CITTA' DEL VATICANO, 26 OTT. 2008 (VIS). Alle 9,30 di oggi, nella basilica vaticana, il Santo Padre ha presieduto alla celebrazione eucaristica con i padri sinodali con la quale si è conclusa la XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, svoltasi dal 5 al 26 ottobre in Vaticano, sul tema: "La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa".
Durante l'omelia, il Papa ha voluto sottolineare "quanto è importante ascoltare la Parola e incarnarla nell'esistenza personale e comunitaria".
"In questa celebrazione eucaristica, che chiude i lavori sinodali, avvertiamo in maniera singolare il legame che esiste fra l'ascolto amorevole di Dio e il servizio disinteressato verso i fratelli. Quante volte, nei giorni scorsi, abbiamo sentito esperienze e riflessioni che evidenziano il bisogno oggi emergente di un ascolto più intimo di Dio, di una conoscenza più vera della sua parola di salvezza, di una condivisione più sincera della fede che alla mensa della parola divina si alimenta costantemente!".
Oltre a ringraziare ogni partecipante al Sinodo per il proprio contributo, Benedetto XVI ha ricordato in maniera speciale i vescovi della Cina continentale, che non hanno potuto partecipare all'Assemblea Sinodale. "Rendo grazie a Dio - ha detto - del loro amore per Cristo, della loro comunione con la Chiesa universale e della loro fedeltà al Successore dell'Apostolo Pietro. Essi sono presenti nella nostra preghiera, insieme con tutti i nostri fedeli che sono affidati alle loro cure pastorali. Chiediamo al "Pastore supremo del gregge" di dare ad essi gioia, forza e zelo apostolico per guidare con sapienza e con lungimiranza la comunità cattolica in Cina, a tutti noi tanto cara".
Il Santo Padre ha assicurato che tutti noi, che abbiamo preso parte al Sinodo, portiamo nel nostro cuore la rinnovata consapevolezza che compito prioritario della Chiesa, all'inizio di questo millennio, è innanzitutto nutrirsi della Parola di Dio, per rendere efficace l'impegno della nuova evangelizzazione. Occorre ora che questa esperienza ecclesiale sia recata in ogni comunità; è necessario che si comprenda la necessità di tradurre in gesti di amore la parola ascoltata, perché solo così diviene credibile l'annuncio del Vangelo, nonostante le umane fragilità che segnano le persone. Ciò richiede in primo luogo una conoscenza più intima di Cristo ed un ascolto sempre docile della sua parola.
"In questo Anno Paolino, facendo nostre le parole dell'Apostolo: "Guai a me se non predicassi il Vangelo" (1 Co 9,16), auspico di cuore che in ogni comunità si avverta con più salda convinzione questo anelito di Paolo come vocazione al servizio del Vangelo per il mondo. (...) Tanta gente è alla ricerca, talora persino senza rendersene conto, dell'incontro con Cristo e col suo Vangelo; tanti hanno bisogno di ritrovare in Lui il senso della loro vita".
Oltre a sottolineare che non di rado "l'incontro con la Scrittura rischia di non essere "un fatto" di Chiesa, ma esposto al soggettivismo e all'arbitrarietà", il Papa ha detto che "è indispensabile una promozione pastorale e credibile della conoscenza della Sacra Scrittura, per annunciare, celebrare e vivere la Parola nella comunità cristiana, dialogando con le culture del nostro tempo, mettendosi al servizio della verità e non delle ideologie correnti e incrementando il dialogo che Dio vuole avere con gli uomini". Per questo - ha continuato - è necessario "la preparazione dei pastori", e si devono "incoraggiare gli sforzi in atto per suscitare il movimento biblico tra i laici, la formazione degli animatori dei gruppi, (...) e per far conoscere la fede attraverso la Parola di Dio, anche a chi è "lontano" e specialmente a quanti sono in sincera ricerca del senso della vita".
"Il luogo privilegiato in cui risuona la Parola di Dio, che edifica la Chiesa, è senza dubbio la liturgia. In essa si può vedere che la Bibbia è il libro di un popolo e per un popolo. (...) Esiste, pertanto, un rapporto di reciproca vitale appartenenza tra popolo e Libro: la Bibbia rimane un Libro vivo con il popolo che lo legge; il popolo non sussiste senza il Libro, perché in esso trova la sua ragion d'essere, la sua vocazione, la sua identità. Questa mutua appartenenza fra popolo e Sacra Scrittura è celebrata in ogni assemblea liturgica".
Benedetto XVI ha concluso affidando alla Vergine la II Assemblea Speciale del Sinodo per l'Africa che si svolgerà a Roma nell'ottobre 2009 e ha annunciato la sua intenzione di recarsi in Camerun nel marzo prossimo per consegnare ai rappresentanti delle Conferenze Episcopali l' Instrumentum laboris di tale Assemblea Sinodale. "Di lì proseguirò, a Dio piacendo, per l'Angola per celebrare solennemente il 500° anniversario dell'evangelizzazione del Paese".
HML/CHIUSURA SINODO/... VIS 20081027 (760)
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