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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 15 aprile 2002

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 15 APR. 2002 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Vescovo Adolfo González Montes, finora Vescovo di Ávila (Spagna), Vescovo di Almería (superficie: 8.774; popolazione: 512.843; cattolici: 482.843; sacerdoti: 168; religiosi: 472), Spagna. Il Vescovo González Montes, succede al Vescovo Rosendo Alvarez Gastón, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

Sabato 13 aprile è stato reso noto che il Santo Padre ha nominato il Vescovo Karl Josef Romer, attualmente Ausiliare di São Sebastião do Rio de Janeiro (Brasile), Segretario del Pontificio Consiglio per la Famiglia.
NER:RE:NA/…/GONZÁLEZ:ALVAREZ:ROMER VIS 20020415 (110)

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 15 APR. 2002 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Signor Miguel Angel Rodriguez, Presidente della Repubblica del Costa Rica, con la Consorte e Seguito.
- Il Cardinale Miguel Obando Bravo, Arcivescovo di Managua (Nicaragua) e Presidente della Conferenza Episcopale del Nicaragua, con il Vice-Presidente, Vescovo César Bosco Vivas Robelo, di León in Nicaragua.
- Sua Beatitudine Michel Sabbah, Patriarca di Gerusalemme dei Latini (Palestina).

Sabato 13 aprile il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Signor Enrique Bolaños Geyer, Presidente della Repubblica del Nicaragua, con la Consorte e Seguito.
- Due Presuli della Conferenza Episcopale della Bolivia, in Visita "ad Limina":
- Il Vescovo Karl Bürgler, C.SS.R., Vicario Apostolico di Reyes.
- Il Vescovo Bonifacio Antonio Reimann Panic, O.F.M., Vicario Apostolico di Ñuflo de Chávez.
AP:AL/…/… VIS 20020415 (140)

DICHIARAZIONE COMITATO CONGIUNTO ISLAMICO-CATTOLICO


CITTA' DEL VATICANO, 15 APR. 2002 (VIS). Di seguito riportiamo, per intero, il testo - in lingua inglese - della Dichiarazione rilasciata, nella tarda mattinata di oggi, dal Comitato Congiunto Islamico-Cattolico e firmata dal Vescovo Michael L. Fitzgerald, Segretario del Pontificio Consiglio per il Dialogo Inter-Religioso e dal Professor Dr. Hamid A. al-Rifaie, Presidente del Foro Internazionale Islamico per il Dialogo:

"Gli avvenimenti che si sono verificati e che ancora si verificano in Terra Santa non possono lasciare indifferenti. Musulmani, cristiani ed ebrei, insieme a tutte le persone che amano la pace e agli uomini e donne di buona volontà, sono chiamati ad intraprendere un'azione comune che ponga fine a questa terribile tragedia e ad adoperarsi insieme per ristabilire una pace giusta e duratura. Di comune accordo:

1. Esigiamo un immediato cessate-il-fuoco, e il ritiro della macchina della guerra, per salvare vite umane, in particolare la vita di persone innocenti: bambini, donne e anziani.

2. Lanciamo un appello perché si ponga fine alle distruzioni dei beni immobili, che siano alloggi o altri edifici, e che si ponga fine all'estirpazione delle colture e alla distruzione di altri mezzi di sostentamento.

3. Lanciamo un appello per il rispetto dei diritti dei civili in tempo di guerra; a tutti non deve essere impedito l'accesso all'acqua, al cibo, alle cure sanitarie e a tutte le necessità della vita. Condanniamo la negazione di tali necessità, il cui accesso è usato come un'arma in un conflitto.

4. Lanciamo un appello per il rispetto del carattere sacro dei Luoghi Santi dei quali si deve garantire l'inviolabilità.

5. Siamo convinti che la violenza alimenta altra violenza. Bisogna porre fine alla spirale della violenza. Noi attestiamo e asseriamo che il dialogo è l'unica strada per uscire da questa impasse, per cui chiediamo negoziati che conducano a una pace giusta e duratura sia per gli Israeliani, sia per i Palestinesi, consentendo loro di vivere in libertà, sicurezza e pace nei rispettivi Stati indipendenti.

