Città
del Vaticano, 26 giugno 2014
(VIS). "Vedendo i vostri volti, mi sembra di ammirare un mosaico
che comprende popoli di ogni parte del mondo. È
giusto che tutti i popoli abbiano accesso alla ricerca e alla
formazione scientifica", ha detto il Papa nel ricevere in
udienza i giovani astronomi, provenienti da 23 Paesi, partecipanti al
corso estivo organizzato dalla Scuola di Astrofisica della Specola
Vaticana, sul tema: "Galassie vicine e lontane, giovani e
vecchie".
"L’auspicio
che tutti i popoli possano godere dei benefici della scienza è una
sfida che ci impegna tutti, specialmente gli scienziati. La Scuola di
Astrofisica della Specola Vaticana diventa così - ha sottolineato il
Pontefice - un luogo dove i giovani del mondo dialogano, collaborano
e si aiutano a vicenda nella ricerca della verità che si concretizza
in questo caso nello studio delle galassie. Questa iniziativa
semplice e concreta mostra come le scienze possano essere uno
strumento adatto ed efficace per promuovere la pace e la giustizia.
Anche per questo la Chiesa è impegnata nel dialogo con le scienze a
partire dalla luce offerta dalla fede, poiché è convinta che la
fede può allargare le prospettive della ragione, arricchendola. In
questo dialogo con le scienze, la Chiesa si rallegra del mirabile
progresso scientifico riconoscendo l’enorme potenziale che Dio ha
dato alla mente umana, come una madre si rallegra ed è giustamente
orgogliosa quando i suoi figli crescono 'in sapienza, età e
grazia'".
"Vorrei
anche incoraggiarvi - ha proseguito il Pontefice - a condividere le
conoscenze acquisite sull’universo con la gente dei vostri
rispettivi Paesi. Solo una piccolissima parte della popolazione
mondiale ha accesso a tali conoscenze, che aprono il cuore e la mente
ai grandi interrogativi che l’umanità da sempre si pone: Da dove
veniamo? Dove andiamo? Che senso ha questo universo di centomila
milioni di galassie?... La ricerca di risposte a queste domande - ha
concluso il Papa - ci predispone all’incontro con il Creatore,
Padre buono, poiché 'in lui viviamo, ci muoviamo ed esistiamo'".
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