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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 2 aprile 2012

DOMENICA DELLE PALME: IN CRISTO È BENEDETTA TUTTA L'UMANITÀ

Città del Vaticano, 2 aprile 2012 (VIS). Benedetto XVI ha aperto ieri i riti della Settimana Santa celebrando in Piazza San Pietro la Santa Messa della Domenica delle Palme e della Passione del Signore a cui hanno assistito oltre sessantamila fedeli.

Il Papa ha percorso in papamobile Piazza San Pietro prima di raggiungere l'altare, collocato sotto l'obelisco adornato di più di 50.000 rami, arbusti e fiori mediterranei. La piazza era ornata anche da 13 ulivi secolari provenienti, come la decorazione floreale, dalla Puglia.

"La Domenica delle Palme - ha detto il Papa nell'omelia - è il grande portale che ci introduce nella Settimana Santa, la settimana nella quale il Signore Gesù si avvia verso il culmine della sua vicenda terrena. Egli sale a Gerusalemme per portare a compimento le Scritture e per essere appeso sul legno della croce, il trono da cui regnerà per sempre, attirando a sé l’umanità di ogni tempo e offrendo a tutti il dono della redenzione".

Il Pontefice ha ricordato i due episodi che accompagnano l'ingresso di Cristo a Gerusalemme. La guarigione del cieco Bartimeo e l'entusiasmo dei discepoli e la moltitudine che lo acclama con le antiche parole di benedizione dei pellegrini: "Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore. "Questa acclamazione festosa, trasmessa da tutti e quattro gli Evangelisti, è un grido di benedizione, un inno di esultanza: esprime l’unanime convinzione che, in Gesù, Dio ha visitato il suo popolo e che il Messia desiderato finalmente è giunto. E tutti sono lì, con la crescente attesa per l’opera che il Cristo compirà una volta entrato nella sua città".

"Ma qual è il contenuto, la risonanza più profonda di questo grido di giubilo? La risposta ci viene dall’intera Scrittura, la quale ci ricorda che il Messia porta a compimento la promessa della benedizione di Dio, la promessa originaria che Dio aveva fatto ad Abramo, il padre di tutti i credenti: 'Farò di te una grande nazione e ti benedirò … e in te si diranno benedette tutte le famiglie della terra'. (...) Per questo, Colui che è acclamato dalla folla come il benedetto è, nello stesso tempo, Colui nel quale sarà benedetta l’umanità intera. Così, nella luce del Cristo, l’umanità si riconosce profondamente unita e come avvolta dal manto della benedizione divina, una benedizione che tutto permea, tutto sostiene, tutto redime, tutto santifica"

"Possiamo scoprire qui un primo grande messaggio che giunge a noi dalla festività di oggi: l’invito ad assumere il giusto sguardo sull’umanità intera, sulle genti che formano il mondo, sulle sue varie culture e civiltà. Lo sguardo che il credente riceve da Cristo è lo sguardo della benedizione: uno sguardo sapiente e amorevole, capace di cogliere la bellezza del mondo e di compatirne la fragilità. In questo sguardo traspare lo sguardo stesso di Dio sugli uomini che Egli ama e sulla creazione, opera delle sue mani".

"Che cosa c’è realmente nel cuore di quanti acclamano Cristo come Re d’Israele? (...) Chi è per noi Gesù di Nazaret? Che idea abbiamo del Messia, che idea abbiamo di Dio? È una questione cruciale, questa, che non possiamo eludere, tanto più che proprio in questa settimana siamo chiamati a seguire il nostro Re che sceglie come trono la croce; siamo chiamati a seguire un Messia che non ci assicura una facile felicità terrena, ma la felicità del cielo, la beatitudine di Dio".


Dobbiamo allora chiederci: quali sono le nostre vere attese?". Rivolgendosi ai giovani, protagonisti della Giornata Mondiale della Gioventù che si celebra oggi a livello diocesano, il Papa ha detto: "La Domenica delle Palme sia per voi il giorno della decisione, la decisione di accogliere il Signore e di seguirlo fino in fondo, la decisione di fare della sua Pasqua di morte e risurrezione il senso stesso della vostra vita di cristiani. È la decisione che porta alla vera gioia, come ho voluto ricordare nel Messaggio ai Giovani per questa Giornata - 'Siate sempre lieti nel Signore'" (...) (Fil 4,4) -

Infine il Papa ha auspicato che: "siano in particolare due i sentimenti di questi giorni: la lode, come hanno fatto coloro che hanno accolto Gesù a Gerusalemme con i loro 'osanna'; ed il ringraziamento, perché in questa Settimana Santa il Signore Gesù rinnoverà il dono più grande che si possa immaginare: ci donerà la sua vita, il suo corpo e il suo sangue, il suo amore. Ma a un dono così grande dobbiamo rispondere in modo adeguato, ossia con il dono di noi stessi, del nostro tempo, della nostra preghiera, del nostro stare in comunione profonda d’amore con Cristo che soffre, muore e risorge per noi".

