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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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giovedì 24 gennaio 2008

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 24 GEN. 2008 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Monsignore James Vann Johnston, Jr., Vescovo di Springfield-Cape Girardeau (66.586; popolazione: 1.248.000; cattolici: 64.900; sacerdoti: 128; religiosi: 222; diaconi permanenti: 13), Stati Uniti d'America. Il Vescovo eletto, finora Cancelliere e Moderatore della Diocesi di Knoxville (Stati Uniti d'America), è nato nel 1959 a Knoxville (Stati Uniti d'America) ed è stato ordinato sacerdote nel 1990. Succede al Vescovo John J. Leibrecht, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Vescovo Thomas Chung An-zu, finora Ausiliare dell'Arcidiocesi di Taipei (Taiwan), Vescovo della Diocesi di Kiayi (superficie: 3.244; popolazione: 1.582.934; cattolici: 17.820; sacerdoti: 41; religiosi: 81), Taiwan.

- Ha nominato Nunzio Apostolico nella Repubblica Dominicana e Delegato Apostolico in Porto Rico, l'Arcivescovo Józef Wesolowski, finora Nunzio Apostolico in Kazakhstan, Tadjikistan, Kyrgyzstan e Uzbekistan.
NER:NN:RE/.../JOHNSTON:CHUNG AN-ZU:WESOLOWSKI  VIS 20080124 (160)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 24 GEN. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate sette Presuli della Conferenza Episcopale della Slovenia, in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - L'Arcivescovo Alojzij Uran, di Ljubljana.

    - Il Vescovo Metod Pirih, di Koper, con l'Ausiliare Vescovo Jurij Bizjak.

    - Il Vescovo Andrej Giavan, di Novo Mesto.

    - L'Arcivescovo Franc Kramberger, di Maribor, con gli Ausiliari, Vescovo Jozef Smej e Vescovo Peter Stumpf, S.D.B.

  Nel pomeriggio di ieri il Santo Padre ha ricevuto il Cardinale Stanislaw Dziwisz, Arcivescovo di Kraków (Polonia).
AL:AP/.../...                                                 VIS 20080124 (70)


INFO-ETICA PER I MEZZI DI COMUNICAZIONE SOCIALE

CITTA' DEL VATICANO, 24 GEN. 2008 (VIS). Questa mattina è stato reso pubblico il Messaggio del Santo Padre per la XLII Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, (4 maggio 2008), che quest'anno ha per tema: "I mezzi di comunicazione sociale: al bivio tra protagonismo e servizio. Cercare la Verità per condividerla".

  Di seguito riportiamo alcuni estratti del Messaggio, pubblicato in lingua italiana, inglese, spagnola, tedesca, francese e portoghese.

 "Il tema della prossima Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali (...) pone in luce quanto importante sia il ruolo di questi strumenti nella vita delle persone e della società. Non c'è infatti ambito dell'esperienza umana, specialmente se consideriamo il vasto fenomeno della globalizzazione, in cui i media non siano diventati parte costitutiva delle relazioni interpersonali e dei processi sociali, economici, politici e religiosi".

  "Grazie ad una vorticosa evoluzione tecnologica, questi mezzi hanno acquisito potenzialità straordinarie, ponendo nello stesso tempo nuovi ed inediti interrogativi e problemi. È innegabile l'apporto che essi possono dare alla circolazione delle notizie, alla conoscenza dei fatti e alla diffusione del sapere: hanno contribuito, ad esempio, in maniera decisiva all'alfabetizzazione e alla socializzazione, come pure allo sviluppo della democrazia e del dialogo tra i popoli".

