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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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mercoledì 20 giugno 2007

IN MEMORIAM


CITTA' DEL VATICANO, 20 GIU. 2007 (VIS). Di seguito riportiamo i dati relativi ai Presuli mancati nelle ultime settimane:

- Il Vescovo Marion Francis Forst,  Vescovo titolare di Leavenworth, il 2 giugno, all'età di 96 anni.

- Il Vescovo Marcelo Mendiharat Pommiès, emerito di Salto (Uruguay), il 12 giugno, all'età di 93 anni.
.../DEFUNTI/...                                     VIS 20070620 (90)



ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 20 GIU. 2007 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia all'ufficio di Ausiliare dell'Arcidiocesi di Cincinnati (Stati Uniti d'America), presentata dal Vescovo Carl K. Moeddel, in conformità ai canoni 411 e 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.

- Ha nominato il Sacerdote Daniel Kozelinski Netto, Vescovo Ausiliare dell'Eparchia di São João Batista em Curitiba degli Ucraini (cattolici: 161.500; sacerdoti: 81; religiosi: 553; diaconi permanenti: 2), Brasile. Il Vescovo eletto è nato nel 1952 a Colonia Paraiso (Brasile) ed è stato ordinato sacerdote nel 1980. È stato finora in servizio pastorale a Mallet (Brasile).
RE:NER/.../MOEDDEL:KOZELINSKI                        VIS 20070620 (110)


ACCOGLIERE E RICONOSCERE DIRITTI DEI RIFUGIATI


CITTA' DEL VATICANO, 20 GIU. 2007 (VIS). Al termine dell'Udienza Generale tenutasi nell'Aula Paolo VI, il Papa ha ricordato che oggi si celebra la "Giornata Mondiale del Rifugiato", promossa dall'Organizzazione delle Nazioni Unite "perché non venga meno nella pubblica opinione l'attenzione verso quanti sono stati costretti a fuggire dai loro Paesi a seguito di reali pericoli di vita".

  "Accogliere i rifugiati e dar loro ospitalità, è per tutti un doveroso gesto di umana solidarietà, affinché essi non si sentano isolati a causa dell'intolleranza e del disinteresse. Per i cristiani è, inoltre, un modo concreto di manifestare l'amore evangelico".

  "Auspico di cuore" - ha detto Papa Benedetto XVI - "che a questi nostri fratelli e sorelle duramente provati dalla sofferenza siano garantito l'asilo e il riconoscimento dei loro diritti, e invito i responsabili delle Nazioni ad offrire protezione a quanti si trovano in così delicate situazioni di bisogno".
AG/APPELLO RIFUGIATI/...                                   VIS 20070620 (170)


ATANASIO APPASSIONATO TEOLOGO INCARNAZIONE DEL LOGOS


CITTA' DEL VATICANO, 20 GIU. 2007 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha dedicato la catechesi dell'Udienza Generale odierna, a Sant'Atanasio di Alessandria,  nato verso l'anno 300 e morto nel 373, celebrato come "la colonna della Chiesa" e "modello di ortodossia, tanto in Oriente quanto in Occidente". L'Udienza, alla quale hanno assistito 11.000 pellegrini, si è tenuta nell'Aula Paolo VI. Il Papa ha ugualmente salutato, nella Basilica Vaticana, i pellegrini che non avevano potuto prender posto nell'Aula Paolo VI.

  Sant'Atanasio, la cui statua Gian Lorenzo Bernini collocò tra quelle dei quattro santi Dottori della Chiesa orientale e occidentale - insieme ad Ambrogio, Giovanni Crisostomo e Agostino - che nell'abside della Basilica vaticana circondano la Cattedra di San Pietro - "è l'appassionato teologo dell'incarnazione del 'Logos', il Verbo di Dio" - ha detto Benedetto XVI - ed "il più importante e tenace avversario dell'eresia ariana, che allora minacciava la fede in Cristo, ridotto ad una creatura 'media' tra Dio e l'uomo, secondo una tendenza ricorrente nella storia e che vediamo in atto in diversi modi anche oggi".

  Il teologo Atanasio prese parte al Concilio di Nicea (325) dove i Vescovi fissarono il "'Simbolo di fede' che, (...) è rimasto nella tradizione delle diverse confessioni cristiane e nella liturgia come il 'Credo niceno-costantinopolitano. In questo testo fondamentale (...) figura il termine (...) 'consubstantialis'" che "vuole indicare che il Figlio è 'della stessa sostanza' del Padre, è Dio da Dio, è la sua sostanza, e così viene messa in luce la piena divinità del Figlio, che era negata dagli ariani. (...) L'idea fondamentale di tutta la lotta teologica di Sant'Atanasio era proprio quella che Dio è accessibile. Non è un Dio secondario, è il Dio vero, e tramite la nostra comunione con Cristo noi possiamo unirci realmente a Dio".

