiunta in occasione del 50° anniversario del Trattato dell'Eliseo, firmato il 22 gennaio 1963 dal Generale Charles de Gaulle e dal Cancelliere Konrad Adenauer, che suggellò la riconciliazione fra le due nazioni nemiche durante la Seconda Guerra Mondiale. L'8 luglio 1962, i due Capi di Stato avevano assistito ad una messa di riconciliazione nella cattedrale francese di Reims.

La dichiarazione ribadisce l'amicizia fra i popoli e lancia un appello alla comprensione, pensando alla pace conquistata a caro prezzo, rispetto al presente e al futuro dell'Europa.

"Il Trattato dell'Eliseo fu contemporaneamente il vertice della riconciliazione di due nazioni nemiche e il punto di partenza di un approfondimento di quei rapporti di amicizia attraverso contatti politici e sociali a tutti i livelli. Noi vescovi accogliamo tutto ciò che si è realizzato e sviluppato nel quadro di questo Trattato di amicizia. Oggi l'amicizia franco-tedesca appare evidente e i responsabili politici e i cittadini non hanno più, nel quotidiano, consapevolezza del carattere eccezionale di tali relazioni. E pertanto, l'amicizia tra i nostri paesi e i nostri popoli è oggi più che mai decisiva per superare la crisi annuale e dar forma al futuro dell'Europa. (...) La crisi ha rivelato comportamenti irresponsabili a diversi livelli e pone la solidarietà fra i paesi europei a dura prova. La solidarietà e la responsabilità devono essere più strettamente legate per il futuro dell'Europa.".

"Konrad Adenauer e Charles de Gaulle, alla Messa di riconciliazione nella cattedrale di Reims, simboleggiano la consapevolezza che la politica si costruisce su basi che essa non può edificare da se stessa. L'amore dei nemici è una esigenza evangelica forte, che i due uomini di Stato sono riusciti a concretizzare. Da allora, l'Unione Europea ha portato ai suoi popoli pace e prosperità. Ma con la crisi economica noi vediamo riemergere il disprezzo e la sfiducia fra i popoli europei, il rifiuto dello straniero, il rifiuto della solidarietà. L'economia globale e la commistione culturale e religiosa fanno nascere altri nemici. Un po' ovunque in Europa fioriscono movimenti populisti che diffondono il ripiegamento su se stessi. La crisi economica rivela così una crisi morale, dove il senso della vita non passa più dal legame con l'altro né dall'esigenza della giustizia".

"La Francia e la Germania possono e devono trarre dalla storia della loro riconciliazione e della loro amicizia la forza per trarre le conseguenze dei problemi attuali. Esse possono anche trarre l'ispirazione per aiutare l'Unione Europea a mettere in opera strutture politiche solide a lungo termine ed una vera economia sociale di mercato. Esse possono operare perché il rispetto della dignità umana, la preoccupazione del bene comune e i principi di solidarietà e sussidiarietà guidino sempre l'integrazione europea".

Il 50° anniversario del Trattato dell'Eliseo offre alla Chiesa "l'occasione di ricordare, in particolar modo alle giovani generazioni, che la riconciliazione non è una parola vuota, ma un cammino reale".

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