6. Come credenti in un solo ed unico Dio, noi cristiani e musulmani riconosciamo che la pace è prima di tutto un dono dell'Onnipotente. Chiediamo di pregare costantemente per la pace, e diamo il nostro sostegno a tutte le iniziative che vanno in tale direzione, come ad altre iniziative nella regione o altrove, in favore di una soluzione pacifica del conflitto".
OP/MEDIO ORIENTE/COMITATO ISLAMICO-CRISTIANO VIS 20020415 (390)

DICHIARAZIONE COMITATO CONGIUNTO ISLAMICO-CATTOLICO


CITTA' DEL VATICANO, 15 APR. 2002 (VIS). Di seguito riportiamo, per intero, il testo - in lingua inglese - della Dichiarazione rilasciata, nella tarda mattinata di oggi, dal Comitato Congiunto Islamico-Cattolico e firmata dal Vescovo Michael L. Fitzgerald, Segretario del Pontificio Consiglio per il Dialogo Inter-Religioso e dal Professor Dr. Hamid A. al-Rifaie, Presidente del Foro Internazionale Islamico per il Dialogo:

"Gli avvenimenti che si sono verificati e che ancora si verificano in Terra Santa non possono lasciare indifferenti. Musulmani, cristiani ed ebrei, insieme a tutte le persone che amano la pace e agli uomini e donne di buona volontà, sono chiamati ad intraprendere un'azione comune che ponga fine a questa terribile tragedia e ad adoperarsi insieme per ristabilire una pace giusta e duratura. Di comune accordo:

1. Esigiamo un immediato cessate-il-fuoco, e il ritiro della macchina della guerra, per salvare vite umane, in particolare la vita di persone innocenti: bambini, donne e anziani.

2. Lanciamo un appello perché si ponga fine alle distruzioni dei beni immobili, che siano alloggi o altri edifici, e che si ponga fine all'estirpazione delle colture e alla distruzione di altri mezzi di sostentamento.

3. Lanciamo un appello per il rispetto dei diritti dei civili in tempo di guerra; a tutti non deve essere impedito l'accesso all'acqua, al cibo, alle cure sanitarie e a tutte le necessità della vita. Condanniamo la negazione di tali necessità, il cui accesso è usato come un'arma in un conflitto.

4. Lanciamo un appello per il rispetto del carattere sacro dei Luoghi Santi dei quali si deve garantire l'inviolabilità.

5. Siamo convinti che la violenza alimenta altra violenza. Bisogna porre fine alla spirale della violenza. Noi attestiamo e asseriamo che il dialogo è l'unica strada per uscire da questa impasse, per cui chiediamo negoziati che conducano a una pace giusta e duratura sia per gli Israeliani, sia per i Palestinesi, consentendo loro di vivere in libertà, sicurezza e pace nei rispettivi Stati indipendenti.

6. Come credenti in un solo ed unico Dio, noi cristiani e musulmani riconosciamo che la pace è prima di tutto un dono dell'Onnipotente. Chiediamo di pregare costantemente per la pace, e diamo il nostro sostegno a tutte le iniziative che vanno in tale direzione, come ad altre iniziative nella regione o altrove, in favore di una soluzione pacifica del conflitto".
OP/MEDIO ORIENTE/COMITATO ISLAMICO-CRISTIANO VIS 20020415 (390)

LA NOSTRA EPOCA HA BISOGNO ANNUNCIO PERDONO DI DIO


CITTA' DEL VATICANO, 15 APR. 2002 (VIS). Questa mattina, nell'aula Paolo VI, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto i pellegrini venuti a Roma per la Cerimonia di Beatificazione dei Servi di Dio: Gaetano Errico, Lodovico Pavoni, Luigi Variara, María del Tránsito de Jesús Sacramentado, Artemide Zatti e María Romero Meneses.

Sottolineando che il Beato Gaetano Errico fu: "apostolo dell'amore misericordioso di Dio e martire del confessionale", il Santo Padre ha esclamato: "Quanto bisogno ha la nostra epoca di chi annunci la tenerezza e il perdono di Dio verso i peccatori, in particolare mediante il Sacramento della penitenza!".

Del Beato Pavoni il Papa ha detto che seppe elaborare "un metodo educativo che si basa sui mezzi tipici della pedagogia preventiva, quali religione e ragione, amore e dolcezza, vigilanza e conoscenza".

