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martedì 4 ottobre 2005

TERZA CONGREGAZIONE GENERALE


CITTA' DEL VATICANO, 4 OTT. 2005 (VIS). La Terza Congregazione Generale del Sinodo dei Vescovi sull'Eucaristia è iniziata alle 9:00 nell'Aula del Sinodo, alla presenza del Papa e di 243 padri sinodali. Il presidente delegato di turno è stato il cardinale Juan Sandoval Iniguez, arcivescovo di Guadalajara (Messico). La riunione si è chiusa alle 12:30.

Seguono estratti di alcuni dei discorsi pronunciati:

VESCOVO JUAN ABELARDO MATA GUEVARA, SEGRETARIO DELLA CONFERENZA EPISCOPALE DI NICARAGUA. "La secolarizzazione come processo culturale è penetrato nei nostri ambienti. Sta minando il patrimonio culturale del nostro popolo, alcuni segni sono già evidenti nella realtà che viviamo: esiste una piaga sociale che disumanizza l'ambiente e lo rende immorale a causa dell'allontanamento da Dio e del rifiuto dei principi cristiani. (...) Siamo invasi inoltre dalla propaganda asfissiante del consumismo che contrasta con la nostra realtà opacizzata e si impongono a noi l'idolatria del denaro e del piacere. (...) I danni causati dalla diffusione del secolarismo di detti ambienti, sottolineano l'urgenza di una coraggiosa evangelizzazione in tutti gli ambienti sociali, capace di trasformare e umanizzare tali strutture in modo che esse tornino alla loro vera unità in Cristo. (...) L'Anno dell'Eucaristia ci ha invitato costantemente a un rinnovamento dello spirito di comunione, nella riconciliazione e nell'amore fraterno, nella solidarietà e nello spirito missionario. (...) Dunque la celebrazione di questo Anno eucaristico è per noi un forte richiamo all'unità e alla comunione di tutta la Chiesa in Nicaragua, a un ritorno alle radici della fede cristiana che ha reso feconde le nostre comunità".

VESCOVO PAUL-ANDRE DUROCHER, DI ALEXANDRIA-CORNWALL (CANADA). "La croce di Cristo, formata da un tronco e da una trave, ricorda le due dimensione della morte salvifica del Cristo: verticale, la glorificazione del Padre; orizzontale, la salvezza dell'umanità. (...Occorre quindi sviluppare queste dimensioni dossologica e missionaria coltivando l'arte di officiare, ponendo particolare attenzione alla possibilità di lode e di apertura sul mondo già presenti nel cuore della liturgia, con la libertà di sviluppare nuove formule di preghiera, nuovi prefazi o un nuovo rito di congedo. Tutto questo con l'intento di mettere in atto nella celebrazione quello che già la croce astile simbolizza".

ARCIVESCOVO PEDRO RICARDO BARRETO JIMENO, DI HUANCAYO (PERU'). "Nel mondo attuale c'è angoscia e delusione davanti al fallimento delle speranze umane, legate all'ambiente e alla povertà estrema perchè "Dio è stato allontanato dalla vita pubblica", per questo "la crisi ecologica non è solo un problema scientifico e tecnico, ma anche principalmente etico e morale". La convinzione della Chiesa è che "la tecnologia che contamina, può anche non contaminare; la produzione che accumula, può anche distribuire equamente, a condizione che prevalga l'etica del rispetto della vita, della dignità dell'uomo e dei diritti delle generazioni umane presenti e future". (...) Come "frutto della terra", il pane e il vino rappresentano la creazione che ci è stata affidata dal nostro Creatore. Per questo motivo l'Eucaristia è in relazione diretta con la vita e con la speranza dell'umanità e deve essere una preoccupazione costante della Chiesa e un segnale di autenticità eucaristica. (...) La fede in Cristo risuscitato fa sì che l'Eucaristia sia "un progetto di solidarietà" per condividere i beni con i più poveri e vivere la spiritualità eucaristica nella Chiesa".

CARDINALE JORGE ARTURO MEDINA ESTEVEZ, PREFETTO EMERITO. "Intimamente unita alla natura sacrificale è la dimensione propiziatoria della celebrazione eucaristica, tanto a favore dei vivi che dei morti. Il rito delle esequie è rivolto interamente al sostegno dell'anima di colui che muore ed è un uso erroneo trasformare l'omelia in un elogio della persona defunta".