Benedetto XVI ha sintetizzato questo concetto con le parole di Sant'Andrea, Vescovo di Creta e Padre della Chiesa (...) '"Stendiamo, dunque, umilmente innanzi a Cristo noi stessi (...). Stendiamo noi stessi rivestiti della sua grazia, o meglio, di tutto lui stesso ... e prostriamoci ai suoi piedi come tuniche distese ... per poter offrire al vincitore della morte non più semplici rami di palma, ma trofei di vittoria".

LA GIOIA, ELEMENTO CENTRALE ESPERIENZA CRISTIANA

Città del Vaticano, 2 aprile 2012 (VIS). Al termine della Santa Messa della Domenica delle Palme, e prima della recita dell'Angelus con i fedeli riuniti in Piazza San Pietro, il Papa ha ricordato ai presenti che oggi si celebra la Giornata Mondiale della Gioventù 2012 e perciò ha rivolto uno speciale saluto agli organizzatori delle Giornate di Madrid 2011 e di Rio de Janeiro 2013, che hanno tenuto un congresso a Roma ed hanno partecipato alla Santa Messa; e ai giovani giunti da tutto il mondo.

"Il motto dell'odierna Giornata della Gioventù - ha detto Benedetto  ai giovani - è l'appello di San Paolo: 'Siate sempre lieti nel Signore!'. La gioia che scaturisce dalla consapevolezza che Dio ci ama, è un elemento centrale dell'esperienza cristiana. In un mondo spesso segnato da tristezza e inquietudini, è una testimonianza importante della bellezza e dell'affidabilità della fede. Siate lieti testimoni di Cristo!".

AI GIOVANI: "PARLATE AGLI ALTRI DI DIO SENZA COMPLESSI NÉ TIMORI"


Città del Vaticano, 2 aprile 2012 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienza 5.000 giovani dell'Arcidiocesi di Madrid (Spagna), accompagnati dall'Arcivescovo di Madrid Cardinale Antonio María Rouco Varela - giunti in pellegrinaggio a Roma per ringraziare il Papa del suo Viaggio in Spagna in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù dell'agosto scorso. Di seguito riportiamo alcuni estratti del discorso di Benedetto XVI:

"Quando ripenso alla XXVI Giornata Mondiale della Gioventù vissuta a Madrid, il mio cuore è colmo di gratitudine a Dio per l'esperienza di grazia di quei giorni indimenticabili. (...) Quello splendido incontro si può solamente intendere alla luce della presenza dello Spirito Santo nella Chiesa. Esso infonde coraggio nei cuori, e continuamente ci porta nell'agorà della storia, come nella Pentecoste, per dare testimonianza delle meraviglie di Dio. Voi siete chiamati a collaborare a questa magnifica missione. (...) Cristo ha bisogno di voi accanto a Lui per estendere ed edificare il suo Regno di carità".

(...) "In questa avventura nessuno è in soprannumero. Per questo, non mancate di domandarvi a cosa vi chiama il Signore e come potete aiutarlo. Tutti avete una vocazione personale che Egli ha voluto proporvi per la vostra gioia e santità. Quando uno si vede conquistato dal fuoco del suo sguardo, nessun sacrificio sembra grande per seguirLo e dare il meglio di se stessi. Così hanno fatto sempre i santi estendendo la luce del Signore (...) e trasformando il mondo fino a convertirlo in un luogo accogliente per tutti". (...)

"Come quegli apostoli della prima ora, siate anche voi missionari di Cristo fra le vostre famiglie, amici e conoscenti, nei vostri ambienti di studio o di lavoro, fra i poveri e gli infermi. Parlate dell'amore e della bontà di Dio con semplicità, senza complessi né timori. Cristo stesso vi darà la forza per farlo. Da parte vostra ascoltatelo e parlate con frequenza e sincerità con Lui. Raccontategli con fiducia i vostri desideri e aspirazioni, anche le vostre pene e quelle delle persone che vedete povere di consolazione e speranza".

(...) Ieri abbiamo iniziato la Settimana Santa, nella quale seguiamo i passi di Cristo (...) Contempliamo la sua dolorosa Passione e umiliazione fino alla morte. (...) Vi incoraggio a caricarvi anche voi della vostra croce e della croce del dolore e dei peccati del mondo, per meglio comprendere l'amore di Cristo per l'umanità. Così vi sentirete chiamati a proclamare che Dio ama l'uomo e ha inviato suo Figlio, non per condannarlo, ma per realizzare una vita piena e significativa".