Riferendosi al Beato Don Luigi Variara, che svolse la sua missione in Colombia, Giovanni Paolo II ha affermato che questo Paese può trovare in lui, testimone di Gesù Cristo "un aiuto per superare la grave situazione in cui versa da tanti anni ed imboccare la strada che conduce ad una società più fraterna e solidale".

Il Papa ha auspicato che: "il gioioso impegno a favore degli infermi" del Beato Artemide Zatti promuova "in tutti i professionisti che operano nel campo della salute, un rinnovato spirito di servizio verso il malato che tenga conto della sua condizione di persona, dotata di diritti inalienabili".

"Di Suor María Romero attrae il suo servizio ai poveri, svolto con creatività ed efficacia. (…) Che non venga mai a mancare" - ha ribadito Giovanni Paolo II - "tale servizio che rende tanto onore alla Chiesa di Cristo".

Il Santo Padre ha terminato il suo discorso auspicando che la testimonianza della Madre María del Tránsito de Jesús Sacramentado, argentina, "serva di esempio a tanti suoi compatrioti che devono ora seguirla con entusiasmo nella loro vita di cristiani e di cittadini, senza cedere alla tentazione dello scoraggiamento, o peggio ancora, farsi dominare da spirito di rivalità e di vendetta".
AC/ESEMPI BEATI/… VIS 20020415 (340)

IL PAPA INVITA A PREGARE PACE GIUSTA E DURATURA TERRA SANTA


CITTA' DEL VATICANO, 14 APR. 2002 (VIS). Questa mattina, al termine della Santa Messa per la proclamazione di sei nuovi Beati, e prima della recita del 'Regina Coeli' con i fedeli convenuti in Piazza San Pietro, il Santo Padre Giovanni Paolo II si è soffermato sulla situazione in Medio Oriente, invitando tutti a pregare per l'avvento di una "pace giusta e duratura".

Il Santo Padre ha ricordato che: "La devozione alla Vergine fa parte integrante della vita cristiana, come chiaramente appare anche nei nuovi Beati. Con fiducia, pertanto, a Lei ci rivolgiamo, affidandoLe in particolare quanti soffrono in Terra Santa, da dove mi giungono appelli provenienti da ogni parte. A tutti assicuro la mia solidarietà spirituale e umana, mentre invito a pregare perché gli sforzi in corso per ristabilire il rispetto delle persone e dei beni e favorire l'avvento di una pace giusta e duratura, siano coronati da successo".

Successivamente il Santo Padre ha rivolto parole di saluto in lingua spagnola e italiana ai pellegrini presenti, e ricordando che in Italia si celebra oggi la Giornata per l'Università Cattolica del Sacro Cuore, ha affermato: "Auguro ogni bene per questa importante istituzione, che, coniugando fede e cultura, offre un prezioso servizio all'intera società".

Infine il Papa ha ricordato che: "oggi ricorre anche la Giornata per la donazione e il trapianto di organi, ed auspico che la solidarietà di molti dia speranza ai numerosi malati in attesa di trapianto".
ANG/PACE:TERRA SANTA/… VIS 20020415 (250)

BEATIFICAZIONE DI SEI SERVI DI DIO


CITTA' DEL VATICANO, 14 APR. 2002 (VIS). Alle ore 10:00 di questa mattina, III Domenica di Pasqua, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha presieduto, sul sagrato della Basilica Vaticana, la Celebrazione Eucaristica nel corso della quale ha proclamato Beati i Servi di Dio: Gaetano Errico (1791-1860); Lodovico Pavoni (1784-1849); Luigi Variara (1875-1923); María del Tránsito de Jesús Sacramentado (1821-1885); Artemide Zatti (1880-1951): María Romero Meneses (1902-1977).

Tracciando un breve profilo della vita dei sei nuovi Beati, il Santo Padre, parlando di Gaetano Errico, Presbitero e Fondatore della Congregazione dei Missionari dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria, ha affermato: "In un'epoca segnata da profondi cambiamenti politici e sociali, di fronte al rigorismo spirituale dei giansenisti, Gaetano Errico annuncia la grandezza della misericordia di Dio". Egli fu "vero martire del confessionale", dove trascorreva intere giornate "spendendo il meglio delle proprie energie nell'accoglienza e nell'ascolto dei penitenti".

