CITTA' DEL VATICANO, 25 OTT. 2008 (VIS). I Patriarchi e gli arcivescovi cattolici orientali che partecipano all'Assemblea del Sinodo dei Vescovi hanno consegnato nel pomeriggio al Santo Padre "un appello in favore dei fratelli e sorelle dell'Oriente" in cui chiedono "che sia confermato ogni intento per favorire ovunque la pace nella libertà, nella verità e nell'amore".
Nel testo, pubblicato da "L'Osservatore Romano" i prelati scrivono: "Avvertiamo nei nostri cuori un fremito per le sofferenze di tanti nostri figli e figlie dell'Oriente: bambini e giovani; persone in difficoltà estrema per età, salute ed essenziali necessità spirituali e materiali; famiglie sempre più tentate dallo sconforto per il presente e per il futuro. E sentiamo il dovere di farci interpreti delle loro giustificate attese perché una vita dignitosa sia presto garantita a ciascuno in una proficua convivenza sociale"
"Opera della giustizia è la pace! È un imperativo al quale non possiamo e non vogliamo sottrarci. Chiediamo, perciò, in particolare per la Terra Santa, che diede i natali a Cristo Redentore, per il Libano, l'Iraq e l'India la pace nella giustizia, di cui è garanzia una reale libertà religiosa".
"Siamo vicini a quanti soffrono per la fede cristiana e a tutti i credenti impediti nella professione religiosa. Rendiamo omaggio ai cristiani che recentemente hanno perduto la vita in fedeltà al Signore".
"Davanti al Papa e ai Padri Sinodali, incoraggiati dalla loro fraternità, presentiamo una vibrante richiesta: ai cristiani e a tutti gli uomini di buona volontà, perché pratichino il rispetto e l'accoglienza dell'altro nella vita quotidiana, facendosi prossimo di quanti sono nel bisogno, vicini e lontani; ai pastori e ai responsabili religiosi di predicare e favorire tale atteggiamento, appoggiando e moltiplicando le iniziative di mutua conoscenza, di dialogo e di soccorso; alla comunità internazionale e agli uomini di governo, perché garantiscano a livello legislativo la vera libertà religiosa nel superamento di ogni discriminazione e l'aiuto a quanti sono costretti a lasciare la propria terra per motivi religiosi".
SE/APPELLO LIBERTÀ RELIGIOSA/... VIS 20081027 (330)
Nel testo, pubblicato da "L'Osservatore Romano" i prelati scrivono: "Avvertiamo nei nostri cuori un fremito per le sofferenze di tanti nostri figli e figlie dell'Oriente: bambini e giovani; persone in difficoltà estrema per età, salute ed essenziali necessità spirituali e materiali; famiglie sempre più tentate dallo sconforto per il presente e per il futuro. E sentiamo il dovere di farci interpreti delle loro giustificate attese perché una vita dignitosa sia presto garantita a ciascuno in una proficua convivenza sociale"
"Opera della giustizia è la pace! È un imperativo al quale non possiamo e non vogliamo sottrarci. Chiediamo, perciò, in particolare per la Terra Santa, che diede i natali a Cristo Redentore, per il Libano, l'Iraq e l'India la pace nella giustizia, di cui è garanzia una reale libertà religiosa".
"Siamo vicini a quanti soffrono per la fede cristiana e a tutti i credenti impediti nella professione religiosa. Rendiamo omaggio ai cristiani che recentemente hanno perduto la vita in fedeltà al Signore".
"Davanti al Papa e ai Padri Sinodali, incoraggiati dalla loro fraternità, presentiamo una vibrante richiesta: ai cristiani e a tutti gli uomini di buona volontà, perché pratichino il rispetto e l'accoglienza dell'altro nella vita quotidiana, facendosi prossimo di quanti sono nel bisogno, vicini e lontani; ai pastori e ai responsabili religiosi di predicare e favorire tale atteggiamento, appoggiando e moltiplicando le iniziative di mutua conoscenza, di dialogo e di soccorso; alla comunità internazionale e agli uomini di governo, perché garantiscano a livello legislativo la vera libertà religiosa nel superamento di ogni discriminazione e l'aiuto a quanti sono costretti a lasciare la propria terra per motivi religiosi".
SE/APPELLO LIBERTÀ RELIGIOSA/... VIS 20081027 (330)
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