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martedì 10 maggio 2005

COMMEMORAZIONE FINE SECONDA GUERRA MONDIALE


CITTA' DEL VATICANO, 10 MAG. 2005 (VIS). L'Arcivescovo Celestino Migliore, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite, è intervenuto ieri a New York alla 59° Sessione dell'Assemblea Generale che, nella Risoluzione 59/26, ha dichiarato l'8 e il 9 maggio giornate ufficiali della memoria e della riconciliazione, in commemorazione del 60° anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale.

"Fu indubbiamente un conflitto terribile" - ha affermato l'Arcivescovo Migliore - "ed è giusto ed utile ricordare che fu la peggiore delle numerose inutili catastrofi globali provocate dall'uomo che hanno reso il XX secolo uno dei peggiori che l'umanità abbia mai conosciuto. (...) La responsabilità rispetto a catastrofi simili ci induce a fare alcune considerazioni".

"Prima di tutto" - ha detto il Nunzio - "fra le cause della Seconda Guerra Mondiale vi fu l'esaltazione dello Stato e della razza, e l'orgogliosa autosufficienza dell'umanità fondata sulla manipolazione della scienza, della tecnologia e sul principio della forza. La norma giuridica non fu più veicolo di applicazione della giustizia. (...) In secondo luogo, anche se accettiamo che, in alcune circostanze, un uso della forza limitato e strettamente condizionato, potrebbe essere inevitabile per esercitare la responsabilità di proteggere ogni Stato e la comunità internazionale", dobbiamo "riconoscere che sono possibili soluzioni pacifiche e che non dobbiamo risparmiare i nostri sforzi per individuarle".

"Il riconoscimento della natura tragica e devastante della guerra (...) ci induce a chiederci non solo se la guerra possa essere legale e legittima, ma soprattutto se possa essere evitata".

"In terzo luogo" - ha proseguito l'Osservatore Permanente - "è giunto il momento di analizzare una terza dimensione del diritto della guerra", cioè, "come attuare rapidamente ed efficacemente il ristabilimento di una pace giusta e duratura, unica condizione ammissibile per l'uso della forza. Occorre perciò rafforzare ed estendere gli strumenti legali esistenti relativi alla condotta ed allo svolgimento delle attività postbelliche, (...) mentre occorre anche tenere conto dei parametri etici che la moderna coscienza e sensibilità ha sviluppato, come la riconciliazione".

"Quarto" - ha detto l'Arcivescovo Migliore al termine del suo discorso - "recentemente è stato posto l'accento sul ruolo delle Nazioni Unite come costruttore di pace. (...) La Santa Sede (...) ancora una volta esprime pieno sostegno all'istituzione di una Commissione intergovernativa di pacificazione".
DELSS/FINE II GUERRA MONDIALE/O.N.U:MIGLIORE VIS 20050510 (400)

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