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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 15 febbraio 2010

RIMANERE IN DIO ED OSSERVARE I SUOI COMANDAMENTI


CITTA' DEL VATICANO, 13 FEB. 2010 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, il Santo Padre si è recato in visita al Pontificio Seminario Romano Maggiore, alla vigilia della Festa della Madonna della Fiducia, Patrona del Seminario.

  Il Papa ha tenuto una Lectio Divina sul testo del Vangelo di Giovanni, cap. 15, 9-17, soffermandosi soprattutto sulle parole: "rimanete" e "osservate".

  "Meditando questo dono - Dio si è fatto uno con noi tutti e, nello stesso tempo, ci fa tutti uno, una vite - dobbiamo anche iniziare a pregare, affinché sempre più questo mistero penetri nella nostra mente, nel nostro cuore, e sempre più siamo capaci di vedere e di vivere la grandezza del mistero, e così cominciare a realizzare questo imperativo: 'Rimanete'".

  Riferendosi al secondo imperativo "Osservate", Benedetto XVI ha affermato che esso "è solo il secondo livello; il primo è quello del 'rimanere', il livello ontologico, del rapporto con Dio, cioè che siamo uniti con Lui, che ci ha dato in anticipo se stesso, ci ha già dato il suo amore, il frutto. Non siamo noi che dobbiamo produrre il grande frutto; il cristianesimo non è un moralismo, non siamo noi che dobbiamo fare quanto Dio si aspetta dal mondo, ma dobbiamo innanzitutto entrare in questo mistero ontologico: Dio si dà Egli stesso. Il suo essere, il suo amare, precede il nostro agire e, nel contesto del suo Corpo, nel contesto dello stare in Lui, identificati con Lui, nobilitati con il suo Sangue, possiamo anche noi agire con Cristo".

  "Il Signore dice: 'Non vi chiamo più servi, il servo non sa quello che fa il suo padrone. Vi ho chiamato amici perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi'. (...) La novità quindi è che Dio si è fatto conoscere, che Dio si è mostrato, che Dio non è più il Dio ignoto, cercato, ma non trovato o solo indovinato da lontano. Dio si è fatto vedere: nel volto di Cristo vediamo Dio, Dio si è fatto 'conosciuto', e così ci ha fatto amici".

  "Purtroppo" - ha lamentato il Papa - "anche oggi molti vivono lontani da Cristo, non conoscono il suo volto e così l'eterna tentazione del dualismo, (...) cioè che forse non c'è solo un principio buono, ma anche un principio cattivo, un principio del male; (...) nel volto del Cristo Crocifisso vediamo Dio e vediamo la vera onnipotenza, non il mito dell'onnipotenza. (...) In Lui la vera onnipotenza è amare fino al punto che Dio può soffrire: qui si mostra la sua vera onnipotenza, che può giungere fino al punto di un amore che soffre per noi".

  "'Tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome ve lo conceda'. Nel capitolo 16 il Signore ci offre la chiave per comprendere: ci dice quanto ci dà, che cosa è questo tutto, la 'charà', la gioia: se uno ha trovato la gioia ha trovato tutto e vede tutto nella luce dell'amore divino".

    "Da Dio non chiediamo qualche piccola o grande cosa, da Dio invochiamo il dono divino, Dio stesso; questo è il grande dono che Dio ci dà: Dio stesso. In questo senso dobbiamo imparare a pregare, (...) perché Egli ci dia se stesso, ci dia il suo Spirito e così possiamo rispondere alle esigenze della vita e aiutare gli altri nelle loro sofferenze. (...) Dobbiamo imparare sempre più per quali cose possiamo pregare e per quali cose non possiamo pregare, perché sono espressioni del mio egoismo. Non posso pregare per cose che sono nocive per gli altri, non posso pregare per cose che aiutano il mio egoismo, la mia superbia. Così il pregare, davanti agli occhi di Dio, diventa un processo di purificazione dei nostri pensieri, dei nostri desideri. (...) Solo in questo processo di lenta purificazione, di liberazione da noi stessi e dalla volontà di avere solo noi stessi, sta il cammino vero della vita, si apre il cammino della gioia".
BXVI-VISITA/.../SEMINARIO MAGGIORE ROMA               VIS 20100215 (660)


