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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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venerdì 31 ottobre 2008

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 31 OTT. 2008 (VIS).- Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienza l'Arcivescovo Jude Thaddeus Okolo, Nunzio Apostolico in Ciad e nella Repubblica Centroafricana, con i Familiari.
AP/.../...                                                                                     VIS 20081031 (30)

IL CARDINALE CORDES INCONTRA I PRELATI AMERICANI

CITTA' DEL VATICANO, 31 OTT. 2008 (VIS).- Il Cardinale Paul Josef Cordes, presidente del Pontificio Consiglio Cor Unum, Dicastero incaricato di promuovere l'impegno caritativo della Chiesa, si recherà negli Stati Uniti dal 3 al 10 novembre prossimi per incontrare i Vescovi americani, riuniti a Baltimora in occasione della loro Assemblea Plenaria.

 Insieme ai Presuli ed ai responsabili di Catholic Charities USA e di Catholic Relief Services, il Porporato rifletterà sugli elementi teologici evidenziati dalla prima Enciclica di Papa Benedetto XVI, "Dio è amore". Nel corso della visita, il Cardinale Cordes terrà alcuni incontri e conferenze sulla carità nelle Arcidiocesi di New York, Denver e Newark. Riceverà inoltre una laurea honoris causa della Seton Hall University, la più antica Università diocesana cattolica degli Stati Uniti d'America.

 L'obiettivo principale della visita è favorire lo scambio di esperienze nell'ambito della pastorale della carità "in un momento - secondo quanto afferma un comunicato pubblicato oggi - caratterizzato da nuove sfide e opportunità, nel contesto di un tessuto sociale e demografico segnato da grandi cambiamenti".
CON-CU/CARITA/CORDES                                                      VIS 20081031 (170)


INTENZIONI DI PREGHIERA DEL PAPA NEL MESE DI NOVEMBRE

CITTA' DEL VATICANO, 31 OTT. 2008 (VIS). L'Intenzione Generale per l'Apostolato della Preghiera del Santo Padre Benedetto XVI per il mese di novembre è la seguente: "Perché la testimonianza di amore offerta dai Santi fortifichi i cristiani nella dedizione a Dio e al prossimo, imitando Cristo che è venuto per servire e non per essere servito".

 L'Intenzione Missionaria è la seguente: "Perché le comunità cristiane dell'Asia, contemplando il volto di Cristo, sappiano trovare le vie più consone per annunciarLo alle popolazioni di quel vasto continente, ricco di cultura e di antiche forme di spiritualità, nella piena fedeltà al Vangelo".
BXVI - INTENZIONI PREGHIERA/NOVEMBRE/...                  VIS 20081031 (100)


IL PAPA RICEVE IL PRESIDENTE DEL LIBANO

CITTA' DEL VATICANO, 31 OTT. 2008 (VIS).- L'Ufficio Stampa della Santa Sede ha pubblicato oggi a mezzogiorno il seguente comunicato:

"Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Udienza il Presidente della Repubblica libanese, Sua Eccellenza il Gen. Michel Sleiman, e Seguito. Successivamente, il Presidente Sleiman ha avuto un incontro con l'Em.mo Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, al quale in seguito si sono aggiunti Sua Eccellenza il Sig. Fawzi Salloukh, Ministro degli Affari Esteri e degli Emigrati, e Sua Eccellenza Mons. Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati.

 Nel corso dei cordiali colloqui, è stato ribadito l'interesse della Santa Sede per il Libano e il suo continuo impegno affinché ne sia salvaguardata la peculiare identità. Vivo apprezzamento è stato quindi espresso per lo sforzo che il Paese e i suoi leaders stanno compiendo nell'intento di ricondurre la vita istituzionale entro i binari della normale dialettica politica, dove ogni componente del popolo libanese possa apportare il suo contributo al bene comune e veda le proprie preoccupazioni e attese tenute nella dovuta considerazione. Ci si è soffermati, infine, sulla delicata situazione regionale, auspicando una rapida e giusta soluzione della questione palestinese e accennando alle condizioni e ai problemi delle comunità cristiane nel Medio Oriente.
OP/LIBANO/SLEISMAN                                                          VIS 20081031 (210)


IDENTITA' CATTOLICA DEI MOVIMENTI E DELLE COMUNITA'


CITTA' DEL VATICANO, 31 OTT. 2008 (VIS).- I partecipanti alla XIII Conferenza della "Catholic Fraternità of Charismatic Covenant Communities and Fellowship" (Confraternita Cattolica delle Comunità e Associazioni del Rinnovamento Carismatico) sono stati ricevuti questa mattina da Benedetto XVI in Vaticano.

"Come ho già avuto modo di affermare in altre circostanze - ha detto il Papa - i Movimenti ecclesiali e le Nuove Comunità, fioriti dopo il Concilio Vaticano II, costituiscono un singolare dono del Signore ed una risorsa preziosa per la vita della Chiesa. Essi vanno accolti con fiducia e valorizzati nei loro diversi contributi da porre a servizio dell'utilità comune in modo ordinato e fecondo".

 Riferendosi poi a uno dei temi di riflessione della conferenza, "I Carismi nella vita della Chiesa particolare", il Santo Padre ha affermato che "Ciò che apprendiamo nel Nuovo Testamento sui carismi, che apparvero come segni visibili della venuta dello Spirito Santo, non è un evento storico del passato, ma realtà sempre viva: è lo stesso divino Spirito, anima della Chiesa, ad agire in essa in ogni epoca, e questi suoi misteriosi ed efficaci interventi si manifestano in questo nostro tempo in maniera provvidenziale".

 "I Movimenti e le Nuove Comunità sono come delle irruzioni dello Spirito Santo nella Chiesa e nella società contemporanea. Possiamo allora ben dire che uno degli elementi e degli aspetti positivi delle Comunità del Rinnovamento Carismatico Cattolico è proprio il rilievo che in esse rivestono i carismi o doni dello Spirito Santo e loro merito è averne richiamato nella Chiesa l'attualità".

 Benedetto XVI ha ricordato di seguito che il Concilio Vaticano II menzionava in vari documenti il tema delle nuove comunità ecclesiali e che anche "il Catechismo della Chiesa Cattolica ha sottolineato il valore e l'importanza dei nuovi carismi nella Chiesa, la cui autenticità viene però garantita dalla disponibilità a sottomettersi al discernimento dell'autorità ecclesiastica. Proprio perché assistiamo a una promettente fioritura di movimenti e comunità ecclesiali, è importante che i Pastori esercitino nei loro confronti un prudente e saggio discernimento".

 "So che sono allo studio opportune modalità per dare riconoscimento pontificio ai nuovi Movimenti e Comunità ecclesiali e non sono pochi quelli che già lo hanno ricevuto. (...) Di questo dato i Pastori, specialmente i Vescovi, non possono non tenere conto nel doveroso discernimento che ad essi compete".

 Il Papa ha segnalato che uno degli obiettivi della Confraternità, "conformemente alle indicazioni (...) di Giovanni Paolo II, è salvaguardare l'identità cattolica delle comunità carismatiche e incoraggiarle nel mantenere uno stretto legame con i Vescovi e con il Romano Pontefice" e ha manifestato il suo apprezzamento per la creazione di un Centro di formazione permanente per i membri e responsabili delle comunità carismatiche.

 "La salvaguardia della fedeltà all'identità cattolica e dell'ecclesialità da parte di ognuna delle vostre comunità - ha concluso il Pontefice -  vi permetterà di rendere dappertutto una testimonianza viva ed operante del profondo mistero della Chiesa. E sarà proprio questo a promuovere la capacità delle varie comunità di attirare nuovi membri".
AC/RINNOVAMENTO CARISMATICO/...                                 VIS 20081031 (500)


IL MONDO NON E' ORIGINATO DAL CAOS; E' UN COSMO


CITTA' DEL VATICANO, 31 OTT. 2008 (VIS).- Il Papa ha ricevuto oggi i membri della Pontificia Accademia delle Scienze, che svolgono la loro sessione plenaria dal 31 ottobre al 3 novembre sul tema: "Prospettive scientifiche sull'evoluzione dell'universo e della vita".

 Il Santo Padre ha affermato all'inizio del suo discorso che tanto Pio XII quanto Giovanni Paolo II misero in risalto che "non esiste un'opposizione tra la comprensione per fede della creazione e l'evidenza delle scienze empiriche. La filosofia, nelle sue prime tappe, aveva proposto immagini per spiegare l'origine del cosmo sulla base di uno o più elementi del mondo materiale. Questa genesi non è stata considerata una creazione, bensì una mutazione dell'origine del mondo".

 "Per svilupparsi ed evolvere, il mondo deve essere in primo luogo, e pertanto deve procedere dal nulla per poter essere. Vale a dire, deve essere creato dal primo Essere, che è tale in essenza".

 "Segnalare che la fondazione del cosmo e i suoi sviluppi è la sapienza provvidente del Creatore, non significa - ha continuato Benedetto XVI - che la creazione ha a che vedere soltanto con l'inizio della storia del mondo e della vita. Implica bensì che il Creatore fonda questi sviluppi e li sostiene continuamente".

 Dopo aver ricordato che Galileo "concepì la natura come un libro il cui autore è Dio, allo stesso modo in cui Dio è l'autore della Scrittura", il Papa ha sottolineato che "questa immagine ci aiuta anche a capire che il mondo, anziché essere originato dal caos, somiglia a un libro ordinato; è un cosmo".

 "La distinzione tra un semplice essere vivente e un essere spirituale che è "capax Dei", indica l'esistenza dell'anima intellettiva di un soggetto libero e trascendente. Per questo - ha così concluso - il Magistero della Chiesa ha affermato costantemente che "ogni anima spirituale è creata immediatamente da Dio - non è "prodotta" dai genitori - e anche che è immortale". Questo indica la peculiarità dell'antropologia e invita il pensiero moderno allo studio di questa".
AC/SCIENZA:EVOLUZIONE UNIVERSO/ACAD                      VIS 20081031 (330)


IL PENSIERO DI CRISTO CI PURIFICA DALLA FALSA SAPIENZA


CITTA' DEL VATICANO, 31 OTT. 2008 (VIS).- Ieri pomeriggio, dopo la concelebrazione eucaristica nella basilica vaticana, presieduta dal Cardinale Zenon Grocholewski, Prefetto della Congregazione per l'Educazione Cattolica, il Santo Padre ha incontrato i professori e gli studenti delle Università ecclesiastiche romane in occasione dell'apertura dell'anno accademico.

 Commentando ciò che dice San Paolo sulla sapienza cristiana, distinguendo la sapienza di Dio, che contrasta con la "sapienza di questo mondo", Benedetto XVI ha affermato che quest'ultima "è un modo di vivere e di vedere le cose prescindendo da Dio e seguendo le opinioni dominanti, secondo i criteri del successo e del potere. La "sapienza divina" consiste nel seguire la mente di Cristo, è Cristo che ci apre gli occhi del cuore per seguire la strada della verità e dell'amore".

 "San Paolo esorta chi si ritiene sapiente secondo i criteri del mondo a "farsi stolto", per diventare veramente sapiente davanti a Dio (3,18). Questo non è un atteggiamento anti-intellettuale, non è opposizione alla "recta ratio". Paolo "seguendo Gesù" si oppone ad un tipo di superbia intellettuale, in cui l'uomo, pur sapendo molto, perde la sensibilità per la verità e la disponibilità ad aprirsi alla novità dell'agire divino".

 Il Papa ha messo in risalto il fatto che l'Apostolo delle Genti "denuncia il veleno della falsa sapienza, che è l'orgoglio umano. Non è infatti la conoscenza in sé che può far male, ma la presunzione, il "vantarsi" di ciò che si è arrivati - o si presume di essere arrivati - a conoscere. Proprio da qui derivano poi le fazioni e le discordie nella Chiesa e, analogamente, nella società. Si tratta dunque di coltivare la sapienza non secondo la carne, bensì secondo lo Spirito".

