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lunedì 3 aprile 2006

VITA DI GIOVANNI PAOLO II SI RIASSUME IN FEDELTÀ E DEDIZIONE


CITTA' DEL VATICANO, 2 APR. 2006 (VIS). Alle 20:30 di questa sera, migliaia di persone - fra cui molti fedeli provenienti dalla Polonia - hanno partecipato in Piazza San Pietro ad una veglia di preghiera e a un momento di riflessione in memoria di Giovanni Paolo II, mancato un anno fa.

All'inizio è stata data lettura di alcuni testi di Karol Wojtyla, intervallati da canti eseguiti dal Coro della Diocesi di Roma.

Alle 21:00 il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio per presiedere la recita del Santo Rosario.

Dopo la preghiera mariana, alle 21:37 circa, ora della morte di Giovanni Paolo II, il Papa si è rivolto ai presenti.

"È passato già un anno dalla morte del Servo di Dio Giovanni Paolo II " - ha detto Benedetto XVI - "ma la sua memoria continua ad essere quanto mai viva (...) Egli continua ad essere presente nella nostra mente e nel nostro cuore; continua a comunicarci il suo amore per Dio e il suo amore per l'uomo; continua a suscitare in tutti, specie nei giovani, l'entusiasmo del bene e il coraggio di seguire Gesù e i suoi insegnamenti".

"Come riassumere la vita e la testimonianza evangelica di questo grande Pontefice? Potremmo tentare di farlo utilizzando due parole: 'fedeltà' e 'dedizione', fedeltà totale a Dio e dedizione senza riserve alla propria missione di Pastore della Chiesa universale" - ha detto Benedetto XVI rivolgendosi ai fedeli che ascoltavano con le candele accese illuminando in modo suggestivo tutta Piazza San Pietro.

"Fedeltà e dedizione" - ha proseguito il Pontefice - "apparse ancor più convincenti e commoventi negli ultimi mesi, quando ha incarnato in sé ciò che ebbe a scrivere nel 1984 nella lettera apostolica 'Salvifici doloris': 'La sofferenza è presente nel mondo per sprigionare amore, per far nascere opere di amore verso il prossimo, per trasformare tutta la civiltà umana nella 'civiltà dell'amore'".

"La sua malattia affrontata con coraggio ha reso tutti più attenti al dolore umano, ad ogni dolore fisico e spirituale; ha dato alla sofferenza dignità e valore, testimoniando che l'uomo non vale per la sua efficienza, per il suo apparire, ma per se stesso, perché creato e amato da Dio".

"Con le parole e i gesti il caro Giovanni Paolo II non si è stancato di indicare al mondo che se l'uomo si lascia abbracciare da Cristo, non mortifica la ricchezza della sua umanità; se a Lui aderisce con tutto il cuore, non gli viene a mancare qualcosa. Al contrario, l'incontro con Cristo rende la nostra vita più appassionante".

"Proprio perché si è avvicinato sempre più a Dio nella preghiera, nella contemplazione, nell'amore per la Verità e la Bellezza, il nostro amato Papa ha potuto farsi compagno di viaggio di ognuno di noi e parlare con autorevolezza anche a quanti sono lontani dalla fede cristiana".

"Nel primo anniversario del suo ritorno alla Casa del Padre" - ha sottolineato Benedetto XVI - "siamo invitati questa sera ad accogliere nuovamente l'eredità spirituale che egli ci ha lasciato; siamo stimolati, tra l'altro, a vivere ricercando instancabilmente la Verità che sola appaga il nostro cuore. Siamo incoraggiati a non aver paura di seguire Cristo, per recare a tutti l'annuncio del Vangelo, che è fermento di una umanità più fraterna e solidale. Giovanni Paolo II ci aiuti dal cielo a proseguire il nostro cammino".

Successivamente Papa Benedetto si è rivolto ai fedeli che dalla Polonia hanno seguito la cerimonia via satellite ed ha detto: "È vivo in noi il ricordo di Giovanni Paolo II e non si spenga il senso della sua spirituale presenza. La memoria del particolare amore che nutriva per i suoi connazionali sempre sia per voi la luce sulla via verso Cristo. 'Rimanete forti nella fede'".

Da Cracovia il Cardinale Stanislaw Dziwisz ha ringraziato per le parole di Benedetto XVI ed ha assicurato che Giovanni Paolo II "ci sorride dal cielo".
AC/GIOVANNI PAOLO II/... VIS 20060403 (660)

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