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lunedì 9 maggio 2011

L’AUTENTICA GIOIA DELL’UOMO SI TROVA SOLTANTO IN DIO

CITTA' DEL VATICANO, 8 MAG. 2011 (VIS). Nel pomeriggio di oggi, il Santo Padre ha presieduto nella Basilica di San Marco di Venezia, l’Assemblea ecclesiale per la chiusura della Visita Pastorale Diocesana, iniziata nel Patriarcato nel 2005.

Dopo un momento di adorazione del Santissimo Sacramento ed il saluto del Cardinale Angelo Scola, Patriarca di Venezia, il Papa ha pronunciato un discorso.

Erano presenti sacerdoti, religiosi e fedeli laici, l’Abate e i monaci della Comunità armena di Venezia, il Metropolita greco-ortodosso d’Italia Ghennadios, il Vescovo della Chiesa Ortodossa Russa Nestor, e Rappresentanti delle Comunità luterana e anglicana.

Nel commentare le parole di Gesù a Zaccheo: “Oggi devo fermarmi a casa tua. In fretta scese e l’accolse”, “motivo conduttore” della Visita Pastorale iniziata nel Patriarcato, il Papa ha affermato: ”L’autentica realizzazione dell’uomo e la sua vera gioia non si trovano nel potere, nel successo, nel denaro, ma soltanto in Dio, che Gesù Cristo ci fa conoscere e ci rende vicino”.

“Da questo incontro” – ha proseguito il Santo Padre – “scaturisce per Zaccheo una vita nuova: accoglie Gesù con gioia, scoprendo finalmente la realtà che può riempire veramente e pienamente la sua vita. (...) Amata Chiesa che sei in Venezia!” – ha esortato il Papa – “Imita l’esempio di Zaccheo e vai oltre! Supera e aiuta l’uomo di oggi a superare gli ostacoli dell’individualismo, del relativismo; non lasciarti mai trarre verso il basso dalle mancanze che possono segnare le comunità cristiane. (...) Non abbiate paura di andare controcorrente per incontrare Gesù, di puntare verso l’alto per incrociare il suo sguardo”.

“Avanzate fiduciosi nel sentiero della nuova evangelizzazione” – ha inviato il Papa – “nel servizio amorevole dei poveri e nella testimonianza coraggiosa all’interno delle varie realtà sociali. Siate consapevoli d’essere portatori di un messaggio che è per ogni uomo e per tutto l’uomo; un messaggio di fede, di speranza e di carità. Quest’invito è, in primo luogo, per voi, cari sacerdoti”, per le persone consacrate e per i laici ai quali il Papa ha ricordato che “la ‘santità’ non vuol dire fare cose straordinarie, ma seguire ogni giorno la volontà di Dio, vivere veramente bene la propria vocazione, con l’aiuto della preghiera, della Parola di Dio, dei Sacramenti e con lo sforzo quotidiano della coerenza. Sì, ci vogliono fedeli laici affascinati dall’ideale della ‘santità’, per costruire una società degna dell’uomo, una civiltà dell’amore”.

“Vi esorto” – ha proseguito il Pontefice – “a non risparmiare energie nell’annuncio del Vangelo e nell’educazione cristiana, promuovendo sia la catechesi ad ogni livello” e a “dedicare particolare cura alla formazione cristiana dei bambini, degli adolescenti e dei giovani”.

“La nostra vita spirituale” – ha ribadito il Papa – “dipende essenzialmente dall’Eucaristia. Senza di essa la fede e la speranza si spengono, la carità si raffredda. Vi esorto pertanto” – ha concluso Benedetto XVI – “a curare sempre più la qualità delle celebrazioni eucaristiche, specialmente di quelle domenicali”.
Al termine dell’Incontro, il Papa ha salutato trenta Rappresentanti dell’Assemblea. Infine Benedetto XVI ha raggiunto il Molo per imbarcarsi in gondola alla volta della Basilica della Salute.
PV-ITALIA/ VIS 20110509 (510)

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