Città del Vaticano, 23 luglio 2012 (VIS). "A proposito di quanto pubblicato in questi giorni in articoli di stampa apparsi in Italia e in Germania, sulle indagini per la vicenda della diffusione di documenti riservati, articoli che insinuano gravi sospetti di complicità da parte di alcune persone vicine al Santo Padre, la Segreteria di Stato esprime ferma e totale riprovazione per tali pubblicazioni, non fondate su argomenti oggettivi e gravemente lesive dell’onorabilità delle persone interessate, da molti anni al fedele servizio del Santo Padre".
Così afferma in un Comunicato emesso questa mattina il Padre Federico Lombardi, S.I., Direttore della Sala Stampa della Santa Sede aggiungendo che: "Il fatto che non siano stati ancora resi noti i risultati delle indagini da parte delle autorità a ciò deputate, non legittima in alcun modo la diffusione di interpretazioni e tesi non fondate e false. Non è questa l’informazione a cui il pubblico ha diritto".
Nel contempo in un testo diffuso da Radio Vaticana, il Direttore della Sala Stampa precisa di aver numerose volte ripetuto che "il fatto di essere sentiti da una commissione nel corso delle sue indagini non significa in alcun modo essere sospettati. Era ovvio che le tre persone indicate nell'articolo (Ingrid Stampa; il Cardinale Paolo Sardi e l'Arcivescovo Joseph Clemens, n.d.r.) possano essere state ascoltate, ma ciò non dice nulla sul loro essere sospettate di corresponsabilità e 'complicità".
"Quanto a un loro 'allontanamento' dai loro incarichi, il Cardinale Sardi ha terminato il suo compito in Segreteria di Stato quando aveva ormai compiuto i 75 anni, la signora Stampa continua a lavorare in Segreteria di Stato, e Sua Ecc. Clemens è Segretario del Pontificio Consiglio dei Laici da diversi anni ed è falso che abbia ricevuto dal Papa una lettera come quella descritta nell'articolo di Die Welt (lettera a cui Repubblica fa riferimento solo indirettamente).
Così afferma in un Comunicato emesso questa mattina il Padre Federico Lombardi, S.I., Direttore della Sala Stampa della Santa Sede aggiungendo che: "Il fatto che non siano stati ancora resi noti i risultati delle indagini da parte delle autorità a ciò deputate, non legittima in alcun modo la diffusione di interpretazioni e tesi non fondate e false. Non è questa l’informazione a cui il pubblico ha diritto".
Nel contempo in un testo diffuso da Radio Vaticana, il Direttore della Sala Stampa precisa di aver numerose volte ripetuto che "il fatto di essere sentiti da una commissione nel corso delle sue indagini non significa in alcun modo essere sospettati. Era ovvio che le tre persone indicate nell'articolo (Ingrid Stampa; il Cardinale Paolo Sardi e l'Arcivescovo Joseph Clemens, n.d.r.) possano essere state ascoltate, ma ciò non dice nulla sul loro essere sospettate di corresponsabilità e 'complicità".
"Quanto a un loro 'allontanamento' dai loro incarichi, il Cardinale Sardi ha terminato il suo compito in Segreteria di Stato quando aveva ormai compiuto i 75 anni, la signora Stampa continua a lavorare in Segreteria di Stato, e Sua Ecc. Clemens è Segretario del Pontificio Consiglio dei Laici da diversi anni ed è falso che abbia ricevuto dal Papa una lettera come quella descritta nell'articolo di Die Welt (lettera a cui Repubblica fa riferimento solo indirettamente).
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