BIOETICA: DIGNITÀ UMANA E LEGGE MORALE NATURALE


CITTA' DEL VATICANO, 13 FEB. 2010 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienza i Membri della Pontificia Accademia per la Vita, il cui Presidente è l'Arcivescovo Rino Fisichella, in occasione della Assemblea Plenaria.

  "Le problematiche che ruotano intorno al tema della bioetica" - ha detto il Santo Padre - "(...) pongono in primo piano la questione antropologica. (...) Dinanzi a simili questioni, che toccano in modo così decisivo la vita umana nella sua perenne tensione tra immanenza e trascendenza, e che hanno grande rilevanza per la cultura delle future generazioni, è necessario porre in essere un progetto pedagogico integrale, che permetta di affrontare tali tematiche in una visione positiva, equilibrata e costruttiva, soprattutto nel rapporto tra la fede e la ragione".

  "Le questioni di bioetica mettono spesso in primo piano il richiamo alla dignità della persona, un principio fondamentale che la fede in Gesù Cristo Crocifisso e Risorto ha da sempre difeso, soprattutto quando viene disatteso nei confronti dei soggetti più semplici e indifesi: Dio ama ciascun essere umano in modo unico e profondo. Anche la bioetica, come ogni disciplina, necessita di un richiamo capace di garantire una coerente lettura delle questioni etiche che, inevitabilmente,  emergono dinanzi a possibili conflitti interpretativi. In tale spazio si apre il richiamo normativo alla legge morale naturale".

  "Il riconoscimento della dignità umana, infatti, in quanto diritto inalienabile" - ha ribadito il Pontefice - "trova il suo fondamento primo in quella legge non scritta da mano d'uomo, ma iscritta da Dio Creatore nel cuore dell'uomo, che ogni ordinamento giuridico è chiamato a riconoscere come inviolabile e ogni singola persona è tenuta a rispettare e promuovere. Senza il principio fondativo della dignità umana sarebbe arduo trovare una fonte per i diritti della persona e impossibile giungere a un giudizio etico nei confronti delle conquiste della scienza che intervengono direttamente nella vita umana".

  "Quando si invoca il rispetto per la dignità della persona è fondamentale che esso sia pieno, totale e senza vincoli, tranne quelli del riconoscere di trovarsi sempre dinanzi a una vita umana. Certo, la vita umana conosce un proprio sviluppo e l'orizzonte di investigazione della scienza e della bioetica è aperto, ma occorre ribadire che quando si tratta di ambiti relativi all'essere umano, gli scienziati non possono mai pensare di avere tra le mani solo della materia inanimata e manipolabile. Infatti, fin dal primo istante, la vita dell'uomo è caratterizzata dall'essere vita umana e per questo portatrice sempre, dovunque e nonostante tutto, di dignità propria".

  "Coniugare bioetica e legge morale naturale permette di verificare al meglio il necessario e ineliminabile richiamo alla dignità che la vita umana possiede intrinsecamente dal suo primo istante fino alla sua fine naturale".

  "Invece, nel contesto odierno, pur emergendo con sempre maggior insistenza il giusto richiamo ai diritti che garantiscono la dignità della persona, si nota che non sempre tali diritti sono riconosciuti alla vita umana nel suo naturale sviluppo e negli stadi di maggior debolezza. Una simile contraddizione rende evidente l'impegno da assumere nei diversi ambiti della società e della cultura perché la vita umana sia riconosciuta sempre come soggetto inalienabile di diritto e mai come oggetto sottoposto all'arbitrio del più forte. La storia ha mostrato" - ha sottolineato il Papa - "quanto possa essere pericoloso e deleterio uno Stato che proceda a legiferare su questioni che toccano la persona e la società, pretendendo di essere esso stesso fonte e principio dell'etica".

