CITTA' DEL VATICANO, 27 GIU. 2010 (VIS). Pubblichiamo di seguito il Messaggio inviato dal Santo Padre a Sua Eccellenza Monsignor André-Mutien Léonard, Arcivescovo di Malines-Bruxelles, Presidente della Conferenza Episcopale del Belgio a proposito delle perquisizioni compiute il 24 giugno nella Cattedrale di Malines e nella Sede dell’Arcivescovado:
“In questo triste momento, desidero esprimere la mia particolare vicinanza e solidarietà a Lei, caro Fratello nell’Episcopato, e a tutti i Vescovi della Chiesa in Belgio, per le sorprendenti e deplorevoli modalità con cui sono state condotte le perquisizioni nella Cattedrale di Malines e nella Sede dove era riunito l’Episcopato belga in una Sessione plenaria che, tra l’altro, avrebbe dovuto trattare anche aspetti legati all’abuso di minori da parte di Membri del Clero. Più volte io stesso ho ribadito che tali gravi fatti vanno trattati dall’ordinamento civile e da quello canonico, nel rispetto della reciproca specificità e autonomia. In tal senso, auspico che la giustizia faccia il suo corso, a garanzia dei diritti fondamentali delle persone e delle istituzioni, nel rispetto delle vittime, nel riconoscimento senza pregiudiziali di quanti si impegnano a collaborare con essa e nel rifiuto di tutto quanto oscura i nobili compiti ad essa assegnati”.
“Nell’assicurare che accompagno quotidianamente con la preghiera il cammino di codesta Chiesa, ben volentieri invio la mia affettuosa Benedizione Apostolica”.
MESS/ VIS 20100628 (230)
“In questo triste momento, desidero esprimere la mia particolare vicinanza e solidarietà a Lei, caro Fratello nell’Episcopato, e a tutti i Vescovi della Chiesa in Belgio, per le sorprendenti e deplorevoli modalità con cui sono state condotte le perquisizioni nella Cattedrale di Malines e nella Sede dove era riunito l’Episcopato belga in una Sessione plenaria che, tra l’altro, avrebbe dovuto trattare anche aspetti legati all’abuso di minori da parte di Membri del Clero. Più volte io stesso ho ribadito che tali gravi fatti vanno trattati dall’ordinamento civile e da quello canonico, nel rispetto della reciproca specificità e autonomia. In tal senso, auspico che la giustizia faccia il suo corso, a garanzia dei diritti fondamentali delle persone e delle istituzioni, nel rispetto delle vittime, nel riconoscimento senza pregiudiziali di quanti si impegnano a collaborare con essa e nel rifiuto di tutto quanto oscura i nobili compiti ad essa assegnati”.
“Nell’assicurare che accompagno quotidianamente con la preghiera il cammino di codesta Chiesa, ben volentieri invio la mia affettuosa Benedizione Apostolica”.
MESS/ VIS 20100628 (230)
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