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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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mercoledì 30 giugno 2010

IL PAPA CREA DICASTERO PER NUOVA EVANGELIZZAZIONE

CITTA' DEL VATICANO, 28 GIU. 2010 (VIS). Nel pomeriggio di oggi il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto nella Basilica di San Paolo fuori le mura la Celebrazione dei Primi Vespri della Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo.
Alla cerimonia era presente la Delegazione del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, inviata da Sua Santità Bartolomeo I e composta da Sua Eminenza Gennadios (Limouris), Metropolita di Sassima; Sua Eminenza Bartholomaios (Ioannis Kessidis), Vescovo di Arianzós, Assistente del Metropolita di Germania e il Diacono Theodoros Meimaris, della Sede patriarcale del “Fanar”.
Nell’omelia il Papa ha offerto alcune riflessioni sulla vocazione missionaria della Chiesa ed ha ricordato che il Servo di Dio Giovanni Battista Montini, quando fu eletto Successore di Pietro, nel pieno svolgimento del Concilio Vaticano II, “scelse di portare il nome dell’Apostolo delle genti” e nel 1974 “convocò l’Assemblea del Sinodo dei Vescovi sul tema dell’evangelizzazione nel mondo contemporaneo, e circa un anno dopo pubblicò l’Esortazione apostolica ‘Evangelii nuntiandi’”.
Riferendosi successivamente al Venerabile Giovanni Paolo II, Benedetto XVI ha affermato che egli “ha rappresentato ‘al vivo’ la natura missionaria della Chiesa, con i viaggi apostolici e con l’insistenza del suo Magistero sull’urgenza di una ‘nuova evangelizzazione’: (...) È a tutti evidente che il mio Predecessore ha dato un impulso straordinario alla missione della Chiesa, non solo – ripeto – per le distanze da lui percorse, ma soprattutto per il genuino spirito missionario che lo animava e che ci ha lasciato in eredità all’alba del terzo millennio”.
“Raccogliendo questa eredità” – ha detto il Papa – “ho potuto affermare, all’inizio del mio ministero petrino, che la Chiesa è giovane, aperta al futuro. E lo ripeto oggi, vicino al sepolcro di san Paolo: la Chiesa è nel mondo un’immensa forza rinnovatrice, non certo per le sue forze, ma per la forza del Vangelo”. “Le sfide dell’epoca attuale” – ha sottolineato il Santo Padre – “sono certamente al di sopra delle capacità umane (...). Ma non c’era – e non c’è – solo la fame di cibo materiale: c’è una fame più profonda, che solo Dio può saziare. Anche l’uomo del terzo millennio desidera una vita autentica e piena, ha bisogno di verità, di libertà profonda, di amore gratuito. Anche nei deserti del mondo secolarizzato, l’anima dell’uomo ha sete di Dio, del Dio vivente”.
“Vi sono regioni del mondo” – ha proseguito il Pontefice – “che ancora attendono una prima evangelizzazione; altre che l’hanno ricevuta, ma necessitano di un lavoro più approfondito; altre ancora in cui il Vangelo ha messo da lungo tempo radici, dando luogo ad una vera tradizione cristiana, ma dove negli ultimi secoli – con dinamiche complesse – il processo di secolarizzazione ha prodotto una grave crisi del senso della fede cristiana e dell’appartenenza alla Chiesa”.
“In questa prospettiva” – ha detto ancora il Papa – “ho deciso di creare un nuovo Organismo, nella forma di ‘Pontificio Consiglio’, con il compito precipuo di promuovere una rinnovata evangelizzazione nei Paesi dove è già risuonato il primo annuncio della fede e sono presenti Chiese di antica fondazione, ma che stanno vivendo una progressiva secolarizzazione della società e una sorta di ‘eclissi del senso di Dio’, che costituiscono una sfida a trovare mezzi adeguati per riproporre la perenne verità del Vangelo di Cristo”.
“Cari fratelli e sorelle” – ha concluso il Pontefice – “la sfida della nuova evangelizzazione interpella la Chiesa universale, e ci chiede anche di proseguire con impegno la ricerca della piena unità tra i cristiani. Un eloquente segno di speranza in tal senso è la consuetudine delle visite reciproche tra la Chiesa di Roma e quella di Costantinopoli in occasione delle feste dei rispettivi Santi Patroni. Per questo accogliamo oggi con rinnovata gioia e riconoscenza la Delegazione inviata dal Patriarca Bartolomeo I, al quale indirizziamo il saluto più cordiale”.
HML/ VIS 20100630 (620)

UNITÀ DELLA CHIESA È RADICATA SUA UNIONE CON CRISTO

CITTA' DEL VATICANO, 29 GIU. 2010 (VIS). Nella Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, Benedetto XVI ha presieduto nella Basilica Vaticana la Concelebrazione dell’Eucaristia con 38 Arcivescovi Metropoliti ai quali, nel corso del Sacro Rito, ha imposto il Sacro Pallio preso dalla Confessione di San Pietro.
Nel commentare i testi biblici della Liturgia odierna, il Papa ha spiegato che essi “mettono in risalto un tema che si potrebbe riassumere così: Dio è vicino ai suoi fedeli servitori e li libera da ogni male, e libera la Chiesa dalle potenze negative. È il tema della libertà della Chiesa, che presenta un aspetto storico e un altro più profondamente spirituale”.
“La promessa di Gesù – ‘le potenze degli inferi non prevarranno’ sulla Chiesa – comprende sì le esperienze storiche di persecuzione subite da Pietro e da Paolo e dagli altri testimoni del Vangelo, ma va oltre, volendo assicurare la protezione soprattutto contro le minacce di ordine spirituale”.
“Se pensiamo ai due millenni di storia della Chiesa” – ha affermato Benedetto XVI – “possiamo osservare che – come aveva preannunciato il Signore Gesù – non sono mai mancate per i cristiani le prove, che in alcuni periodi e luoghi hanno assunto il carattere di vere e proprie persecuzioni. Queste, però, malgrado le sofferenze che provocano, non costituiscono il pericolo più grave per la Chiesa. Il danno maggiore, infatti, essa lo subisce da ciò che inquina la fede e la vita cristiana dei suoi membri e delle sue comunità, intaccando l’integrità del Corpo mistico, indebolendo la sua capacità di profezia e di testimonianza, appannando la bellezza del suo volto”.
Ricordando le parole di San Paolo nella seconda Lettera a Timoteo “’gli uomini che operano il male ‘non andranno molto lontano, perché la loro stoltezza sarà manifesta a tutti’ (3,9)” – il Papa ha affermato: “Vi è dunque una garanzia di libertà assicurata da Dio alla Chiesa, libertà sia dai lacci materiali che cercano di impedirne o coartarne la missione, sia dai mali spirituali e morali, che possono intaccarne l’autenticità e la credibilità”.
“Il tema della libertà della Chiesa, garantita da Cristo a Pietro, ha anche una specifica attinenza con il rito dell’imposizione del Pallio, che oggi rinnoviamo per trentotto Arcivescovi Metropoliti (...). La comunione con Pietro e i suoi successori, infatti, è garanzia di libertà per i Pastori della Chiesa e per le stesse Comunità loro affidate”.
“Sul piano storico” – ha sottolineato il Papa – “l’unione con la Sede Apostolica assicura alle Chiese particolari e alle Conferenze Episcopali la libertà rispetto a poteri locali, nazionali o sovranazionali, che possono in certi casi ostacolare la missione della Chiesa. Inoltre, e più essenzialmente, il ministero petrino è garanzia di libertà nel senso della piena adesione alla verità, all’autentica tradizione, così che il Popolo di Dio sia preservato da errori concernenti la fede e la morale”.
“Il fatto dunque che, ogni anno, i nuovi Metropoliti vengano a Roma a ricevere il Pallio dalle mani del Papa va compreso nel suo significato proprio, come gesto di comunione, e il tema della libertà della Chiesa ce ne offre una chiave di lettura particolarmente importante. Questo appare evidente nel caso di Chiese segnate da persecuzioni, oppure sottoposte a ingerenze politiche o ad altre dure prove. Ma ciò non è meno rilevante nel caso di Comunità che patiscono l’influenza di dottrine fuorvianti, o di tendenze ideologiche e pratiche contrarie al Vangelo. Il Pallio dunque diventa, in questo senso, un pegno di libertà, analogamente al ‘giogo’ di Gesù, che Egli invita a prendere, ciascuno sulle proprie spalle (...) invece di pesare su chi lo porta, lo solleva, così il vincolo con la Sede Apostolica – pur impegnativo – sostiene il Pastore e la porzione di Chiesa affidata alle sue cure, rendendoli più liberi e più forti”.
Benedetto XVI ha sottolineato il valore ecumenico delle parole: “Le potenze degli inferi non prevarranno sulla sua Chiesa. (...) Uno degli effetti tipici dell’azione del Maligno è proprio la divisione all’interno della Comunità ecclesiale. Le divisioni, infatti, sono sintomi della forza del peccato, che continua ad agire nei membri della Chiesa anche dopo la redenzione”.
“L’unità della Chiesa è radicata nella sua unione con Cristo, e la causa della piena unità dei cristiani – sempre da ricercare e da rinnovare, di generazione in generazione – è pure sostenuta dalla sua preghiera e dalla sua promessa”.
Il Papa ha quindi salutato la Delegazione del Patriarcato di Costantinopoli presente alla Celebrazione Eucaristica e ha invitato a rendere insieme grazie a Dio “per i progressi nelle relazioni ecumeniche tra cattolici ed ortodossi, e rinnoviamo l’impegno di corrispondere generosamente alla grazia di Dio, che ci conduce alla piena comunione”.
Al termine della Celebrazione il Santo Padre Benedetto XVI e il Metropolita ortodosso Gennadios sono scesi alla Confessione di San Pietro per una breve preghiera.
HML/ VIS 20100630 (770)

SAN PIETRO E SAN PAOLO DESIDERIO COMPIERE VOLONTÀ DIVINA

CITTA' DEL VATICANO, 29 GIU. 2010 (VIS). Al termine della Santa Messa celebrata nella Basilica Vaticana nella Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, il Papa si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico e ha guidato la recita dell’Angelus.
Nel ricordare i Patroni di Roma, il Papa ha detto che San Pietro era “un umile pescatore di Galilea” che “è talmente vicino al Signore da diventare egli stesso una roccia di fede e d’amore su cui Gesù ha edificato la sua Chiesa. (...) San Paolo – di cui abbiamo recentemente celebrato il bimillenario della nascita – con la Grazia divina ha diffuso il Vangelo, seminando la Parola di verità e di salvezza in mezzo ai popoli pagani. I due Santi Patroni di Roma, pur avendo ricevuto da Dio carismi diversi e missioni diverse da compiere, sono entrambi fondamenta della Chiesa una, santa, cattolica e apostolica”.
Benedetto XVI ha ricordato inoltre la Messa di questa mattina durante la quale ha consegnato il Sacro Pallio a trentotto Arcivescovi Metropoliti che “simboleggia sia la comunione con il Vescovo di Roma, sia la missione di pascere con amore l’unico gregge di Cristo”.
“L’esempio degli Apostoli Pietro e Paolo” – ha esortato infine il Pontefice – “illumini le menti e accenda nei cuori dei credenti il santo desiderio di compiere la volontà di Dio, affinché la Chiesa pellegrina sulla terra sia sempre fedele al suo Signore”.
Dopo la preghiera mariana, il Santo Padre ha rivolto parole di saluto in particolare agli Arcivescovi Metropoliti provenienti da diverse parti del mondo e ai numerosi pellegrini che li accompagnavano.
ANG/ VIS 20100630 (270)