 "Il  "pensiero di Cristo" che per grazia abbiamo ricevuto, ci purifica dalla falsa sapienza. E questo "pensiero di Cristo" lo accogliamo attraverso la Chiesa e nella Chiesa, lasciandoci portare dal fiume della sua viva tradizione".

 Il Santo Padre ha manifestato il desiderio ai professori e agli studenti, che essendo fedeli a Cristo, "possiamo impegnarci intensamente nel lavoro intellettuale, interiormente liberi dalla tentazione dell'orgoglio e vantandoci sempre e solo nel Signore".
AC/.../UNIVERSITA ECCLESIASTICHE                                     VIS 20081031 (350)


giovedì 30 ottobre 2008

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 30 OTT. 2008 (VIS).- Il Santo Padre ha accettato la rinuncia del Vescovo Stanislas Lukumwena, O.F.M., al governo pastorale della Diocesi di Kole (Repubblica Democratica del Congo), in conformità al canone 401 § 2 del Codice di Diritto Canonico.
RE/.../LUKUMWENA                                                                      VIS 20081030 (40)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 30 OTT. 2008 (VIS).- Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienze separate:

- Il Cardinale Ennio Antonelli, Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia.

- L'Arcivescovo Geraldo Lydio Rocha, di Mariana (Brasile), Presidente della Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile, con l'Arcivescovo Luiz Soares Vieira, di Manaus e con il Vescovo Dimas Lara Barbosa, ausiliare di Sao Sebastiao do Rio de Janeiro, rispettivamente vicepresidente e segretario generale dello stesso organismo.

- Monsignor Walter Brandmüller, Presidente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche.
AP/.../...                                                               VIS 20081030 (90)

ORIENTAMENTI USO PSICOLOGIA NEI FUTURI SACERDOTI


CITTA' DEL VATICANO, 30 OTT. 2008 (VIS).- Questa mattina, presso l'Ufficio Stampa della Santa Sede, è stato presentato il documento della Congregazione per l'Educazione Cattolica "Orientamenti per l'utilizzo delle competenze psicologiche nell'ammissione e nella formazione dei candidati al sacerdozio". Il testo è di 15 pagine ed è stato pubblicato in inglese, francese, italiano, spagnolo, tedesco e portoghese.

 Sono intervenuti nella conferenza stampa il Cardinale Zenon Grocholewski, l'Arcivescovo Jean-Louis Bruguès, O.P., e don Carlo Bresciani, rispettivamente prefetto, segretario ed consultore e psicologo della Congregazione per l'Educazione Cattolica.

 Il Cardinale Grocholewski ha affermato che il documento richiama "il contesto socio-culturale attuale che influisce, più o meno, sulla mentalità dei candidati che si presentano al Seminario, creando, in certi casi, delle ferite non ancora guarite o particolari difficoltà che possono condizionare la capacità di progredire nel cammino formativo verso il sacerdozio".

 "Questi problemi - ha detto - si presentano non soltanto al momento dell'ingresso in Seminario, ma talvolta appaiono in modo accentuato anche nel momento previo all'ordinazione sacerdotale".

 Il porporato ha sottolineato che "tanto l'influsso dell'odierno contesto socio-culturale quanto la necessità di una formazione anche umana del futuro sacerdote pongono la questione dell'eventuale uso delle scienze psicologiche nei Seminari".

 "Il documento - ha continuato - sottolinea il ruolo fondamentale dei formatori e, quindi, la necessità della loro adeguata preparazione in materia di pedagogia vocazionale". D'altro canto, ha detto, "Nella formazione umana, che non può essere separata da quella spirituale, il ruolo del tutto particolare ha da svolgere il padre spirituale". In tal senso ha citato il documento quando dice che "la direzione spirituale non può in alcun modo essere scambiata o sostituita da forme di analisi o di aiuto psicologico e che la vita spirituale di per sé favorisce una crescita nelle virtù umane, se non ci sono blocchi di natura psicologica".

Dopo aver evidenziato, in un altro aspetto che riprende il documento, "l'importanza della grazia divina  nella formazione dei candidati al sacerdozio", il cardinale ha segnalato che "il ricorso agli esperti nelle scienze psicologiche non può che essere soltanto ausiliare, ossia utile solo in alcuni casi per dare il parere circa la diagnosi, o circa l'eventuale terapia, o il sostegno psicologico allo sviluppo delle qualità umane richieste all'esercizio del ministero. In altre parole, si deve ricorrere a loro - ha sottolineato - solo "si casus ferat", ossia nei casi eccezionali che presentano particolari difficoltà.

 "L'ausilio delle scienze psicologiche - ha continuato -  deve integrarsi nel quadro della globale formazione del candidato, così da non ostacolare, ma da assicurare in modo particolare la salvaguardia del valore irrinunciabile dell'accompagnamento spirituale. Per questo, ha detto, "gli psicologi non posso far parte della squadra dei formatori".

 "Il Cardinale Grocholewski ha concluso ricordando che il documento "per ben tre volte cita il can. 1052, secondo il quale il Vescovo, per poter procedere all'ordinazione, deve avere la certezza morale sulla idoneità del candidato, provata con argomenti positivi e che, nel caso di un dubbio fondato, non deve procedere all'ordinazione".

 L'arcivescovo Bruguès ha affermato che "a nessuno, neppure ai Superiori Religiosi o Diocesani, è lecito entrare nella intimità psicologica o morale di una persona senza averne avuto il previo, esplicito, informato ed assolutamente libero consenso. (...) Lo psicologo non dovrà manifestare a terze persone, qualunque sia l'autorità di cui sono investite, sia religiosa che politica, senza il libero consenso dell'interessato, le conoscenze concernenti la vita intima alle quali fosse pervenuto".

 Infine, don Carlo Bresciani ha messo in risalto il fatto che "con questi Orientamenti la Chiesa, lungi dal voler affidare allo psicologo la formazione al sacerdozio, che è e resta essenzialmente di natura spirituale, intende valorizzare quanto le scienze umane, e psicologiche in particolare, possono dare come contributo alla preparazione di sacerdoti con personalità umanamente equilibrate. La Chiesa manifesta stima nelle discipline psicologiche, ma nello stesso tempo intende disciplinarne l'utilizzo in modo che risulti veramente proficuo".
OP/PSICOLOGIA:CANDIDATI SACERDOZIO/...                     VIS 20081030 (640)


CATTOLICESIMO, PIETRA ANGOLARE DELLA SOCIETÀ CANADESE


CITTA' DEL VATICANO, 30 OTT. 2008 (VIS).- La nuova ambasciatrice del Canada presso la Santa Sede, Anne Leahy, ha presentato questa mattina in Vaticano le sue lettere credenziali a Benedetto XVI.

 Nel discorso che ha rivolto alla diplomatica, il Santo Padre ha citato in primo luogo le parole di Giovanni Paolo durante il suo viaggio in Canada nel 2002, quando ha affermato che i canadesi erano "eredi di un umanesimo straordinariamente ricco, grazie alla fusione di molti elementi culturali diversi. Ma il nucleo del vostro patrimonio è la visione spirituale e trascendente della vita, basata sulla rivelazione cristiana, che ha dato un impulso vitale al vostro sviluppo come società libera, democratica e solidale, riconosciuta in tutto il mondo come emblema dei diritti umani e della dignità umana".

 " Il Papa ha poi ricordato che fra non molto ricorreranno i 40 anni delle relazioni diplomatiche fra il Canada e la Santa Sede e ha elogiato la vocazione di questo Paese per "incentivare la collaborazione multilaterale a favore della soluzione di numerosi problemi che presuppongono una sfida per l'umanità di oggi". Il Santo Padre ha citato a questo proposito "l'impegno del Canada e della Santa Sede, insieme ad altri Paesi, ad appoggiare l'applicazione del Trattato per abolire le mine anti-uomo e promuoverne la diffusione in tutto il mondo (...). Allo stesso tempo Canada e Santa Sede, insieme ad altre nazioni, si sforzano di contribuire alla stabilità, alla pace e allo sviluppo nella regione dei Grandi Laghi in Africa".

 Citando le parole della nuova ambasciatrice Benedetto XVI ha riaffermato che "il Cattolicesimo, grazie alle sue istituzioni e alla cultura che ha promosso, rappresenta una pietra angolare nella costruzione della società canadese. Tuttavia, oggi, si notano profondi cambiamenti visibili nei diversi ambiti e a volte preoccupano al punto da domandarsi se non significhino una regressione nella concezione dell'essere umano. Questi cambiamenti riguardano soprattutto i settori della difesa e della promozione della vita e della famiglia fondata sul matrimonio naturale".

 In questo contesto, "una cultura della vita potrebbe alimentare nuovamente l'unione dell'esistenza personale e sociale del Canada". "Per questo - ha detto il Papa - credo sia necessario definire di nuovo il senso dell'esercizio della libertà (...) percepito sempre più come un valore assoluto, un diritto intangibile dell'individuo, ignorando l'importanza delle origini divine della libertà e della sua dimensione comunitaria. (...) Seconda questa interpretazione soltanto l'individuo può decidere e scegliere la fisionomia, caratteristiche e scopi della vita, della morte e del matrimonio".

 "La vera libertà - ha osservato - si basa e si sviluppa, infine, in Dio. È un dono che è possibile accogliere come seme che possa maturare in maniera responsabile ed arricchisca la persona e la società. L'esercizio di questa libertà implica il riferimento a una legge morale naturale, di carattere universale, che precede ed unifica tutti i diritti e i doveri. In questa prospettiva, desidero manifestare il mio appoggio a tutte le iniziative dei vescovi del Canada a favore della vita familiare e pertanto della dignità dell'essere umano".

 Infine, Benedetto XVI ha parlato delle scuole cattoliche in questo Paese che "grazie al proprio contributo nella trasmissione della fede alle nuove generazioni, preparandole al dialogo fra le diverse componenti della nazione, soddisfano un'esigenza costante della missione della Chiesa, per il bene di tutti, ed arricchiscono l'insieme della società canadese".
CD/CREDENZIALI:CANADA/LEAHY                                       VIS 20081030 (540)


DIALOGO TRA CULTURE E RELIGIONI RIGUARDA TUTTI


CITTA' DEL VATICANO, 30 OTT. 2008 (VIS).- Benedetto XVI ha ricevuto oggi in Vaticano una delegazione dell' International Jewish Committee on Interreligious Consultation, con il quale la Santa Sede "ha avuto per più di 30 anni contatti proficui e regolari che hanno contribuito a una maggiore comprensione ed accettazione tra cattolici ed ebrei".

 "Approfitto di questa occasione - ha detto il Papa - per riaffermare l'impegno della Chiesa a mettere in pratica i principi stabiliti nella dichiarazione Nostra Aetate del Concilio Vaticano II. Questa dichiarazione che condannava fermamente ogni forma di antisemitismo rappresenta una pietra angolare nella lunga storia dei rapporti fra cattolici ed ebrei e un avvertimento per una rinnovata comprensione teologica dei rapporti fra la Chiesa e il popolo ebraico".

 "Ai nostri giorni - ha continuato il Santo Padre - i cristiani sono ogni volta più coscienti del patrimonio spirituale che condividono con il popolo della Torah, il popolo eletto da Dio nella sua misericordia, un patrimonio che merita un rispetto, un apprezzamento e un amore reciproco più grande. Anche gli Ebrei sono chiamati a scoprire tutto ciò che hanno in comune con coloro che credono nel Signore, il Dio di Israele, che si è rivelato per la prima volta mediante la sua parola potente e piena di vita".