VESCOVO CLEMENT FECTEAU, DI STE-ANNE-DE-LA-POCATIERE (CANADA). "L'Instrumentum Laboris, al numero 38, sollecita nuovamente la presente assemblea sinodale ad affermare che "la presenza permanente e sostanziale del Signore nel sacramento non è tipologica o metaforica."A questo proposito è giusto che si chieda "di spiegare la teologia della consacrazione" per facilitare il dialogo ecumenico e per renderne più facile la comprensione ai cattolici stessi. (...) Spesso accade che si consideri l'Eucaristia come un qualcosa di statico quando invece si tratta di una realtà dinamica. L'Eucaristia non è solo la persona di Cristo - non solamente presente - ma in azione costante e permanente di sacrifico anche se sotto forma di memoriale. E' auspicabile che degli specialisti suggeriscano un nuovo linguaggio su questo aspetto".

VESCOVO PETER KANG U-IL, DI CHEJU (COREA). "Per quanto riguarda la Chiesa in Corea, la partecipazione dei bambini all'Eucaristia cala drasticamente con l'aumentare dell'età. I bambini che non vengono a Messa dicono di non farlo perché la Messa è troppo noiosa e poco interessante. Anche gli adulti lo affermano, e siccome la trovano molto tediosa, non si sentono motivati a parteciparvi. La nostra priorità quindi è quella di giustificare e far crescere nel cuore dei cattolici il desiderio e l'anelito di partecipare all'Eucaristia. (...) Al fine di trasmettere al popolo moderno il mistero eucaristico, non è sufficiente applicare rigorosamente regole e regolamenti riguardo alla celebrazione del Sacramento. Da parte nostra, noi vescovi dobbiamo adoperarci più attivamente alla ricerca di strumenti che rendano agevole ai cattolici di oggi l'esperienza del valore autentico dell'Eucaristia, la piena partecipazione ad essa, e l'esperienza della gioia che infonde".
SE/TERZA CONGREGAZIONE/... VIS 20051004 (840)

SECONDA CONGREGAZIONE GENERALE


CITTA' DEL VATICANO, 3 OTT. 2005 (VIS). La seconda Congregazione Generale della XI° Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi è cominciata alla 16:30 nell'Aula del Sinodo. Il Papa ha assistito agli interventi liberi, che si sono svolti dalle 18:00 alle 19:00. Il presidente delegato di turno è stato il cardinale Francis Arinze. In questa riunione erano presenti 241 padri sinodali.

Di seguito riportiamo estratti degli interventi di questa congregazione:

CARDINALE JOSE' SARAIVA MARTINS, PREFETTO DELLA CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI. "L'Eucaristia è prima di tutto, la sorgente più profonda, sublime e radicale comunione con il Redentore. (...) Ma l'intima e misteriosa comunione con Cristo realizzata nell'Eucaristia, non può essere nè compresa nè pienamente vissuta, al di fuori della "comunione ecclesiale". La prima porta necessariamente alla seconda. (...) L'Eucaristia, dunque, unendo vitalmente gli uomini a Cristo, li unisce anche tra di loro. Lo stesso Cristo diviene, nell'Eucaristia, vincolo vivente tra i membri del suo Corpo. L'Eucaristia abbatte tutte le barriere culturali e sociali, per fare di tutti coloro che lo ricevono una sola comunità di fede, di speranze e di amore, per incamminarli verso quell'unità che trova il suo modello e la sua perfezione nell'unità della stessa SS.Trinità. (...) Mai come nella celebrazione eucaristica, la Chiesa è, ed appare, così perfettamente una, una koinonia, una comunione. La Chiesa è una perchè una è l'Eucaristia".

VESCOVO PHILIPPE GUENELEY, DI LANGRES (FRANCIA). "Una delle principali preoccupazioni dei Vescovi nelle comunità cristiane è la preparazione all'Eucaristia. Questa preparazione si relaziona con i bambini che si preparano alla Prima Comunione, così come anche i giovani e gli adulti, ai quali si propone un cammino catecumenale adeguato alla propria età, che li conduce progressivamente alla celebrazione dei sacramenti dell'iniziazione cristiana e, tra questi, c'è l'Eucaristia. (...) C'è da sperare che il Sinodo insista sulla stretta relazione tra il battesimo e l'Eucaristia, affinchè quest'ultima si manifesti come il culmine della vita battesimale.(...) Se la pratica eucaristica è debole vuol dire che il significato dell'Eucaristia non è stato scoperto. C'è bisogno di proporrre degli approfondimenti che introducano all'Eucaristia, per completare un'autentica pedagogia".