FASCINO IMPERITURO DI CHIARA DI ASSISI


Città del Vaticano, 31 marzo 2012 (VIS). I Francescani e le Clarisse di tutto il mondo celebrano l'"Anno Clariano", nell'VIII centenario della chiamata alla "conversione" e consacrazione di Santa Chiara di Assisi (1194-1253), avvenuta la domenica delle Palme del 1211 o 1212. In questa occasione il Santo Padre ha fatto pervenire una Lettera al Vescovo Domenico Sorrentino, della Diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino.

Il Papa ricorda la storia della Fondatrice delle Clarisse che trascinata dall'esempio di Francesco, proprio nella Domenica delle Palme, ricevette dalle mani del Vescovo una palma e quella stessa notte lasciò la casa paterna  - i genitori intendevano darla in sposa ad un giovane molto ricco - per incamminarsii verso la Porziuncola, dove erano ad attenderla Francesco e i suoi compagni. Clara rinunciò al mondo e quando Francesco le tagliò i capelli si coprì con un velo nero e indossò rozzi sandali, primo abito delle clarisse.

La storia di Chiara, scrive Benedetto XVI: "parla anche alla nostra generazione, e ha un fascino soprattutto per i giovani. (...) La storia della conversione di Chiara ruota intorno alla festa liturgica della Domenica delle Palme. (...) Tutta la vita cristiana, e dunque anche la vita di speciale consacrazione, sono un frutto del Mistero pasquale e una partecipazione alla morte e alla risurrezione di Cristo. Nella liturgia della Domenica delle Palme dolore e gloria si intrecciano, come un tema che si andrà poi sviluppando nei giorni successivi attraverso il buio della Passione fino alla luce della Pasqua. Chiara, con la sua scelta, rivive questo mistero.

"Nel suo significato profondo, la 'conversione' di Chiara è una conversione all’amore. Ella non avrà più gli abiti raffinati della nobiltà di Assisi, ma l’eleganza di un’anima che si spende nella lode di Dio e nel dono di sé. Nel piccolo spazio del monastero di San Damiano, alla scuola di Gesù Eucaristia contemplato con affetto sponsale, si andranno sviluppando giorno dopo giorno i tratti di una fraternità regolata dall’amore a Dio e dalla preghiera, dalla premura e dal servizio. È in questo contesto di fede profonda e di grande umanità che Chiara si fa sicura interprete dell’ideale francescano, implorando quel 'privilegio' della povertà, ossia la rinuncia a possedere anche solo comunitariamente dei beni, che lasciò a lungo perplesso lo stesso Sommo Pontefice, il quale alla fine si arrese all’eroismo della sua santità".

"Come non proporre Chiara, al pari di Francesco, all’attenzione dei giovani d’oggi? Il tempo che ci separa dalla vicenda di questi due Santi non ha sminuito il loro fascino. Al contrario, se ne può vedere l’attualità al confronto con le illusioni e le delusioni che spesso segnano l’odierna condizione giovanile. Mai un tempo ha fatto sognare tanto i giovani, con le mille attrattive di una vita in cui tutto sembra possibile e lecito. Eppure, quanta insoddisfazione è presente, quante volte la ricerca di felicità, di realizzazione finisce per imboccare strade che portano a paradisi artificiali, come quelli della droga e della sensualità sfrenata! Anche la situazione attuale con la difficoltà di trovare un lavoro dignitoso e di formare una famiglia unita e felice, aggiunge nubi all’orizzonte".

"Non mancano però  - conclude il Pontefice - giovani che, anche ai nostri giorni, raccolgono l’invito ad affidarsi a Cristo e ad affrontare con coraggio, responsabilità e speranza il cammino della vita, anche operando la scelta di lasciare tutto per seguirlo nel totale servizio a Lui e ai fratelli. La storia di Chiara, insieme a quella di Francesco, è un invito a riflettere sul senso dell’esistenza e a cercare in Dio il segreto della vera gioia. È una prova concreta che chi compie la volontà del Signore e confida in Lui non solo non perde nulla, ma trova il vero tesoro capace di dare senso a tutto".