SAN GIUSEPPE CAFASSO MODELLO DI DIRETTORE SPIRITUALE

CITTA' DEL VATICANO, 30 GIU. 2010 (VIS). Alla luce della celebrazione dell’Anno Sacerdotale da poco concluso, il Santo Padre Benedetto XVI si è soffermato nella catechesi dell’Udienza Generale odierna sulla figura di San Giuseppe Cafasso (1811-1860), del quale proprio una settimana fa ricorreva il 150° anniversario della morte.
San Giuseppe Cafasso compì gli studi di filosofia e teologia nel Collegio di Chieri e nel Seminario teologico e quattro mesi dopo l’ordinazione sacerdotale, nel 1833, entrò nel “Convitto Ecclesiastico di San Francesco d’Assisi” a Torino, per perfezionarsi nella pastorale.
“Il tipo di prete che il Cafasso incontrò al Convitto e che egli stesso contribuì a rafforzare” - ha detto il Papa – “era quello del vero pastore con una ricca vita interiore e un profondo zelo nella cura pastorale: fedele alla preghiera, impegnato nella predicazione, nella catechesi, dedito alla celebrazione dell’Eucaristia e al ministero della Confessione, secondo il modello incarnato da San Carlo Borromeo, da San Francesco di Sales e promosso dal Concilio di Trento”.
“San Giuseppe Cafasso cercò di realizzare questo modello nella formazione dei giovani sacerdoti, affinché, a loro volta, diventassero formatori di altri preti, religiosi e laici, secondo una speciale ed efficace catena”.
Il Santo che dedicava molte ore alla Confessione “amava in modo totale il Signore, era animato da una fede ben radicata, sostenuto da una profonda e prolungata preghiera, viveva una sincera carità verso tutti. Conosceva la teologia morale, ma conosceva altrettanto le situazioni e il cuore della gente, del cui bene si faceva carico, come il buon pastore”.
Ricordando che San Giovanni Bosco lo ebbe come direttore spirituale dal 1835 al 1860, Benedetto XVI ha precisato che San Giuseppe Cafasso “non cercò mai di formare in Don Bosco un discepolo a ‘ sua immagine e somiglianza’ e Don Bosco non copiò il Cafasso; lo imitò certo nelle virtù umane e sacerdotali – definendolo ‘modello di vita sacerdotale’ -, ma secondo le proprie personali attitudini e la propria peculiare vocazione (...). È questo un insegnamento prezioso per tutti coloro che sono impegnati nella formazione ed educazione delle giovani generazioni”.
“Un altro elemento caratterizza il ministero del nostro Santo: l’attenzione agli ultimi, in particolare ai carcerati, che nella Torino ottocentesca vivevano in luoghi disumani e dusuminizzanti. (...) Nei primi tempi del suo ministero in mezzo ai carcerati, egli ricorreva spesso alle grandi predicazioni che arrivavano a coinvolgere quasi tutta la popolazione carceraria. Con il passare del tempo, privilegiò la catechesi spicciola, fatta nei colloqui e negli incontri personali: rispettoso delle vicende di ciascuno, affrontava i grandi temi della vita cristiana, parlando della confidenza in Dio, dell’adesione alla Sua volontà, dell’utilità della preghiera e dei sacramenti, il cui punto di arrivo è la Confessione, l’incontro con Dio fattosi per noi misericordia infinita”.
San Giuseppe Cafasso morì nel 1860. Nel 1948 Papa Pio XII lo proclamò Patrono delle carceri italiane e nel 1950 “lo propose come modello ai sacerdoti impegnati nella Confessione e nella direzione spirituale”.
Nei saluti in diverse lingue, il Papa si è rivolto in particolare agli Arcivescovi Metropolitani che ieri hanno ricevuto il Sacro Pallio e ai loro familiari.
AG/ VIS 20100630 (520)

MESSAGGIO PER LA GIORNATA MONDIALE DEL TURISMO

CITTA' DEL VATICANO, 30 GIU. 2010 (VIS). È stato pubblicato oggi il Messaggio del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti in occasione della Giornata Mondiale del Turismo 2010 che come sempre sarà celebrata il 27 settembre, quest’anno sul tema "Turismo e biodiversità". Il Messaggio di cui pubblichiamo ampi estratti, porta la firma dall’Arcivescovo Antonio Maria Vegliò, Presidente del Dicastero e dell’Arcivescovo Agostino Marchetto, Segretario del medesimo Dicastero.
“Biodiversità si riferisce alla grande ricchezza di esseri che vivono sulla Terra, come pure al delicato equilibrio di interdipendenza e interazione esistente tra di loro e con l’ambiente fisico che li accoglie e li condiziona”
“Su di loro incombono tre gravi pericoli, che esigono una soluzione urgente: il cambiamento climatico, la desertificazione e la perdita di biodiversità. Negli ultimi anni quest’ultima è cresciuta ad un ritmo senza precedenti. Studi recenti indicano che, a livello mondiale, sono minacciati o a rischio di estinzione il 22% dei mammiferi, il 31% degli anfibi, il 13.6% degli uccelli o il 27% delle barriere coralline”.
“A questi cambiamenti contribuiscono, in grande misura, numerosi settori dell’attività umana, tra i quali senza dubbio c’è il turismo, che si colloca tra quelli che hanno conosciuto una crescita più elevata e rapida. Al riguardo, possiamo ricordare le cifre fornite dall’Organizzazione Mondiale del Turismo (OMT). Se gli arrivi internazionali di turisti sono stati 534 milioni nel 1995, e 682 milioni nel 2000, le previsioni che appaiono nel rapporto ‘Tourism 2020 Vision’ sono di 1006 milioni per il 2010, e potranno raggiungere i 1561 milioni nel 2020, con una crescita media annuale del 4.1%. (...) Tutto ciò mostra la forte crescita di questo settore economico, che comporta alcuni effetti importanti per la conservazione e l’uso sostenibile della biodiversità, con il conseguente pericolo che si trasformi in un serio impatto ambientale, specialmente per quanto riguarda il consumo smisurato di risorse limitate (come l’acqua potabile e il territorio) e per la grande produzione di residui contaminati, che superano la quantità che una determinata zona può assorbire”.
“La situazione è aggravata dal fatto che la domanda turistica si rivolge sempre più a destinazioni della natura, attratta dalle sue innumerevoli bellezze, il che presuppone un impatto importante sulle popolazioni visitate, sulla loro economia, sull’ambiente e sul patrimonio culturale”.
“In considerazione di tutto ciò, possiamo affermare che il turismo non può sottrarsi alla sua responsabilità nella difesa della biodiversità”.
“Lo sviluppo di questo comparto economico deve essere inevitabilmente accompagnato dai principi di sostenibilità e rispetto della diversità biologica”.
“La Chiesa vuole unirvi la sua voce, nel ruolo che le è proprio, partendo dalla convinzione che essa stessa ‘ha una responsabilità per il creato’ e deve far valere questa responsabilità anche nella sfera pubblica. (...) Il Magistero ribadisce ripetutamente la responsabilità dell’essere umano nella preservazione di un ambiente integro e sano per tutti, partendo dal convincimento che ‘la tutela dell’ambiente costituisce una sfida per l’umanità intera: si tratta del dovere, comune e universale, di rispettare un bene collettivo’"
“C’è un elemento che rende ancor più esigente, se possibile, questo sforzo. Nella propria ricerca di Dio, l’essere umano scopre alcune vie per avvicinarsi al Mistero, che hanno come punto di partenza il creato. (...) Il turismo, perciò, avvicinandosi al creato in tutta la sua varietà e ricchezza, può essere occasione per promuovere o accrescere l’esperienza religiosa”.
“Gli sforzi per proteggere e promuovere la biodiversità nella sua relazione con il turismo passano, in primo luogo, per lo sviluppo di strategie partecipative e condivise, in cui siano coinvolti i settori interessati. La maggior parte dei Governi, istituzioni internazionali, associazioni professionali del settore turistico e organizzazioni non governative devono difendere, in una visione di ampio raggio, la necessità di un turismo sostenibile come unica forma possibile affinché il suo sviluppo sia, al tempo stesso, economicamente redditizio, protegga le risorse naturali e culturali, e sia aiuto reale nella lotta contro la povertà”.
“Le autorità pubbliche, poi, devono offrire una legislazione chiara, che protegga e potenzi la biodiversità, rafforzando i benefici e riducendo i costi del turismo, nella vigilanza del rispetto delle regole. (...) Gli sforzi governativi dovranno essere più consistenti nei luoghi maggiormente vulnerabili e in cui il degrado è stato più intenso. Probabilmente in alcuni di essi il turismo dovrà essere limitato o addirittura evitato”. “Si richiede, invece, alle imprese turistiche di ‘concepire e sviluppare la propria attività riducendo al minimo gli effetti negativi sulla protezione degli ecosistemi sensibili e dell’ambiente in generale contribuendo attivamente alla loro protezione e facendone beneficiare le comunità locali’".
“Infine, i turisti devono essere consapevoli del fatto che la loro presenza in un luogo non sempre è positiva. A questo scopo, essi devono essere informati sui benefici reali che comporta la conservazione della biodiversità ed educati al turismo sostenibile. (...) In nessun caso il territorio o il patrimonio storico-culturale delle destinazioni devono essere pregiudicati a favore del turista, adattandosi ai suoi gusti o desideri. Uno sforzo importante, che in modo particolare deve realizzare la pastorale del turismo, è l’educazione alla contemplazione, che aiuti i turisti a scoprire la traccia di Dio nella grande ricchezza della biodiversità”.
CON-SM/ VIS 20100630 (850)

NOTA SU CONGREGAZIONE PER L’EVANGELIZZAZIONE DEI POPOLI

CITTA' DEL VATICANO, 30 GIU. 2010 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha diffuso nel pomeriggio del 28 giugno il seguente Comunicato:
“Davanti alle notizie che da tempo si continuano a diffondere sul conto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli (anticamente detta "De Propaganda Fide"), si ritiene necessario richiamare alcuni dati oggettivi a tutela della buona fama di tale importante organismo della Santa Sede e della Chiesa Cattolica”.
“La Congregazione è l’organo che ha il compito di dirigere e coordinare in tutto il mondo l’opera dell’evangelizzazione e la cooperazione missionaria (cfr. Cost. ap. Pastor Bonus, 85)”.
“Il primo e fondamentale scopo è dunque quello di guidare e sostenere le giovani Chiese, situate in territori di recente o scarsa evangelizzazione, territori che per lunga tradizione sono soggetti alla competenza del Dicastero per tutti gli aspetti della vita ecclesiale. Per tale motivo esso coordina la presenza e l’azione dei missionari nel mondo, sottopone al Santo Padre i candidati all’Episcopato, ha la responsabilità per la formazione del clero locale, dei catechisti, degli operatori pastorali”.
“Tale funzione di indirizzo viene esercitata al più alto livello dai Membri della Congregazione, in maggioranza Cardinali, molti dei quali provenienti dagli stessi Paesi di missione, che si riuniscono periodicamente. Nella gestione ordinaria il Dicastero è diretto dal Cardinale Prefetto e dagli altri Superiori, secondo le rispettive funzioni”.
“Al fine di assolvere al proprio compito, la Congregazione dirige e mantiene in Roma una vasta serie di strutture a servizio della formazione, tra cui spiccano la Pontificia Università Urbaniana (circa 1.400 alunni nel corrente anno accademico) e diversi Collegi, nei quali studiano attualmente circa 150 seminaristi, 360 sacerdoti, 150 tra religiose e laici inviati dai cinque continenti”.
“Tale vasta opera, che richiede una quantità non indifferente di risorse finanziarie, costituisce solo una parte dell’impegno della Congregazione. È noto infatti che essa elargisce ogni anno alle Chiese dei territori ad essa soggetti (1.080 circoscrizioni) un sussidio finanziario ordinario, che in molti casi rappresenta la principale o una delle principali fonti di introito per le diocesi, i vicariati apostolici, le prefetture, le missioni ‘sui iuris’ ecc. Accanto a ciò la Congregazione invia annualmente sussidi per la formazione del clero locale, che per la Santa Sede è strumento imprescindibile per la crescita e la maturazione di queste Chiese, che sono tra le realtà più vitali e promettenti per il futuro della Chiesa Cattolica. Grazie all’aiuto della Congregazione e di altre innumerevoli opere di sostegno alle missioni da parte dei cattolici di tutto il mondo un notevole numero di sacerdoti, seminaristi e altri operatori pastorali può studiare a Roma, accanto al Successore di Pietro”.
“Oltre a ciò, viene distribuita annualmente una quantità di aiuti per progetti in favore della costruzione di nuove chiese, istituzioni pastorali, opere di alfabetizzazione, strutture ospedaliere e sanitarie, in particolare a favore dell’infanzia, nonché educative, spesso in regioni che sono tra le più povere della terra. Tutta questa serie di iniziative, e numerose altre, sono promosse e coordinate dalle Pontificie Opere Missionarie, in seno al Dicastero. Se si considera il rapporto tra la quantità del personale impiegato e le risorse distribuite, si potrà verificare con facilità che i costi di gestione sono di gran lunga inferiori a qualsiasi organizzazione internazionale impegnata nel campo della cooperazione”.
“La Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli ricava le sue risorse principalmente dalla colletta della Giornata Missionaria Mondiale, interamente distribuita tramite le Pontificie Opere Missionarie nazionali, e, in secondo luogo, dai redditi del proprio patrimonio finanziario ed immobiliare. Il patrimonio si è formato nel corso dei decenni grazie a numerose donazioni di benefattori di ogni ceto, che hanno inteso lasciare parte dei loro beni a servizio della causa dell’Evangelizzazione”.
“La valorizzazione di tale patrimonio è naturalmente un compito impegnativo e complesso, che si deve avvalere della consulenza di persone esperte sotto diversi profili professionali e che, come tutte le operazioni finanziarie, può essere esposto anche ad errori di valutazione e alle fluttuazioni del mercato internazionale”.
“Ciò non di meno, a testimonianza dello sforzo per una corretta gestione amministrativa e della crescente generosità dei cattolici, tale patrimonio ha continuato ad incrementarsi. Al tempo stesso, nel corso degli ultimi anni, si è progressivamente fatta strada la consapevolezza della necessità di migliorarne la redditività e, a tale fine, sono state istituite strutture e procedure tese a garantirne una gestione professionale e in linea con gli standard più avanzati”.
“Con la presente nota si intende richiamare a tutti l’identità, il valore e il profondo significato di un’istituzione vitale per la Santa Sede e per l’intera Chiesa Cattolica, che risponde al comandamento di Gesù: ‘Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura’ (Mc 16,15). Essa ha meritato e merita il sostegno di tutti i cattolici e di quanti hanno a cuore il bene dell’uomo e il suo sviluppo integrale”.
OP/ VIS 20100630 (800)ù

NOTA DI PADRE LOMBARDI SU PROPAGANDA FIDE

CITTA' DEL VATICANO, 30 GIU. 2010 (VIS). Interpellato da alcuni giornalisti, in ordine alla Nota pubblicata lunedì mattina sui compiti e le funzioni della Congregazione per l’Evangelizzazione dei popoli, il Direttore della Sala Stampa, ha fornito la seguente precisazione: “Il riferimento alle operazioni finanziarie per le quali – affermava la Nota - possono essersi verificati anche ‘errori di valutazioni’ va considerato come un dato generale, senza riferimento a nessuna gestione in particolare. Nei confronti dell’arcivescovo di Napoli, Cardinale Sepe, alla guida della Congregazione dal 2001 al 2006, si ribadisce ‘stima e solidarietà’, nella certezza che il suo corretto operato possa condurre a un completo e rapido chiarimento della vicenda giudiziaria”.
OP/ VIS 20100630 (150)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 30 GIU. 2010 (VIS). Al termine dell’Udienza Generale, il Santo Padre ha ricevuto l’Arcivescovo André-Joseph Léonard, di Malines-Bruxelles (Belgio), Presidente della Conferenza Episcopale Belga.
AP/ VIS 20100630 (30)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 30 GIU. 2010 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Blase J. Cupich, Vescovo di Spokane (superficie: 63.325; popolazione: 741.000; cattolici: 101.700; sacerdoti: 152; religiosi: 303; diaconi permanenti 55), Stati Uniti d’America. Finora Vescovo di Rapid City (Stati Uniti d’America), il Vescovo Cupich succede al Vescovo William S. Skylstad, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d’età.