 "Nel nostro mondo tormentato, caratterizzato spesso dalla povertà, la violenza e lo sfruttamento, il dialogo fra le culture e le religioni si deve considerare sempre più come un dovere sacro che riguarda tutti coloro che sono impegnati nella costruzione di un mondo degno dell'essere umano. La capacità di accettarsi e rispettarsi reciprocamente, e di proclamare la verità nell'amore, è essenziale per superare le differenze, prevenire i fraintendimenti ed evitare gli scontri inutili (...). Un dialogo sincero richiede apertura e senso fermo dell'identità da entrambe le parti per arricchirsi a vicenda dei doni degli altri".
AC/DIALOGO/INTERNATIONAL JEWISH COMMITTEE      VIS 20081030 (300)


mercoledì 29 ottobre 2008

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 29 OTT. 2008 (VIS).- Il Santo Padre:

 -Ha accettato la rinuncia del Vescovo Giuseppe Bausardo, S.D.B., al governo pastorale del Vicariato Apostolico di Alessandria d'Egitto in conformità al can. 401, §2 del Codice di Diritto Canonico e ha nominato Monsignor Gennaro De Martino, finora Vicario Delegato, Amministratore Apostolico "ad natum Sanctae Sedis" del Vicariato Apostolico di Alessandria d'Egitto.

 -Ha concesso il suo assenso all'elezione fatta canonicamente dal Sinodo dei Vescovi della Chiesa Maronita, di Don Joseph Soueif come Arcivescovo di Cipro dei Maroniti (superficie 9.351, popolazione 785.000, cattolici 10.000, sacerdoti 8, religiosi 8) a Cipro. L'Arcivescovo eletto è nato nel 1962 a Chekka (Libano), è stato ordinato sacerdote nel 1987 e finora era Vicario dell'Arcieparchia di Tripoli (Libano) per la pastorale e l'applicazione degli atti sinodali.
RE:NER/.../BAUSARDO:DE MARTINO:SOUEIF                     VIS 20081029 (120)


LA CROCE HA AVUTO UN POSTO CENTRALE NELLA VITA DI PAOLO

CITTA' DEL VATICANO, 29 OTT. 2008 (VIS).- Nell'udienza generale di oggi, svoltasi in Piazza San Pietro, alla quale hanno partecipato 20.000 persone, il Papa ha parlato della teologia della Croce di San Paolo.

 Il Santo Padre ha ricordato che l'Apostolo delle Genti, dopo l'esperienza del cammino di Damasco, cambiò totalmente la sua esistenza, che "rimase segnata dal significato centrale della Croce: aveva capito che Gesù era morto e risorto per tutti e per se stesso. Nella Croce, quindi, si era manifestato l'amore gratuito e misericordioso di Dio".

 "Per San Paolo - ha continuato - la Croce ha un primato fondamentale nella storia dell'umanità; essa rappresenta il punto focale della sua teologia, perché dire Croce vuol dire salvezza come grazia per ogni creatura. Il tema della croce di Cristo diventa un elemento essenziale e primario della predicazione dell'Apostolo".

 Benedetto XVI ha messo in risalto che "lo scandalo e la stoltezza della Croce alla quale si riferisce San Paolo stanno proprio nel fatto che laddove sembra esserci solo fallimento, dolore, sconfitta, proprio lì c'è tutta la potenza dell'Amore sconfinato di Dio".

 "Se per i Giudei il motivo del rifiuto della Croce è nella rivelazione, cioè la fedeltà al Dio dei Padri, per i Greci, cioè i pagani, il criterio di giudizio per opporsi alla Croce è la ragione. Per questi ultimi, infatti, la Croce è moría, stoltezza, letteralmente insipienza, cioè un cibo senza sale (...). Decisamente inconcepibile era poi credere che un Dio potesse finire su una Croce! Oggi vediamo come questa logica greca sia anche la logica media del nostro tempo".

 " Perché San Paolo - ha domandato il Papa - ha fatto proprio della parola della Croce un punto così significativo della predicazione evangelica? La risposta non è difficile: la Croce rivela tutta "la potenza di Dio" , che è diversa dal potere umano; rivela infatti il suo amore".

 Per l'Apostolo, "Il Crocifisso è sapienza, perché manifesta davvero chi è Dio, cioè potenza di amore che va fino alla Croce per salvare l'uomo. Egli si serve di modi e strumenti che agli esseri umani sembrano solo debolezza. Il Crocifisso svela, da una parte, la debolezza dell'uomo e, dall'altra, la vera potenza di Dio, cioè la gratuità dell'amore: proprio questa totale gratuità dell'amore è la vera sapienza".

 Il Santo Padre ha segnalato che nella seconda Lettera ai Corinzi, "Paolo fa in due affermazioni fondamentali una perfetta sintesi della teologia della Croce: da una parte Cristo, che Dio ha trattato da peccato in nostro favore, è morto per tutti; dall'altra, Dio ci ha riconciliati con sé, non imputando a noi le nostre colpe. E' da questo "ministero della riconciliazione" che ogni schiavitù è ormai riscattata".

 "San Paolo ha rinunciato alla propria vita donando totalmente sé stesso per il ministero della riconciliazione, della Croce che è salvezza per noi. (...) È questo che dobbiamo saper fare anche noi. Possiamo trovare la nostra forza proprio nell'umiltà dell'amore e la nostra saggezza nella debolezza di rinunciare per entrare così nella forza di Dio (...). Noi tutti dobbiamo formare la nostra vita su questa vera saggezza: non vivere per noi stessi, ma vivere nella fede di Dio del quale tutti possiamo dire: "Mi ha amato e ha dato sé stesso per me".
AG/SAN PAOLO/...                                                                        VIS 20081029 (530)


BENEDETTO XVI: GIOVANNI XXIII È STATO UOMO E PASTORE DI PACE


CITTA' DEL VATICANO, 29 OTT. 2008 (VIS).- In occasione del 50° anniversario dell'elezione al soglio pontificio del Beato Giovanni XXIII, Benedetto XVI ha evocato la figura del "Papa buono", alla fine della Santa Messa presieduta ieri pomeriggio dal cardinale Tarcisio Bertone nella Basilica di San Pietro, cui hanno preso parte circa 3000 pellegrini della diocesi di Bergamo, alla quale apparteneva Giovanni XXIII.

 Benedetto XVI ha ricordato che negli anni dell'elezione di Giovanni XXIII, "la grazia di Dio andava preparando una stagione impegnativa e promettente per la Chiesa e per la società, e trovò nella docilità allo Spirito Santo, che distinse l'intera vita di Giovanni XXIII, il terreno buono per far germogliare la concordia, la speranza, l'unità e la pace, a bene dell'intera umanità".

 Il Beato Pontefice "indicò la fede in Cristo e l'appartenenza alla Chiesa, madre e maestra, quale garanzia di feconda testimonianza cristiana nel mondo. Così, nelle forti contrapposizioni del suo tempo, il Papa fu uomo e pastore di pace, che seppe aprire in Oriente e in Occidente inaspettati orizzonti di fraternità tra i cristiani e di dialogo con tutti".

 Il Santo Padre ha in seguito sottolineato che il Concilio Ecumenico Vaticano II, "deciso, preparato e iniziato" da Giovanni XXIII, è stato "un dono veramente speciale offerto alla Chiesa" che "tutti siamo impegnati ad accogliere in modo adeguato continuando a meditarne gli insegnamenti e a tradurne nella vita le indicazioni operative".

 Poi, riferendosi al Sinodo diocesano di Bergamo che è stato dedicato alla parrocchia, il Papa ha affermato che "è in essa che si impara a vivere concretamente la propria fede, e ciò consente di mantenere viva la ricca tradizione del passato e di riproporne i valori in un ambiente sociale secolarizzato, che si presenta ostile o indifferente".

 Benedetto XVI ha ricordato l'importanza che per Giovanni XXIII ricopriva la famiglia, in cui "si impara a vivere nel quotidiano il fondamentale precetto cristiano dell'amore". "Con molta fiducia" - ha aggiunto - Papa Roncalli affidava alla parrocchia, famiglia di famiglie, il compito di alimentare tra i fedeli i sentimenti di comunione e di fraternità".

 "Plasmata dall'Eucarestia - ha concluso Benedetto XVI citando le parole del suo predecessore - la parrocchia potrà diventare fermento di salutare inquietudine nel diffuso consumismo e individualismo del nostro tempo, risvegliando la solidarietà ed aprendo nella fede l'occhio del cuore a riconoscere il Padre, che è amore gratuito, desideroso di condividere con i figli la sua stessa gioia".
AC/GIOVANNI XXIII/...                           VIS 20081029 (410)


martedì 28 ottobre 2008

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 28 OTT. 2008 (VIS).- Il Santo Padre ha nominato il Reverendo Monsignor Johan Bonny Vescovo di Antwerpen (superficie 2.570, popolazione 1.474.367, cattolici 1.284.682, sacerdoti 789, religiosi 2.312, diaconi permanenti 76) in Belgio. Il Vescovo eletto è nato nel 1955 a Oostende (Belgio), è stato ordinato sacerdote nel 1980 e fino ad oggi è stato rettore del Pontificio Collegio Belga di Roma e Officiale del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani. Succede al Vescovo Paul Van den Berghe, la cui rinuncia al governo pastorale della diocesi è stata accettata per raggiunti limiti di età.
NER:RE/.../BONNY:VAN DEN BERGHE            VIS 20081028 (100)


DIWALI: CRISTIANI E INDÙ: INSIEME PER LA NON-VIOLENZA


CITTA' DEL VATICANO, 28 OTT. 2008 (VIS).- Il Cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, ha scritto un messaggio agli inseguitori dell'induismo, in occasione del Diwali, la festa della luce, che questo anno si tiene oggi 28 ottobre. Il messaggio si intitola "Cristiani e Indù: insieme per la non-violenza".

 Nel testo, il cardinale propone agli inseguitori dell'induismo di "considerare insieme come possiamo vivere in armonia nell'odierna società, rendendo testimonianza alla verità, alla luce ed alla speranza celebrate dal Diwali. Mentre le religioni sono spesso accusate di essere responsabili dei mali della società, noi sappiamo che è piuttosto la strumentalizzazione della religione che, contrariamente alle sue convinzioni fondamentali, viene utilizzata per compiere tante forme di violenza".

 "Per i cristiani, nel Discorso della Montagna Gesù ha esortato i suoi discepoli ad amare i propri nemici, a pregare per coloro che li odiano (...). Nella tradizione indù, la non-violenza è uno degli insegnamenti più importanti. Il Mahatma Gandhi, il Padre della nazione indiana, è rispettato e tenuto in alta considerazione in tutto il mondo, (...) a motivo della sua totale dedizione al servizio dell'umanità. Nel corso della sua lotta per la libertà, egli si rese conto che applicando il principio "occhio per occhio", "tutto il mondo diventa cieco". In tutta la sua vita egli sviluppò, tra gli altri, il concetto di "Ahimsa (non-violenza)".

 Gandhi, prosegue il porporato, "è un modello di non-violenza ed è stato una guida con l'esempio fino al punto di sacrificare la propria vita per il suo rifiuto di impegnarsi nella violenza".

 "La non-violenza non è solo un espediente tattico ma è l'atteggiamento di colui che, come ha detto il Papa, "è così convinto dell'amore di Dio e della sua potenza" che non teme di affrontare il male con le sole armi dell'amore e della verità. L'amore per i propri nemici è la rivoluzione dell'amore, un amore che fondamentalmente non dipende dalle capacità umane ma è un dono di Dio".

 "La non-violenza è incoraggiata da tante altre religioni. La non-violenza è centrale nelle nostre credenze come modo per promuovere la verità, la luce, il rispetto reciproco, la libertà e l'armonia. In quanto leaders religiosi, chiamati ad affermare la verità che si trova nelle nostre rispettive religioni, adoperiamoci per incoraggiare la non-violenza fra i nostri seguaci e sostenerla nelle loro azioni".

 "Facciamo tutto il possibile per promuovere la sacralità della vita umana, il bene dei poveri e dei deboli  in mezzo a noi e per collaborare, attraverso il dialogo, perché sia rispettata la dignità di ogni essere umano senza distinzioni di razza o casta, credo o classe. Indù e cristiani, soprattutto nella presente situazione, lasciamoci vincere dall'amore senza riserve, con la convinzione che la non-violenza è l'unica via per costruire una società globale più compassionevole, più giusta e più attenta ai bisognosi".
CON-DIR/DIWALI/TAURAN                VIS 20081028 (460)


I DOCUMENTI CONCILIARI SONO SEMPRE ATTUALI


CITTA' DEL VATICANO, 28 OTT. 2008 (VIS).- Oggi si è reso pubblico un messaggio del Santo Padre al ministro generale dei Frati Minori Conventuali e Gran Cancelliere della Pontificia Facoltà Teologica "San Bonaventura" (Seraphicum), padre Marco Tasca, in occasione del Convegno Internazionale su "Il Vaticano II nel Pontificato di Giovanni Paolo II", che si è aperto oggi a Roma.