REVERENDO P. JOSEPH WILLIAM TOBIN, C.SS.R., SUPERIORE GENERALE DELLA CONGREGAZIONE DEL SANTISSIMO REDENTORE. "L'Instrumentum Laboris fa spesso riferimento al rapporto tra Eucaristia e Penitenza, e spesso il rapporto tra i due sacramenti è presentato come motivo di preoccupazione. Come possiamo aiutare le persone a riacquistare affetto per il sacramento della Penitenza e apprezzare il dono dell'Eucaristia come somma motivazione per amare Dio che si è donato a noi? (...) Le realtà umane di entrambi i sacramenti sono importanti, ma non tanto fondamentali quanto il fatto che i sacramenti ricevono il loro significato più profondo dal Mistero Pasquale di Cristo, che è la chiave per comprendere la Presenza Reale di Cristo nell'Eucaristia e la liberazione dai vincoli dei peccati gravi attraverso il sacramento della Penitenza".

ARCIVESCOVO BRUNO FORTE, DI CHIETI - VASTO (ITALIA) "Il capitolo II della Parte I dell'Instrumentum laboris è dedicato al tema "Eucaristia e comunione ecclesiale": in particolare il n. 11 tratta del mistero eucaristico come "espressione di unità ecclesiale". In altri passaggi si tocca il rapporto fra eucaristia e Chiesa. (...) Nonostante questi richiami, mi sembra che restino poco valorizzate le potenzialità dell'ecclesiologia eucaristica, di quel rapporto, cioè, fra l'Eucaristia e la Chiesa, che è stato concepito dalla grande Tradizione cristiana come costitutivo ed essenziale per l'essere e l'agire della Chiesa stessa.(...) Ci si chiede come nel Sinodo dei Vescovi la "sinodalità" o "collegialità" dei Vescovi "cum Petro et sub Petro", fondata ed espressa nella "communio" eucaristica delle Chiese nell'unica Chiesa, possa essere espressa e realizzata al meglio. Spetta, peraltro, al Vescovo della Chiesa che presiede nell'amore, il Papa, indicare o stabilire altre forme possibili che favoriscano l'esercizio della collegialità episcopale nella luce della "communio" generata ed espressa dalla sinassi eucaristica".

VESCOVO SALVATORE FISICHELLA, AUSILIARE DI ROMA, RETTORE MAGNIFICO DELLA PONTIFICIA UNIVERSITA' LATERANENSE DI ROMA (ITALIA). "In un periodo come il nostro, carico di una cultura che impone l'acquisizione di ogni cosa solo in forza del desiderio del possesso o, viceversa, che pretende il diritto solo per il fatto di vedere attuato un desiderio, l'eucaristia esprime come porsi dinanzi all'essenziale della vita attraverso un comportamento che si fa forte della "gratuità". Senza questa riscoperta difficilmente si potrà pensare di raggiungere nel futuro obiettivi che qualifichino l'esistenza personale e creino progresso per l'intera storia dell'umanità. (...) Fino alla venuta del Signore siamo chiamati a rendere partecipi tutti del mistero che celebriamo. Esso richiede la capacità di trasformare il mondo in modo tale che ognuno possa esprimere al meglio se stesso. Ciò richiede la possibilità di sapere andare incontro all'altro, condividendo il suo cammino di ricerca della verità e diventando per ciascuno compagno di strada; nel rispetto dei tempi di ognuno, comunque, il credente sa indicare la strada per trovare la risposta definitiva alla domanda di senso".

ARCIVESCOVO TADEUSZ KONDRUSIEWICZ, DI MADRE DI DIO A MOSCA (FEDERAZIONE RUSSA). "La riforma liturgica ha permesso una partecipazione più cosciente, attiva e feconda dei fedeli all'Eucaristia. Però, con gli aspetti positivi essa ne ha portati anche di negativi. L'insufficiente disciplina e coscienza liturgica nella celebrazione dell'Eucaristia influisce negativamente anche sui rapporti ecumenici. La violazione delle norme liturgiche offusca la fede e la dottrina della Chiesa sull'Eucaristia, e porta al tradimento della regola "Lex orandi - Lex credendi". (...) Papa Benedetto XVI richiama alla devozione eucaristica e all'espressione coraggiosa e chiara della fede nella presenza reale del Signore, soprattutto nella sua solennità e correttezza. Perciò è necessario accettare il fatto che la Liturgia ha un carattere "stabilito dall'alto e non libertario", che per sua essenza essa è "incorruttibile". (...) La vita liturgica richiede l'approvazione di un nuovo documento dottrinale con accento sull'osservanza delle norme liturgiche. Cristo non deve soffrire a causa degli abusi nella celebrazione dell'Eucaristia, che deve sempre essere accolta e vissuta dai fedeli come "sacrum", come rinnovazione misteriosa del Sacrificio di Cristo, come Sua energia salvifica che trasforma l'uomo e il mondo, come rafforzamento della fede e fonte di moralità".