- Ha accettato la rinuncia all’ufficio di Ausiliare dell’Arcidiocesi di Boston (Stati Uniti d’America), presentata dal Vescovo Emilio S. Allué, per raggiunti limiti d’età.

- Ha nominato il Reverendo Arthur L. Kennedy, Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi di Boston (superficie: 6.386; popolazione: 4.112.000; cattolici: 1.874.000; sacerdoti: 1.286; religiosi: 2.712; diaconi permanenti: 257), Stati Uniti d’America. Il Vescovo eletto è nato a Boston (Stati Uniti d’America) nel 1942 ed è stato ordinato sacerdote nel 1966. È stato finora Rettore del “St. John Seminary” a Brighton (Stati Uniti d’America).

- Ha nominato il Reverendo Peter J. Uglietto, Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi di Boston, (superficie: 6.386; popolazione: 4.112.000; cattolici: 1.874.000; sacerdoti: 1.286; religiosi: 2.712; diaconi permanenti: 257), Stati Uniti d’America. Il Vescovo eletto è nato a Cambridge (Stati Uniti d’America), nel 1951 ed è stato ordinato sacerdote nel 1977. È stato finora Rettore del “Blessed John XXIII National Seminary” a Weston (Stati Uniti d’America).

- Ha accettato la rinuncia all’ufficio di Ausiliare dell’Arcidiocesi di Hartford (Stati Uniti d’America), presentata dal Vescovo Peter A. Rosazza, per raggiunti limiti d’età.

- Ha accolto la rinuncia del Cardinale Giovanni Battista Re, P.S.S., agli incarichi di Prefetto della Congregazione per i Vescovi e di Presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina, presentata per raggiunti limiti d’età.

- Ha nominato il Cardinale Marc Ouellet, finora Arcivescovo di Québec (Canada), Prefetto della Congregazione per i Vescovi e Presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina.

- Ha nominato l’Arcivescovo Salvatore Fisichella, Presidente dell’annunciato Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione.

- Ha nominato Don Enrico dal Covolo, S.D.B., Rettore Magnifico della Pontificia Università Lateranense, finora Docente Ordinario di Letteratura cristiana antica greca presso la Pontificia Università Salesiana e Membro Ordinario della Pontificia Accademia di Teologia.

- Ha nominato il Monsignore Ignacio Carrasco de Paula, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, finora Cancelliere della medesima Accademica.

- Ha nominato l’Arcivescovo Celestino Migliore, Nunzio Apostolico in Polonia, finora Osservatore Permanente della Santa Sede presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite.

- Ha nominato il Sacerdote John Richard Cihak, Cerimoniere Pontificio.
NER:RE:NEA:NA:NN/ VIS 20100630 (390)

lunedì 28 giugno 2010

COMUNICATO SULL’UDIENZA AL CARDINALE SCHÖNBORN

CITTA' DEL VATICANO, 28 GIU. 2010 (VIS). Di seguito riportiamo un Comunicato della Sala Stampa della Santa Sede relativo all’udienza di questa mattina che il Santo Padre ha accordato al Cardinale Christoph Schönborn.

“Il Santo Padre ha ricevuto in udienza il Cardinale Christoph Schönborn, Arcivescovo di Vienna e Presidente della Conferenza Episcopale Austriaca. Questi aveva chiesto di poter riferire personalmente al Sommo Pontefice circa la presente situazione della Chiesa in Austria. In particolare, il Cardinale Christoph Schönborn ha voluto chiarire il senso esatto di sue recenti dichiarazioni circa alcuni aspetti dell’attuale disciplina ecclesiastica, come pure taluni giudizi sull’atteggiamento tenuto dalla Segreteria di Stato, ed in particolare dall’allora Segretario di Stato del Papa Giovanni Paolo II di v.m., nei riguardi del compianto Cardinale Hans Hermann Groër, Arcivescovo di Vienna dal 1986 al 1995”.

“Successivamente, sono stati invitati all’incontro i Cardinali Angelo Sodano, Decano del Collegio Cardinalizio, e Tarcisio Bertone, Segretario di Stato”.
“Nella seconda parte dell’Udienza, sono stati chiariti e risolti alcuni equivoci molto diffusi e in parte derivati da alcune espressioni del Cardinale Christoph Schönborn, il quale esprime il suo dispiacere per le interpretazioni date”.

“In particolare:
Si ricorda che nella Chiesa, quando si tratta di accuse contro un Cardinale, la competenza spetta unicamente al Papa; le altre istanze possono avere una funzione di consulenza, sempre con il dovuto rispetto per le persone.
La parola “chiacchiericcio” è stata interpretata erroneamente come una mancanza di rispetto per le vittime degli abusi sessuali, per le quali il Cardinale Angelo Sodano nutre gli stessi sentimenti di compassione e di condanna del male, come espressi in diversi interventi del Santo Padre. Tale parola, pronunciata nell'indirizzo Pasquale al Papa Benedetto XVI, era presa letteralmente dall'Omelia pontificia della Domenica delle Palme ed era riferita al "coraggio che non si lascia intimidire dal chiacchiericcio delle opinioni dominanti".

“Il Santo Padre, ricordando con grande affetto la sua visita pastorale in Austria, invia tramite il Cardinale Christoph Schönborn, il Suo saluto ed incoraggiamento alla Chiesa che è in Austria ed ai suoi Pastori, affidando alla Celeste protezione di Maria, tanto venerata in Mariazell, il cammino di una rinnovata comunione ecclesiale”.
OP/ VIS 20100628 (360)

OBOLO DI SAN PIETRO SEGNO CONCRETO CARITÀ DEL PAPA

CITTA' DEL VATICANO, 26 GIU. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina una delegazione del Circolo San Pietro, oggi dal Papa per consegnare, come di consueto, la colletta dell’”Obolo di San Pietro”, realizzata ogni anno nelle parrocchie e negli istituti della Diocesi di Roma.

Nel breve discorso che ha rivolto ai Soci del Circolo San Pietro, il Papa ha ricordato l’anno Sacerdotale da poco concluso durante il quale la Chiesa ha riflettuto con speciale attenzione sulla figura di San Giovanni Maria Vianney. Il Santo Curato d’Ars, ha detto il Pontefice “è un modello di vita evangelica non solo per i sacerdoti, ma anche per i laici, specialmente per quanti, come voi, sono impegnati nel vasto campo della carità. Un aspetto peculiare della vita di questo umile prete fu infatti il distacco dai beni materiali”.

Benedetto XVI ha auspicato che l’esempio di San Giovanni Maria Vianney “costituisca per voi, cari soci del Circolo San Pietro, un costante invito a spalancare le braccia ad ogni persona che ha bisogno di un segno tangibile di solidarietà. Continuate ad essere questo segno concreto della carità del Papa verso quanti si trovano nel bisogno sia in senso materiale che in senso spirituale”.

Nel ringraziare i Soci per l “Obolo di San Pietro”, il Santo Padre ha sottolineato che questa colletta “un'unica eloquente testimonianza di carità evangelica, poiché, da un lato, manifesta l'affetto degli abitanti di questa Città e dei pellegrini nei confronti del Successore di Pietro e, dall'altro, esprime la concreta solidarietà della Santa Sede verso le tante realtà di disagio e di indigenza che, purtroppo, permangono a Roma e in tante parti del mondo”.

“Mediante questo vostro impegno di andare incontro alle necessità dei meno fortunati” – ha concluso il Papa – “voi diffondete un messaggio di speranza, che scaturisce dalla fede e dall’adesione al Signore, facendovi così araldi del suo Vangelo. Carità e testimonianza continuino ad essere dunque le linee guida del vostro apostolato”.
AC/ VIS 20100628 (330)

PERQUISIZIONE ARCIVESCOVADO MALINES-BRUXELLES

CITTA' DEL VATICANO, 26 JUN 2010 (VIS). Di seguito riportiamo il testo di un Comunicato della Segreteria di Stato reso pubblico nel pomeriggio di ieri dopo la perquisizione dell’Arcivescovado di Malines-Bruxelles, il 24 giugno corrente.

“I vescovi del Belgio erano riuniti presso l’arcivescovado di Malines-Bruxelles verso le 10:30, questa mattina, per la riunione mensile della Conferenza Episcopale. Verso le 10:30 le autorità giudiziarie e le forze di polizia sono entrate ed hanno significato che ci sarebbe stata una perquisizione dell’arcivescovado, in seguito a delle denunce per abuso sessuale nel territorio dell’arcidiocesi. Non è stata data nessun’altra spiegazione, ma tutti i documenti ed i telefoni portatili sono stati confiscati ed è stato significato che nessuno poteva lasciare l’edificio. Questo stato di fatto è durato fino alle 19:30 circa”.

“Tutti sono stati interrogati, sia i membri della Conferenza Episcopale, sia i membri del personale. Non è stata un’esperienza piacevole, ma tutto si è svolto in modo corretto. I Vescovi hanno sempre detto di avere fiducia nella giustizia e nel suo lavoro. La presente perquisizione viene accolta con la stessa fiducia e perciò, per il momento, essi si astengono dal fare ulteriori commenti”.

“Al contrario, essi, assieme al Professor Peter Adriaensses, presidente della commissione per il trattamento degli abusi sessuali nel quadro di una relazione pastorale, si rammaricano del fatto che, durante un’altra perquisizione, tutti i dossier di questa commissione sono stati sequestrati. Questo va contro il diritto alla riservatezza di cui devono beneficiare le vittime che hanno scelto di indirizzarsi a questa commissione. Tale azione lede dunque gravemente il necessario ed eccellente lavoro di questa commissione. Eric de Beukelaer Portavoce della Conferenza Episcopale”.

“Nel pubblicare detta Dichiarazione, la Segreteria di Stato ribadisce la ferma condanna di ogni atto peccaminoso e criminale di abuso di minori da parte di membri della Chiesa, come pure la necessità di riparare e di affrontare tali atti in modo conforme alle esigenze della giustizia ed agli insegnamenti del Vangelo. È alla luce di tali necessità che la medesima Segreteria di Stato esprime anche vivo stupore per le modalità in cui sono avvenute alcune perquisizioni condotte ieri dalle Autorità giudiziarie belghe e il suo sdegno per il fatto che ci sia stata addirittura la violazione delle tombe dei Cardinali Jozef-Ernest Van Roey e Léon- Joseph Suenens, defunti Arcivescovi di Malines-Bruxelles. Allo sgomento per tali azioni, si aggiunge il rammarico per alcune infrazioni della confidenzialità, a cui hanno diritto proprio quelle vittime per le quali sono state condotte le perquisizioni”.

“Detti sentimenti sono stati espressi personalmente dal Vescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati, al Signor Charles Ghislain, Ambasciatore del Belgio presso la Santa Sede.”
SS/ VIS 20100628 (450)

SANTA SEDE AVRÀ RAPPRESENTANTE NON RESIDENTE IN VIÊT NÂM


CITTA' DEL VATICANO, 26 GIU. 2010 (VIS). La Segreteria di Stato ha reso pubblico questa mattina il seguente Comunicato:

“Come concordato nel Primo Incontro del Gruppo Congiunto di Lavoro Vietnam - Santa Sede, svoltosi ad Hanoi nel febbraio 2009, il Secondo Incontro del Gruppo Congiunto di Lavoro Vietnam - Santa Sede ha avuto luogo in Vaticano, dal 23 al 24 giugno 2010. È stato presieduto congiuntamente da Monsignor Ettore Balestrero, Sotto-Segretario della Santa Sede per i Rapporti con gli Stati, Capo della Delegazione della Santa Sede, e dal Signor Nguyen Quoc Cuong, Vice-Ministro degli Affari Esteri, Capo della Delegazione del Vietnam”.

“Presa visione dei progressi compiuti dal Primo Incontro del Gruppo Congiunto di Lavoro, le due Delegazioni hanno affrontato temi internazionali e temi legati alle relazioni bilaterali e alla Chiesa Cattolica in Vietnam. La Delegazione Vietnamita ha ricordato le linee costanti della politica vietnamita di rispetto della libertà di religione e di credo come pure le misure legali di garanzia della sua attuazione. La Delegazione della Santa Sede ha preso nota di questa spiegazione ed ha chiesto che vengano assicurate ulteriori condizioni che consentano alla Chiesa di partecipare con maggiore efficacia allo sviluppo del Paese, specialmente in ambito spirituale, educativo, sanitario, sociale e caritativo. La Delegazione della Santa Sede ha inoltre ricordato che la Chiesa nei suoi insegnamenti invita i fedeli ad essere buoni cittadini e quindi ad impegnarsi per il bene comune della popolazione”.