 Organizzano il Convegno la Facoltà di Teologia "San Bonaventura" e l'Istituto dei Documentazione e Studio del Pontificato di Giovanni Paolo II.

 Oltre a ricordare che Giovanni XXIII è stato il Papa che ha convocato il Concilio Vaticano II (1962-1965), di cui proprio oggi ricorre il 50° anniversario di elezione alla Cattedra di Pietro, Benedetto XVI scrive che "i documenti conciliari con il passare degli anni non hanno perso di attualità, ma anzi si rivelano particolarmente pertinenti in rapporto alle nuove istanze della Chiesa e della presente società globalizzata".

 Riferendosi al suo predecessore Giovanni Paolo II, sottolinea che "ha accolto praticamente in ogni suo documento, ed ancor più nelle sue scelte e nel suo comportamento come Pontefice, le fondamentali istanze del Concilio Ecumenico Vaticano II, diventandone così qualificato interprete e coerente testimone. Sua preoccupazione costante è stata quella di far conoscere a tutti quali vantaggi potevano scaturire dall'accoglienza della visione conciliare, non solo per il bene della Chiesa, ma anche per quello della stessa società civile e delle persone in essa operanti".

 "Noi tutti siamo davvero debitori di questo straordinario evento ecclesiale. La molteplice eredità dottrinale che ritroviamo nelle sue Costituzioni dogmatiche, nelle Dichiarazioni e nei Decreti, ci stimola tuttora ad approfondire la Parola del Signore per applicarla all'oggi della Chiesa, tenendo ben presenti le numerose necessità degli uomini e delle donne del mondo contemporaneo, estremamente bisognoso di conoscere e sperimentare la luce della speranza cristiana".

 Il Papa assicura ai partecipanti al Convegno che il dottore serafico (San Bonaventura), "con la ricchezza del suo pensiero, egli può offrirvi chiavi di lettura ancora attuali, con le quali avvicinarvi ai documenti conciliari per cercarvi risposte soddisfacenti ai molti interrogativi del nostro tempo".
MESS/VATICANO II:GIOVANNI PAOLO II/TASCA                            VIS 20081028 (340)


lunedì 27 ottobre 2008

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 27 OTT. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.

- Il Cardinale Roger Michael Mahony, Arcivescovo di Los Angeles (Stati Uniti d'America)

- Il Vescovo Jesùs Esteban Sàbada Pérez, O.F.M. Cap., Vicario Apostolico di Aguarico (Ecuador), in visita "ad Limina Apostolorum"
AP:AL/.../...                                            VIS 20081027 (60)


FILIPPINE: FORGIARE VINCOLI DI ARMONIA E PACE

CITTA' DEL VATICANO, 27 OTT. 2008 (VIS).-Benedetto XVI ha ricevuto stamani in Vaticano le lettere credenziali di Cristina Castañer-Ponce Enrile, nuova ambasciatrice delle Filippine presso la Santa Sede e nel suo discorso ha ricordato che il popolo filippino gode della nomea di "popolo generoso che da un immenso valore alla vita familiare e all'amicizia". Il Papa ha manifestato inoltre il suo ringraziamento ai filippini per il "contributo straordinario che hanno dato e danno alla vita della Chiesa locale e universale" e li ha incoraggiati a "forgiare vincoli di armonia di pace sociale nel loro Paese e in tutto il mondo".

  Il Santo Padre ha affermato che specialmente attraverso la sua attività diplomatica la Santa Sede "cerca di coinvolgere il mondo nel dialogo per promuovere i valori universali (...) e il progresso dell'umanità in cammino verso la comunione con Dio e con gli altri. La Chiesa Cattolica è impaziente di condividere la ricchezza del messaggio sociale del Vangelo che (...) da speranze di compimento della giustizia e di amore che ci rende fratelli in Cristo Gesù" e porta a termine questa missione "cosciente delle rispettive autonomie e competenze della Chiesa e dello Stato".

  "Potremmo affermare effettivamente - ha aggiunto - che la distinzione tra religione e politica è un obiettivo specifico del cristianesimo e uno dei suoi contributi storici e culturali fondamentali. La Chiesa è convinta che lo Stato e la religione sono chiamati ad aiutarsi reciprocamente per mettersi al servizio del benessere personale e sociale di tutti (...) I capi ecclesiastici e civili otterranno la fiducia delle persone se coltiveranno uno spirito di onestà e imparzialità, e faranno della giustizia il loro obiettivo".

  Il Papa si è riferito poi alla riunione del Foro Mondiale sulla Migrazione e lo Sviluppo svoltasi recentemente a Manila, e ha osservato che le iniziative di questo tipo sono sempre proficue "quando considerino l'immigrazione una fonte di sviluppo e non di ostacolo (...). La politica nazionale e internazionale rivolta verso la regolarizzazione dell'immigrazione deve basarsi su criteri di equità ed equilibrio. Occorre anche prestare particolare attenzione alla riunificazione delle famiglie, favorendo al tempo stesso le iniziative che promuovano opportunità di lavoro nei luoghi di origine".

  In questo ambito Benedetto XVI ha citato che i governanti filippini hanno approvato una riforma agraria generale " allo scopo di migliorare le condizioni di vita dei più poveri". Procedimenti di questo tipo "giovano alla società inculcando il valore della responsabilità comune e stimolando l'iniziativa individuale e consentono che una nazione sia autosufficiente ed aumenti inoltre la sua partecipazione ai mercati internazionali". Il Papa ha auspicato che i mezzi approvati portino "alla giusta distribuzione della ricchezza e allo sviluppo sostenibile delle fonti naturali" affinché gli agricoltori filippini ottengano il necessario per mantenere le proprie famiglie".

 Infine, il papa ha elogiato la partecipazione delle Filippine ai fori internazionali che perseguono "il progresso della pace, la solidarietà umana e il dialogo interreligioso" e ha evidenziato che "alla luce del Vangelo, la Chiesa Cattolica è sempre stata convinta che il miglioramento delle condizioni umane non si limita alla dimensione puramente economica o tecnologica, ma riguarda l'accesso alla cultura, il rispetto della vita e la dignità degli altri, e il riconoscimento del bene più alto (...) Dio, l'autore e il fine ultimo di ogni benedizione".
CD/CREDENZIALI:FILIPPINE/CASTAÑER-PONCE         VIS 20081027 (540)


ANGELUS: IL PAPA RICORDA IL SINODO E I CRISTIANI ORIENTALI


CITTA' DEL VATICANO, 26 OTT. 2008 (VIS).-A mezzogiorno Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio per recitare l'Angelus insieme alle migliaia di persone riunitesi in Piazza San Pietro.

 Prima della preghiera mariana il Papa ha parlato della chiusura del Sinodo dei Vescovi. " Ogni Assemblea sinodale - ha detto - è una forte esperienza di comunione ecclesiale, ma questa ancor più perché al centro al centro dell'attenzione è stato posto ciò che illumina e guida la Chiesa: la Parola di Dio, che è Cristo in persona (...). Secondo il significato originario del termine 'Chiesa', abbiamo sperimentato la gioia di essere convocati dalla Parola e, specialmente nella liturgia, ci siamo ritrovati in cammino dentro di essa, come nella nostra terra promessa, che ci fa pregustare il Regno dei Cieli".

 Il Santo Padre ha commentato uno degli aspetti che ha suscitato più riflessioni, " il rapporto tra la Parola e le parole, cioè tra il Verbo divino e le scritture che lo esprimono" per cui "una buona esegesi biblica esige sia il metodo storico-critico sia quello teologico, perché la Sacra Scrittura è Parola di Dio in parole umane. Questo comporta che ogni testo debba essere letto e interpretato tenendo presenti l'unità di tutta la Scrittura, la viva tradizione della Chiesa e la luce della fede.

 "Se è vero che la Bibbia è anche un'opera letteraria, anzi, il grande codice della cultura universale, è anche vero che essa non va spogliata dell'elemento divino, ma deve essere letta nello Spirito in cui è stata composta. Esegesi scientifica e lectio divina sono dunque entrambe necessarie e complementari per ricercare, attraverso il significato letterale, quello spirituale, che Dio vuole comunicare a noi oggi".

  "Al termine dell'Assemblea Sinodale - ha ricordato il Papa - i Patriarchi delle Chiese Orientali hanno lanciato un appello, che faccio mio, per richiamare l'attenzione della comunità internazionale dei leaders religiosi e di tutti gli uomini e le donne di buona volontà sulla tragedia che si sta consumando in alcuni Paesi dell'Oriente, dove i cristiani sono vittime di intolleranze e di crudeli violenze, uccisi, minacciati e costretti ad abbandonare le loro case e a vagare in cerca di rifugio. Penso in questo momento soprattutto all'Iraq e all'India. Sono certo che le antiche e nobili popolazioni di quelle Nazioni hanno appreso, nel corso di secoli di rispettosa convivenza, ad apprezzare il contributo che le piccole, ma operose e qualificate, minoranze cristiane danno alla crescita della patria comune. Esse non domandano privilegi, ma desiderano solo di poter continuare a vivere nel loro Paese e insieme con i loro concittadini, come hanno fatto da sempre".

 "Alle autorità civili e religiose interessate chiedo - ha così concluso - di non risparmiare alcuno sforzo affinché la legalità e la convivenza civile siano presto ripristinate e i cittadini onesti e leali sappiano di poter contare su una adeguata protezione da parte delle istituzioni dello Stato. Auspico poi che i Responsabili civili e religiosi di tutti i Paesi, consapevoli del loro ruolo di guida e di riferimento per le popolazioni, compiano dei gesti significativi ed espliciti di amicizia e di considerazione nei confronti delle minoranze, cristiane o di altre religioni, e si facciano un punto d'onore della difesa dei loro legittimi diritti".
ANG/SINODO:CRISTIANI ORIENTE/...        VIS 20081027 (530)


IL PAPA SI RECHERÀ IN CAMERUN E IN ANGOLA A MARZO 2009


CITTA' DEL VATICANO, 26 OTT. 2008 (VIS). Alle 9,30 di oggi, nella basilica vaticana, il Santo Padre ha presieduto alla celebrazione eucaristica con i padri sinodali con la quale si è conclusa la XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, svoltasi dal 5 al 26 ottobre in Vaticano, sul tema: "La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa".

 Durante l'omelia, il Papa ha voluto sottolineare "quanto è importante ascoltare la Parola e incarnarla nell'esistenza personale e comunitaria".

  "In questa celebrazione eucaristica, che chiude i lavori sinodali, avvertiamo in maniera singolare il legame che esiste fra l'ascolto amorevole di Dio e il servizio disinteressato verso i fratelli. Quante volte, nei giorni scorsi, abbiamo sentito esperienze e riflessioni che evidenziano il bisogno oggi emergente di un ascolto più intimo di Dio, di una conoscenza più vera della sua parola di salvezza, di una condivisione più sincera della fede che alla mensa della parola divina si alimenta costantemente!".

 Oltre a ringraziare ogni partecipante al Sinodo per il proprio contributo, Benedetto XVI ha ricordato in maniera speciale i vescovi della Cina continentale, che non hanno potuto partecipare all'Assemblea Sinodale. "Rendo grazie a Dio - ha detto - del loro amore per Cristo, della loro comunione con la Chiesa universale e della loro fedeltà al Successore dell'Apostolo Pietro. Essi sono presenti nella nostra preghiera, insieme con tutti i nostri fedeli che sono affidati alle loro cure pastorali. Chiediamo al "Pastore supremo del gregge" di dare ad essi gioia, forza e zelo apostolico per guidare con sapienza e con lungimiranza la comunità cattolica in Cina, a tutti noi tanto cara".