  "La legge morale naturale (...) offre al legislatore la garanzia per un autentico rispetto sia della persona, sia dell'intero ordine creaturale. Essa si pone come fonte catalizzatrice di consenso tra persone di culture e religioni diverse e permette di andare oltre le differenze, perché afferma l'esistenza di un ordine impresso nella natura dal Creatore e riconosciuto come istanza di vero giudizio etico razionale per perseguire il bene ed evitare il male".
AC/BIOETICA:LEGGE MORALE NATURALE/ACAD-V         VIS 20100215 (650)


COMMISSIONE BILATERALE PERMANENTE SANTA SEDE-ISRAELE


CITTA' DEL VATICANO, 13 FEB. 2010 (VIS). Il 10 febbraio 2010, si è svolto un incontro della Commissione Bilaterale Permanente di Lavoro tra la Santa Sede e lo Stato di Israele per continuare il lavoro relativo ad un Accordo in conformità all'Articolo 10, paragrafo 2, del "Fundamental Agreement" tra le Parti, del 1993.

  Un Comunicato Congiunto rende noto che: "I colloqui sono stati proficui e si sono svolti in un'atmosfera di grande cordialità".

  Il prossimo incontro avrà luogo il 18 marzo.
OP/COMMISSIONE BILATERALE/SANTA SEDE:ISRAELE     VIS 20100215 (90)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 13 FEB. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.

- Il Vescovo Martin Roos, di Timisoara (Romania), in Visita "ad Limina Apostolorum".

- Il Vescovo Anton Cosa, di Chisinau (Moldova), in Visita "ad Limina Apostolorum".

- Il Cardinale Ivan Dias, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli.
AP:AL/.../...                                         VIS 20100215 (90)

LA CHIESA RICONOSCE NEI POVERI VOLTO DI CRISTO


CITTA' DEL VATICANO, 14 FEB. 2010 (VIS). Benedetto XVI si è recato questa mattina in visita all'Ostello della Caritas Diocesana di Roma "Don Luigi di Liegro, alla Stazione Termini.

  Il complesso assistenziale, creato 23 anni fa, destinato ai poveri e agli emarginati della città, comprende vari locali: il poliambulatorio, la farmacia, l'ostello e la sala mensa.

  Rivolgendosi agli ospiti del Centro, il Papa ha detto: "Cari fratelli e amici che qui trovate accoglienza, sappiate che la Chiesa vi ama profondamente e non vi abbandona, perché riconosce nel volto di ognuno di voi il volto di Cristo".

  "La testimonianza della carità, che in questo luogo trova speciale concretizzazione, appartiene alla missione della Chiesa insieme con l'annuncio della verità del Vangelo. L'uomo non ha soltanto bisogno di essere nutrito materialmente o aiutato a superare i momenti di difficoltà, ma ha anche la necessità di sapere chi egli sia e di conoscere la verità su se stesso, sulla sua dignità".

  "La Chiesa, con il suo servizio a favore dei poveri" - ha sottolineato il Pontefice - "è dunque impegnata ad annunciare a tutti la verità sull'uomo, che è amato da Dio, creato a sua immagine, redento da Cristo e chiamato alla comunione eterna con Lui. Tante persone hanno potuto così riscoprire, e tuttora riscoprono, la propria dignità, smarrita a volte per tragici eventi, e ritrovano fiducia in se stessi e speranza nell'avvenire".

  La profonda certezza di sentirsi amati da Dio "genera nel cuore dell'uomo una speranza forte, solida, luminosa, una speranza che dona il coraggio di proseguire nel cammino della vita nonostante i fallimenti, le difficoltà e le prove che la accompagnano".