“Le due Delegazioni hanno registrato sviluppi incoraggianti in varie aree della vita cattolica in Viêt Nâm, specialmente in relazione all’Anno Giubilare. Inoltre, hanno ricordato il Discorso di Sua Santità Papa Benedetto XVI in occasione dell’ultima visita ‘ad Limina’ dei Vescovi Vietnamiti e il Messaggio del Santo Padre alla Chiesa Cattolica in Vietnam in occasione dell’Anno Giubilare, e si sono detti d’accordo che questi insegnamenti del Santo Padre serviranno come orientamento per la Chiesa Cattolica in Vietnam negli anni a venire”.

“Quanto alle relazioni bilaterali le due Delegazioni hanno apprezzato gli sviluppi positivi avvenuti dal Primo Incontro del Gruppo Congiunto di Lavoro, specialmente l’incontro tra il Papa Benedetto XVI e il Presidente del Vietnam, Nguyen Minh Triet, nel dicembre 2009. Le due Delegazioni hanno avuto anche un profondo ed ampio confronto sulle relazioni diplomatiche bilaterali. Al fine di approfondire le relazioni tra la Santa Sede e il Vietnam, come pure i legami tra la Santa Sede e la Chiesa Cattolica locale, è stata convenuta, come primo passo, la nomina da parte del Papa di un Rappresentante non-residente della Santa Sede presso il Vietnam”.

“Le due Delegazioni hanno deciso di avere un Terzo Incontro del Gruppo Congiunto di Lavoro in Vietnam; la data dell’Incontro sarà concordata seguendo i canali diplomatici”.

“In occasione dell’Incontro, la Delegazione del Vietnam ha compiuto una visita di cortesia a Sua Eccellenza Monsignor Mamberti, Segretario delle Relazioni della Santa Sede con gli Stati, al Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli e al Vicariato della Diocesi di Roma. La Delegazione ha anche fatto visita all’Ospedale Pediatrico ‘Bambino Gesù’ della Santa Sede in Roma”.
SS/ VIS 20100628 (510)

ARCIVESCOVO MAMBERTI CREDENZIALI AMBASCIATORE RUSSIA

CITTA' DEL VATICANO, 26 GIU. 2010 (VIS). “Oggi 26 giugno, Sua Eccellenza Monsignor Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti della Santa Sede con gli Stati, ha ricevuto le Lettere che accreditano Sua Eccellenza il Signor Nikolay Sadchikov come Ambasciatore della Federazione Russa presso la Santa Sede. Prossimamente, Sua Eccellenza Monsignor Antonio Mennini presenterà a Sua Eccellenza il Signor Sergei Lavrov, Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa, le Lettere Credenziali che lo accreditano come Nunzio Apostolico nella medesima Federazione.
SS/ VIS 20100628 (90)

LIBERTÀ E AMORE COINCIDONO RINUNCIA TUTTO PER CRISTO

CITTA' DEL VATICANO, 27 GIU. 2010 (VIS). Il Papa ha dedicato la meditazione che precede la recita dell’Angelus di questa ultima domenica di giugno al tema della chiamata di Cristo e delle sue esigenze.

Rivolgendosi alle migliaia di fedeli convenuti in Piazza San Pietro, il Papa ha detto che: “Un giovane o una ragazza che lascia la famiglia di origine, gli studi o il lavoro per consacrarsi a Dio, sa bene di che cosa si tratta, perché ha davanti un esempio vivente di risposta radicale alla vocazione divina”.

“È questa una delle esperienze più belle che si fanno nella Chiesa: vedere, toccare con mano l’azione del Signore nella vita delle persone; sperimentare che Dio non è un’entità astratta, ma una Realtà così grande e forte da riempire in modo sovrabbondante il cuore dell’uomo, una Persona vivente e vicina, che ci ama e chiede di essere amata”.

Benedetto XVI ha sottolineato che le esigenze per rispondere alla chiamata di Cristo “possono apparire troppo dure, ma in realtà esprimono la novità e la priorità assoluta del Regno di Dio che si fa presente nella Persona stessa di Gesù Cristo. In ultima analisi, si tratta di quella radicalità che è dovuta all’Amore di Dio, al quale Gesù stesso per primo obbedisce”.

“Chi rinuncia a tutto, persino a se stesso, per seguire Gesù, entra in una nuova dimensione della libertà. (...) Libertà e amore coincidono! Al contrario, obbedire al proprio egoismo conduce a rivalità e conflitti”.

“Oggi vorrei invitare tutti” – ha detto il Papa – “a contemplare il mistero del Cuore divino-umano del Signore Gesù (...). Chi fissa lo sguardo su quel Cuore trafitto e sempre aperto per amore nostro, sente la verità di questa invocazione: ‘Sei tu, Signore, l’unico mio bene’, ed è pronto a lasciare tutto per seguire il Signore”.

Dopo la recita dell’Angelus il Papa ha ricordato che questa mattina, in Libano, è stato proclamato Beato Estéphan Nehmé, al secolo Joseph, religioso dell’Ordine Libanese Maronita, vissuto in Libano tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento. Mi rallegro di cuore con i fratelli e le sorelle libanesi, e li affido con grande affetto alla protezione del nuovo Beato”.

“In questa domenica che precede la solennità dei Santi Pietro e Paolo” – ha concluso il Pontefice – “ ricorre in Italia e in altri Paesi la Giornata della Carità del Papa. Esprimo la mia viva gratitudine a quanti, con la preghiera e le offerte, sostengono l’azione apostolica e caritativa del Successore di Pietro e favore della Chiesa universale e di tanti fratelli vicini e lontani”.
ANG/ VIS 20100628 (440)

SOLIDARIETÀ DEL PAPA CON I VESCOVI DEL BELGIO

CITTA' DEL VATICANO, 27 GIU. 2010 (VIS). Pubblichiamo di seguito il Messaggio inviato dal Santo Padre a Sua Eccellenza Monsignor André-Mutien Léonard, Arcivescovo di Malines-Bruxelles, Presidente della Conferenza Episcopale del Belgio a proposito delle perquisizioni compiute il 24 giugno nella Cattedrale di Malines e nella Sede dell’Arcivescovado:

“In questo triste momento, desidero esprimere la mia particolare vicinanza e solidarietà a Lei, caro Fratello nell’Episcopato, e a tutti i Vescovi della Chiesa in Belgio, per le sorprendenti e deplorevoli modalità con cui sono state condotte le perquisizioni nella Cattedrale di Malines e nella Sede dove era riunito l’Episcopato belga in una Sessione plenaria che, tra l’altro, avrebbe dovuto trattare anche aspetti legati all’abuso di minori da parte di Membri del Clero. Più volte io stesso ho ribadito che tali gravi fatti vanno trattati dall’ordinamento civile e da quello canonico, nel rispetto della reciproca specificità e autonomia. In tal senso, auspico che la giustizia faccia il suo corso, a garanzia dei diritti fondamentali delle persone e delle istituzioni, nel rispetto delle vittime, nel riconoscimento senza pregiudiziali di quanti si impegnano a collaborare con essa e nel rifiuto di tutto quanto oscura i nobili compiti ad essa assegnati”.

“Nell’assicurare che accompagno quotidianamente con la preghiera il cammino di codesta Chiesa, ben volentieri invio la mia affettuosa Benedizione Apostolica”.
MESS/ VIS 20100628 (230)

DELEGAZIONE PATRIARCATO ECUMENICO DI COSTANTINOPOLI

CITTA' DEL VATICANO, 28 GIU. 2010 (VIS). Questa mattina il Papa ha ricevuto in udienza una Delegazione del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, giunta a Roma in occasione della Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo.

La Delegazione inviata da Sua Santità Bartolomeo I è composta da Sua Eminenza Gennadios (Limouris), Metropolita di Sassima, Co-Segretario delle Commissione Mista Internazionale per il dialogo teologico fra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa nel suo insieme e Vice-Moderatore del Comitato centrale del Consiglio Ecumenico delle Chiese (Ginevra); da Sua Eminenza Bartholomaios (Ioannis Kessidis), Vescovo di Arianzós, Assistente del Metropolita di Germania;dal Reverendo Diacono Theodoros Meimaris, della Sede patriarcale del “Fanar”.

All’inizio del suo discorso il Santo Padre ha reso grazie a Dio “perché le nostre relazioni sono caratterizzate da sentimenti di reciproca fiducia, stima e fraternità, come testimoniano i numerosi incontri che hanno avuto luogo nel corso di questo anno”.

“Tutto ciò” – ha proseguito il Pontefice – “è motivo per sperare che il dialogo cattolico-ortodosso continui con significativi progressi”.

Riferendosi alla Commissione mista internazionale per il dialogo teologico, il Papa ha affermato che esso si trova ad “un punto cruciale, essendo cominciato l’ottobre scorso in Paphos per esaminare il ‘Ruolo del Vescovo di Roma nella Comunione della Chiesa, nel primo Millennio’. Con tutto il nostro cuore preghiamo che, illuminati dallo Spirito Santo, i Membri della Commissione continuino su questa via nel corso dell’imminente Sessione Plenaria a Vienna, e dedichino ad esso il tempo necessario per l’attento esame di tale delicata ed importante questione. Per me è un segno incoraggiante che il Patriarca Ecumenico Bartolomeo I e il Santo Sinodo di Costantinopoli condividono la nostra ferma convinzione dell’importanza di tale dialogo”.

Benedetto XVI ha sottolineato che nella prossima Assemblea Speciale per il Medio Oriente del Sinodo dei Vescovi, in programma in ottobre, “il tema della cooperazione ecumenica fra cristiani di quella regione riceverà grande attenzione. (...) Le difficoltà che i cristiani del Medio Oriente sperimentano sono in larga misura comuni a tutti: vivere come una minoranza, e aspirare ad un’autentica libertà religiosa e alla pace. Il dialogo è necessario con le comunità islamiche ed ebraiche”.

“In merito sarà per me una grande gioia” – ha concluso il Pontefice – “accogliere la Delegazione Fraterna che il Patriarca Ecumenico invierà per partecipare ai lavori dell’Assemblea Sinodale”.
AC/ VIS 20100628 (390)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 28 GIU. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali.

- Il Cardinale Christoph Schönborn, O.P., Arcivescovo di Wien (Austria).

Sabato 26 giugno il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Cardinale Giovanni Lajolo, Presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano e del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.

- Il Reverendo Dottor Ishmael Noko, Segretario Generale della Federazione Luterana Mondiale, con la Consorte.
AP/ VIS 20100628 (110)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 28 GIU. 2010 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’Arcidiocesi di Jakarta (Indonesia), presentata dal Cardinale Julius Riyadi Darmaatmadja, S.I., per raggiunti limiti d’età. Gli succede l’Arcivescovo Ignatius Suharyo Hardjoatmodjo, Coadiutore della medesima Arcidiocesi.

- Ha nominato il Vescovo Giacomo Lanzetti, Vescovo di Alba (superficie: 1.050; popolazione: 128.000; cattolici: 125.000; sacerdoti: 152; religiosi: 355; diaconi permanenti: 5), Italia. Il Vescovo Lanzetti, finora Vescovo di Alghero-Bosa (Italia), succede al Vescovo Sebastiano Dho, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d’età.

Sabato 26 giugno il Santo Padre ha nominato:

- Il Cardinale Juan Luis Cipriani Thorne, Arcivescovo di Lima (Perù) ed il Cardinale Lluís Martinez Sistach, Arcivescovo di Barcelona, Membri della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede.

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi, Suo Inviato Speciale alla celebrazione del XV centenario del Santuario di Santa Maria delle Grazie Madonna della Mentorella (Diocesi di Tivoli – Italia), che avrà luogo il 29 agosto 2010.
RE:NER:NA/ VIS 20100628 (190)

sabato 26 giugno 2010

COMUNICATO SULLA PERQUISIZIONE ARCIVESCOVADO MALINES-BRUXELLES


CITTA' DEL VATICANO, 26 JUN 2010 (VIS).-Di seguito riportiamo il testo di un Comunicato della Segreteria di Stato reso pubblico nel pomeriggio d’ieri  dopo la perquisizione dell’Arcivescovado di Malines-Bruxelles, il 24 giugno corrente.

 “I vescovi del Belgio erano riuniti presso l’arcivescovado di Malines-Bruxelles verso le
10.30, questa mattina, per la riunione mensile della Conferenza Episcopale. Verso le 10.30 le autorità giudiziarie e le forze di polizia sono entrate ed hanno significato che ci sarebbe stata una perquisizione dell’arcivescovado, in seguito a delle denunce per abuso sessuale nel territorio dell’arcidiocesi. Non è stata data nessun’altra spiegazione, ma tutti i documenti ed i telefoni portatili sono stati confiscati ed è stato significato che nessuno poteva lasciare l’edificio. Questo stato di fatto è durato fino alle 19.30 circa.

Tutti sono stati interrogati, sia i membri della Conferenza Episcopale, sia i membri del
personale. Non è stata un’esperienza piacevole, ma tutto si è svolto in modo corretto. I Vescovi hanno sempre detto di avere fiducia nella giustizia e nel suo lavoro. La presente perquisizione viene accolta con la stessa fiducia e perciò, per il momento, essi si astengono dal fare ulteriori commenti.