 Il Santo Padre ha assicurato che tutti noi, che abbiamo preso parte al Sinodo, portiamo nel nostro cuore la rinnovata consapevolezza che compito prioritario della Chiesa, all'inizio di questo millennio, è innanzitutto nutrirsi della Parola di Dio, per rendere efficace l'impegno della nuova evangelizzazione. Occorre ora che questa esperienza ecclesiale sia recata in ogni comunità; è necessario che si comprenda la necessità di tradurre in gesti di amore la parola ascoltata, perché solo così diviene credibile l'annuncio del Vangelo, nonostante le umane fragilità che segnano le persone. Ciò richiede in primo luogo una conoscenza più intima di Cristo ed un ascolto sempre docile della sua parola.

 "In questo Anno Paolino, facendo nostre le parole dell'Apostolo: "Guai a me se non predicassi il Vangelo" (1 Co 9,16), auspico di cuore che in ogni comunità si avverta con più salda convinzione questo anelito di Paolo come vocazione al servizio del Vangelo per il mondo. (...) Tanta gente è alla ricerca, talora persino senza rendersene conto, dell'incontro con Cristo e col suo Vangelo; tanti hanno bisogno di ritrovare in Lui il senso della loro vita".

  Oltre a sottolineare che non di rado "l'incontro con la Scrittura rischia di non essere "un fatto" di Chiesa, ma esposto al soggettivismo e all'arbitrarietà", il Papa ha detto che "è indispensabile una promozione pastorale e credibile della conoscenza della Sacra Scrittura, per annunciare, celebrare e vivere la Parola nella comunità cristiana, dialogando con le culture del nostro tempo, mettendosi al servizio della verità e non delle ideologie correnti e incrementando il dialogo che Dio vuole avere con gli uomini". Per questo - ha continuato - è necessario "la preparazione dei pastori", e si devono "incoraggiare gli sforzi in atto per suscitare il movimento biblico tra i laici, la formazione degli animatori dei gruppi, (...) e per far conoscere la fede attraverso la Parola di Dio, anche a chi è "lontano" e specialmente a quanti sono in sincera ricerca del senso della vita".

 "Il luogo privilegiato in cui risuona la Parola di Dio, che edifica la Chiesa, è senza dubbio la liturgia. In essa si può vedere che la Bibbia è il libro di un popolo e per un popolo. (...) Esiste, pertanto, un rapporto di reciproca vitale appartenenza tra popolo e Libro: la Bibbia rimane un Libro vivo con il popolo che lo legge; il popolo non sussiste senza il Libro, perché in esso trova la sua ragion d'essere, la sua vocazione, la sua identità. Questa mutua appartenenza fra popolo e Sacra Scrittura è celebrata in ogni assemblea liturgica".

 Benedetto XVI ha concluso affidando alla Vergine la II Assemblea Speciale del Sinodo per l'Africa che si svolgerà a Roma nell'ottobre 2009 e ha annunciato la sua intenzione di recarsi in Camerun nel marzo prossimo per consegnare ai rappresentanti delle Conferenze Episcopali l' Instrumentum laboris di tale Assemblea Sinodale. "Di lì proseguirò, a Dio piacendo, per l'Angola per celebrare solennemente il 500° anniversario dell'evangelizzazione del Paese".
HML/CHIUSURA SINODO/...        VIS 20081027 (760)


IL SINODO PRESENTA 55 PROPOSIZIONI AL SANTO PADRE


CITTA' DEL VATICANO, 25 OTT. 2008 (VIS).-Le sessioni di lavoro del Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio si sono concluse sabato scorso con l'approvazione di 55 proposizioni che i padri sinodali hanno presentato a Benedetto XVI.

 Per benevola decisione del Sommo Pontefice, è stata pubblicata una versione in lingua italiana, provvisoria, ufficiosa e non ufficiale, a cura della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi. Questa è la seconda volta che Benedetto XVI consente la conoscenza delle proposte con le quali si concludono le assemblee sinodali. Normalmente si consegnano al Papa perché ne faccia uso qualora lo ritenga necessario durante la preparazione dell'Esortazione Apostolica, il documento conclusivo del Sinodo.

 La prima parte dell'elenco, intitolata: "La Parola di Dio nella fede della Chiesa", comprende le proposizioni da 3 a 13. In esse, si mette in risalto il dovere che hanno i pastori di educare i fedeli a vivere meglio il loro rapporto con Gesù Cristo, mediante la lettura e la meditazione delle Scritture.

 Oltre ad analizzare i rapporti fra Antico e Nuovo Testamento, le proposizioni mettono in evidenza che i poveri sono i primi ad aver diritto all'annuncio del Vangelo, "bisognosi non solo di pane, ma anche di parole di vita".

 Riferendosi a una "delle grandi sfide attuali: l'enorme sviluppo che la scienza ha realizzato nei confronti della conoscenza della natura, con il paradossale risultato che si finisce per offuscare il messaggio etico che proviene da essa", il Sinodo chiede a tutti i pastori "che siano sensibili alla riscoperta della legge naturale e alla sua funzione  nella formazione delle coscienze".

 Nella seconda parte (proposizioni da 14 a 37) si affronta il tema de "La Parola di Dio nella vita della Chiesa". Rispetto alla Parola di Dio e alla Liturgia, si propone che la Bibbia possa occupare un luogo visibile nelle Chiese e che si proclami la Parola di Dio in maniera chiara, "avendo dimestichezza con la dinamica della comunicazione".

 Riguardo l'omelia - uno dei temi più trattati nel Sinodo - si insiste sul dovere prepararle in profondità, tenendo conto di quel che dicono le letture proclamate, quel che dicono personalmente al sacerdote e quel che egli deve dire alla comunità tenendo in considerazione la situazione concreta. Allo stesso modo, si promuove la "Lectio Divina" (lettura orante della Scrittura).

 I Padri Sinodali incoraggiano i laici nel loro lavoro di trasmissione della fede e sottolineano il ruolo indispensabile della donna in questo servizio, soprattutto nella famiglia, nella catechesi e nel ministero del lettorato. Precisano anche che, malgrado la celebrazione della Parola sia uno dei luoghi privilegiati dell'incontro con il Signore, occorre evitare che si confonda con la Liturgia Eucaristica.

 Un'altra delle proposte raccoglie il suggerimento dello stesso Pontefice, di tenere conto nell'esegesi dei due livelli metodologici indicati dalla Costituzione Dogmatica "Dei Verbum" 12: quello storico e quello teologico, giacché, ha ribadito Benedetto XVI durante un intervento nel Sinodo, " se scompare l'ermeneutica della fede, compare necessariamente l'ermeneutica positivista o secolarista, secondo cui il divino non compare nella storia umana".

 La terza e ultima parte raccoglie le proposizioni dalla 38 alla 54 su "La Parola di Dio nella missione della Chiesa". In essa, si parla della Parola di Dio e dell'arte liturgica, così come della traduzione e diffusione della Bibbia. Si sottolinea anche l'importanza di tutti i mezzi di comunicazione per l'evangelizzazione e chiama l'attenzione di fronte alla lettura fondamentalista della Bibbia e il fenomeno delle sette.

 Altri temi del capitolo sono il dialogo interreligioso, la promozione di pellegrinaggi e dello studio delle Sacre Scritture in Terra Santa, il dialogo con gli Ebrei e con i musulmani, e il rapporto tra Parola e custodia della creazione.

  I padri sinodali chiedono che sia potenziato il dialogo interreligioso e insistono sulla "necessità che sia effettivamente assicurata a tutti i credenti la libertà di professare la propria religione in privato e in pubblico, nonché la libertà di coscienza". I prelati suggeriscono alle conferenze episcopali che promuovano incontri e dialoghi con gli Ebrei. Riguardo ai musulmani, il Sinodo insiste sull' "importanza del rispetto della vita, dei diritti dell'uomo e della donna, come pure sulla distinzione tra l'ordine socio-politico e l'ordine religioso nella promozione della giustizia e della pace nel mondo. Tema importante in questo dialogo sarà la reciprocità e la libertà di coscienza e di religione", precisano.

  Nell'ultima proposizione, dedicata alla Vergine Maria, modello della fede della Chiesa, si invita a promuovere tra i fedeli la preghiera dell'Angelus e del Rosario.
SE/ELENCO FINALE PROPOSTE/...        VIS 20081027 (730)


APPELLO PER I CRISTIANI IN ORIENTE

CITTA' DEL VATICANO, 25 OTT. 2008 (VIS). I Patriarchi e gli arcivescovi cattolici orientali che partecipano all'Assemblea del Sinodo dei Vescovi hanno consegnato nel pomeriggio al Santo Padre "un appello in favore dei fratelli e sorelle dell'Oriente" in cui chiedono "che sia confermato ogni intento per favorire ovunque la pace nella libertà, nella verità e nell'amore".

 Nel testo, pubblicato da "L'Osservatore Romano" i prelati scrivono: "Avvertiamo nei nostri cuori un fremito per le sofferenze di tanti nostri figli e figlie dell'Oriente: bambini e giovani; persone in difficoltà estrema per età, salute ed essenziali necessità spirituali e materiali; famiglie sempre più tentate dallo sconforto per il presente e per il futuro. E sentiamo il dovere di farci interpreti delle loro giustificate attese perché una vita dignitosa sia presto garantita a ciascuno in una proficua convivenza sociale"

 "Opera della giustizia è la pace! È un imperativo al quale non possiamo e non vogliamo sottrarci. Chiediamo, perciò, in particolare per la Terra Santa, che diede i natali a Cristo Redentore, per il Libano, l'Iraq e l'India la pace nella giustizia, di cui è garanzia una reale libertà religiosa".

 "Siamo vicini a quanti soffrono per la fede cristiana e a tutti i credenti impediti nella professione religiosa. Rendiamo omaggio ai cristiani che recentemente hanno perduto la vita in fedeltà al Signore".

 "Davanti al Papa e ai Padri Sinodali, incoraggiati dalla loro fraternità, presentiamo una vibrante richiesta: ai cristiani e a tutti gli uomini di buona volontà, perché pratichino il rispetto e l'accoglienza dell'altro nella vita quotidiana, facendosi prossimo di quanti sono nel bisogno, vicini e lontani; ai pastori e ai responsabili religiosi di predicare e favorire tale atteggiamento, appoggiando e moltiplicando le iniziative di mutua conoscenza, di dialogo e di soccorso; alla comunità internazionale e agli uomini di governo, perché garantiscano a livello legislativo la vera libertà religiosa nel superamento di ogni discriminazione e l'aiuto a quanti sono costretti a lasciare la propria terra per motivi religiosi".
SE/APPELLO LIBERTÀ RELIGIOSA/...        VIS 20081027 (330)


ULTIMA CONGREGAZIONE GENERALE

CITTA' DEL VATICANO, 25 OTT. 2008 (VIS). Durante la ventitreesima ed ultima Congregazione Generale celebrata questa mattina nell'Aula del Sinodo si è svolta la votazione della lista finale delle proposizioni che si consegneranno al Santo Padre perché le tenga in considerazione per la preparazione dell'esortazione apostolica post-sinodale.

 Alle 13,00 i partecipanti all'assemblea sinodale sono stati invitati dal Papa a un agape fraterna nell'atrio dell'Aula Paolo VI, in Vaticano.
SE/ULTIME CONGREGAZIONI/...        VIS 20081027 (70)

MEMBRI DEL CONSIGLIO POST-SINODALE, REGALO DEL PAPA


CITTA' DEL VATICANO, 25 OTT. 2008 (VIS). Ieri pomeriggio, durante la ventiduesima Congregazione Generale, l'arcivescovo Nikola Eterovic, segretario generale del Sinodo dei Vescovi, ha comunicato i nomi dei 12 membri eletti dal XII Consiglio della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi e i nomi dei 3 membri nominati dal Santo Padre:

- Cardinale Francis Arinze, prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti (Città del Vaticano).