  "La crisi ariana, che si credeva risolta a Nicea, continuò così per decenni, con vicende difficili e divisioni dolorose nella Chiesa. E per ben cinque volte - durante un trentennio, tra il 336 e il 366 - Atanasio fu costretto ad abbandonare la sua città, passando diciassette anni in esilio e soffrendo per la fede. Ma durante le sue forzate assenze da Alessandria, (...) ebbe modo di sostenere e diffondere in Occidente, prima a Treviri e poi a Roma, la fede nicena e anche gli ideali del monachesimo".

  "L'opera dottrinale più famosa del santo Vescovo alessandrino è il tratto 'Sull'incarnazione del Verbo', il 'Logos' divino che si è fatto carne divenendo come noi per la nostra salvezza. Dice in quest'opera Atanasio, con un'affermazione divenuta giustamente celebre, che il Verbo di Dio 'si è fatto uomo perché noi diventassimo Dio; egli si è reso visibile nel corpo perché noi avessimo un'idea del Padre invisibile, ed egli stesso ha sopportato la violenza degli uomini perché noi ereditassimo l'incorruttibilità".

  "Atanasio è, infine" - ha detto ancora il Santo Padre - "anche autore di testi meditativi sui Salmi, poi molto diffusi, e soprattutto di un'opera che costituisce il 'best seller' dell'antica letteratura cristiana: la 'Vita di Antonio', cioè la biografia di Sant'Antonio Abate", opera che "contribuì molto alla diffusione del monachesimo, in Oriente e in Occidente".

  La vita di Atanasio, "come quella di Antonio" - ha concluso il Pontefice - "ci mostra che 'chi va verso Dio non si allontana dagli uomini, ma si rende invece ad essi veramente vicino'".
AG/ATANASIO/...                                   VIS 20070620 (470)


CARDINALE FELICI: FEDELE SERVIZIO PONTEFICI SEDE APOSTOLICA

CITTA' DEL VATICANO, 20 GIU. 2007 (VIS). Alle 17:00 di ieri, all'Altare della Cattedra della Basilica Vaticana, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto la Liturgia Esequiale del Cardinale Angelo Felici, Prefetto emerito della Congregazione delle Cause dei Santi e Presidente emerito della Pontificia Commissione "Ecclesia Dei", mancato domenica 17 giugno, all'età di 87 anni.

  "Mi piace qui ricordare" - ha detto Papa Benedetto XVI nell'omelia - "ciò che il Servo di Dio Giovanni Paolo II ebbe a scrivere al Cardinale Felici "in occasione del suo 50° anniversario di Sacerdozio e 25° di Episcopato (...). Il suo ministero episcopale - affermava il Papa - è stato tutto dedicato al bene dei fedeli, alla missione benefica dei Romani Pontefici e della Sede Apostolica".

  "Vogliamo ora rendere grazie al Signore" - ha proseguito Papa Benedetto XVI - "per l'abbondante messe di frutti apostolici che egli, con l'aiuto della grazia divina, ha potuto raccogliere nei vari ambiti della sua illuminata e preziosa attività pastorale e diplomatica". Il defunto Porporato entrò nella Segreteria di Stato nel 1945; nel 1967 fu inviato come Pro-Nunzio Apostolico nei Paesi Bassi; nel 1976 divenne Rappresentante Pontificio in Portogallo ed in Francia. Infine, nel 1988, divenne Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e Presidente della Pontificia Commissione "Ecclesia Dei".

  Il Santo Padre ha ricordato che tra le carte del Cardinale Felici è stata trovata "una immaginetta, raffigurante la 'Mater Salvatoris', venerata nella Cappella del Pontificio Collegio Leoniano - luogo dei suoi studi giovanili -", che "reca a tergo questa invocazione: 'In Te, o Signore, ho sperato, e nella tua Santissima Madre; che io non sia confuso in eterno'. Quante volte egli avrà ripetuto le parole di questa preghiera, scritta di suo pugno in previsione dell'ultima partenza! Possiamo considerarle come il testamento spirituale che egli ci lascia: parole che, meglio di ogni altra considerazione, quest'oggi ci aiutano a riflettere e a pregare".
HML/FUNERALE/FELICI                               VIS 20070620 (320)


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