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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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venerdì 24 maggio 2002

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 24 MAG. 2002 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Padre Thomas Matthew Burns, S.M., finora Vicario Generale dell'Ordinariato Militare in Gran Bretagna, Vescovo Ordinario Militare per la Gran Bretagna. Il Vescovo eletto è nato a Belfast (Irlanda del Nord), nel 1944. Ha emesso la prima Professione nella Congregazione dei Padri Maristi nel 1965 e quella solenne nel 1971, ed è stato ordinato sacerdote nello stesso anno. Il Vescovo Burns succede al Vescovo Francis Joseph Walmsley, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia all'Ufficio di Ordinario Militare per la Gran Bretagna, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell'Arcidiocesi di Milwaukee (Stati Uniti d'America), presentata dal Vescovo Rembert G. Weakland, O.S.B., per raggiunti limiti d'età.
RE:NER/…/BURNS:WALMSLEY:WEAKLAND VIS 20020524 (140)

TERZO CENTENARIO CONGREGAZIONE DELLO SPIRITO SANTO

CITTA' DEL VATICANO, 24 MAG. 2002 (VIS). Questa mattina è stato reso pubblico il testo di un Messaggio di Giovanni Paolo II al Padre Pierre Schouver, Superiore Generale della Congregazione dello Spirito Santo, in occasione della celebrazione, il prossimo anno, del terzo centenario della Congregazione, fondata il 27 maggio 1703 dal Diacono Claude-François Poullart des Piaces. Nel 1848 il Padre François Libermann, convertitosi alla fede cristiana, fu il secondo Fondatore della Congregazione che unì alla Congregazione del Sacro Cuore di Maria, da lui fondata nel 1841.

Nel Messaggio, datato 20 maggio, il Santo Padre rende grazie a Dio per l'opera realizzata dalla Congregazione negli ultimi tre secoli, "in special modo nell'evangelizzazione dell'Africa, delle Antille e dell'America del Sud", esortando tutti i membri della Congregazione a restare fedeli alla "duplice eredità dei vostri Fondatori: l'attenzione ai poveri (…) e il servizio missionario".
MESS/CONGREGAZIONE SPIRITO SANTO/SCHOUVER VIS 20020524 (150)

IL PAPA NEGA COINVOLGIMENTO BULGARiA ATTENTATO SUA VITA


CITTA' DEL VATICANO, 24 MAG. 2002 (VIS). Una Dichiarazione congiunta è stata rilasciata oggi dal Direttore della Sala Stampa della Santa Sede e dal Presidente dell'Ufficio Stampa della Repubblica di Bulgaria. Di seguito ne riportiamo alcuni estratti:

"Il Presidente della Repubblica di Bulgaria, Signor Georgi Parvanov ha salutato Sua Santità Papa Giovanni Paolo II ed ha espresso il suo profondo rispetto e riconoscimento al Santo Padre per il suo contributo e l'importante ruolo avuto nel conseguimento della pace nel mondo, nell'edificazione di una società più giusta e nella promozione del dialogo e della comprensione fra le religioni ed i popoli. Il Presidente Parvanov ha manifestato la stima del popolo bulgaro per il Santo Padre, che esclude il coinvolgimento della Bulgaria nell'attentato alla sua vita".

(A questo punto il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Dr. Joaquín Navarro-Valls ha dichiarato: 'Vorrei aggiungere che il Papa ha detto al Presidente di non aver mai creduto alla cosiddetta 'pista bulgara' che ha gettato il discredito su di un popolo a cui va il suo affetto e la sua ammirazione'".

"Entrambe le parti hanno riconfermato l'importanza del rispetto dei principi della libertà religiosa e della libertà di coscienza, come principi fondamentali della democrazia. È stato espresso il desiderio comune di sviluppare ulteriormente i rapporti bilaterali, in ambito sociale, caritativo, scientifico e culturale. Ambedue le parti hanno dichiarato, in merito, la propria disponibilità a procedere alla preparazione di un accordo fra la Bulgaria e la Santa Sede".