- Cardinale Francis Eugene George, O.M.I., Arcivescovo di Chicago, Presidente della Conferenza dei Vescovi Cattolici (Stati Uniti d'America).

- Cardinale Oscar Andrés Rodriguez Maradiaga, S.D.B., Arcivescovo di Tegucigalpa, Presidente della Conferenza Episcopale (Honduras).

- Cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, Arcivescovo di Cape Coast, Presidente dell'Associazione delle Conferenze Episcopali dell'Africa occidentale (A.C.E.A.O.) (Ghana).

- Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Arcivescovo di Québec (Canada).

- Cardinale Joseph Zen Ze-Kiun, S.D.B., Vescovo di Hong Kong (Cina).

- Cardinale Odilo Pedro Scherer, Arcivescovo di São Paulo (Brasile).

- Cardinale Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani (Città del Vaticano).

- Arcivescovo Laurent Monsengwo Pasinya, di Kinshasa, Presidente della Conferenza Episcopale (Rrepubblica Democratica del Congo).

- Arcivescovo Thomas Menamparampil, S.D.B., di Guwahati (India).

- Arcivescovo  Diarmuid Martin, di Dublin (Irlanda).

- Arcivescovo Mark Benedict Coleridge, di Canberra-Goulburn (Australia).

- Arcivescovo Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura (Città del  Vaticano).

- Vescovo Florentin Crihalmeanu, di Cluj-Gherla (Romania).

- Vescovo Luis Antonio G. TAGLE, di Imus (Filippine).

 Successivamente, il Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi ha comunicato che il Santo Padre Benedetto XVI ha donato un facsimile del Papiro Bodmer XIV-XV ai partecipanti alla XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi.
SE/MEMBRI CONSIGLIO POST-SINODALE/...        VIS 20081027 (270)


venerdì 24 ottobre 2008

VENTUNESIMA CONGREGAZIONE GENERALE

CITTA' DEL VATICANO, 24 OTT. 2008 (VIS). Nel corso della ventunesima Congregazione Generale celebrata questa mattina è stata presentato e votato il messaggio finale del Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa.

Riportiamo gli estratti di un riassunto in italiano del messaggio finale:

"Quattro sono i punti cardinali dell'orizzonte che vogliamo invitarvi a conoscere e che esprimeremo attraverso altrettante immagini": la Voce divina, il Volto, la Casa e il Cammino".

"La Voce divina risuona alle origini della Creazione, (...) dando origine alle meraviglie dell'universo. E' una Voce che penetra poi nella storia, ferita dal peccato umano e sconvolta dal dolore e dalla morte. (...) E' una Voce che scende poi nelle pagine delle Sacre Scritture che noi ora leggiamo nella Chiesa con la guida dello Spirito Santo".

"Il Volto è Gesù Cristo, che è figlio del Dio eterno e infinito, ma anche uomo mortale, legato a un'epoca storica, a un popolo e a una terra (...)".

"E' lui che ci svela il "senso pieno" e unitario delle Sacre Scritture per cui il Cristianesimo è una religione che ha al centro una persona, Gesù Cristo, rivelatore del Padre. E' lui che ci fa capire che anche le Scritture sono 'carne', cioè parole umane da comprendere e studiare nel loro modo di esprimersi, ma che custodiscono al loro interno la luce della verità divina che solo con lo Spirito Santo possiamo vivere e contemplare".

"Terzo punto cardinale (...) è la Casa della parola divina, cioè la Chiesa, che (...) è sorretta da quattro colonne ideali. C'è l' "insegnamento", cioè il leggere e comprendere la Bibbia nell'annunzio fatto a tutti, (...) "la frazione del pane", cioè l'Eucarestia, fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa. (...) I fedeli sono invitati a nutrirsi nella liturgia alla mensa della Parola di Dio e del Corpo di Cristo. (...) Le "preghiere" (...), la Lectio divina, la lettura orante delle Sacre Scritture capace di condurre, nella meditazione, nell'orazione, nella contemplazione, all'incontro col Cristo, parola di Dio vivente. (...) La "comunione fraterna" perché per essere veri cristiani non basta essere "coloro che ascoltano la parola di Dio" ma anche che 'la mettono in pratica (...)."

" L'ultima immagine della mappa spirituale è la strada su cui s'incammina la parola di Dio. (...) La parola di Dio deve correre per le strade del mondo che oggi sono anche quelle della comunicazione informatica, televisiva e virtuale. La Bibbia deve entrare nelle famiglie, (...) nelle scuole e negli ambiti culturali (...).La loro ricchezza simbolica, poetica e narrativa le rende un vessillo di bellezza sia per la fede sia per la stessa cultura, in un mondo spesso sfregiato dalla bruttezza e dalle brutture."

"La Bibbia, però, ci presenta anche il respiro di dolore che sale dalla terra, va incontro al grido degli oppressi e al lamento degli infelici. Essa ha al vertice la croce ove Cristo, solo e abbandonato, vive la tragedia della sofferenza più atroce e della morte. Proprio per questa presenza del Figlio di Dio, l'oscurità del male e della morte è irradiata dalla luce pasquale e dalla speranza della gloria. (...) Lungo le strade del mondo incontriamo spesso uomini e donne di altre religioni che ascoltano e praticano fedelmente i dettami dei loro libri sacri e che con noi possono edificare un mondo di pace e di luce (...)."

"Vi affidiamo a Dio e alla parola della sua grazia (At 20,32). Con la stessa espressione di San Paolo nel suo discorso di addio ai capi della Chiesa di Efeso, anche noi Padri Sinodali affidiamo i fedeli delle comunità sparse sulla faccia della Terra alla parola divina che è anche giudizio ma soprattutto grazia (...)."

Nel pomeriggio, durante la ventiduesima Congregazione Generale, è prevista la presentazione degli Emendamenti delle Proposizioni.
VE/VENTUNESIMA CONGREGAZIONE/... VIS 20081024 (630)


ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 24 OTT. 2008 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Chacko Thottumarickal, S.V.D., finora di Jhabua (India), Vescovo di Indore (superficie 19.073, popolazione 4.648.689, cattolici 35.803, sacerdoti 79, religiosi 399) in India. Sostituisce il Vescovo George M. Anathil, S.V.D., la cui rinuncia al governo pastorale della diocesi è stata accettata per raggiunti limiti di età.

-Ha nominato l'Arcivescovo George Panikulam Nunzio apostolico in Etiopia e Delegato apostolico in Somalia, finora Nunzio Apostolico in Mozambico.
NER:RE:NN/.../THOTTUMARICKAL:ANATHIL:PANIKULAMVIS 20081024 (90)

giovedì 23 ottobre 2008

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 23 OTT. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- il Cardinale Francis Eugene George, O.M.I., Arcivescovo di Chicago (Stati Uniti d'America), Presidente della Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti d'America, con il Vice-Presidente, Vescovo Gerald Frederick Kicanas, di Tucson e con il Segretario Generale Monsignore David J.Malloy.

- l'Arcivescovo Charles Maung Bo, S.D.B., di Yangon (Myanmar), in Visita "ad Limina Apostolorum".

- Quattro Presuli della Conferenza Episcopale dell'Ecuador, in Visita "ad Limina Apostolorum":

-    il Vescovo Julio Cesar Teran Datari, S.I., di Ibarra.

-    Il Vescovo Nestor Rafael Herrera Heredia, di Machala.

-    Il Vescovo Manuel Valarezo Luzuriaga, O.F.M., Prefetto Apostolico di Galapagos.

-    Il Vescovo Rafael Cob Garcia, Vicario Apostolico di Puyo.

 Il Santo Padre ha ricevuto, ieri, in udienza il Vescovo Gerhard Ludwig Muller, di Regensburg (Germania).
AP:AL/.../...                                                                                       VIS 20081023 (80)


IL DIALOGO AIUTA A RISOLVERE LE DIVERGENZE

CITTA' DEL VATICANO, 23 OTT. 2008 (VIS). Oggi è stato pubblicato il messaggio che il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, ha rivolto, a nome del Papa, al Cardinale Jorge Mario Bergoglio, S.I., Arcivescovo di Buenos Aires, in occasione della Giornata organizzata dalla Pontificia Università Cattolica della capitale argentina lo scorso 16 ottobre, per il 30° anniversario della Mediazione di Giovanni Paolo II tra Argentina e Cile.

 Il porporato ricorda che queste celebrazioni intendono "fare memoria della mediazione pontificia che contribuì a comporre una controversia spintasi sull'orlo del conflitto e riflettere sui frutti della pace che ne sono derivati sino ai nostri giorni".

 "Il ricordo degli eventi di trent'anni addietro è indissolubilmente legato all'amata figura di Papa Giovanni Paolo II e alla benemerita opera del Cardinale Antonio Samorè, Suo Delegato speciale, che tanto a cuore ebbero la pace e la concordia dei popoli argentino e cileno, uniti per secoli dai saldi vincoli della fede e della solidarietà".

 Il Segretario di Stato ricorda al Cardinale Agostino Casaroli ed ai suoi collaboratori che "all'indomani della morte del compianto Cardinale Samorè, portarono a termine l'opera di mediazione, fino a giungere alla firma di una dichiarazione congiunta di pace e di amicizia, che ebbe luogo in Vaticano il 23 gennaio 1984. Il loro fu un ammirabile esempio di costruzione della pace attraverso la via maestra e sempre attuale del dialogo, che ha come fine non la supremazia della forza e dell'interesse, bensì l'affermazione di una giustizia equa e solidale, fondamento sicuro e stabile della convivenza tra i popoli".

 Questa mediazione, prosegue il messaggio, "continua ad essere un paradigma da proporre all'attenzione della Comunità internazionale. Essa ha dimostrato, insieme alla pazienza e alla responsabilità delle Parti, come in ogni controversia il dialogo non pregiudica i diritti ed amplia invece il campo delle possibilità ragionevoli di composizione delle divergenze".

 "Pertanto, occorre continuare a ricorrere alla diplomazia e ai suoi metodi negoziali, che attingono forza dalle risorse morali dei popoli e ad esse accordano fiducia, per garantire loro pace, sicurezza e benessere. Le nuove generazioni, memori dalle lezioni della storia passata e recente, guardino il futuro con occhi di speranza e si impegnino a realizzare la civiltà dell'amore, di cui Giovanni Paolo II fu profeta talvolta inascoltato".
SS/MEDIAZIONE ARGENTINA:CILE/BERTONE                  VIS 20081023 (420)


EMENDAMENTI DELLE PROPOSIZIONI DEI PADRI SINODALI

CITTA' DEL VATICANO, 23 OTT. 2008 (VIS). Oggi, non si tiene la Congregazione Generale, tuttavia, questa mattina e nel pomeriggio, il Relatore generale del Sinodo, insieme al Segretario Speciale ed ai Relatori dei Circoli Minori o Gruppi Linguistici, studieranno gli Emendamenti collettivi alle Proposizioni dei Padri Sinodali.
SE/EMENDAMENTI PROPOSIZIONI/...                                  VIS 20081023 (50)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 23 OTT. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- il Cardinale Francis Eugene George, O.M.I., Arcivescovo di Chicago (Stati Uniti d'America), Presidente della Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti d'America, con il Vice-Presidente, Vescovo Gerald Frederick Kicanas, di Tucson e con il Segretario Generale Monsignore David J.Malloy.

- l'Arcivescovo Charles Maung Bo, S.D.B., di Yangon (Myanmar), in Visita "ad Limina Apostolorum".

- Quattro Presuli della Conferenza Episcopale dell'Ecuador, in Visita "ad Limina Apostolorum":

-    il Vescovo Julio Cesar Teran Datari, S.I., di Ibarra.

-    Il Vescovo Nestor Rafael Herrera Heredia, di Machala.

-    Il Vescovo Manuel Valarezo Luzuriaga, O.F.M., Prefetto Apostolico di Galapagos.

-    Il Vescovo Rafael Cob Garcia, Vicario Apostolico di Puyo.