IL PAPA AI DETENUTI: CON L'AIUTO DI DIO POSSIAMO RIALZARCI QUANDO CADIAMO

Città del Vaticano, 31 marzo 2012 (VIS). Il Santo Padre ha fatto pervenire in messaggio ai detenuti della casa circondariale di Rebibbia a Roma - dove ha compiuto una visita il 18 dicembre scorso - per la Via Crucis tenutasi nel pomeriggio di venerdì. La celebrazione è stata presieduta dal Cardinale Agostino Vallini, Vicario di Roma, alla quale hanno partecipato 300 detenuti, il cappellano, i volontari della Caritas, i seminaristi che prestano servizio quotidiano nell'istituto di pena e numerosi fedeli di diverse parrocchie romane.

"Mi sento particolarmente vicino a questa iniziativa - scrive Benedetto XVI - perché è sempre vivo nel mio animo il ricordo della visita che ho compiuto nel carcere di Rebibbia poco prima dello scorso Natale; ricordo i volti che ho incontrato e le parole che ho ascoltato, e che hanno lasciato in me un segno profondo".  (...)

"So che questa Via Crucis vuole essere anche un segno di riconciliazione. In effetti, come disse uno dei detenuti durante il nostro incontro, il carcere serve per rialzarsi dopo essere caduti, per riconciliarsi con se stessi, con gli altri e con Dio, e poter poi rientrare di nuovo nella società. Quando, nella Via Crucis, vediamo Gesù che cade a terra – una, due, tre volte – comprendiamo che Lui ha condiviso la nostra condizione umana, il peso dei nostri peccati lo ha fatto cadere; ma per tre volte Gesù si è rialzato e ha proseguito il cammino verso il Calvario; e così, con il suo aiuto, anche noi possiamo rialzarci dalle nostre cadute, e magari aiutare un altro, un fratello, a rialzarsi".

"Ma che cosa dava a Gesù la forza di andare avanti? (...) Gesù sapeva che il Padre lo amava, e proprio questo amore immenso, questa misericordia infinita del Padre celeste lo consolava ed era più grande delle violenze e degli oltraggi che lo circondavano". (...)

"Questo, cari amici, è il grande dono che Gesù ci ha fatto con la sua Via Crucis: ci ha rivelato che Dio è amore infinito, è misericordia, e porta fino in fondo il peso dei nostri peccati, perché noi possiamo rialzarci e riconciliarci e ritrovare la pace. Anche noi, allora, non abbiamo paura di percorrere la nostra 'via crucis', di portare la nostra croce insieme con Gesù. Lui è con noi. (...)

"Con questa speranza, basata sulla fede, auguro a tutti voi di vivere la prossima Pasqua nella pace e nella gioia che Cristo ci ha acquistato con il suo sangue, e con grande affetto vi imparto la Benedizione Apostolica".

DONAZIONI DI BENEDETTO XVI POPOLAZIONI SIRIA E CUBA


Città del Vaticano, 31 marzo 2012 (VIS). Il Pontificio Consiglio "Cor Unum" ha reso pubblico oggi un Comunicato in cui rende noto che il Papa ha deciso di devolvere US$100.000 dollari a favore della popolazione siriana.

Nel Comunicato si ricordano i ripetuti appelli di Benedetto XVI per la cessazione della violenza in Siria e perché si trovi una via per il dialogo e la riconciliazione tra le parti in conflitto, in vista della pace e del bene comune; il Santo Padre ha anche esortato i fedeli, in molteplici occasioni, alla preghiera per chi sta soffrendo. "Ora - si legge nel Comunicato - il Papa ha deciso di devolvere, tramite il Pontificio Consiglio 'Cor Unum', 100.000 US$ per l'azione caritativa  della Chiesa locale in Siria in favore della popolazione provata. Sono previsti incontri con Sua Beatitudine Gregorios III Laham, Presidente dell'Assemblea della Gerarchia Cattolica in Siria, e con altri rappresentanti della Chiesa locale.

La Chiesa cattolica in Siria è attualmente impegnata attraverso i suoi organismi di carità in progetti di assistenza alla popolazione siriana, in particolare nell'area di Homs e Aleppo.

"Cor Unum" finanzierà inoltre, un nuovo progetto per lo sviluppo agricolo in due diocesi di Cuba, come informa "l'Osservatore Romano" di oggi. È il primo risultato concreto della visita di Benedetto XVI a Cuba. Nel corso del suo recente viaggio il Papa era accompagnato dal Cardinale Robert Sarah, per concordare con i Vescovi cubani eventuali interventi a favore della popolazione. Due dei Vescovi hanno informato il Cardinale di aver ricevuto il permesso delle autorità di lavorare con e per i contadini delle loro diocesi, saranno presentati i rispettivi progetti che saranno realizzati con l'aiuto di "Cor Unum".


