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mercoledì 14 aprile 2010

SI RICONOSCA NEL SACERDOTE LA VOCE DEL BUON PASTORE

CITTA' DEL VATICANO, 14 APR. 2010 (VIS). Il Ministero ordinato è stato il tema della catechesi di Benedetto XVI per l'Udienza Generale di oggi, tenutasi in Piazza San Pietro con la partecipazione di 16.000 persone.

  Il Papa si è soffermato in particolare "sulla realtà feconda della configurazione del sacerdote a Cristo Capo, nell'esercizio dei 'tria munera' che riceve, cioè dei tre uffici di insegnare, santificare e governare".

  "Per capire che cosa significhi agire 'in persona Christi Capitis' - in persona di Cristo Capo - da parte del sacerdote, e  per capire anche quali conseguenze derivino dal compito di rappresentare il Signore, specialmente nell'esercizio di questi tre uffici, bisogna chiarire anzitutto che cosa si intenda per 'rappresentanza'. (...) Nel linguaggio comune, vuol dire - generalmente - ricevere una delega da una persona per essere presente al suo posto (...) perché colui che viene rappresentato è assente dall'azione concreta. Ci domandiamo: il sacerdote rappresenta il Signore nello stesso modo? La risposta è no, perchè nella Chiesa Cristo non è mai assente".

  "Pertanto, il sacerdote che agisce in 'persona Christi Capitis' e in rappresentanza del Signore, non agisce mai in nome di un assente, ma nella Persona stessa di Cristo Risorto, che si rende presente con la sua azione realmente efficace. (...) Questi tre compiti del sacerdote - che la Tradizione ha identificato nelle diverse parole di missione del Signore: insegnare, santificare e governare  - (...) sono una specificazione di questa rappresentazione efficace. Essi sono in realtà le tre azioni di Cristo Risorto, lo stesso che oggi e nella Chiesa e nel mondo insegna e così crea fede, riunisce il suo popolo, crea presenza della verità e costruisce realmente la comunione della Chiesa universale; e santifica e guida".

  In merito al primo compito, il 'munus docendi', cioè quello di insegnare, il Pontefice ha spiegato che il sacerdote: "insegna in nome di Cristo presente, propone la Verità che è Cristo stesso, la sua parola, il suo modo di vivere e di andare avanti. Per il sacerdote vale quanto Cristo stesso ha detto di se stesso: 'La mia dottrina non è mia'; Cristo, cioè, non propone se stesso, ma, da Figlio, è la voce, la parola del Padre. Anche il sacerdote deve sempre dire e agire così: 'la mia dottrina non è mia, non propago le mie idee quanto mi piace, ma sono bocca e cuore di Cristo e rendo presente questa unica comune dottrina, che ha creato la Chiesa Universale e che crea vita eterna".

  "L'insegnamento che il sacerdote è chiamato ad offrire, le verità della fede, devono essere interiorizzate e vissute in un intenso cammino spirituale personale" - ha sottolineato il Pontefice, ricordando che: "Quella del sacerdote, di conseguenza, non di rado, potrebbe sembrare 'voce di uno che grida nel deserto' ma proprio in questo consiste la sua forza profetica: nel non essere mai omologato, né omologabile, ad alcuna cultura o mentalità dominante, ma nel mostrare l'unica novità capace di operare un autentico e profondo rinnovamento dell'uomo, cioè che Cristo è il Vivente, è il Dio vicino, il Dio che opera nella vita e per la vita del mondo, e ci dona la verità, il modo di vivere".

  "Nella preparazione attenta della predicazione festiva, senza escludere quella feriale, nello sforzo di formazione catechetica, nelle scuole e nelle istituzioni accademiche e, in modo speciale, attraverso quel libro non scritto che è la sua stessa vita, il sacerdote è sempre 'docente', insegna. Ma non con la presunzione di chi impone proprie verità, bensì con l'umile e lieta certezza di chi ha incontrato la Verità, ne è stato afferrato e trasformato, e perciò non può fare a meno di annunciarla".

  "Il sacerdozio, infatti" - ha proseguito il Santo Padre - "nessuno lo può scegliere da sé, non è un modo per raggiungere una sicurezza nella vita, per conquistare una posizione sociale: nessuno può darselo, né cercarlo da sé. Il sacerdozio è risposta alla chiamata del Signore, alla sua volontà, per diventare annunciatori non di una verità personale, ma della sua verità".

  Rivolgendosi ai sacerdoti, il Papa ha affermato che: "Il Popolo cristiano domanda di ascoltare dai nostri insegnamenti la genuina dottrina ecclesiale", che ha come punti di riferimento imprescindibili "la Sacra Scrittura, gli scritti dei Padri e dei Dottori della Chiesa, il Catechismo della Chiesa Cattolica".

  "'Ordinazione sacerdotale significa: essere immersi ... nella Verità'" (...) che non è semplicemente un concetto o un insieme di idee da trasmettere e assimilare, ma che è la Persona di Cristo".

  Infine il Papa ha concluso la catechesi auspicando che "San Giovanni Maria Vianney  sia di esempio per tutti i Sacerdoti" perché il Popolo cristiano riconosca "ciò che si dovrebbe sempre riconoscere in un sacerdote: la voce del Buon Pastore".
AG/                                       VIS 20100414 (670)

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