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lunedì 21 luglio 2003

GIOVANNI PAOLO II RICORDA CENTENARIO MORTE PAPA LEONE XIII


CITTA' DEL VATICANO, 20 LUG. 2003 (VIS). Al termine della recita dell'Angelus con i fedeli presenti nel Cortile interno del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricordato che oggi ricorre il centenario della morte del suo predecessore, Papa Leone XIII, il cui Pontificato, di 25 anni e cinque mesi, è il terzo più lungo della storia.

Giovanni Paolo II ha detto: "Ricordato soprattutto come il Papa della 'Rerum novarum', enciclica che segnò l'inizio della moderna dottrina sociale della Chiesa, egli sviluppò un magistero ampio e articolato; in particolare, rilanciò gli studi tomistici e promosse l'incremento della vita spirituale del popolo cristiano. In quest'Anno del Rosario, non si può dimenticare che Leone XIII dedicò al Rosario ben dieci encicliche. Per questo grande Pontefice oggi rendiamo fervide grazie al Signore".

Al termine, il Santo Padre ha rivolto ai presenti parole di saluto in lingua francese, inglese, tedesca, spagnola e portoghese.
ANG/LEONE XIII/CASTEL GANDOLFO VIS 20030721 (180)

CRISTIANESIMO ELEMENTO CENTRALE STORIA EUROPA


CITTA' DEL VATICANO, 20 LUG. 2003 (VIS). Questa mattina, nel cortile interno della Residenza Estiva di Castel Gandolfo, il Santo Padre ha recitato l'Angelus con i pellegrini presenti e ha presentato alcune riflessioni sul futuro della Costituzione europea e sui forti legami dell'Europa con il Cristianesimo.

Il Santo Padre ha ricordato che negli ultimi mesi si è lavorato intensamente alla redazione della nuova Costituzione, "la cui versione definitiva sarà approvata dalla Conferenza intergovernativa a partire dal prossimo ottobre. A questo importante compito, che interessa tutte le componenti della società europea, anche la Chiesa sente di dover offrire il proprio contributo".

Il Papa ha proseguito le sue riflessioni affermando che la Chiesa "ricorda, fra l'altro, come notavo nella Esortazione Apostolica post-sinodale 'Ecclesia in Europa', che 'l'Europa è stata ampiamente e profondamente penetrata dal Cristianesimo'. Esso costituisce, nella complessa storia del Continente, un elemento centrale e qualificante, che è andato consolidandosi sul fondamento dell'eredità classica e dei diversi contributi offerti dai flussi etnico-culturali succedutisi lungo i secoli".

"Si può allora ben dire che la fede cristiana" - ha detto ancora il Santo Padre - "ha plasmato la cultura dell'Europa facendo un tutt'uno con la sua storia e, nonostante la dolorosa divisione tra Oriente ed Occidente, il cristianesimo è diventato 'la religione degli Europei stessi'. Il suo influsso è rimasto notevole anche nell'epoca moderna e contemporanea, malgrado il forte e diffuso fenomeno della secolarizzazione".

Infine, il Papa ha concluso le sue riflessioni affermando: "La Chiesa sa che il suo interesse per l'Europa scaturisce dalla sua stessa missione. In quanto depositaria del Vangelo, ha promosso quei valori che hanno reso universalmente apprezzata la cultura europea. Questo patrimonio non può essere disperso. Anzi, la nuova Europa va aiutata 'a costruire se stessa rivitalizzando le radici cristiane che l'hanno originata'".
ANG/COSTITUZIONE:CRISTIANESIMO/CASTELGANDOLFO VIS 20030721 (300)

RUOLO INSOSTITUIBILE UNIVERSITÀ EDIFICAZIONE EUROPA


CITTA' DEL VATICANO, 19 LUG. 2003 (VIS). Questa mattina, nel Cortile interno del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto i 1.500 partecipanti al Simposio Europeo organizzato a Roma in occasione del VII Centenario dell'Università degli Studi "La Sapienza". Tema del Simposio, al quale hanno partecipato Rettori, professori e studenti, Vescovi e sacerdoti provenienti da tutta Europa, è stato: "Università e Chiesa in Europa".

Il rapporto fra la Chiesa e le Università, ha detto il Papa, "ci conduce direttamente al cuore dell'Europa, là dove la sua civiltà è giunta ad esprimersi in una delle sue istituzioni più emblematiche. Siamo nei secoli tredicesimo e quattordicesimo: l'epoca in cui prende forma lo 'Umanesimo', come felicissima sintesi tra il sapere teologico, quello filosofico e le altre scienze. Sintesi impensabile senza il cristianesimo e quindi senza la secolare opera di evangelizzazione compiuta dalla Chiesa nell'incontro con le molteplici realtà etniche e culturali del continente".

L'Università ha un ruolo insostituibile nella fondazione della prospettiva culturale dell'Europa di oggi e di domani, ha detto il Santo Padre, sottolineando che essa "è per eccellenza luogo di ricerca della verità" e "pur dovendo ben inserirsi nel tessuto sociale ed economico, non può essere asservita alle sue esigenze, pena lo smarrimento della propria natura, che rimane principalmente culturale".

Giovanni Paolo II ha affermato che la Chiesa può offrire il proprio contributo all'Università sia "con la presenza di docenti e di studenti che sappiano unire la competenza ed il rigore scientifico con un'intensa vita spirituale", sia "mediante le Università cattoliche, nelle quali si attualizza l'eredità delle antiche università, nate 'ex corde Ecclesiae'".

Il Papa ha ugualmente ribadito "l'importanza dei cosiddetti 'laboratori culturali' (…). In essi si opera un dialogo costruttivo tra fede e cultura, tra scienza, filosofia e teologia, e l'etica è considerata esigenza intrinseca della ricerca per un autentico servizio all'uomo".

Al termine del suo discorso, il Papa ha invitato gli studenti a far fruttare con impegno i propri talenti, e ha rivolto "a tutti l'augurio di collaborare a promuovere sempre la vita e la dignità dell'uomo".

Dopo i saluti in lingua francese, inglese, tedesca, spagnola e polacca, il Santo Padre ha acceso la fiaccola che una staffetta ha recato nella Chiesa di Sant'Ivo alla Sapienza, antica sede universitaria romana, passando per le diverse Sedi universitarie di Roma.
AC/CHIESA:UNIVERSITÀ/CASTEL GANDOLFO VIS 20030721 (390)
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