GMG RIO 2012: I GIOVANI HANNO BISOGNO DI RADICARSI NELLA FEDE PER OPERARE DI PIÙ E MEGLIO NELLA SOCIETÀ

Città del Vaticano, 2 aprile 2012 (VIS). Questa mattina si è tenuta nella Sala Stampa della Santa Sede, un conferenza sulla preparazione della Giornata Mondiale della Gioventù di Rio de Janeiro (Brasile, dal 23 al 28 luglio 2013). Alla Conferenza sono intervenuti il Cardinale Stanislaw Rylko, Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici; l'Arcivescovo Orani João Tempesta, O.Cist., Arcivescovo di São Sebastião do Rio de Janeiro ed il Vescovo Eduardo Pinheiro da Silva, S.D.B, Presidente della Commissione Episcopale per la Gioventù della Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile.

Nel suo intervento il Cardinale Rylko ha sottolineato che "la GMG è stato veramente un'intuizione profetica del beato Giovanni Paolo II che ha operato una rivoluzione nel campo della pastorale giovanile"; il Papa Benedetto XVI ha affermato che: "La GMG apre un nuovo modo di essere cristiani". Da qui l'impegno che tutta la Chiesa profonde nella preparazione di queste Giornate.

Con la Giornata di Rio, la GMG ritorna in America Latina 26 anni dopo il primo incontro internazionale tenuto a Buenos Aires. Rio 2012 "si situa nel contesto della missione continentale voluta nell'incontro dei vescovi del Celam ad Aparecida nel 2007. A livello della Chiesa universale, la GMG è anche legata al sinodo dei Vescovi di ottobre 2012 sulla nuova evangelizzazione". Inoltre avrà luogo nell'Anno della Fede. "La GMG - ha sottolineato il Cardinale Rilko - ha come scopo la crescita della fede dei giovani del mondo per la missione. (...) I giovani di oggi hanno bisogno prima di tutto di radicarsi nella fede e nella grande famiglia della Chiesa per contribuire di più e meglio alla vita della società".

Al termine del suo intervento il Cardinale ha fatto riferimento alla GMG 2012 celebrata la Domenica della Palme, intitolata: "Siate sempre lieti nel Signore!", ed ha detto: "La gioia è una caratteristica propria della GMG (...) e non è un caso: poiché se da un lato i giovani cercano la felicità, dall'altro la Chiesa in se stessa possiede il tesoro della gioia autentica, che nasce dall'incontro con Cristo Salvatore".

L'Arcivescovo Tempesta ha ricordato che tutte le informazioni relative alla Giornata si possono consultare in cinque lingue sul sito: www.rio2013.com. La rete sociale della Giornata in Facebook e Twitter conta già 600.000 adesioni. L'iscrizione dei gruppi di pellegrini si aprirà dal mese di luglio 2012.

Infine l'Arcivescovo di Rio ha segnalato che negli ultimi anni, il livello economico del suo Paese è cresciuto e le differenze sociali sono diminuite. "La GMG sarà un'opportunità per offrire una crescita anche nei valori cristiani, di solidarietà, giustizia, speranza e coraggio alle nuove generazioni".

CUBA: IL VENERDÌ SANTO SARÀ GIORNO FESTIVO

Città del Vaticano, 2 aprile 2012 (VIS).  Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, S.I., ha rilasciato la seguente dichiarazione a proposito della decisione delle autorità cubane di dichiarare il prossimo Venerdì Santo giornata non lavorativa:

"Il fatto che le autorità cubane abbiano tempestivamente accolto la richiesta del Santo Padre al Presidente Raul Castro, dichiarando il prossimo Venerdì Santo giorno non lavorativo, è certamente un segno molto positivo.

La Santa Sede si augura che ciò favorisca la partecipazione alle celebrazioni religiose e felici festività pasquali, e che anche in seguito la visita del Santo Padre continui a portare i frutti desiderati per il bene della Chiesa e di tutti i cubani".

ALTRI ATTI PONTIFICI


Città del Vaticano, 2 aprile 2012 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- L'Arcivescovo Mark Coleridge Arcivescovo dell’Arcidiocesi di Brisbane (superficie: 65.000; popolazione: 2.760.007; cattolici: 643.371; sacerdoti: 987; religiosi: 870; diaconi permanenti: 13), Australia.

- Il Cardinale Angelo Comastri, Vicario Generale di Sua Santità per la Città del Vaticano, Suo Inviato Speciale alla celebrazione di chiusura del Congresso Eucaristico Nazionale d’Ucraina, che avrà luogo a Lviv il 3 giugno 2012, in occasione del VI centenario della costituzione della sede arcivescovile e metropolita di Lviv dei Latini.

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