Al contrario, essi, assieme al Professor Peter Adriaensses, presidente della commissione per il trattamento degli abusi sessuali nel quadro di una relazione pastorale, si rammaricano del fatto che, durante un’altra perquisizione, tutti i dossier di questa commissione sono stati sequestrati. Questo va contro il diritto alla riservatezza di cui devono beneficiare le vittime che hanno scelto di indirizzarsi a questa commissione. Tale azione lede dunque gravemente il necessario ed eccellente lavoro di questa commissione.
Eric de Beukelaer
Portavoce della Conferenza Episcopale”.

 “Nel pubblicare detta Dichiarazione, la Segreteria di Stato ribadisce la ferma condanna di ogni atto peccaminoso e criminale di abuso di minori da parte di membri della Chiesa, come pure la necessità di riparare e di affrontare tali atti in modo conforme alle esigenze della giustizia ed agli insegnamenti del Vangelo. E’ alla luce di tali necessità che la medesima Segreteria di Stato esprime anche vivo stupore per le modalità in cui sono avvenute alcune perquisizioni condotte ieri dalle Autorità giudiziarie belghe e il suo sdegno per il fatto che ci sia stata addirittura la violazione delle tombe degli Em.mi Cardinali Jozef-Ernest Van Roey e Léon- Joseph Suenens, defunti Arcivescovi di Malines-Bruxelles. Allo sgomento per tali azioni, si aggiunge il rammarico per alcune infrazioni della confidenzialità, a cui hanno diritto proprio quelle vittime per le quali sono state condotte le perquisizioni.

Detti sentimenti sono stati espressi personalmente da S.E. Mons. Dominique Mamberti,
Segretario per i Rapporti con gli Stati, a S.E. il Sig. Charles Ghislain, Ambasciatore del Belgio presso la Santa Sede.”
SS/        VIS 20100629 (450)

venerdì 25 giugno 2010

PACE STABILE E CONVIVENZA SICURA IN TERRA SANTA

CITTA' DEL VATICANO, 25 GIU. 2010 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto i partecipanti all’Assemblea annuale della R.O.A.C.O. ("Riunione delle Opere per l'Aiuto alle Chiese Orientali”, i cui lavori sono stati principalmente dedicati alla preparazione del prossimo Sinodo per il Medio Oriente.

All’inizio del suo discorso il Papa ha assicurato che: “Tutti auguriamo alla Terra Santa, all’Iraq e al Medio Oriente il dono di una pace stabile e di una convivenza solida. Esse nascono dal rispetto dei diritti della persona, delle famiglie, delle comunità e dei popoli, e dal superamento di ogni discriminazione religiosa, culturale o sociale”.

“Incoraggio i fratelli e le sorelle che, in Oriente, condividono il dono inestimabile del Battesimo, a perseverare nella fede e, nonostante i numerosi sacrifici, a rimanere lì dove sono nati. Nel contempo esorto i migranti orientali a non dimenticare le proprie origini, specialmente religiose. La loro fedeltà e coerenza umana e cristiana dipendono da esse”.

“Desidero rendere speciale omaggio” - ha detto il Santo Padre – “ai cristiani che soffrano la violenza a causa del Vangelo, e li affido al Signore. Confido sempre nei Responsabili delle Nazioni affinché garantiscano realmente, senza distinzioni e ovunque, la professione pubblica e comunitaria delle convinzioni religiose di ciascuno”.

Benedetto XVI ha espresso soddisfazione perché le Chiese orientali cattoliche hanno partecipato con entusiasmo all’Anno Sacerdotale recentemente conclusosi e ha ricordato che l’Oriente fu anticamente culla di grandi scuole di spiritualità sacerdotale. Nel citare in particolare la Chiesa di Antiochia, patria di santi straordinari, il Papa ha auspicato che i sacerdoti delle Chiese orientali continuino ad ispirarsi a questo importante patrimonio spirituale.

Nel riferirsi all’Assemblea Speciale per il Medio Oriente, in programma dal 10 al 24 ottobre, il Papa ha espresso apprezzamento per “l’ampia cooperazione offerta dalle Chiese Orientali e per il lavoro che, dall’inizio, R.O.A.C.O. ha compiuto, e continua a portare avanti in vista di tale storico avvenimento. Questo impegno congiunto avrà risultati proficui per la presenza di alcuni vostri rappresentanti a questa riunione ecclesiale e per il vostro corrente rapporto con la Congregazione per la Chiese Orientali”.

Il Papa ha invitato i partecipanti alla riunione a “contribuire con le vostre opere a tenere viva la ‘speranza che non delude’ tra i cristiani d’Oriente. (...) Vorremo essere sempre al loro fianco! Fiducioso nell’intercessione della Santissima Madre di Dio e dei santi Apostoli Pietro e Paolo, affido al Signore i benefattori, gli amici e i collaboratori vivi e defunti, legati in vario modo alla R.O.A.C.O., con un particolare ricordo per Monsignor Padovese, recentemente scomparso”.
AC/ VIS 20100625 (430)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 25 GIU. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Sua Altezza Fra’ Matthew Festing, Principe e Gran Maestro del Sovrano Militare Ordine di Malta, e Seguito.

- Il Signor Luis París Chaverri, Ambasciatore di Costa Rica, in visita di congedo.

- Il Professor Lorenzo Ornaghi, Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
AP/ VIS 20100625 (70)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 25 GIU. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Monsignor Guglielmo Borghetti, Vescovo di Pitigliano-Sovana-Orbetello (superficie: 2.177; popolazione: 73.500; cattolici: 71.300; sacerdoti: 66; religiosi: 57; diaconi permanenti: 10), Italia. Il Vescovo eletto, nato nel 1954 a Avenza di Carrara (Italia), ordinato sacerdote nel 1982. è stato finora Parroco di Montagnoso e Preside dello Studio Teologico Interdiocesano di Camaiore (Italia).

- Il Vescovo Ricardo Jorge Valenzuela Rios, finora Ordinario Militare del Paraguay, Vescovo di Villarrica del Espiritu Santo (superficie: 13.347; popolazione: 315.000; cattolici: 310.900; sacerdoti: 44; religiosi: 58; diaconi permanenti: 54), Paraguay.

- Il Vescovo Jozef De Kesel, finora Ausiliare di Malines-Bruxelles (Belgio), Vescovo di Brugge (superficie: 3.145; popolazione: 1.149.394; cattolici: 940.000; sacerdoti: 875; religiosi: 2.675; diaconi permanenti: 81), Belgio.
NER/ VIS 20100625 (130)

giovedì 24 giugno 2010

IL PAPA BENEDICE STATUA DI MARIA “SALUS POPULI ROMANI”

CITTA' DEL VATICANO, 24 GIU. 2010 (VIS). Questa mattina Benedetto XVI si è recato al Centro Don Orione a Monte Mario per benedire la grande statua di Maria “Salus populi romani” - che veglia sulla Città di Roma – e che al termine dei lavori di restauro è stata ricollocata sulla collina che domina la città.

La maestosa statua della Vergine, alta 9 metri, era crollata dal suo piedistallo di 19 metri a causa di un forte temporale, il 12 ottobre scorso. L’avvenimento ha molto impressionato le autorità e gli abitanti della capitale, molto devoti alla Vergine “Salus populi romani”, che hanno fatto in modo che la Madonnina fosse ricollocata al suo posto il più presto possibile.

Benedetto XVI in un Messaggio al Superiore Generale degli Orionini aveva auspicato che “la statua venga quanto prima ricollocata a devozione di tutti i romani”.

Il Papa è giunto al Centro Don Orione a Monte Mario alle 10:30 e dopo il saluto al Cardinale Agostino Vallini, Vicario di Roma, i Vescovi presenti e il Sindaco Gianni Alemanno, ha pronunciato un breve discorso.

“Ho accolto volentieri” – ha detto il Papa - “l’invito ad unirmi a voi nel rendere omaggio a Maria ‘Salus populi romani’, raffigurata in questa meravigliosa statua tanto cara al popolo romano. Statua che è memoria di eventi drammatici e provvidenziali, scritti nella storia e nella coscienza della Città. Infatti, essa fu collocata sul colle di Monte Mario nel 1953, ad adempimento di un voto popolare pronunciato durante la seconda guerra mondiale, quando le ostilità e le armi facevano temere per le sorti di Roma”.

“Dalle opere romane di Don Orione (San Luigi Orione, 1872 – 1940, Fondatore della Piccola Opera della Divina Provvidenza, canonizzato nel 2004, n.d.r.), partì allora l’iniziativa di una raccolta di firme per un voto alla Madonna cui aderirono oltre un milione di cittadini. Il Venerabile Pio XII raccolse la devota iniziativa del popolo che si affidava a Maria e il voto fu pronunciato il 4 giugno del 1944, davanti all’immagine della Madonna del Divino Amore. Proprio in quel giorno, si ebbe la pacifica liberazione di Roma”, ha spiegato il Santo Padre.

“Nel loro voto alla Madonna i romani oltre a promettere preghiera e devozione, si impegnarono anche in opere di carità”, ha ricordato il Pontefice citando il programma di Don Orione: “Solo la carità salverà il mondo”.

Il Fondatore della Piccola Opera della Divina Provvidenza “visse in modo lucido e appassionato il compito della Chiesa di vivere l’amore per far entrare nel mondo la luce di Dio. (...) Ha lasciato tale missione ai suoi discepoli come via spirituale e apostolica, convinto che ‘la carità apre gli occhi alla fede e riscalda i cuori d'amore verso Dio’”.

“Continuate, cari Figli della Divina Provvidenza” – ha concluso il Pontefice – “su questa scia carismatica da lui iniziata, perché, come egli diceva, ‘la carità è la migliore apologia della fede cattolica’, ‘la carità trascina, la carità muove, porta alla fede e alla speranza’. Le opere di carità, sia come atti personali e sia come servizi alle persone deboli offerti in grandi istituzioni, non possono mai ridursi a gesto filantropico, ma devono restare sempre tangibile espressione dell’amore provvidente di Dio”.
BXVI-VISITA/ VIS 20100624 (540)

PREGHIERA OTTIENE CHIESA MOLTE GRAZIE DI SANTIFICAZIONE

CITTA' DEL VATICANO, 24 GIU. 2010 (VIS). Al termine della visita al Centro “Don Orione”, il Santo Padre si è recato al Monastero Domenicano Santa Maria del Rosario a Monte Mario, dove ha presieduto la celebrazione dell’Ora media con le monache di clausura.

Il Monastero custodisce l’antica icona della Vergine Hagiosorritissa, detta Madonna di San Luca (secolo VII) e preziose reliquie di San Domenico, di Santa Caterina da Siena e di altri santi e sante domenicane.

“Voi, che ben conoscete l’efficacia della preghiera” – ha detto il Papa nell’omelia – “sperimentate ogni giorno quante grazie di santificazione essa possa ottenere alla Chiesa”.

“Siate grate alla divina Provvidenza” – ha esortato il Pontefice – “per il dono sublime e gratuito della vocazione monastica, a cui il Signore vi ha chiamate senza alcun vostro merito”.

“La forma di vita contemplativa, che dalle mani di san Domenico avete ricevuto nelle modalità della clausura, vi colloca, come membra vive e vitali, nel cuore del corpo mistico del Signore, che è la Chiesa; e come il cuore fa circolare il sangue e tiene in vita il corpo intero, così la vostra esistenza nascosta con Cristo, intessuta di lavoro e di preghiera, contribuisce a sostenere la Chiesa, strumento di salvezza per ogni uomo che il Signore ha redento con il suo Sangue”.

“Con la preghiera” – ha sottolineato il Papa – voi presentate “al cospetto dell’Altissimo le necessità spirituali e materiali di tanti fratelli in difficoltà, la vita smarrita di quanti si sono allontanati dal Signore. Come non muoversi a compassione per coloro che sembrano vagare senza meta? Come non desiderare che nella loro vita avvenga l’incontro con Gesù, il solo che dà senso all’esistenza?”.

“Riconoscete perciò, care sorelle, che in tutto ciò che fate, al di là dei singoli momenti di orazione, il vostro cuore continua ad essere guidato dal desiderio di amare Dio. (...) Questo è l’orizzonte del pellegrinare terreno! Questa è la vostra meta! Per questo avete scelto di vivere nel nascondimento e nella rinuncia ai beni terreni: per desiderare sopra ogni cosa quel bene che non ha uguali, quella perla preziosa che merita la rinuncia ad ogni altro bene per entrarne in possesso”.

“Possiate pronunciare ogni giorno il vostro ‘sì’ ai disegni di Dio, con la stessa umiltà con cui ha detto il suo ‘sì’ la Vergine Santa”.

Infine, preso congedo dalle monache, il Santo Padre è rientrato in Vaticano.
BXVI-VISITA/ VIS 20100624 (400)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 24 GIU. 2010 (VIS). Ieri, 23 giugno, il Santo Padre ha nominato il Monsignore Antônio Braz Benevente, Vescovo di Jacarezinho (superficie: 13.369; popolazione: 455.000; cattolici: 395.200; sacerdoti: 87; religiosi: 66), Brasile. Il Vescovo eletto è nato a Itápolis (Brasile), nel 1961 ed ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale nel 1985. Finora Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Uberaba (Brasile), succede al Vescovo Fernando José Penteado, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi presentata per raggiunti limiti d’età.
NER:RE/ VIS 20100624 (90)

mercoledì 23 giugno 2010

“SUMMA THEOLOGIAE” CAPOLAVORO DI SAN TOMMASO D’AQUINO

CITTA' DEL VATICANO, 23 GIU. 2010 (VIS). Nell’Udienza Generale di oggi, tenutasi nell’Aula Paolo VI, il Papa ha completato il ciclo delle tre catechesi dedicate a San Tommaso d’Aquino.