 Il Santo Padre ha ricevuto, ieri, in udienza il Vescovo Gerhard Ludwig Muller, di Regensburg (Germania).
AP:AL/.../...                                                                                       VIS 20081023 (80)


IL DIALOGO AIUTA A RISOLVERE LE DIVERGENZE

CITTA' DEL VATICANO, 23 OTT. 2008 (VIS). Oggi è stato pubblicato il messaggio che il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, ha rivolto, a nome del Papa, al Cardinale Jorge Mario Bergoglio, S.I., Arcivescovo di Buenos Aires, in occasione della Giornata organizzata dalla Pontificia Università Cattolica della capitale argentina lo scorso 16 ottobre, per il 30° anniversario della Mediazione di Giovanni Paolo II tra Argentina e Cile.

 Il porporato ricorda che queste celebrazioni intendono "fare memoria della mediazione pontificia che contribuì a comporre una controversia spintasi sull'orlo del conflitto e riflettere sui frutti della pace che ne sono derivati sino ai nostri giorni".

 "Il ricordo degli eventi di trent'anni addietro è indissolubilmente legato all'amata figura di Papa Giovanni Paolo II e alla benemerita opera del Cardinale Antonio Samorè, Suo Delegato speciale, che tanto a cuore ebbero la pace e la concordia dei popoli argentino e cileno, uniti per secoli dai saldi vincoli della fede e della solidarietà".

 Il Segretario di Stato ricorda al Cardinale Agostino Casaroli ed ai suoi collaboratori che "all'indomani della morte del compianto Cardinale Samorè, portarono a termine l'opera di mediazione, fino a giungere alla firma di una dichiarazione congiunta di pace e di amicizia, che ebbe luogo in Vaticano il 23 gennaio 1984. Il loro fu un ammirabile esempio di costruzione della pace attraverso la via maestra e sempre attuale del dialogo, che ha come fine non la supremazia della forza e dell'interesse, bensì l'affermazione di una giustizia equa e solidale, fondamento sicuro e stabile della convivenza tra i popoli".

 Questa mediazione, prosegue il messaggio, "continua ad essere un paradigma da proporre all'attenzione della Comunità internazionale. Essa ha dimostrato, insieme alla pazienza e alla responsabilità delle Parti, come in ogni controversia il dialogo non pregiudica i diritti ed amplia invece il campo delle possibilità ragionevoli di composizione delle divergenze".

 "Pertanto, occorre continuare a ricorrere alla diplomazia e ai suoi metodi negoziali, che attingono forza dalle risorse morali dei popoli e ad esse accordano fiducia, per garantire loro pace, sicurezza e benessere. Le nuove generazioni, memori dalle lezioni della storia passata e recente, guardino il futuro con occhi di speranza e si impegnino a realizzare la civiltà dell'amore, di cui Giovanni Paolo II fu profeta talvolta inascoltato".
SS/MEDIAZIONE ARGENTINA:CILE/BERTONE                  VIS 20081023 (420)


EMENDAMENTI DELLE PROPOSIZIONI DEI PADRI SINODALI

CITTA' DEL VATICANO, 23 OTT. 2008 (VIS). Oggi, non si tiene la Congregazione Generale, tuttavia, questa mattina e nel pomeriggio, il Relatore generale del Sinodo, insieme al Segretario Speciale ed ai Relatori dei Circoli Minori o Gruppi Linguistici, studieranno gli Emendamenti collettivi alle Proposizioni dei Padri Sinodali.
SE/EMENDAMENTI PROPOSIZIONI/...                                  VIS 20081023 (50)

mercoledì 22 ottobre 2008

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 22 OTT. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Reverendo Monsignore Francisco Antonio Nieto Sùa, del clero dell'Arcidiocesi di Bogotà (Colombia), Vescovo Ausiliare della stessa Arcidiocesi (superficie 4.019; popolazione 4.253.000; cattolici 3.645.000; sacerdoti 725; diaconi permanenti 58; religiosi 2.920). Il Vescovo eletto, finora Vicario episcopale per la zona pastorale "El Espiritu Santo", è nato nel 1948 in Panqueba (Colombia) ed è stato ordinato sacerdote nel 1973.
NEA/.../NIETO                                                                                VIS 20081022 (30)


RIUNIONE PER GRUPPI LINGUISTICI

CITTA' DEL VATICANO, 22 OTT. 2008 (VIS). I Padri Sinodali, questa mattina, si sono riuniti per Gruppi linguistici o Circoli minori per preparare gli Emendamenti collettivi alle più delle 50 Proposizioni che si sono presentate.

 Questo pomeriggio, al termine delle riunione, anche per Gruppi linguistici, le Proposizioni verranno consegnate alla Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi.
SE/GRUPPI LINGUISTICI/...                                                         VIS 20081022 (50)


PAOLO: CRISTO RISORTO E IL MISTERO DELLA SALVEZZA


CITTA' DEL VATICANO, 22 OTT. 2008 (VIS). Benedetto XVI, nell'Udienza Generale di oggi, ha ripreso la catechesi di San Paolo, in particolare l'insegnamento dell'Apostolo delle genti sulla "centralità di Cristo risorto nel mistero della salvezza". All'udienza, tenutasi in Piazza San Pietro, hanno partecipato 17.000 persone.

 Per Paolo, ha spiegato il Papa, Cristo "è il principio per capire il mondo e per trovare la strada nella storia". L'apostolo delle genti, ha proseguito il Santo Padre "non si è preoccupato di narrare i singoli fatti in cui si articola la vita di Gesù" ma "il suo intento pastorale e teologico era talmente teso all'edificazione delle nascenti comunità, che gli era spontaneo concentrare tutto nell'annuncio di Gesù Cristo quale "Signore", vivo adesso e presente adesso in mezzo ai suoi".

 La caratteristica essenziale della cristologia paolina, ha detto Benedetto XVI, più dell'annuncio di Gesù "vivo" è soprattutto "l'annuncio della realtà centrale (...) la morte e la risurrezione di Gesù come culmine della sua esistenza terrena e radice del successivo sviluppo di tutta la fede cristiana, di tutta la realtà della Chiesa. Per l'Apostolo la risurrezione non è un avvenimento a sé stante, disgiunto dalla morte: il Risorto è sempre colui che, prima, è stato crocifisso.
 
 "L'Apostolo contempla affascinato il segreto nascosto del Crocifisso-risorto e attraverso le sofferenze sperimentate da Cristo nella sua umanità, risale a quell'esistenza eterna in cui Egli è tutt'uno col Padre". Ma per entrare nel pensiero di Paolo tanto "sulla preesistenza come sulla (...) incarnazione di Cristo, è necessario conoscere "alcuni testi dell'Antico Testamento che esaltano il ruolo della Sapienza preesistente alla creazione del mondo (...) come quello che parla della Sapienza creatrice".

 "Gli stessi testi (...) parlano anche della discesa di questa Sapienza che si è creata una tenda tra gli uomini", come una prefigurazione "della tenda della carne", citata da San Giovanni nel suo Vangelo. "Questo abbassamento della Sapienza (...) implica anche la possibilità che essa sia rifiutata" e San Paolo chiarisce che "Cristo al pari della Sapienza, può essere rifiutato soprattutto dai dominatori di questo mondo, cosicché può crearsi nei piani di Dio una situazione paradossale, la croce, che si capovolgerà in via di salvezza per tutto il genere umano".

 Nella Lettera ai Filippesi, Paolo sviluppa ulteriormente questa idea della Sapienza che si abbassa "per poi essere esaltata nonostante il rifiuto (...) Il gesto del Figlio di Dio è esattamente il contrario: non la superbia, ma l'umiltà, che è realizzazione dell'amore e l'amore è divino. L'iniziativa di abbassamento, di umiltà radicale di Cristo, con la quale contrasta la superbia umana, è realmente espressione dell'amore divino; ad essa segue quell'elevazione al cielo alla quale Dio ci attira".

 Nelle Lettere ai Colossesi e agli Efesini, Cristo è qualificato come "primogenito" e ciò significa, ha evidenziato il Papa, che "il primo tra tanti figli (...) è disceso per attirarci e farci suoi fratelli e sorelle".

 Per ultimo nella Lettera agli Efesini, l'Apostolo si avvicina " al piano divino della salvezza, quando dice che "in Cristo Dio voleva ricapitolare tutto" (...) Cristo riassume tutto e ci guida a Dio. E così ci implica in un movimento di discesa e di ascesa, invitandoci a partecipare alla sua umiltà, cioè al suo amore verso il prossimo, per essere così partecipi anche della sua glorificazione".
AG/PAOLO/...                                                                        VIS 20081022 (580)


VOLUME DI SCRITTI DI JOSEPH RATZINGER/BENEDETTO XVI

CITTA' DEL VATICANO, 22 OTT. 2008 (VIS). Il Vescovo Gerhard Ludwing Muller, di Ratisbona (Germania), ha presentato, a mezzogiorno, presso la Sala Stampa della Santa Sede il primo volume dell'"Opera Omnia" di Joseph Ratzinger - Benedetto XVI, in tedesco pubblicata per Herder Verlag.

 Alla conferenza stampa, hanno anche partecipato Monsignor Giuseppe Antonio Scotti, Presidente del Consiglio di Amministrazione della Libreria Editrice Vaticana e Don Giuseppe Costa S.D.B., Direttore della stessa libreria.

 Il vescovo Muller ha affermato che " Benedetto XVI, nel corso della sua lunga attività accademica come professore di Teologia Fondamentale e di Dogmatica, ha elaborato in autonomia un'opera teologica che lo pone senz'altro tra i più significativi studiosi del ventesimo e ventunesimo secolo. Da più di 50 anni al nome di Joseph Ratzinger si ricollega un'originale visione di insieme della teologia sistematica".

 "Benedetto XVI - ha continuato - nella sua attività scientifica ha sempre potuto ricorrere alla sua mirabile conoscenza della storia della teologia e dei dogmi, che egli trasmette in maniera illuminante mettendo in risalto la divina visione dell'uomo, su cui tutto si fonda".

 Il Vescovo di Ratisbona ha evidenziato che il Papa lo ha incaricato di pubblicare tutti i suoi scritti in 16 volumi. "Per realizzare questo progetto - ha detto - ho fondato a Ratisbona l'Istituto Papa Benedetto XVI, dove verrà conservata la documentazione della vita, del pensiero e dell'opera del teologo, vescovo e pontefice Joseph Ratzinger/Benedetto XVI".

 L'obiettivo de questa edizione degli scritti del Santo Padre "è una presentazione il più possibile completa dell'opera già pubblicata, integrata da testi finora inediti o non ancora apparsi in tedesco, secondo un orientamento sistematico che instaura un legame tra gli aspetti cronologici e quelli tematici".  

 Riferendosi particolarmente ai 16 volumi, Monsignor Muller ha affermato che gli scritti "si aprono con la tesi di laurea sulla dottrina agostiniana della Chiesa e con l'altra, di abilitazione all'insegnamento, sulla dottrina della Rivelazione di Bonaventura".

 Il volume III, per esempio, "prende spunto dalla conferenza inaugurale del professor Ratzinger "Il Dio della fede e il Dio dei filosofi" (Bonn, 1959) ed include tutte le sue riflessioni sui fondamenti storico-ideali dell'Europa".

 Il Vescovo Muller ha detto che nel volume IV "parte dalla Introduzione al Cristianesimo" (1968), mentre il volume VI si apre con il libro "Gesù di Nazareth" (2007) e raccoglie tutti gli studi di argomento cristologico".

 Il volume XIII "raccoglie le numerose interviste di Joseph Ratzinger ed il volume XIV presenta una selezione della vasta produzione omiletica di Joseph Ratzinger, compresi sermoni e meditazioni poco noti e finora inediti".

