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venerdì 31 ottobre 2003

IMPORTANZA RELIGIONE TUTELA VITA UMANA E PROMOZIONE PACE


CITTA' DEL VATICANO, 31 OTT. 2003 (VIS). Questa mattina, il Santo Padre Giovanni Paolo II, nel ricevere i 350 partecipanti alla Conferenza dei Ministri dell'Interno dell'Unione Europea, che ha per tema: "Il dialogo interreligioso: fattore di coesione sociale in Europa e strumento di pace nell'area mediterranea", ha affermato di aver molto apprezzato la scelta di questo argomento che riconosce "l'importanza della religione non soltanto per la tutela della vita umana, ma anche per la promozione della pace".

"La vostra Conferenza" - ha detto il Santo Padre - "si è svolta nella prospettiva dell'obiettivo prioritario dei Ministri dell'Interno dell'Unione Europea, che consiste nella costruzione di uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia, in cui tutti si sentono a casa loro. Questo comporta la ricerca di nuove soluzioni per i problemi collegati con il rispetto della vita, con il diritto di famiglia, con l'immigrazione; problemi che devono essere considerati, non solo nella prospettiva europea, ma anche nel contesto del dialogo con i Paesi dell'area mediterranea".

"L'auspicata coesione sociale," - ha proseguito il Pontefice - "richiederà ancor più quella solidarietà fraterna che deriva dalla coscienza di essere un'unica famiglia di persone chiamate a costruire un mondo più giusto e fraterno", coscienza presente "soprattutto, nelle tre grandi religioni monoteistiche: l'Ebraismo, il Cristianesimo e l'Islam. Ed in proposito, come non notare, con una certa tristezza, che i fedeli di queste tre religioni, le cui radici storiche sono nel Medio Oriente, non hanno ancora stabilito tra loro una convivenza pienamente pacifica proprio là dove sono nate?".

Giovanni Paolo II ha ricordato inoltre che: "L'Europa, nata dall'incontro di diverse culture con il messaggio cristiano, vede oggi crescere nel suo seno, a causa dell'immigrazione, la presenza di varie tradizioni culturali e religiose. (…) Gli sforzi attuali per un dialogo interculturale ed interreligioso lasciano intravedere una prospettiva di unità nella diversità, che ben fa sperare per il futuro. Ciò non esclude un adeguato riconoscimento, anche legislativo, delle specifiche tradizioni religiose nelle quali ogni Popolo è radicato. (…) La garanzia e la promozione della libertà religiosa costituiscono un 'test' del rispetto degli altri diritti".

"Il riconoscimento dello specifico patrimonio religioso di una società richiede il riconoscimento dei simboli che lo qualificano. Se, in nome di una scorretta interpretazione del principio di eguaglianza, si rinunciasse ad esprimere tale tradizione religiosa ed i connessi valori culturali, la frammentazione delle odierne società multietniche e multiculturali potrebbe facilmente trasformarsi in un fattore d'instabilità e, quindi, di conflitto".

Riferendosi alle iniziative in favore della pace, il Papa ha precisato che: "In seguito ad eventi drammatici come gli attentati terroristici dell'11 settembre 2001, anche i Rappresentanti di numerose religioni hanno moltiplicato le iniziative in favore della pace" ed ha ricordato la dichiarazione dei Rappresentanti delle Religioni a conclusione della Giornata di Preghiera per la Pace di Assisi del 24 gennaio 2002, che esprime il l'impegno "a sradicare le cause del terrorismo, (…) a difendere il diritto di ogni persona a una degna esistenza secondo la propria identità culturale e a formarsi liberamente una propria famiglia; a sostenersi nel comune sforzo per sconfiggere l'egoismo e il sopruso, l'odio e la violenza, apprendendo dall'esperienza del passato che la pace senza la giustizia non è vera pace".

A conclusione del suo discorso, il Santo Padre ha ripetuto la convinzione espressa ad Assisi: "'Dio stesso ha posto nel cuore umano un'istintiva spinta a vivere in pace e armonia. È un anelito più intimo e tenace di qualsiasi istinto di violenza'. (…) Chi utilizza la religione per fomentare la violenza ne contraddice l'ispirazione più autentica e profonda".

"Malgrado si registrino talora insuccessi nelle iniziative di pace, occorre continuare a sperare." - ha ribadito il Papa - "Il dialogo a tutti i livelli - economico, politico, culturale, religioso - porterà i suoi frutti".
AC/MINISTERI INTERNO:EUROPA/… VIS 20031031 (640)

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