Città
del Vaticano, 20 giugno 2014
(VIS). Lungo il tragitto in auto da Cassano allo Jonio verso Marina
di Sibari (poco meno di 20 chilometri), il Papa ha compiuto una breve
sosta davanti alla chiesa parrocchiale San Giuseppe, nella frazione
Lattughelle, dove il 3 marzo scorso è stato assassinato il sacerdote
diocesano Padre Lazzaro Longobardi, che il Vescovo Nunzio Galantino,
Segretario della Conferenza Episcopale Italiana, ha definito "martire
della carità".
Giunto
alle 16.00 nell'area ex Insud della Piana di Sibari, dove ha salutato
il numerosi fedeli lì convenuti, il Santo Padre ha presieduto la
Celebrazione Eucaristica del Corpus Domini ricordando che mentre il
Giovedì Santo si fa memoria dell'istituzione dell'Eucaristia
nell'Ultima Cena, nella solennità del Corpus Domini predomina il
rendimento di grazie e l'adorazione.
"E
infatti - ha spiegato il Papa nell'omelia - è tradizionale in questo
giorno la processione con il Santissimo Sacramento. Adorare Gesù
Eucaristia e camminare con Lui. Questi sono i due aspetti
inseparabili della festa odierna, due aspetti che danno l’impronta
a tutta la vita del popolo cristiano: un popolo che adora Dio e un
popolo che cammina: che non sta fermo, cammina!".
"Prima
di tutto noi siamo un popolo che adora Dio. Noi adoriamo Dio che è
amore, che in Gesù Cristo ha dato se stesso per noi, si è offerto
sulla croce per espiare i nostri peccati e per la potenza di questo
amore è risorto dalla morte e vive nella sua Chiesa. Noi non abbiamo
altro Dio all’infuori di questo! Quando all’adorazione del
Signore si sostituisce l’adorazione del denaro, si apre la strada
al peccato, all’interesse personale e alla sopraffazione; quando
non si adora Dio, il Signore, si diventa adoratori del male, come lo
sono coloro i quali vivono di malaffare e di violenza. La vostra
terra, tanto bella, conosce i segni e le conseguenze di questo
peccato. La ’ndrangheta è questo: adorazione del male e disprezzo
del bene comune. Questo male va combattuto, va allontanato! Bisogna
dirgli di no! La Chiesa che so tanto impegnata nell’educare le
coscienze, deve sempre di più spendersi perché il bene possa
prevalere. Ce lo chiedono i nostri ragazzi, ce lo domandano i nostri
giovani bisognosi di speranza. Per poter rispondere a queste
esigenze, la fede ci può aiutare. Coloro che nella loro vita seguono
questa strada di male, come sono i mafiosi, non sono in comunione con
Dio: sono scomunicati!".
"Oggi
lo confessiamo con lo sguardo rivolto al Corpus Domini, al Sacramento
dell'altare. E per questa fede, noi rinunciamo a satana e a tutte le
sue seduzioni; rinunciamo agli idoli del denaro, della vanità,
dell’orgoglio e del potere, della violenza. Noi cristiani non
vogliamo adorare niente e nessuno in questo mondo se non Gesù
Cristo, che è presente nella santa Eucaristia".
"Forse
non sempre ci rendiamo conto fino in fondo di ciò che significa
questo - ha puntualizzato il Santo Padre - di quali conseguenze ha, o
dovrebbe avere questa nostra professione di fede. Questa nostra fede
nella presenza reale di Gesù Cristo, (...) nel pane e nel vino
consacrati, è autentica se noi ci impegniamo a camminare dietro a
Lui e con Lui. Adorare e camminare: un popolo che adora è un popolo
che cammina! Camminare con Lui e dietro a Lui, cercando di mettere in
pratica il suo comandamento, quello che ha dato ai discepoli proprio
nell’Ultima Cena: 'Come io ho amato voi, così amatevi anche voi
gli uni gli altri'. Il popolo che adora Dio nell’Eucaristia è il
popolo che cammina nella carità. Adorare Dio nell'Eucaristia,
camminare con Dio nella carità fraterna".
"Oggi,
come Vescovo di Roma, sono qui per confermarvi non solo nella fede -
ha sottolineato il Pontefice - ma anche nella carità, per
accompagnarvi e incoraggiarvi nel vostro cammino con Gesù Carità.
Voglio esprimere il mio sostegno (...) a tutti i Pastori e fedeli
della Chiesa in Calabria, impegnata coraggiosamente
nell’evangelizzazione e nel favorire stili di vita e iniziative che
pongano al centro le necessità dei poveri e degli ultimi. E lo
estendo anche alle Autorità civili che cercano di vivere l’impegno
politico e amministrativo per quello che è, un servizio al bene
comune. Incoraggio tutti voi a testimoniare la solidarietà concreta
con i fratelli, specialmente quelli che hanno più bisogno di
giustizia, di speranza, di tenerezza".
Nel
rendere grazie a Dio per i tanti segni di speranza nelle famiglie,
nelle parrocchie, nelle associazioni, nei movimenti ecclesiali in
Calabria, il Santo Padre ha esortato nel contempo i giovani a non
lasciarsi rubare la speranza perché adorando Gesù nei loro cuori
sapranno opporsi "al male, alle ingiustizie, alla violenza con
la forza del bene, del vero e del bello".
"Il
Corpo del Signore fa di noi una cosa sola, una sola famiglia, il
Popolo di Dio riunito attorno a Gesù, Pane di vita. (...) Se
adorerete Cristo e camminerete dietro a Lui e con Lui, la vostra
Chiesa diocesana e le vostre parrocchie cresceranno nella fede e
nella carità, nella gioia di evangelizzare. Sarete una Chiesa nella
quale padri, madri, sacerdoti, religiosi, catechisti, bambini,
anziani, giovani camminano l’uno accanto all’altro, si
sostengono, si aiutano, si amano come fratelli, specialmente nei
momenti di difficoltà. Maria, nostra Madre, Donna eucaristica, che
voi venerate in tanti Santuari, specialmente in quello di
Castrovillari, vi precede in questo pellegrinaggio della fede",
ha concluso il Santo Padre.
Alle
17:30, al termine della Celebrazione Eucaristica, il Santo Padre ha
raggiunto l’eliporto di Marina di Sibari da cui, verso le 18:00, è
ripartito per Roma dove è giunto alle 19:30.