 Quanto ai due ultimi volumi, il XV raccoglie l'autobiografia di Joseph Ratzinger apparsa nel 1997/98 con il titolo "La mia vita" e le numerose dichiarazioni relative al suo predecessore Papa Giovanni Paolo II e al fratello Georg Ratzinger, nonché molti altri discorsi tenuti in occasione di giubilei, etc. Il volume XVI offrirà una bibliografia completa delle opere di Joseph Ratzinger in lingua tedesca, oltre ad un indice sistematico di tutti i volumi".
OP/SCRITTI RATZINGER/MULLER                                   VIS 20081022 (530)


martedì 21 ottobre 2008

VENTESIMA CONGREGAZIONE GENERALE


CITTA' DEL VATICANO, 21 OTT. 2008 (VIS). Questa mattina, durante la ventesima Congregazione Generale celebrata nell'aula del Sinodo, è stato presentato l'Elenco Unico della Proposizioni che verranno consegnate al Santo Padre per la redazione dell'esortazione apostolica post-sinodale. Il Presidente Delegato di turno è stato il Cardinale Odilo Pedro Scherer, Arcivescovo di San Paolo (Brasile).

 I Padri Sinodali hanno anche partecipato alla seconda votazione per l'elezione dei membri del Consiglio Ordinario della Segreteria Generale del Sinodo.

 Il Consiglio Ordinario della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi viene costituito alla fine di ogni Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi. Esso è formato da 15 Membri, dei quali 12 sono eletti dallo stesso Sinodo, tenuto conto della rappresentanza dei Vescovi sparsi in tutto il mondo, e tre sono designati
dal Romano Pontefice.

 I Vescovi eletti al Consiglio Ordinario della Segreteria Generale conservano il proprio ufficio fino a quando inizia la nuova Assemblea Generale Ordinaria.

 Nel pomeriggio, i Padri Sinodali si riuniranno in Gruppi Linguistici o Circoli Minori per la preparazione degli Emendamenti collettivi alle Proposizioni.
SE/VENTESIMA CONGREGAZIONE/...        VIS 20081021 (80)


ALTRI ATTI PONTIFICI

 CITTA' DEL VATICANO, 21 OTT. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha accettato la rinuncia del Cardinale Marian Jaworski al governo pastorale dell'Arcidiocesi di Lviv dei Latini (Ucraina), per limite di età. Gli succede l'Arcivescovo Mieczyslaw Mokrzycki, attualmente coadiutore nella stessa Arcidiocesi.
RE/.../JAWORSKI:MOKRZYCKI                                          VIS 20081021 (50)


lunedì 20 ottobre 2008

DICIOTTESIMA CONGREGAZIONE GENERALE

CITTA' DEL VATICANO, 18 OTT. 2008 (VIS). Nel corso della Diciannovesima Congregazione Generale del Sinodo dei Vescovi, tenuta nella mattina di ieri, sono state presentate le relazioni di Dodici Circoli Minori o Gruppi Linguistici. Il V.I.S. ha offerto una sintesi delle due relazioni pubblicate fino a quel momento.

  Oggi riportiamo alcuni estratti di quattro relazioni:

CIRCOLO MINORE TEDESCO: VESCOVO FRIEDHELM HOFMANN, DI WÜRZBURG (GERMANIA). "In alcune relazioni esposte nell'aula del Sinodo sembra esserci un certo timore del metodo storico-critico, timore che minaccia di ridurre i meriti e i frutti dell'Esegesi scientifica. L'esegesi spirituale, che si basa sulla 'lectio divina' nel contesto della liturgia nella comunità della Chiesa, esige da parte sua come premessa l'esegesi scientifica. Inoltre è essenziale separare il fondamentalismo nella lettura della Bibbia dalle correnti moderniste che corrono il pericolo di una demitizzazione ideologica. Entrambi questi atteggiamenti contraddicono il 'sensum ecclesiae'. (...) Per quanto concerne la diffusione dei pentecostali e di altre sette dobbiamo chiederci qual è la genesi del loro successo. Ciò rappresenta una sfida per la pastorale della Chiesa in considerazione dei cosiddetti 'catecumeni battezzati'. (...) Occorre formare in modo autorevole e adeguato i laici nel loro importante compito dell'annuncio della Parola. È importante soprattutto il ruolo della famiglia come luogo di iniziazione alla lettura della Scrittura e, allo stesso tempo, della lettura in comune della stessa. (...) Ci si è chiesti inoltre se, in seno a un mondo secolarizzato in cui gli uomini hanno nostalgia della verità, la Chiesa non debba avvicinarsi con più decisione agli agnostici. (...) Quando non è possibile celebrare l'Eucaristia, e al suo posto si celebra la Parola di Dio, questa non va considerata come una sostituzione in tono minore, bensì nel suo valore intrinseco di incontro con il Signore che si manifesta. (...) La Sacra Scrittura rappresenta non solo il punto di partenza dell'ecumenismo, ma anche un importante luogo di incontro fra le confessioni cristiane".

CIRCOLO MINORE SPAGNOLO A: DON JULIÁN CARRÓN, PRESIDENTE DI COMUNIONE E LIBERAZIONE (SPAGNA). "Le nostre proposte sono le seguenti. Si osserva scarsa familiarità con l'Antico Testamento, perfino un certo imbarazzo e resistenza di fronte ad alcuni passaggi di difficile comprensione, essendo le questioni più dibattute la violenza divina e umana, l'amoralità di alcune figure bibliche e una teologia insufficiente rispetto all'aldilà. Si propone di offrire ai fedeli un'adeguata formazione biblica che non solo contribuisca alla comprensione dei testi dell'Antico Testamento nel suo contesto storico e letterario ma anche, soprattutto, favorisca la lettura cristiana quale principale chiave ermeneutica poiché i testi acquistano e manifestano il loro pieno significato nel Nuovo Testamento. La missione di annunciare Cristo appartiene ad ogni persona battezzata. Oltre l'omelia, la predicazione propria della celebrazione liturgica, è necessario ricordare il valore della predicazione di ogni cristiano alla luce del Battesimo e della Confermazione. Sentiamo una profonda preoccupazione per l'influenza delle sette e dei nuovi gruppi religiosi sui fedeli cattolici che alle volte li ha portati addirittura all'abbandono della Chiesa (...) Sarebbe molto utile poter avere uno studio più vasto sulle sette e le nuove manifestazioni di questo fenomeno per poterlo fronteggiare adeguatamente (...). Nei rapporto con l'Islam e nel dialogo con i suoi rappresentanti, bisogna tenere conto della loro concezione dell'ordine socio-politico e giuridico, non sempre dovutamente differenziati dall'ordine religioso, e la loro concezione del matrimonio e della famiglia, dove il ruolo e i diritti delle donne non si trattano come è previsto nella dottrina dei diritti fondamentali dell'uomo e dell'istituzione familiare come precisa la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani".

CIRCOLO MINORE ITALIANO A: ARICVESCOVO SALVATORE FISICHELLA, PRESIDENTE DELLA PONTIFICIA ACCADEMIA PER LA VITA. "La Parola di Dio non può essere identificata solo con la Bibbia. La Parola di Dio è Cristo, il Verbo del Padre. (...) L'annuncio della Parola di Dio è il compito primario della Chiesa. Un annuncio esplicito sempre e dovunque che si accompagna alla testimonianza coerente di vita la quale rende evidente il contenuto e lo rafforza. (...) Si è ritenuto necessario osservare che in un contesto generalizzato di secolarizzazione - che va ben oltre i Paesi occidentali - si presti una particolare attenzione: che è dinanzi a Dio che parla. (...) Si sottolinea l'importanza di un'educazione permanente, soprattutto dei catechisti, che permetta di superare il forte ostacolo di una mancanza di conoscenza dei contenuti basilari della fede, che deve allarmare non poco la nostra azione pastorale. (...) E' necessario superare lo iato tra Bibbia e Liturgia, Parola e Sacramento. Questo avviene nella misura in cui si rafforza l'idea che la Parola di Dio è Cristo stesso nella sua differenziata presenza nella via della sua Chiesa: anzitutto nella presenza reale del sacrificio eucaristico (...). Deve crescere pertanto, la consapevolezza di una unità profonda che tende al suo culmine nella santa Eucaristia".

CIRCOLO MINORE INGLESE B: VESCOVO GERALD FREDERICK KINCANAS, DI TUCSON, VICEPRESIDENTE DELLA CONFERENZA DEI VESCOVI CATTOLICI (STATI UNITI D'AMERICA). "Il gruppo ha suggerito che la tonalità dell'esortazione fosse pieno di speranza, per infonder forza alla Chiesa sulla Parola di Dio, per essere pastorale e missionario (...) e ha individuato alcuni settori critici per i quali é necessario formulare proposte, primo la necessità di valorizzare i catechisti laici, professori della scuola cattolica, ministri della gioventù, animatori biblici laici (...) Secondo: la necessità di comprendere che ciò che attrae le persone verso le sette e ad apprendere da esse. Terzo: come migliorare e rendere più vibrante la predicazione. Quarto: la necessità di accentuare la dimensione contemplativa. Quinto, individuare strutture per riunire gli esegeti, i liturgisti e Vescovi. Sesto la necessità di far risaltare la vita consacrata, la penumatologia, il valore terapeutico, il sacramento della penitenza e l'uso dei mezzi di comunicazione. (...) Occorre sottolineare la natura dialogale della Parola di Dio (...) E' necessario meglio formare  le persone nella Parola (...). C'è stata una reazione eterogenea sulla predicazione (...) è stato proposto un compendio per aiutare le persone nella lettura della Parola di Dio (...). Non c'è stato un grande interesse riguardo alla revisione del legionario (...). Il gruppo ha esaminato il rapporto con gli altri cristiani con gli ebrei. Si nota preoccupazione perché gli ebrei ritengono che a volte i cristiani diano meno importanza alla loro posizione nel dialogo (...). Trasmettere l'esperienza del Sinodo ad altre Chiese potrebbe promuovere la comunione".

CIRCOLO MINORE FRANCESE B: VESCOVO HJOSEPH LUC ANDRÉ BOUCHARD, DI SAINT PAUL IN ALBERTA (CANADA). "A proposito della Relatio: sarebbe auspicabile un'Esortazione post-sinodale che abbiamo come linea generale un testo della Sacra Scrittura. (...) Occorre rilanciare l'importanza di Dei Verbum per il contesto attuale, ricordando alcuni problemi che devono essere risolti (come il dibattito sul Libro, il fondamentalismo, l'interpretazione personale, l'interpretazione 'cum Eclesia'). Per quanto attiene alle proposte istituzionali: non mancheranno convegni specifici sulla Parola di Dio, è necessario insistere sull'aspetto della scrittura nei congressi che si terranno; (...) Sarebbe possibile programmare un rinnovamento del ministero del lettore o di un mandato per i lettori, come i ministri straordinari della comunione? (...) Rispetto all'omelia: (...) Occorre - conoscere la comunità alla quale si dirige, sapendo che rappresenta un appello al suo valore, ricordando che la maggiore parte dei catechisti sono donne; per quanto attiene alla formazione dei sacerdoti: in primo luogo tutta la formazione nel seminario dee fondarsi sulla Parola di Dio (...) Occorrerà rivedere il metodo pedagogico".
SE/DICIOTTESIMA CONGREGAZIONE/...                 VIS 20081020 (1210)


DICIANNOVESIMA CONGREGAZIONE GENERALE


CITTA' DEL VATICANO, 18 OTT. 2008 (VIS). Questa mattina, nel corso della Diciannovesima Congregazione Generale del Sinodo dei Vescovi, ha avuto luogo la prima votazione per la scelta dei Membri del Consiglio Post-Sindoale ed è stato presentata e discussa la bozza del Messaggio finale. Presidente Delegato di turno il Cardinale George Pell, Arcivescovo di Sydney (Australia).

  Nel pomeriggio, il Santo Padre e il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, hanno presieduto nella Cappella Sistina, una celebrazione della Parola ed hanno pronunciato un discorso sul tema della Parola di Dio.

  Nelle giornate di domenica e lunedì, nelle quali non è prevista una Congregazione Generale, il Relatore Generale, il Segretario Speciale ed i relatori dei Circoli Minori unificheranno le proposte presentate dai Padri Sinodali.
SE/DICIANNOVESIMA CONGREGAZIONE GENERALE       VIS 20081020 (130)


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