"Dotato di animo particolarmente sensibile" - ha detto Giovanni Paolo II del Beato Lodovico Pavoni, Presbitero e Fondatore della Congregazione dei Figli di Maria Immacolata - "si impegnò con tutto se stesso nell'assistenza ai giovani poveri e abbandonati, e specialmente ai sordo-muti. La sua attività spaziava in molti campi, da quello dell'educazione al settore dell'editoria, con originali intuizioni apostoliche e coraggiose azioni innovatrici".

Nel ricordare il Beato Luigi Variara, Presbitero della Società di San Francesco di Sales, che lasciò l'Italia per recarsi in Colombia, il Santo Padre ha detto: "Sin dal primo momento dedicò le sue energie giovanili e la ricchezza dei suoi doni, al servizio dei lebbrosi". Riunì intorno a sé un gruppo di giovani consacrate "fra le quali alcune malate di lebbra o figlie di genitori affetti dalla lebbra", che divenne successivamente la Congregazione delle Suore Figlie dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria, da lui fondata.

"Artemide Zatti, Coadiutore Salesiano, partì con la famiglia, dalla Diocesi di Reggio Emilia, in cerca di una vita migliore in Argentina", dove "scoprì la sua vocazione salesiana che si tradusse in servizio appassionato, competente e pieno di amore verso gli infermi".

Della nicaraguegna María Romero Meneses, Figlia di Maria Ausiliatrice, il Papa, ricordando che: "portata a termine la formazione alla vita religiosa a El Salvador, trascorse la maggior parte della sua vita in Costa Rica", ha affermato: "Con amore appassionato per Dio e una fiducia illimitata nell'aiuto della Vergine Maria, fu religiosa esemplare, apostola e madre dei poveri, che, senza escludere nessuno, erano i suoi preferiti".

Madre María del Tránsito de Jesús Sacramentado Villegas, Fondatrice della Congregazione delle Suore Terziarie Missionarie Francescane, è stata, come ha ricordato il Pontefice, "la prima donna argentina elevata alla gloria degli altari". La vocazione che ardeva nel suo cuore, portò María del Tránsito a "cercare l'intimità con Cristo nella vita contemplativa". Tale ardore non "si spense quando, per ragioni di salute, dovette lasciare il Monastero, ma continuò a cercare incessantemente il Signore con fiducia e abbandono nella volontà di Dio".
HML/BEATIFICAZIONI/… VIS 20020415 (500)

MISSIONE CITTADINA DIOCESI ROMA IMMIGRATI AMERICA LATINA

CITTA' DEL VATICANO, 13 APR. 2002 (VIS). Questa mattina, in occasione della Missione Cittadina per la Comunità Latinoamericana di Roma, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto i membri della Comunità, con alcuni Cardinali, Vescovi, Sacerdoti, Religiosi e Laici, e i Direttori dell'Ufficio Diocesano per le Migrazioni.

Nel suo discorso in lingua spagnola, il Papa ha affermato che nelle comunità d'origine dei migranti "la fede in Cristo Salvatore segna profondamente la vita personale e familiare, come pure la cultura dei vostri Paesi. Proseguite con zelo, a testimoniare anche qui, nella terra di emigrazione, la devozione al vostro patrimonio di fede e di cultura, ricca di valori spirituali e di tradizioni religiose che si esprimono nel canto e nelle celebrazioni, nelle danze e nei costumi, nei pellegrinaggi e nella devozione popolare per le immagini del Signore, della Vergine e dei Santi Patroni, come avete dimostrato con grande gioia e unità nel corso di questa Missione".

Il Santo Padre ha ricordato che: "la fede cattolica (…) è il tesoro più prezioso che ognuno di voi possiede nell'intimo dell'io più profondo, che dà coesione alla vostra unità e solidarietà".

Ricordando che la Missione Cittadina ha riservato particolare attenzione ai giovani, il Santo Padre ha rinnovato: "l'invito del Signore, al centro della celebrazione della prossima Giornata Mondiale di Toronto: 'siate il sale della terra e la luce del mondo'!".

"La Missione" - ha detto ancora il Pontefice - "ha potuto profittare dell'efficace sostegno dei centri pastorali che da alcuni anni operano nella città e si adoperano per venire incontro alle esigenze spirituali ed umane degli immigranti, promuovendo la catechesi, le celebrazioni liturgiche e sacramentali e offrendo ogni genere di aiuto necessario per affrontare le difficoltà dell'immigrante nelle sue necessità primarie, dal lavoro, alla casa, al servizio sanitario".