"Entrambe le parti hanno condannato il razzismo, la xenofobia e l'intolleranza etnica ed hanno ribadito la necessità di misure efficaci contro il terrorismo, la criminalità organizzata, il traffico illegale di droga e di esseri umani, la pornografia infantile e lo sfruttamento del lavoro minorile. La globalizzazione deve procedere di pari passo con la solidarietà allo scopo di prevenire il divario crescente fra paesi ricchi e paesi poveri".

"Entrambe le parti hanno avuto uno scambio di vedute relativamente ai temi della pace, della sicurezza e della cooperazione in Europa".

"Il Santo Padre ha espresso il suo sostegno per l'impegno profuso dalla Repubblica di Bulgaria, in vista del suo ingresso, come membro a pieno titolo dell'Unione Europea, con l'obiettivo di offrire il suo contributo, con la sua storia e la sua cultura, in gran parte forgiata dal Cristianesimo".

"Entrambe le parti hanno espresso compiacimento per la pace e la stabilizzazione nell'Europa sudorientale ed in particolare nei Balcani occidentali".

"I Balcani sono parte dell'Europa. Tutte e due le parti hanno concordato sulla necessità di compiere ogni sforzo per una più rapida integrazione della regione nell'Unione Europea, per la sua rinascita economica e sociale".

"Tutte e due le parti hanno espresso profonda ansietà per il persistere della violenza in Medio Oriente ed hanno ribadito che bisogna porre fine alla violenza, riprendere al più presto i negoziati Israelo-Palestinesi, mediante gli sforzi congiunti delle due parti, con il sostegno della comunità internazionale, con l'obiettivo di perseguire la risoluzione totale, giusta e duratura del conflitto. È stata espressa la comune convinzione che i colloqui di pace sono l'unica opportunità rimasta per trovare una soluzione al conflitto arabo-israeliano, sulla base del principio di offerta di terra in cambio della pace, e sulle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, garantendo il diritto a tutti i paesi della regione di vivere in pace e nella sicurezza entro i confini riconosciuti a livello internazionale".
PV-BULGARIA/DICHIARAZIONE/NAVARRO-VALLS VIS 20020524 (560)

LA DIVISIONE DANNEGGIA LA PREDICAZIONE DEL VANGELO


CITTA' DEL VATICANO, 24 MAG. 2002 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Giovanni Paolo II ha celebrato la Santa Messa, in privato, nella Cappella della Nunziatura Apostolica a Sofia e successivamente si è recato al Palazzo Presidenziale per una visita di cortesia al Presidente della Repubblica, Signor Georgi Parvanov. Successivamente il Pontefice si è diretto alla Cattedrale Patriarcale di S. Alexander Nevski, la Chiesa Ortodossa più grande della penisola balcanica, portata a termine nel 1912 ed intitolata a Nevski, Principe di Novgorod, in onore dei liberatori russi dopo cinque secoli di dominio ottomano.

Al termine della visita alla Cattedrale, il Santo Padre si è recato al Monumento dei Santi Cirillo e Metodio, dove è stato deposto un omaggio floreale. Di qui ha proseguito per il Palazzo Patriarcale a Sofia dove è stato accolto da Sua Santità Maxim, Patriarca Ortodosso di Bulgaria e dai cinque membri del Santo Sinodo.

Ascoltate le parole pronunciate dal Patriarca Maxim, il Papa ha ricordato all'inizio del suo discorso, in lingua bulgara, che il 24 maggio - Festa dei Santi Cirillo e Metodo - è un giorno molto significativo, perché sin dall'inizio del suo Pontificato, ha potuto ricevere in Vaticano le Delegazioni Bulgare il 24 maggio di ogni anno. Queste visite sono state "gradite occasioni di incontro non solo con la nobile Nazione bulgara, ma anche con la Chiesa ortodossa di Bulgaria e con Vostra Santità, nelle persone dei Vescovi che La rappresentavano. Oggi il Signore ci permette di incontrarci di persona e di scambiarci 'il bacio di pace'".