Nel riferirsi al capolavoro del Dottor Angelico, la “Summa Theologiae”, un’opera monumentale, il Papa ha spiegato che essa contiene 512 questioni e 2669 articoli. “Si tratta” – ha detto – “di un ragionamento serrato, in cui l’applicazione dell’intelligenza umana ai misteri della fede procede con chiarezza e profondità, intrecciando domande e risposte, nelle quali san Tommaso approfondisce l’insegnamento che viene dalla Sacra Scrittura e dai Padri della Chiesa, soprattutto da sant’Agostino. In questa riflessione, san Tommaso, utilizzando anche il metodo e il pensiero dei filosofi antichi, in particolare di Aristotele, arriva a formulazioni precise, lucide e pertinenti delle verità di fede. Tale sforzo, però, della mente umana – ricorda l’Aquinate con la sua stessa vita – è sempre illuminato dalla preghiera, dalla luce che viene dall’Alto”.

“Nella ‘Summa’, san Tommaso parte dal fatto che ci sono tre diversi modi dell’esistenza di Dio: Dio esiste in se stesso, è il principio e la fine di tutte le cose, per cui tutte le creature procedono e dipendono da Lui; poi Dio è presente attraverso la sua Grazia nella vita e nell’attività del cristiano, dei santi; infine, Dio è presente in modo del tutto speciale nella Persona di Cristo e nei Sacramenti, che scaturiscono dalla sua opera redentrice”.

“San Tommaso” – ha ricordato il Pontefice – “si sofferma in modo particolare sul Mistero dell’Eucaristia, per il quale ebbe una grandissima devozione. (...) Alla scuola dei santi, innamoriamoci di questo Sacramento! Partecipiamo alla Santa Messa con raccoglimento, per ottenerne i frutti spirituali, nutriamoci del Corpo e del Sangue del Signore, per essere incessantemente alimentati dalla Grazia divina! Intratteniamoci volentieri e frequentemente, a tu per tu, in compagnia del Santissimo Sacramento!”.

“Quanto san Tommaso ha illustrato con rigore scientifico nelle sue opere teologiche maggiori, come appunto la ‘Summa Theologiae’” – ha proseguito il Pontefice – “è stato esposto anche nella sua predicazione, rivolta agli studenti e ai fedeli (...). Il contenuto della predicazione del Doctor Angelicus corrisponde quasi del tutto alla struttura del Catechismo della Chiesa Cattolica. Infatti, nella catechesi e nella predicazione, in un tempo come il nostro di rinnovato impegno per l’evangelizzazione, non dovrebbero mai mancare questi argomenti fondamentali: ciò che noi crediamo, ed ecco il Simbolo della fede; ciò che noi preghiamo, ed ecco il Padre Nostro e l’Ave Maria; e ciò che noi viviamo come ci insegna la Rivelazione biblica, ed ecco la legge dell’amore di Dio e del prossimo e i Dieci Comandamenti”.

“Nel suo ‘Opuscolo sul Simbolo degli Apostoli’” – ha ricordato il Pontefice – “egli spiega il valore della fede. Per mezzo di essa, dice, l’anima si unisce a Dio (...); la vita riceve un orientamento sicuro, e noi superiamo agevolmente le tentazioni. A chi obietta che la fede è una stoltezza, perché fa credere in qualcosa che non cade sotto l’esperienza dei sensi, san Tommaso offre una risposta molto articolata, e ricorda che questo è un dubbio inconsistente, perché l’intelligenza umana è limitata e non può conoscere tutto”.

“Solo nel caso in cui noi potessimo conoscere perfettamente tutte le cose visibili e invisibili, allora sarebbe un’autentica stoltezza accettare delle verità per pura fede. Del resto, è impossibile vivere, osserva san Tommaso, senza fidarsi dell’esperienza altrui, là dove la personale conoscenza non arriva. È ragionevole dunque prestare fede a Dio che si rivela e alla testimonianza degli Apostoli”.

“Commentando l’articolo del Simbolo sull’Incarnazione del Verbo divino, san Tommaso fa alcune considerazioni. Afferma che la fede cristiana, considerando il mistero dell’Incarnazione, viene ad essere rafforzata; la speranza si eleva più fiduciosa, al pensiero che il Figlio di Dio è venuto tra noi, come uno di noi, per comunicare agli uomini la propria divinità; la carità è ravvivata, perché non vi è segno più evidente dell’amore di Dio per noi, quanto vedere il Creatore dell’universo farsi egli stesso creatura”.

“San Tommaso è stato, come tutti i santi” – ha concluso il Pontefice – “un grande devoto della Madonna. L’ha definita con un appellativo stupendo: ‘Triclinium totius Trinitatis’, triclinio, cioè luogo dove la Trinità trova il suo riposo, perché, a motivo dell’Incarnazione, in nessuna creatura, come in Lei, le tre divine Persone inabitano e provano delizia e gioia a vivere nella sua anima piena di Grazia. Per la sua intercessione possiamo ottenere ogni aiuto”.
AG/ VIS 20100623 (720)

martedì 22 giugno 2010

ARCIVESCOVI CHE RICEVERANNO IL PALLIO IL 29 GIUGNO

CITTA' DEL VATICANO, 22 GIU. 2010 (VIS). Martedì prossimo, 29 giugno, Solennità dei Santi Pietro e Paolo, Apostoli Patroni dell’Alma Città di Roma, il Santo Padre Benedetto XVI presiederà alle 9:30, nella Basilica Vaticana, la Concelebrazione Eucaristica con i seguenti 38 Arcivescovi Metropoliti, ai quali imporrà il Sacro Pallio.
- Arcivescovo Luis Gerardo Herrera, O.F.M., di Cuenca (Ecuador).
- Arcivescovo Alex Thomas Kaliyanil, S.V.D., di Bulawayo (Zimbabwe).
- Arcivescovo Gerard Tlali Lerotholi, O.M.I., di Maseru (Lesotho).
- Arcivescovo Antônio Fernando Saburido, O.S.B., di Olinda e Recife (Brasile).
- Arcivescovo Albert Legatt, di Saint-Boniface (Canada).
- Arcivescovo Gualtiero Bassetti, di Perugia-Città della Pieve (Italia).
- Arcivescovo Andrea Bruno Mazzocato, di Udine (Italia).
- Arcivescovo Gabriel Mbilingi, C.S.Sp., di Lubango (Angola). - Arcivescovo Socrates B. Villegas, di Lingayen-Dagupan (Filippine).
- Arcivescovo Constancio Miranda Weckmann, di Chihuahua (Messico).
- Arcivescovo Bernard Longley, di Birmingham (Gran Bretagna).
- Arcivescovo Juan José Asenjo Pelegrina, di Sevilla (Spagna).
- Arcivescovo Jerome Edward Listecki, di Milwaukee (Stati Uniti d’America).
- Arcivescovo Samuel Kleda, di Douala (Camerun).
- Arcivescovo Jesús Sanz Montes, O.F.M., di Oviedo (Spagna).
- Arcivescovo Anton Stres, C.M., di Ljubljana (Slovenia).- Arcivescovo Joseph Atanga, S.I., di Bertoua (Camerun). - Arcivescovo Stephen Brislin, di Cape Town (Sud Africa).
- Arcivescovo Dennis M. Schnurr, di Cincinnati (Stati Uniti d’America).
- Arcivescovo Alberto Taveira Corrêa, di Belém do Pará (Brasile).
- Arcivescovo André-Mutien Léonard, di Malines-Bruxelles (Belgio) .
- Arcivescovo Antonio Lanfranchi, di Modena-Nonantola (Italia).
- Arcivescovo Dominik Duka, O.P., di Praga (Repubblica Ceca).
- Arcivescovo Ricardo Antonio Tobón Restrepo, di Medellín (Colombia).
- Arcivescovo José Domingo Ulloa Mendieta, O.S.A., di Panamá (Panama). - Arcivescovo Francis Kallarakal, di Verapoly (India).
- Arcivescovo Désiré Tsarahazana, di Toamasina (Madagascar).
- Arcivescovo Ricardo Blázquez Pérez, di Valladolid (Spagna). - Arcivescovo Hyginus Kim Hee-joong, di Kwangju (Corea).
- Arcivescovo Luis Madrid Merlano, di Nueva Pamplona (Colombia).
- Arcivescovo Thomas G. Wenski, di Miami (Stati Uniti d’America).
- Arcivescovo Peter Smith, di Southwark (Inghilterra).
- Arcivescovo Józef Kowalczyk, di Gniezno (Polonia).
- Arcivescovo Pierre Nguyên Văn Nhon, di Hà Nôi (Viêt Nam).
- Arcivescovo Matthias Kobena Nketsiah, di Cape Coast (Ghana).
- Arcivescovo Bernard Bober, di Košice (Slovacchia).
- Arcivescovo Carlos Garfias Merlos, di Acapulco (Messico).
- Arcivescovo Luigi Moretti, di Salerno – Campagna – Acerno (Italia).
OCL/ VIS 20100622 (350)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 22 JUN. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:
- Il Vescovo Joseph Patrick McFadden, finora Ausiliare dell’Arcidiocesi di Philadelphia (Stati Uniti d’America), Vescovo di Harrisburg (superfície: 19.839; popolazione: 2.060.000; cattolici: 248.000; sacerdoti: 179; religiosi: 394; diaconi permanenti: 49), Stati Uniti d’America.
- Il Reverendo Andrés Vargas Peña, Vescovo Ausiliare di México (superfície: 1.429; popolazione: 8.781.000; cattolici: 7.845.500; sacerdoti: 1.757; religiosi: 7.229; diaconi permanenti: 135), Messico. Il Vescovo eletto è nato a Villa de la Paz (Messico), nel 1946 ed è stato ordinato sacerdote nel 1973. È stato finora Vicário Episcopale per la pastorale nella medesima Diocesi.
- Il Reverendo Adolfo Miguel Castaño Fonseca, Vescovo Ausiliare di México. Il Vescovo eletto è nato a San Mateo Mozoquilpan (Messico) nel 1962 ed ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale nel 1987. È stato finora Bibliotecario, Professore nel Seminario diocesano e Coordinatore delle pubblicazioni nel Seminario della Diocesi di Toluca (Messico).
- Il Monsignore Michael J. Fitzgerald, Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi di Philadelphia (superfície: 5.652; popolazione: 3.887.694; cattolici: 1.458.430; sacerdoti: 999; religiosi; 3.370; diaconi permanenti: 239), Stati Uniti d’America. Il Vescovo eletto è nato nel 1948 a Montclair (Stati Uniti d’America) ed è stato ordinato sacerdote nel 1980. È stato finora Vicario Giudiziale Metropolitano e Promotore di Giustizia.
- Il Monsignore Giovanni Pietro Dal Toso, Segretario del Pontifício Consiglio “Cor Unum”, finora Sotto-Segretario del medesimo Dicastero.
- Membri del Consiglio Direttivo della Pontifícia Accademia per la Vita: il Vescovo Fernando Natalio Chomalì Garib, Ausiliare di Santiago de Chile (Cile); il Professor Mounir Abdel Messih Shehata Farag (Egitto); il Professor Gian Luigi Gigli (Italia); il Dottor John Haas (Stati Uniti d’America); la Dottoressa Mónica López Barahona (Spagna).
NER:NEA:NA/ VIS 20100622 (280)

lunedì 21 giugno 2010

VESCOVI BRASILE: GUIDARE TUTTI UNITÀ NELLA FEDE E AMORE

CITTA' DEL VATICANO, 19 GIU. 2010 (VIS). Questa mattina il Papa ha ricevuto in udienza i Presuli della Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile (Regione Est II), al termine della Visita “ad Limina Apostolorum”.
Il Santo Padre ha ricordato ai Vescovi che “come maestri e dottori della fede, avete la missione di insegnare con coraggio la verità che si deve credere e vivere, presentandola in modo autentico”. In tale contesto il Papa ha esortato i Presuli ad aiutare i fedeli a loro affidati con la propria attenzione pastorale “per riscoprire la gioia della fede, la gioia di essere amati personalmente da Dio che ci ha donato suo Figlio per la nostra salvezza. (...) Abbiate una grande fiducia nella grazia e diffondete tale fiducia fra la vostra gente, perché la fede sia sempre custodita, difesa e trasmessa nella sua purezza e integrità”.
Nel fare riferimento alla liturgia, Benedetto XVI ha sottolineato che la celebrazione eucaristica è il dovere più importante del ministero sacerdotale. “La missione di santificare che avete ricevuto” – ha proseguito rivolgendosi ai Vescovi – “vi obbliga ad essere promotori e animatori della preghiera nella città umana, alle volta agitata, rumorosa e dimentica di Dio: dovete creare luoghi e occasioni di preghiera, dove in silenzio, ascoltando Dio, nella preghiera personale e comunitaria, gli uomini possano incontrare e sperimentare vivamente Gesù Cristo, che rivela il vero volto del Padre. È necessario che le parrocchie e i santuari, le istituzioni educative e i luoghi di sofferenza e le famiglie si convertano in luoghi di comunione con il Signore”.
In merito alla missione di governare il Papa ha detto che “il Vescovo è anche chiamato a giudicare e disciplinare la vita del popolo di Dio affidato alla sua guida pastorale, attraverso leggi, direttive e consigli, secondo quanto disposto nella disciplina universale della Chiesa. Tale diritto e dovere è molto importante perché la comunità diocesana si mantenga unita al suo interno e avanzi in comunione sincera di fede, amore e disciplina con il Vescovo di Roma e con tutta la Chiesa. Perciò non stancatevi di alimentare nei fedeli un senso di appartenenza alla Chiesa e la gioia della comunione fraterna”.
“Il governo del Vescovo” – ha aggiunto il Santo Padre – “sarà pastoralmente proficuo solo ‘se poggerà su un’autorevolezza morale, data dalla sua santità di vita. Sarà questa a disporre gli animi ad accogliere il Vangelo da lui annunciato nella sua Chiesa, come anche le norme da lui fissate per il bene del Popolo di Dio’”. Plasmato interiormente dallo Spirito Santo, ognuno di voi si farà “tutto in tutti” proponendo la verità della fede, celebrando i sacramenti della nostra santificazione e testimoniando l’amore di Dio”.
Il Papa ha concluso il suo discorso invitando i Vescovi ad “accogliere con cuore aperto coloro che bussano alla porta: consigliateli, consolateli e manteneteli sul cammino verso Dio, cercando di guidare tutti all’unità, nella fede e nell’amore, che per volontà del Signore, deve essere principio e fondamento visibile nelle vostre Diocesi”.
AL/ VIS 20100621 (500)