  "Sì! I media, nel loro insieme, non sono soltanto mezzi per la diffusione delle idee, ma possono e devono essere anche strumenti al servizio di un mondo più giusto e solidale. Non manca, purtroppo, il rischio che essi si trasformino invece in sistemi volti a sottomettere l'uomo a logiche dettate dagli interessi dominanti del momento. E' il caso di una comunicazione usata per fini ideologici o per la collocazione di prodotti di consumo mediante una pubblicità ossessiva. Con il pretesto di rappresentare la realtà, di fatto si tende a legittimare e ad imporre modelli distorti di vita personale, familiare o sociale. Inoltre, per favorire gli ascolti, la cosiddetta audience, a volte non si esita a ricorrere alla trasgressione, alla volgarità e alla violenza. Vi è infine la possibilità che, attraverso i media, vengano proposti e sostenuti modelli di sviluppo che aumentano anziché ridurre il divario tecnologico tra i paesi ricchi e quelli poveri".

  "L'umanità si trova oggi di fronte a un bivio. Anche per i media vale quanto ho scritto nell'Enciclica 'Spe salvi' circa l'ambiguità del progresso, che offre inedite possibilità per il bene, ma apre al tempo stesso possibilità abissali di male che prima non esistevano (cfr n. 22). Occorre pertanto chiedersi se sia saggio lasciare che gli strumenti della comunicazione sociale siano asserviti a un protagonismo indiscriminato o finiscano in balia di chi se ne avvale per manipolare le coscienze. (...) La loro straordinaria incidenza nella vita delle persone e della società è un dato largamente riconosciuto, ma va posta oggi in evidenza la svolta, direi anzi la vera e propria mutazione di ruolo, che essi si trovano ad affrontare. Oggi, in modo sempre più marcato, la comunicazione sembra avere talora la pretesa non solo di rappresentare la realtà, ma di determinarla grazie al potere e alla forza di suggestione che possiede. Si costata, ad esempio, che su talune vicende i 'media' non sono utilizzati per un corretto ruolo di informazione, ma per 'creare' gli eventi stessi".

  "Il ruolo che gli strumenti della comunicazione sociale hanno assunto nella società va ormai considerato parte integrante della questione antropologica, che emerge come sfida cruciale del terzo millennio. In maniera non dissimile da quanto accade sul fronte della vita umana, del matrimonio e della famiglia, e nell'ambito delle grandi questioni contemporanee concernenti la pace, la giustizia e la salvaguardia del creato, anche nel settore delle comunicazioni sociali sono in gioco dimensioni costitutive dell'uomo e della sua verità. Quando la comunicazione perde gli ancoraggi etici e sfugge al controllo sociale, finisce per non tenere più in conto la centralità e la dignità inviolabile dell'uomo. (...). Ecco perché è indispensabile che le comunicazioni sociali difendano gelosamente la persona e ne rispettino appieno la dignità. Più di qualcuno pensa che sia oggi necessaria, in questo ambito, una 'info-etica' così come esiste la bio-etica nel campo della medicina e della ricerca scientifica legata alla vita". 

  "Occorre evitare che i media diventino il megafono del materialismo economico e del relativismo etico, vere piaghe del nostro tempo. Essi possono e devono invece contribuire a far conoscere la verità sull'uomo, difendendola davanti a coloro che tendono a negarla o a distruggerla. Si può anzi dire che la ricerca e la presentazione della verità sull'uomo costituiscono la vocazione più alta della comunicazione sociale. Utilizzare a questo fine tutti i linguaggi, sempre più belli e raffinati di cui i media dispongono, è un compito esaltante affidato in primo luogo ai responsabili ed agli operatori del settore".

  "E' un compito che tuttavia, in qualche modo, ci riguarda tutti, perché tutti, nell'epoca della globalizzazione, siamo fruitori e operatori di comunicazioni sociali. I nuovi media, telefonia e internet in particolare, stanno modificando il volto stesso della comunicazione e, forse, è questa un'occasione preziosa per ridisegnarlo, per rendere meglio visibili, come ebbe a dire il mio venerato predecessore Giovanni Paolo II, i lineamenti essenziali e irrinunciabili della verità sulla persona umana".
MESS/GIORNATA COMUNICAZIONI SOCIALI/...               VIS 20080124 (850)


MEZZI COMUNICAZIONE: DIFFONDERE E DIFENDERE VERITÀ


CITTA' DEL VATICANO, 24 GEN. 2008 (VIS). Questa mattina presso la Sala Stampa della Santa Sede, l'Arcivescovo Claudio Maria Celli, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali ed il Monsignor Paul Tighe, Segretario del medesimo Pontificio Consiglio, hanno presieduto la Conferenza Stampa di presentazione del Messaggio del Santo Padre per la XLII Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, che quest'anno ha per tema: "I mezzi di comunicazione sociale: al bivio tra protagonismo e servizio. Cercare la Verità per condividerla".