"Vengo a voi" - ha detto il Pontefice - "con sentimenti di stima per la missione che la Chiesa ortodossa di Bulgaria sta svolgendo, e intendo testimoniare rispetto e apprezzamento per il suo impegno a vantaggio di queste popolazioni".

Elogiando la perseveranza della Chiesa Ortodossa di Bulgaria nell'annuncio del Vangelo lungo i secoli, nonostante vicende storiche "complesse e a volte ostili", Giovanni Paolo II ha sottolineato che la sua visita "che per la prima volta nella storia un Vescovo di Roma compie in questo Paese, (…) è giustamente un momento di gioia, perché è segno di una progressiva crescita nella comunione ecclesiale", aggiungendo che: "Questo, tuttavia, non può distoglierci da una franca constatazione: Cristo Signore ha fondato la Chiesa una e unica, ma noi, oggi, ci presentiamo al mondo divisi come se Cristo stesso fosse diviso". Il Papa ha ribadito che tale divisione è di "scandalo" per il mondo e danneggia la "predicazione del Vangelo".

"Un dato, tuttavia, ci conforta" - ha proseguito il Pontefice - "l'allontanamento avvenuto tra cattolici ed ortodossi non ha mai sopito in loro il desiderio di ristabilire la piena comunione ecclesiale. (…) Oggi possiamo rendere grazie a Dio perché i vincoli esistenti tra noi si sono fortemente rinsaldati". Il Papa ha ricordato che già il "Concilio Vaticano Secondo sottolineava, in proposito, che le Chiese ortodosse 'hanno veri sacramenti e soprattutto, in forza della successione apostolica, il Sacerdozio e l'Eucaristia'", riconoscendo inoltre "che 'una certa diversità di usi e consuetudini…non si oppone minimamente all'unità della Chiesa'".

Il Papa ha citato come esempio di unità i Santi Fratelli Cirillo e Metodio affermando che: "Alla loro testimonianza possono guardare coloro stessi che, in ambito politico, si stanno impegnando nel processo di unificazione europea. (…) L'intera Europa, quella Occidentale e quella Orientale, attende il comune impegno di cattolici e di ortodossi in difesa della pace e della giustizia, dei diritti dell'uomo e della cultura della vita". Giovanni Paolo II ha quindi sottolineato che l'esempio dei Santi Cirillo e Metodio è "emblematico soprattutto per l'unità dei cristiani nell'unica Chiesa di Cristo". Ha inoltre ricordato che, inviati dal Patriarca di Costantinopoli per portare la vera fede ai popoli slavi nella loro lingua, "di fronte agli ostacoli posti alla loro impresa dalle diocesi occidentali confinanti, che ritenevano loro responsabilità portare la Croce di Cristo ai Paesi slavi, vennero dal Papa per far autenticare la loro missione".

Infine Giovanni Paolo II ha offerto alla comunità ortodossa bulgara di Roma "Proprio con l'intento di alimentare la conoscenza reciproca, la carità vicendevole e la fraterna collaborazione", "l'uso liturgico della Chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio a Fontana di Trevi". Il Papa ha anche fatto dono alla Chiesa Ortodossa di Bulgaria una reliquia di San Dasio, soldato di Silistra, martirizzato nel IV secolo a Roma, fche finora è stata custodita nell'Arcidiocesi di Ancona-Osimo.