NOTA SITUAZIONE EX ARCIVESCOVO DI POZNAN

CITTA' DEL VATICANO, 19 GIU. 2010 (VIS). Di seguito riportiamo la dichiarazione rilasciata oggi dalla Sala Stampa della Santa Sede, relativa alla situazione dell’ex Arcivescovo di Poznan (Polonia), Monsignor Juliuz Paetz.
“Rispondendo a domande di giornalisti circa notizie apparse sulla stampa sulla situazione dell’ex Arcivescovo di Poznan, Monsignor Juliusz Paetz, il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, S.I, ha precisato che è infondato in questo caso parlare di ‘riabilitazione’, poiché la questione trattata nella corrispondenza con Roma riguardava esclusivamente la sua autorizzazione o meno a presiedere celebrazioni pubbliche in seguito a invito da parte di un parroco, sempre previo il necessario nulla osta da parte dell’Ordinario”.
“I criteri e le restrizioni stabiliti nel 2002 e finora seguiti non verranno tuttavia modificati”.
“Come confermato già ieri ufficialmente dal portavoce dell’Arcidiocesi di Poznan, è poi del tutto infondato che l’Arcivescovo di Poznan, Stanislaw Gadecki, abbia presentata o anche solo prospettato la possibilità di rinuncia al governo dell’Acidiocesi”.OP/ VIS 20100621 (170)

IL SACERDOTE DEVE RIMANERE SEMPRE CON CRISTO

CITTA' DEL VATICANO, 20 GIU. 2010 (VIS). Questa mattina Benedetto XVI ha celebrato nella Basilica Vaticana, la Santa Messa nel corso della quale ha conferito l’Ordinazione presbiterale a 14 diaconi della Diocesi di Roma.
“Nella preghiera” – ha detto il Papa, il sacerdote – “è chiamato a riscoprire il volto sempre nuovo del suo Signore e il contenuto più autentico della sua missione. Solamente chi ha un rapporto intimo con il Signore viene afferrato da Lui, può portarlo agli altri, può essere inviato. Si tratta di un ‘rimanere con Lui’ che deve accompagnare sempre l’esercizio del ministero sacerdotale; deve esserne la parte centrale, anche e soprattutto nei momenti difficili, quando sembra che le ‘cose da fare’ debbano avere la priorità. Ovunque siamo, qualunque cosa facciamo, dobbiamo sempre ‘rimanere con Lui’”
“Il sacerdozio” – ha sottolineato il Santo Padre – “non può mai rappresentare un modo per raggiungere la sicurezza nella vita o per conquistarsi una posizione sociale. Chi aspira al sacerdozio per un accrescimento del proprio prestigio personale e del proprio potere ha frainteso alla radice il senso di questo ministero. Chi vuole soprattutto realizzare una propria ambizione, raggiungere un proprio successo sarà sempre schiavo di se stesso e dell’opinione pubblica. Per essere considerato, dovrà adulare; dovrà dire quello che piace alla gente; dovrà adattarsi al mutare delle mode e delle opinioni e, così, si priverà del rapporto vitale con la verità, riducendosi a condannare domani quel che avrà lodato oggi”.
“Un uomo che imposti così la sua vita” – ha proseguito il Pontefice – “un sacerdote che veda in questi termini il proprio ministero, non ama veramente Dio e gli altri, ma solo se stesso e, paradossalmente, finisce per perdere se stesso. Il sacerdozio – ricordiamolo sempre - si fonda sul coraggio di dire sì ad un’altra volontà, nella consapevolezza, da far crescere ogni giorno, che proprio conformandoci alla volontà di Dio, ‘immersi’ in questa volontà, non solo non sarà cancellata la nostra originalità, ma, al contrario, entreremo sempre di più nella verità del nostro essere e del nostro ministero”.
“Quando celebriamo la Santa Messa teniamo nelle nostre mani il pane del Cielo, il pane di Dio, che è Cristo, chicco spezzato per moltiplicarsi e diventare il vero cibo della vita per il mondo. È qualcosa che non vi può non riempire di intimo stupore, di viva gioia e di immensa gratitudine: ormai l’amore e il dono di Cristo crocifisso e glorioso passano attraverso le vostre mani, la vostra voce, il vostro cuore! È un’esperienza sempre nuova di stupore vedere che nelle mie mani, nella mia voce il Signore realizza questo mistero della Sua presenza!”.
Il Papa ha chiesto a Dio che dia ai nuovi sacerdoti “la grazia di saper sperimentare in profondità tutta la bellezza e la forza di questo vostro servizio presbiterale e, nello stesso tempo, la grazia di poter vivere questo ministero con coerenza e generosità, ogni giorno”.
“La grazia del presbiterato” – ha detto ancora il Santo Padre - “(...) vi collegherà nel profondo del vostro cuore ai sentimenti di Gesù che ama sino alla fine, sino al dono totale di sé, al suo essere pane moltiplicato per il santo convito dell’unità e della comunione”.
“Alla cura per la celebrazione eucaristica si accompagni sempre l’impegno per una vita eucaristica” – ha concluso il Pontefice – “vissuta cioè nell’obbedienza ad un’unica grande legge, quella dell’amore che si dona in totalità e serve con umiltà, una vita che la grazia dello Spirito Santo rende sempre più somigliante a quella di Cristo Gesù, Sommo ed eterno Sacerdote, servo di Dio e degli uomini”.
HML/ VIS 20100621 (570)

ANGELUS: SEGUIRE CRISTO È APPROPRIARSI POTERE SUA CROCE

CITTA' DEL VATICANO, 20 GIU. 2010 (VIS). Al termine della Santa Messa celebrata nella Basilica Vaticana per l’Ordinazione presbiterale di 14 diaconi della Diocesi di Roma, il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del Suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

“Il sacramento dell’Ordine” – ha detto il Papa – “manifesta, da parte di Dio, la sua premurosa vicinanza agli uomini e, da parte di chi lo riceve, la piena disponibilità a diventare strumento di questa vicinanza, con un amore radicale a Cristo e alla Chiesa”.
“Nel Vangelo dell’odierna domenica” – ha commentato il Papa – “il Signore domanda ai suoi Discepoli: ‘Ma voi, chi dite che io sia?’. A questo interrogativo l’apostolo Pietro risponde prontamente: ‘Tu sei il Cristo di Dio, il Messia di Dio’, superando, così, tutte le opinioni terrene che ritenevano Gesù uno dei profeti”.
“Anche a noi, che possiamo conoscere il Signore mediante la fede nella sua Parola e nei Sacramenti, Gesù rivolge la proposta di seguirlo ogni giorno e anche a noi ricorda che per essere suoi discepoli è necessario appropriarci del potere della sua Croce, vertice dei nostri beni e corona della nostra speranza. (...) Prendere la croce significa impegnarsi per sconfiggere il peccato che intralcia il cammino verso Dio, accogliere quotidianamente la volontà del Signore, accrescere la fede soprattutto dinanzi ai problemi, alle difficoltà, alla sofferenza”.
“Anche nell’epoca attuale molti sono i cristiani nel mondo che, animati dall’amore per Dio, assumono ogni giorno la croce, sia quella delle prove quotidiane, sia quella procurata dalla barbarie umana, che talvolta richiede il coraggio dell’estremo sacrificio. Il Signore doni a ciascuno di noi di riporre sempre la nostra solida speranza in Lui, certi che, seguendolo portando la nostra croce, giungeremo con Lui alla luce della Risurrezione”.
ANG/ VIS 20100621 (310)

APPELLO PER KIRGHIZISTAN E GIORNATA MONDIALE RIFUGIATO

CITTA' DEL VATICANO, 20 GIU. 2010 (VIS). Al termine dell’Angelus, il Santo Padre Benedetto XVI ha rivolto “un pressante appello perché la pace e la sicurezza siano presto ristabilite nel Kyrgyzstan meridionale, in seguito ai gravi scontri verificatisi nei giorni scorsi”.
“Ai parenti delle vittime e a quanti soffrono per questa tragedia esprimo la mia commossa vicinanza ed assicuro la mia preghiera. Invito, inoltre, tutte le comunità etniche del Paese a rinunziare a qualsiasi provocazione o violenza e chiedo alla comunità internazionale di adoperarsi perché gli aiuti umanitari possano raggiungere prontamente le popolazioni colpite”.
“Oggi l’Organizzazione delle Nazioni Unite” – ha ricordato inoltre il Pontefice – “celebra la Giornata Mondiale del Rifugiato, per richiamare l’attenzione ai problemi di quanti hanno lasciato forzatamente la propria terra e le consuetudini familiari, giungendo in ambienti che, spesso, sono profondamente diversi. I rifugiati desiderano trovare accoglienza ed essere riconosciuti nella loro dignità e nei loro diritti fondamentali; in pari tempo, intendono offrire il loro contributo alla società che li accoglie. Preghiamo perché, in una giusta reciprocità, si risponda in modo adeguato a tale aspettativa ed essi mostrino il rispetto che nutrono per l’identità delle comunità che li ricevono”.
ANG/ VIS 20100621 (200)

SECONDO INCONTRO GRUPPO LAVORO VIÊT NAM - SANTA SEDE

CITTA' DEL VATICANO, 21 GIU. 2010 (VIS). Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, S.I., ha annunciato oggi che nei giorni 23-24 giugno si terrà in Vaticano il secondo incontro del Gruppo di lavoro congiunto Viêt Nam - Santa Sede. La riunione si prefigge di approfondire e sviluppare le relazioni bilaterali, come era stato previsto al termine del primo incontro del Gruppo di lavoro, svoltosi ad Hà Nôi dal 16 al 17 febbraio 2009.
OP/ VIS 20100621 (90)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 21 GIU. 2010 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate undici Presuli della Conferenza Episcopale del Brasile (Regione Est II), in Visita “ad Limina Apostolorum”:
- Il Vescovo Miguel Ângelo Freitas Ribeiro, di Oliveira.
- Il Vescovo Guilherme Porto, di Sete Lagoas.
- Il Vescovo Emanuel Messias de Oliveira, di Guanhães.
- Il Vescovo Aloísio Jorge Pena Vitral, di Teófilo Otoni.
- Il Vescovo Francisco Carlos da Silva, di Ituiutaba.
- Il Vescovo Paulo Francisco Machado, di Uberlândia.
- Il Vescovo Tarcísio Nascente dos Santos, di Divinópolis.
- Il Vescovo Waldemar Chaves de Araújo, di São João del Rei.
- Il Vescovo José Ronaldo Ribeiro, di Janaúba.
- Il Vescovo José Moreira da Silva, di Januária.
- Il Vescovo Leonardo de Miranda Pereira, di Paracatu.
Sabato 19 giugno il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:
- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
- L’Arcivescovo Velasio De Paolis, C.S., Presidente della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede.
AP/... VIS 20100621 (180)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 21 GIU. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Reverendo John Wong Soo Kau, Arcivescovo Coadiutore dell’Arcidiocesi di Kota Kinabalu (superficie: 11.558; popolazione: 3.746.000; cattolici: 186.138; sacerdoti: 38; religiosi: 140), Malesia. L’Arcivescovo eletto è nato nel 1968 a Sandakan (Malesia) ed è stato ordinato sacerdote nel 1999. È stato finora Vice-Direttore dell’Anno Propedeutico del St. Peter’s College a Kuching (Malesia).