  L'Arcivescovo Celli ha affermato che "i media oggi possono essere strumenti della nostra speranza, 'possono e devono anche essere strumenti al servizio di un mondo più giusto e solidale', come scrive nel Suo messaggio Benedetto XVI".

  "Non per nulla il Papa accenna - seppur brevemente - al prezioso ruolo che i media hanno avuto e continuano ad avere 'in maniera decisiva'" e, passando in rassegna i diversi settori della vita umana, ricorda che "i media sono una vera e propria risorsa, una benedizione per tutti: 'l'alfabetizzazione, la socializzazione, lo sviluppo della democrazia e il dialogo fra i popoli'".

  "Il Papa sa e avverte, con lucida chiarezza, che 'non manca, purtroppo, il rischio che essi si trasformino invece in sistemi volti a sottomettere l'uomo a logiche dettate dagli interessi dominanti'. Ecco la sfida dei media, la sfida che noi, nella quotidianità dobbiamo affrontare per essere uomini, solidali con tutti gli uomini".

  Benedetto XVI, ha proseguito l'Arcivescovo Celli, fa alcune riflessioni fra le quali quella che "'i media possono essere utilizzati…per 'creare' gli eventi stessi'. E se i media, più che raccontare gli eventi, li 'creano' cosa avviene nei confronti dell'uomo?". In merito il Papa rileva che: "'Più di qualcuno pensa che sia oggi necessaria una info-etica così come esiste una bio-etica nel campo della medicina e della ricerca scientifica legata alla vita'".

  "Parole, quelle di Benedetto XVI" - ha concluso l'Arcivescovo Celli - "che ci fanno avvertiti ancor di più quanto le comunicazioni sociali siano profondamente legate all'uomo invitandoci, quindi, a difendere gelosamente la persona umana in tutti i suoi ambiti e in tutto ciò che l'uomo è ed è chiamato ad essere".

  Il Monsignor Tighe ha affermato a sua volta che il Santo Padre ricorda nel Messaggio lo "straordinario potenziale che le nuove tecnologie offrono a coloro che lavorano nel campo delle comunicazioni".

  "La vera misura del progresso" - ha proseguito il Segretario del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali - "non si deve ricercare solo nella efficienza tecnica o logistica dei nuovi mezzi di comunicazione ma negli scopi per cui servono". Le nuove tecnologie devono essere impiegate "al servizio degli individui e delle comunità nella loro ricerca di verità o per promuovere i propri interessi e/o gli interessi di coloro che rappresentano in modo tale da manipolare gli individui e le comunità".

  Il Messaggio del Papa, ha aggiunto il Monsignor Tighe, incoraggia gli operatori del settore delle comunicazioni "ad occuparsi delle grandi responsabilità che gli offrono e a sostenere i più alti standard professionali. In particolare, sono esortati ad essere vigili negli sforzi volti a far conoscere la verità e a difenderla 'contro coloro che tendono a negarla e distruggerla. I professionisti dei media sono invitati a difendere gli ancoraggi etici della loro professione e ad assicurarsi che siano sempre difese la 'centralità e la dignità inviolabile dell'uomo'".

  Infine Monsignor Tighe ha ricordato i numerosi giornalisti in tutto il mondo che "hanno dato straordinaria testimonianza del proprio impegno alla verità. Molti (...) hanno sofferto la persecuzione, la prigionia e persino la morte per questo loro impegno e per il rifiuto di rimanere in silenzio di fronte all'ingiustizia e alla corruzione".
OP/MESSAGGIO COMUNICAZIONI SOCIALI/CELLI:TIGHE VIS 20080124 (640)


SECOLARISMO PRINCIPALE SFIDA CHIESA IN SLOVENIA

CITTA' DEL VATICANO, 24 GEN. 2008 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina in Vaticano i Presuli della Conferenza Episcopale della Slovenia, al termine della quinquennale Visita "ad Limina Apostolorum".