  "La mia visita" - ha ricordato il Papa - "avviene nell'Anno europeo della lotta alla povertà e all'esclusione sociale, indetto dal Parlamento Europeo e dalla Commissione Europea. Venendo in questo luogo come Vescovo di Roma, (...) desidero incoraggiare non solo i cattolici, ma ogni uomo di buona volontà, in particolare quanti hanno responsabilità nella pubblica amministrazione e nelle diverse istituzioni, ad impegnarsi nella costruzione di un futuro degno dell'uomo, riscoprendo nella carità la forza propulsiva per un autentico sviluppo e per la realizzazione di una società più giusta e fraterna".

  "Per promuovere una pacifica convivenza che aiuti gli uomini a riconoscersi membri dell'unica famiglia umana" - ha detto ancora il Papa - "è importante che le dimensioni del dono e della gratuità siano riscoperte come elementi costitutivi del vivere quotidiano e delle relazioni interpersonali. Tutto ciò diventa giorno dopo giorno sempre più urgente in un mondo nel quale, invece, sembra prevalere la logica del profitto e della ricerca del proprio interesse".

  "L'esperienza di volontariato che qui molti vivono è, specie per i giovani, un'autentica scuola in cui si impara ad essere costruttori della civiltà dell'amore, capaci di accogliere l'altro nella sua unicità e differenza".

  "Nel suo servizio alle persone in difficoltà" - ha concluso il Pontefice - "la Chiesa è mossa unicamente dal desiderio di esprimere la propria fede in quel Dio che è il difensore dei poveri e che ama ogni uomo per quello che è e non per quello che possiede o realizza".

  Al termine della visita, gli ospiti dell'Ostello e i volontari della Caritas di Roma hanno consegnato al Papa il Crocifisso restaurato della Chiesa di San Pietro di Onna, la cittadina dell'Abruzzo più colpita dal terremoto dell'aprile scorso. Il Santo Padre riconsegnerà il Crocifisso alla Chiesa di Onna al termine dei lavori di restauro.
BXVI-VISITA/OSTELLO CARITAS/ROMA                   VIS 20100215 (610)


GIUSTIZIA DI DIO: POVERI AMMESSI BANCHETTO VITA


CITTA' DEL VATICANO, 14 FEB. 2010 (VIS). Al termine della visita all'Ostello della Caritas diocesana di Roma, il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l'Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

  Nel commentare il Vangelo di Luca e l'annuncio delle "beatitudini" , uno dei temi della liturgia odierna, il Papa ha affermato: "Le beatitudini si basano sul fatto che esiste una giustizia divina, che rialza chi è stato a torto umiliato e abbassa chi si è esaltato. (...) Questa giustizia e questa beatitudine si realizzano nel 'Regno dei cieli', o 'Regno di Dio', che avrà il suo compimento alla fine dei tempi ma che è già presente nella storia".

  "Dove i poveri sono consolati e ammessi al banchetto della vita, lì si manifesta la giustizia di Dio. E' questo il compito che i discepoli del Signore sono chiamati a svolgere anche nella società attuale" - ha sottolineato il Santo Padre  ricordando la visita all'Ostello della 'Caritas' Romana alla Stazione Termini ed ha incoraggiato "quanti operano in tale benemerita istituzione e quanti, in ogni parte del mondo, si impegnano gratuitamente in simili opere di giustizia e di amore".

  "Al tema della giustizia" - ha proseguito il Pontefice - "ho dedicato quest'anno il 'Messaggio per la Quaresima', che inizierà il prossimo mercoledì, detto delle Ceneri. Oggi desidero, pertanto, consegnarlo idealmente a tutti, invitando a leggerlo e a meditarlo. Il Vangelo di Cristo risponde positivamente alla sete di giustizia dell'uomo, ma in modo inatteso e sorprendente. Gesù non propone una rivoluzione di tipo sociale e politico, ma quella dell'amore, che ha già realizzato con la sua Croce e la sua Risurrezione. Su di esse si fondano le beatitudini, che propongono il nuovo orizzonte di giustizia, inaugurato dalla Pasqua, grazie al quale possiamo diventare giusti e costruire un mondo migliore".