Sabato 19 giugno il Santo Padre ha nominato:
- Il Reverendo Zbignev Stankevics, Arcivescovo Metropolita di Riga (superficie: 23.587; popolazione: 1.250.000; cattolici: 220.000; sacerdoti: 41; religiosi: 63; diaconi permanenti: 1), Lettonia. L’Arcivescovo eletto, finora Direttore Spirituale del Seminario e Direttore dell’Istituto Superiore di Scienza Religiose di Riga, è nato a Lejasciema (Lettonia) nel 1955 ed è stato ordinato sacerdote nel 1996. Succede al Cardinale Janis Pujats, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi metropolitana, presentata per raggiunti limiti d’età.
- Il Cardinale Francisco Javier Errázuriz Ossa, Arcivescovo di Santiago de Chile, Suo Inviato Speciale alla celebrazione del centenario della Diocesi di Catamarca (Argentina), che avrà luogo il 21 agosto 2010.
NEC:NER:RE:NA/ VIS 20100621 (190)

venerdì 18 giugno 2010

ARCIVESCOVO MAMBERTI X SETTIMANA SOCIALE CATTOLICA CUBA


CITTA' DEL VATICANO, 18 GIU. 2010 (VIS). Il 16 giugno scorso, a La Havana, L’Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati, è intervenuto all’apertura della X Settimana Sociale Cattolica Cubana, con un discorso dal titolo: “La laicità dello Stato: alcune considerazioni”.
“Va osservato che” – ha detto l’Arcivescovo – “mentre il termine ‘laicità’ in passato come oggi viene anzitutto riferito alla realtà dello Stato e assume non di rado una sfumatura o un’accezione di contrapposizione alla Chiesa e al cristianesimo, in effetti di esso non si parlerebbe neppure senza il cristianesimo stesso”.
“Infatti, senza il Vangelo di Cristo non sarebbe entrata nella storia dell’umanità la fondamentale distinzione fra ciò che l’uomo deve a Dio e ciò che egli deve a Cesare, cioè all’autorità civile. (...) Anche lo stesso termine ‘laicità’, derivato da quello di ‘laico’, ha la sua prima origine nell’ambito ecclesiale. (...) Il laico è dunque anzitutto il ‘non chierico’, anche se, ovviamente, in ciò non si esaurisce il contenuto della specifica vocazione di questa categoria di battezzati. È questa la prima accezione, del tutto intraecclesiale, del termine ‘laicità’”.
Nel Medio Evo, ha proseguito il Presule, “I sovrani, che rivendicavano una non soggezione al Papa, non per questo si consideravano fuori della Chiesa, semmai volevano esercitare un ruolo di controllo e di organizzazione della Chiesa stessa, ma non vi era alcuna volontà di separazione da essa o di una sua estromissione dalla società. È soprattutto a partire dall’Età dei Lumi e poi in maniera drammatica con la Rivoluzione francese che il termine ‘laicità’ arriva, invece, ad esprimere una completa alterità, anzi un’opposizione netta fra l’ambito della vita civile e quello religioso ed ecclesiale”.
“Ma soprattutto comprendiamo che anche se la laicità viene oggi invocata ed usata non di rado per ostacolare la vita e l’attività della Chiesa” – ha segnalato il Segretario per i Rapporti con gli Stati – “nella sua realtà profonda e positiva essa non si sarebbe neppure data senza il cristianesimo. È quanto è avvenuto anche per altri valori che oggi vengono considerati tipici della modernità e sono non di rado invocati per criticare la Chiesa o, in genere, la religione, quali il rispetto della dignità della persona, della libertà, dell’uguaglianza, ecc.: sono in gran parte frutto dell’influenza profonda del Vangelo sulle diverse culture, anche se poi si sono staccati e perfino opposti alle loro radici cristiane”.
“In molti ordinamenti statali” – ha osservato l’Arcivescovo Mamberti – “si afferma che la laicità è uno dei propri principi fondamentali, soprattutto, ovviamente, per quanto riguarda il rapporto dello Stato con la dimensione religiosa dell’uomo. (...) Al riguardo, non si può dimenticare che di fatto, in nome di questa concezione, talvolta vengono prese decisioni o emanate norme che sono oggettivamente a danno dell’esercizio personale e comunitario del diritto fondamentale di libertà religiosa”.
“Possiamo notare che la mancata subordinazione logica e ontologica della laicità al rispetto pieno della libertà religiosa costituisce una possibile ed anche reale minaccia per quest’ultima. (...) In tale caso paradossalmente lo Stato diventerebbe uno Stato confessionale e non più autenticamente laico, perché farebbe della laicità il suo valore supremo, la sua ideologia determinante, una sorta appunto di religione, magari perfino con suoi riti e liturgie civili”.
“A questo proposito, va riaffermata quella che è la concezione piena del diritto di libertà religiosa. Infatti, rispettarlo non significa semplicemente non sottoporre a coazione oppure permettere la personale interiore adesione di fede. (...) Se il rispetto dell’atto personale di fede è fondamentale, esso però non esaurisce l’attitudine dello Stato verso la dimensione religiosa, perché questa, come la persona umana, ha bisogno di esteriorizzarsi nel mondo e di essere vissuta non solo personalmente, ma anche comunitariamente”.
Riferendosi infine alla missione dei laici, l’Arcivescovo Mamberti ha posto in rilievo che: “Al Magistero compete un ruolo diverso da quello che spetta ai laici: mentre ai Pastori della Chiesa tocca di illuminare le coscienze con l’insegnamento, Benedetto XVI nell’Enciclica sulla carità afferma che ‘il compito immediato di operare per un giusto ordine nella società è… proprio dei fedeli laici’ , che lo fanno ‘cooperando con gli altri cittadini’”.
SS/ VIS 20100618 (680)

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 18 GIU. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:
- Il Cardinale Ivan Dias, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli.
- Il Signor Hans-Henning Horstmann, Ambasciatore della Repubblica Federale di Germania, con la Consorte, in visita di congedo.
- Il Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
AP/... VIS 20100618 (70)

IN MEMORIAM

CITTA' DEL VATICANO, 18 GIU. 2010 (VIS). Di seguito riportiamo i dati dei Presuli mancati nelle ultime settimane:
- Il Vescovo Epaminondas José De Araújo, emerito di Palmeira dos Indios (Brasile), il 9 giugno, all’età di 88 anni.
- Il Vescovo Joseph Crescent McKinney, già Ausiliare di Grand Rapids (Stati Uniti d’America), il 9 giugno, all’età di 81 anni.
- Il Vescovo Luigi Padovese, O.F.M.Cap., Vicario Apostolico di Anatolia (Turchia), il 3 giugno, all’età di 63 anni.
- L’Arcivescovo Ismael Blas Rolón Silvero, S.D.B., emerito di Asunción (Paraguay), l’8 giugno, all’età di 96 anni.
- L’Arcivescovo Basil Myron Schott, O.F.M., di Pittsburgh dei Bizantini (Stati Uniti d’America), il 10 giugno, all’età di 70 anni.
- Il Vescovo Jaroslav Skarvada, già Ausiliare di Praga (Repubblica Ceca), il 14 giugno, all’età di 85 anni
..../ VIS 20100618 (140)

giovedì 17 giugno 2010

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 17 GIU. 2010 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:
- Sette Presuli della Conferenza Episcopale del Brasile (Regione Est II), in Visita “ad Limina Apostolorum”:
- L’Arcivescovo Ricardo Pedro Chaves Pinto Filho, O. Praem., di Pouso Alegre.
- Il Vescovo Diamantino Prata de Carvalho, O.F.M., di Campanha.
- Il Vescovo José Lanza Neto, di Guaxupé.
- L’Arcivescovo Aloísio Roque Oppermann, S.C.I., di Uberaba.
- Il Vescovo Cláudio Nori Sturm, O.F.M.Cap., di Patos de Minas.
- Il Vescovo Dario Campos, O.F.M., di Leopoldina.
- L’Arcivescovo José Alberto Moura, C.S.S., di Montes Claros.
- Il Padre Alvaro Corcuera Martinez del Rio, Superiore Generale dei Legionari di Cristo.
AL:AP/ VIS 20100617 (120)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 17 GIU. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Berbèrati (Centroafrica), presentata dal Vescovo Agostino Delfino, O.F.M.Cap., per raggiunti limiti d’età.
RE/ VIS 20100617 (40)

mercoledì 16 giugno 2010

TOMMASO D’AQUINO: DISTINZIONE FRA FILOSOFIA E TEOLOGIA


CITTA' DEL VATICANO, 16 GIU. 2010 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI, durante la catechesi dell’Udienza Generale di oggi, ha continuato la presentazione, iniziata mercoledì scorso, di San Tommaso d’Aquino, “un teologo di tale valore che lo studio del suo pensiero è stato esplicitamente raccomandato dal Concilio Vaticano II (...). Del resto, già nel 1880 il Papa Leone XIII, suo grande estimatore e promotore di studi tomistici, volle dichiarare san Tommaso Patrono delle Scuole e delle Università Cattoliche”. 
Tommaso d’Aquino si concentra sulla distinzione fra filosofia e teologia, perché all’epoca, alla luce da una parte della filosofia aristotelica e platonica e dall’altra la filosofia elaborata dai Padri della Chiesa “la questione pressante era questa”– ha detto il Papa – “il mondo della razionalità, la filosofia pensata senza Cristo, e il mondo della fede sono compatibili? Oppure si escludono? Non mancavano elementi che affermavano l’incompatibilità tra i due mondi, ma san Tommaso era fermamente convinto della loro compatibilità - anzi che la filosofia elaborata senza conoscenza di Cristo quasi aspettava la luce di Gesù per essere completa. Questa è stata la grande “sorpresa” di Tommaso, che ha determinato il suo cammino di pensatore. Mostrare questa indipendenza di filosofia e teologia e, nello stesso tempo, la loro reciproca relazionalità, è stata la missione storica del grande maestro”.

“La fede consolida, integra e illumina il patrimonio di verità che la ragione umana acquisisce. La fiducia che san Tommaso accorda a questi due strumenti della conoscenza – la fede e la ragione – può essere ricondotta alla convinzione che entrambe provengono dall’unica sorgente di ogni verità, il ‘Logos’ divino, che opera sia nell’ambito della creazione, sia in quello della redenzione”.

“La ragione accoglie una verità in forza della sua evidenza intrinseca, mediata o immediata; la fede, invece, accetta una verità in base all’autorità della Parola di Dio che si rivela”.
“Questa distinzione assicura l’autonomia tanto delle scienze umane (...) quanto delle scienze teologiche. Essa però non equivale a separazione, ma implica piuttosto una reciproca e vantaggiosa collaborazione. La fede, infatti, protegge la ragione da ogni tentazione di sfiducia nelle proprie capacità, la stimola ad aprirsi a orizzonti sempre più vasti, tiene viva in essa la ricerca dei fondamenti e, quando la ragione stessa si applica alla sfera soprannaturale del rapporto tra Dio e uomo, arricchisce il suo lavoro”.
“Non è soltanto la fede che aiuta la ragione. Anche la ragione, con i suoi mezzi, può fare qualcosa di importante per la fede, rendendole un triplice servizio che san Tommaso riassume nel proemio: ‘Dimostrare i fondamenti della fede; spiegare mediante similitudini le verità della fede; respingere le obiezioni che si sollevano contro la fede”. Tutta la storia della teologia cristiana è, in fondo, l’esercizio di questo impegno dell’intelligenza, che mostra l’intelligibilità della fede, la sua articolazione e armonia interna, la sua ragionevolezza e la sua capacità di promuovere il bene dell’uomo”.

“La correttezza dei ragionamenti teologici e il loro reale significato conoscitivo si basano sul valore del linguaggio teologico, che è, secondo san Tommaso, principalmente un linguaggio analogico”.

“San Tommaso ha fondato la dottrina dell’analogia, oltre che su argomentazioni squisitamente filosofiche, anche sul fatto che con la Rivelazione Dio stesso ci ha parlato e ci ha, dunque, autorizzato a parlare di Lui. Ritengo importante richiamare questa dottrina. Essa, infatti, ci aiuta a superare alcune obiezioni dell’ateismo contemporaneo, il quale nega che il linguaggio religioso sia fornito di un significato oggettivo, e sostiene invece che abbia solo un valore soggettivo o semplicemente emotivo. Alla luce dell’insegnamento di san Tommaso, la teologia afferma che, per quanto limitato, il linguaggio religioso è dotato di senso, come una freccia che si dirige verso la realtà che significa”.

“Le virtù dell’uomo, teologali e morali, sono radicate nella natura umana. La Grazia divina accompagna, sostiene e spinge l’impegno etico ma, di per sé, secondo san Tommaso, tutti gli uomini, credenti e non credenti, sono chiamati a riconoscere le esigenze della natura umana espresse nella legge naturale e ad ispirarsi ad essa nella formulazione delle leggi positive, quelle cioè emanate dalle autorità civili e politiche per regolare la convivenza umana”.
“Quando la legge naturale e la responsabilità che essa implica sono negate, si apre drammaticamente la via al relativismo etico sul piano individuale e al totalitarismo dello Stato sul piano politico. La difesa dei diritti universali dell’uomo e l’affermazione del valore assoluto della dignità della persona postulano un fondamento. Non è proprio la legge naturale questo fondamento, con i valori non negoziabili che essa indica?”.

“Tommaso ci propone un concetto della ragione umana largo e fiducioso: ‘largo’ perché non è limitato agli spazi della cosiddetta ragione empirico-scientifica, ma aperto a tutto l’essere e quindi anche alle questioni fondamentali e irrinunciabili del vivere umano; e ‘fiducioso’ perché la ragione umana, soprattutto se accoglie le ispirazioni della fede cristiana, è promotrice di una civiltà che riconosce la dignità della persona, l'intangibilità dei suoi diritti e la cogenza dei suoi doveri”.
AG/ VIS 20100616 (820)
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