ARCIVESCOVO CRISTIÁN CARO CORDERO, DI PUERTO MONTT (CILE) "La mia proposta è che, vista la stretta relazione teologica, spirituale e pastorale tra Eucaristia e il Sacramento della Penitenza, e tenendo conto delle ombre nel campo di quest'ultimo sacramento, si dedichi un anno al Sacramento della Penitenza, fissando come punti fondamentali: il significato del Dio vivo e vero, e la sua eclisse nella cultura moderna; la necessità di salvezza e l'annuncio di Gesù Cristo; (...) il senso del peccato che è diminuito o scomparso a causa della dimenticanza di Dio e del relativismo morale; la conversione e la virtù della penitenza; la direzione e l'accompagnamento spirituale; la celebrazione del Sacramento della Penitenza come incontro del peccatore che si converte delle sue miserie e di Dio che, nella sua misericordia in Cristo, lo accoglie e lo perdona; le condizioni per ricevere la S. Comunione; la vita nuova in Cristo, quali suoi discepoli e membri della Chiesa. Con riferimento al rapporto tra Eucaristia e Pastorale Vocazionale, propongo che nell'"Anno della Penitenza" i sacerdoti vengano stimolati e formati in modo da occuparsi della direzione spirituale dei giovani e da dedicare tempo al Sacramento della Riconciliazione che, insieme con l'Eucaristia, è fondamentale nella direzione spirituale".
SE/SECONDA CONGREGAZIONE/... VIS 20051004 (1190)

DOMENICA BEATIFICAZIONE DEL CARDINALE VON GALEN


CITTA' DEL VATICANO, 4 OTT. 2005 (VIS). Il Cardinale José Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, la prossima domenica, 9 ottobre, alle 9,30 nella Basilica di San Pietro presiederà la Santa Messa nel corso della quale sarà beatificato il Cardinale Clemente Augusto Von Galen (1878 - 1946), vescovo di Munster (Germania) che condannò i programmi di eutanasia e le persecuzioni contro gli ebrei del nazismo.

"Con la beatificazione di questo generoso pastore - dice la nota informativa dell'ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice - la Chiesa ci invita a imitare, la sua testimonianza coraggiosa e fedele nelle vicissitudini del nostro tempo" .

Al termine della cerimonia Benedetto XVI giungerà alla Basilica per venerare le reliquie del nuovo beato, salutare i parenti e impartire la benedizione apostolica.
OCL/BEATIFICAZIONE VON GALEN/SARAIVA VIS 20051004 (140)

COMMISSIONE PER L'INFORMAZIONE

CITTA' DEL VATICANO, 4 OTT. 2005 (VIS). Il Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi, l'Arcivescovo Nikola Eterovic, ha comunicato alla fine della terza Congregazione Generale di questa mattina la composizione della Commissione per l'informazione:

Presidente
L'Arcivescovo John Patrick Foley, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali.

Vice-Presidente
Il Vescovo Sofron Stefan Mudry, emerito di Ivano-Frankivsk (Ucraina).
Il Vescovo Evaistus Thatho Bitsoane, di Qacha's Nek (Lesotho).
Il Vescovo Luciano Pedro Mendes De Almeida, S.I. (Brasile).
L'Arcivescovo Joseph Powathil, di Changanacherry (India).
Il Vescovo Franjo Komarica, di Banja Luka (Bosnia e Herzogovina).
Il Vescovo Arnold Orewae, coadiutore di Wabag (Papua Nuova Guinea).

Membri Ex-officio
L'Arcivescovo Nikola Eterovic, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi.
L'Arcivescovo Roland Minnerath, di Dijon (Francia).

Membro ex ufficio e Segretario
Dott. Joaquín Navarro-Valls, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede.
SE/COMMISSIONE INFORMAZIONE/... VIS 20051004 (130)
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