  Al termine della recita dell'Angelus, Benedetto XVI ha ricordato i Paesi dell'Asia, la Cina e il Vietnam e le molte comunità sparse nel mondo dove si celebra oggi il capodanno lunare ed ha detto: "Sono giorni di festa, che quei popoli vivono come occasione privilegiata per rinsaldare i vincoli familiari e generazionali. Auguro a tutti di mantenere e accrescere la ricca eredità di valori spirituali e morali, che si radicano saldamente nella cultura di quei popoli".

  Nel saluto ai pellegrini polacchi, il Papa ha ricordato che: "L'odierna domenica è anche la festa dei santi Cirillo e Metodio, patroni d'Europa. I valori che essi hanno propagato nel nostro continente, cioè il segno della Croce, il Vangelo di Cristo e la vita secondo il Vangelo, rimangono il solido fondamento della forza spirituale dei popoli e dell'unità dell'Europa. Sono valori importanti anche per noi contemporanei. Chiediamo che i santi apostoli degli Slavi continuino a condurci sulle vie della fede".
ANG/BEATITUDINI/...                               VIS 20100215 (480)


INCONTRO DEL SANTO PADRE CON I VESCOVI IRLANDESI

CITTA' DEL VATICANO, 15 FEB. 2010 (VIS). Nel corso della giornata di oggi ha luogo un Incontro del Santo Padre con i Vescovi della Conferenza Episcopale Irlandese, nella Sala Bologna del Palazzo Apostolico. L'incontro ha avuto inizio questa mattina alle 9:30 è si concluderà questa sera alle 19:00.
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ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 15 FEB. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Reverendo Jude Arogundade, Vescovo Coadiutore della Diocesi di Ondo (superficie: 15.518; popolazione: 4.403.000; cattolici: 214.000; sacerdoti: 87; religiosi: 68), Nigeria. Il Vescovo eletto è nato nel 1961 a Oka-Akoko (Nigeria) ed è stato ordinato sacerdote nel 1990. E' stato finora Amministratore della parrocchia "Our Lady of Mount Carmel Catholic Church", in Elmsford, New York (Stati Uniti D'America).

  Sabato 13 febbraio è stato reso noto che il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Mario Meini, Vescovo di Fiesole (superficie: 1.300; popolazione: 140.600; cattolici: 135.600; sacerdoti: 257; religiosi: 490; diaconi permanenti: 15), Italia. Finora Vescovo di Pitigliano-Sovana-Orbetello (Italia), il Vescovo Meini succede al Vescovo Luciano Giovanetti, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Monsignore Eugene Martin Nugent, Nunzio Apostolico in Madagascar e Delegato Apostolico nelle Isole Comore, con funzioni di Delegato Apostolico in La Riunione, elevandolo in pari tempo alla dignità di Arcivescovo. L'Arcivescovo eletto, finora Consigliere di Nunziatura, è nato a Co. Clare (Irlanda), nel 1958 ed è stato ordinato sacerdote nel 1983.

- Ha nominato il Vescovo Dominik Duka, O.P: Arcivescovo di Praha (superficie: 8.990; popolazione: 2.045.957; cattolici: 370.111; sacerdoti: 339; religiosi: 578; diaconi permanenti: 26), Repubblica Ceca. L'Arcivescovo eletto è nato nel 1943 a Hradec Králové (Repubblica Ceca), è stato ordinato sacerdote nel 1970 ed ha ricevuto l'ordinazione episcopale nel 1998. Finora Vescovo di Hradec Králové (Repubblica Ceca), succede al Cardinale Miloslav Vlk, del quale il Santo Padre ha accettato al rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Sacerdote Paolo Mancini, Prelato Segretario del Vicariato di Roma, al presente Parroco della Parrocchia del Preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo in Roma.
NER:RE:NEC:NN:NA/.../...                               VIS 20100215 (170)


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