  Ricordano i mutamenti di notevole rilievo conosciuti dal Paese negli ultimi cinque anni, dall'ingresso nell'Unione Europea nel 2004 all'adozione della moneta unica europea, l'Euro, nel 2007 e all'adesione del tratto di Schengen per la libera circolazione, il Santo Padre ha affermato: "Questi importanti avvenimenti non hanno carattere ecclesiastico, ma non di meno interessano la Chiesa perché riguardano la vita della gente, in particolare l'orizzonte dei valori in Europa".

  Menzionando la Lettera pastorale dei Vescovi sloveni del 23 aprile 2004,  il Papa ha affermato: "Mi pare conservi tutto il suo valore quanto da voi affermato: se l'Europa vuole rimanere e diventare sempre più una terra di pace, conservando come uno dei valori fondamentali il rispetto della dignità della persona umana, non può rinnegare la componente principale - sul piano spirituale ed etico - di tale fondamento, cioè quella cristiana".

  "Gli umanesimi non sono tutti uguali" - ha sottolineato il Pontefice - "né sono equivalenti sotto il profilo morale. Non mi riferisco qui agli aspetti religiosi, mi limito a quelli etico-sociali. A seconda della visione di uomo che si adotta, infatti, si hanno conseguenze diverse per la convivenza civile. Se, per esempio, si concepisce l'uomo, secondo una tendenza oggi diffusa, in modo individualistico, come giustificare lo sforzo per la costruzione di una comunità giusta e solidale?".

  Citando nuovamente la Lettera pastorale dei Vescovi ha ribadito: "'Il cristianesimo è la religione della speranza: speranza nella vita, nella felicità senza fine, nel compimento della fraternità tra tutti gli uomini'", il Santo Padre ha affermato: "Questo è vero in ogni continente, e lo è anche in un'Europa dove molti intellettuali stentano ancora ad accettare il fatto che 'ragione e fede hanno bisogno l'una dell'altra per realizzare la loro vera natura e la loro missione'".

  In merito alla "principale sfida" con cui deve misurarsi la Chiesa in Slovenia, il Papa ha affermato: "Il secolarismo di impronta occidentale, diverso e forse più subdolo di quello marxista, presenta segni che non possono non preoccuparci. Si pensi, ad  esempio, alla ricerca sfrenata dei beni materiali, alla riduzione della natalità, e ancora al calo della pratica religiosa con una sensibile diminuzione delle vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata".

  "Ogni generazione è chiamata a rinnovare questa scelta, tra 'la vita e il bene, la morte e il male' (cfr. Dt 30,15). E noi Pastori abbiamo il dovere di indicare ai cristiani la via della vita, perché essi siano a loro volta sale e luce nella società. Incoraggio pertanto la Chiesa che è in Slovenia a rispondere alla cultura materialistica ed egoistica con una coerente azione evangelizzatrice, che parta dalle parrocchie".

  Infine, riferendosi al Congresso Eucaristico Nazionale in programma in Slovenia nella primavere del 2009, Benedetto XVI ha ribadito che: "L'Eucaristia e la Parola di Dio (...) costituiscono il vero tesoro della Chiesa. Fedele all'insegnamento di Gesù, ogni comunità deve utilizzare i beni terreni semplicemente come servizio al Vangelo e coerentemente con i dettami del Vangelo".

  "Il Nuovo Testamento" - ha concluso il Pontefice - "è al riguardo assai ricco di insegnamenti e di esempi normativi perché in ogni tempo i Pastori possano impostare correttamente il delicato problema dei beni temporali e del loro uso appropriato. In ogni epoca della Chiesa, la testimonianza di povertà evangelica è stato un elemento essenziale dell'evangelizzazione, come lo è stato nella vita di Cristo".
AL/.../SLOVENIA                                   VIS 20080124 (590)


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