Al termine dell'Incontro, il Papa è ritornato alla sede della Nunziatura Apostolica per il pranzo con i Vescovi cattolici della Bulgaria.
PV-BULGARIA/PATRIARCA MAXIM/SOFIA VIS 20020524 (780)

ENCOMIO PAPA FEDELTA' EROICA A CRISTO DURANTE IL COMUNISMO


CITTA' DEL VATICANO, 23 MAG. 2002 (VIS). Dopo tre ore di volo a bordo di un aereo dell'Air Azerbaijan, poco dopo le 18:00 ora locale, il Santo Padre Giovanni Paolo II è giunto a Sofia, Capitale della Bulgaria. Successivamente il Papa ed i membri del Seguito hanno raggiunto in auto la Piazza S. Alexander Nevski, una delle piazze principali della Capitale, dove si è svolta la Cerimonia di Benvenuto, alla quale erano presenti il Presidente della Repubblica della Bulgaria, Signor Georgi Parvanov, il Patriarca Ortodosso Maxim, i Vescovi cattolici del Paese, le Autorità politiche, civili e religiose ed i membri del Corpo Diplomatico.

Sulla Piazza S. Alexander Nevski si trovano l'omonima Cattedrale Ortodossa, il Palazzo Patriarcale, l'antica Chiesa Ortodossa di Santa Sofia, il Monumento al Milite Ignoto, il Parlamento, il Municipio ed altri edifici pubblici.

Il Santo Padre, rivolgendosi ai presenti, ha detto: "Ringrazio Dio Onnipotente per avermi concesso di dare compimento ad un desiderio che da tempo portavo nel cuore", di recarsi in visita in Bulgaria. Ricordando la visita annuale in Vaticano di una Delegazione della Bulgaria nella ricorrenza della Festa dei Santi Cirillo e Metodio, i due Fratelli "Apostoli degli Slavi", il Papa ha detto anche: "Oggi è il Vescovo di Roma che viene a voi".

Facendo riferimento al Beato Papa Giovanni XXIII, Delegato Apostolico in Bulgaria dal 1924 al 1934, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha affermato: "Nel suo ricordo, saluto tutti con affetto e a tutti dico che in nessuna circostanza ho cessato di amare il popolo bulgaro".

Successivamente il Santo Padre ha rivolto parole di saluto alle Autorità civili e religiose, ai Vescovi Cattolici e ai cristiani di altre comunità ecclesiali, ai membri della Comunità Ebraica ed ai fedeli dell'Islam guidati dal Gran Mufti. Rivolgendosi in particolare a Sua Santità il Patriarca Maxim ed a tutti i fedeli della Chiesa Ortodossa di Bulgaria, ha detto: "Desidero ardentemente che questa mia visita serva a rafforzare la nostra reciproca conoscenza affinché, con l'aiuto di Dio e nel giorno e nel modo che a Lui piacerà, si possa giungere a vivere 'in perfetta unione di pensiero e di intenti'".

Ricordando i secoli di "copiosi frutti di testimonianza cristiana", in Bulgaria, Giovanni Paolo II ha affermato che: "Anche durante il lungo e rigido inverno del sistema totalitario, che ha segnato nella sofferenza il vostro, insieme a tanti altri Paesi d'Europa, la fedeltà al Vangelo non è venuta meno, e numerosi figli di questo popolo hanno vissuto eroicamente l'adesione a Cristo, giungendo in non pochi casi fino al sacrificio della propria vita. (…) Il loro sacrificio non sia vano, ma serva di esempio e renda fecondo l'impegno ecumenico in vista della piena unità dei cristiani".

"Occorre curare le ferite e progettare con ottimismo il futuro" - ha proseguito il Pontefice. "Si dovrà tuttavia procedere con saggezza, (…) promuovendo i valori che fondano la vera grandezza di una Nazione: l'onestà morale e intellettuale, la difesa della famiglia, l'accoglienza del bisognoso, il rispetto per la vita umana dal suo concepimento al suo termine naturale. Formulo l'auspicio che lo sforzo di rinnovamento sociale intrapreso con coraggio dalla Bulgaria, trovi l'accoglienza intelligente e il sostegno generoso dell'Unione Europea".