Giovanni Paolo II ha infine espresso l'auspicio che i centri pastorali, sorti principalmente nelle parrocchie, grazie a Parroci generosi e diligenti, "si moltiplichino, favorendo la necessaria integrazione delle vostre comunità etniche con le comunità cristiane e civili di Roma".
AC/MIGRANTI:ROMA/… VIS 20020415 (350)

DIFFONDERE VIGORE E ATTRATTIVA MESSAGGIO DI CRISTO


CITTA' DEL VATICANO, 13 APR. 2002 (VIS). Questa mattina, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto i Presuli della Conferenza Episcopale della Bolivia, al termine della Visita "ad Limina".

Nel suo discorso il Papa ha affermato che nonostante le grandi speranze di un aumento di vocazioni sacerdotali e religiose nel Paese, è necessario "perseverare instancabilmente nella preghiera per il 'dono della messe'" affinché Dio invii più operai.

Il Santo Padre ha affermato che occorre curare in particolare "la formazione dei candidati al sacerdozio e alla vita consacrata, poiché la penuria dei chiamati a proclamare e a testimoniare il Vangelo, mai giustifica che non si esiga la debita idoneità per svolgere questa cruciale missione della Chiesa. Bisogna, perciò, promuovere una solida preparazione teologica e una profonda spiritualità, perché i candidati al sacerdozio comprendano ed accettino con gioia le esigenze del ministero e della consacrazione, dimostrando di essere capaci di 'dedicare' tutta la vita a Cristo".

"Vi invito" - ha proseguito il Pontefice - "a continuare ad infondere coraggio ai vostri seminaristi e sacerdoti, senza temere di presentare ed esigere, nella loro interezza, i requisiti che la Chiesa, ispirandosi al modello del Buon Pastore, chiede ai suoi ministri ordinati. Penso alla necessaria fraternità sacerdotale, senza alcuna forma di animosità, pregiudizio o discriminazione; all'indispensabile obbedienza e comunione, senza reticenze, con il proprio Vescovo, al quale i sacerdoti devono offrire con gioia e generosità la propria disponibilità; all'accettazione sincera ed effettiva del celibato e al distacco dai beni materiali".

Il Papa ha ringraziato i numerosi consacrati per il loro "contributo al servizio del Regno di Dio in Bolivia", affermando anche che la presenza di numerosi laici impegnati "è segno di vitalità". "La loro disponibilità nel promuovere la catechesi e nell'animare gli incontri di preghiera comunitaria e di lettura della Parola di Dio, merita il sincero riconoscimento dei Pastori, che, a loro volta, devono adoperarsi per dotarli di una formazione teologica, liturgica e spirituale, adeguata agli impegni loro assegnati". La vocazione specifica dei laici "ha un'importanza decisiva nella società attuale, nella quale, come accade anche in Bolivia, si producono rapide e profonde trasformazioni che richiedono il rispetto dei principi morali e la luce dei valori evangelici perché le realtà temporali siano ordinate secondo il progetto di Dio".

"Come in altre regioni dell'America Latina, la Bolivia prova grande inquietudine per il proliferare dei seguaci delle sette. (…) Tuttavia, la fermezza della fede e la piena fiducia nella forza della verità per conquistare i cuori, è una preziosa risorsa ispiratrice di appropriate azioni pastorali. Una di queste è il proclamare incessantemente il messaggio di Cristo in maniera comprensibile a tutti, (…) mostrando, allo stesso tempo, il suo vigore e la sua attrattiva".

Riferendosi ai "momenti difficili per il Paese, a causa di una delicata situazione sociale, dalla quale sono derivati molti conflitti ed atti di violenza", il Santo Padre ha affermato che: "Con voi lancio un appello a tutti i fedeli boliviani affinché, fondandosi sulla fede che professano e sulla speranza in Cristo che li anima, si facciano paladini di una società aliena da ogni egoista faziosità, da ogni forma di violenza o di mancanza di rispetto per i diritti della persona umana, specialmente il diritto alla vita".
AL/…/BOLIVIA VIS 20020415 (540)
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