Al termine del suo discorso, Giovanni Paolo II ha ribadito che: "Il Cristianesimo è alle radici stesse della storia e della cultura di questo Paese" ed ha aggiunto che: "La Chiesa Cattolica, con l'impegno quotidiano dei suoi figli e la disponibilità delle sue strutture, intende contribuire a conservare e sviluppare il patrimonio di valori spirituali e culturali di cui il Paese va fiero".

Conclusasi la cerimonia di benvenuto, alle ore 19:30, un omaggio floreale è stato deposto, a nome del Pontefice, sulla tomba del Milite Ignoto. Il corteo papale ha quindi ripercorso la Piazza di S. Alexander Nevsky diretta alla Nunziatura Apostolica dove soggiornò il Beato Papa Giovanni XXIII, Delegato Apostolico in Bulgaria dal 1924 al 1934, per la cena.
PV-BULGARIA/ARRIVO/SOFIA VIS 20020524 (660)

VISITA DEL PAPA IN BULGARIA ALL'INSEGNA DELL'ECUMENISMO


CITTA' DEL VATICANO, 24 MAG. 2002 (VIS). L'11 maggio scorso, in Vaticano, in occasione della festa dei Santi Cirillo e Metodio, il Santo Padre Giovanni Paolo II nel ricevere il Ministro degli Esteri della Bulgaria, Signor Solomon Passy, il Metropolita Kalinik e la Delegazione Bulgara, aveva fatto riferimento, nel suo discorso, alla sua imminente visita in Bulgaria, affermando: "Mentre la mia visita nel vostro Paese avrà un fine pastorale, ossia quello di confermare le mie sorelle e i miei fratelli nella loro fede, è anche mio fervente desiderio rafforzare i vincoli di comunione cristiana tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa della Bulgaria".

La Bulgaria, nazione che conta quasi otto milioni di abitanti, confina a nord con la Romania, a sud con la Turchia e la Grecia, ad occidente con la Macedonia e la Serbia e si affaccia sul Mar Nero con 354 chilometri di coste. La capitale Sofia ha una popolazione di 1.138.629 abitanti. Le lingue parlate dalle tre maggiori etnie: Bulgari (87%), Turchi (9,4), Zingari (3,7), sono: il bulgaro, l'armeno, il greco, il macedone, il romeno e il turco. Gli ortodossi sono l'86% della popolazione, i musulmani il 13%, ed i cattolici, di rito latino e bizantino, l'1%.

La Bulgaria conta 80.000 cattolici. Tre sono le circoscrizioni ecclesiastiche, 54 le parrocchie, sotto la cura pastorale di 5 Vescovi, 51 sacerdoti ed 88 religiosi. I catechisti sono 68 e 214 gli agenti pastorali. Il Nunzio Apostolico in Bulgaria è l'Arcivescovo Antonio Mennini.

Le Diocesi di rito latino sono due: Nicopoli e Sofia e Plovdiv. Il Vescovo di Nicopoli, che conta 30.000 cattolici, è Monsignor Petko Jordanov Christov, O.F.M.Conv. I seminaristi sono 7 e nel corso del 2001 sono stati celebrati 108 battesimi. Vescovo della Diocesi di Sofia e Plovdiv, che conta 35.000 cattolici e 16 parrocchie, è Monsignor Gheorghi Ivanov Jovcev. Al sacerdozio si preparano 4 seminaristi e nel corso del 2000 sono stati celebrati 276 battesimi.

Le 20 parrocchie dell'Esarcato Apostolico per i Bulgari di rito bizantino-slavo contano 15.000 fedeli cattolici. Esarca Apostolico di Sofia è Monsignor Christo Proykov. I candidati al sacerdozio sono 3 e nel corso del 2001 sono stati celebrati 60 battesimi.

La Chiesa Ortodossa di Bulgaria conta otto milioni di fedeli, 2000 ecclesiastici e oltre 120 monasteri. Sua Santità Maxim Marin Naidenov Minkov, Patriarca Ortodosso della Bulgaria, è stato eletto nel 1971.
PV-BULGARIA/STATISTICHE/… VIS 20020524 (400)
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