Città
del Vaticano, 22 giugno 2014 (VIS). Alle 12:00 di questa mattina il
Santo Padre si è affacciato alla finestra del suo studio per
recitare l'Angelus con i fedeli convenuti in Piazza San Pietro per il
consueto appuntamento domenicale.
Nel
ricordare il Vangelo di Giovanni che "presenta il discorso sul
'pane di vita', tenuto da Gesù nella sinagoga di Cafarnao, nel quale
afferma: 'Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di
questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne
per la vita del mondo'", il Santo Padre ha spiegato: "Gesù
sottolinea che non è venuto in questo mondo per dare qualcosa, ma
per dare sé stesso, la sua vita, come nutrimento per quanti hanno
fede in Lui. Questa nostra comunione con il Signore impegna noi, suoi
discepoli, ad imitarlo, facendo della nostra esistenza, con i nostri
atteggiamenti, un pane spezzato per gli altri, come il Maestro ha
spezzato il pane che è realmente la sua carne. Per noi, invece, sono
i comportamenti generosi verso il prossimo che dimostrano
l’atteggiamento di spezzare la vita per gli altri".
"Ogni
volta che partecipiamo alla Santa Messa e ci nutriamo del Corpo di
Cristo, la presenza di Gesù e dello Spirito Santo in noi agisce,
plasma il nostro cuore, ci comunica atteggiamenti interiori che si
traducono in comportamenti secondo il Vangelo. Anzitutto la docilità
alla Parola di Dio, poi la fraternità tra di noi, il coraggio della
testimonianza cristiana, la fantasia della carità, la capacità di
dare speranza agli sfiduciati, di accogliere gli esclusi. In questo
modo l’Eucaristia fa maturare uno stile di vita cristiano. La
carità di Cristo, accolta con cuore aperto, (...) ci trasforma, ci
rende capaci di amare non secondo la misura umana, sempre limitata,
ma secondo la misura di Dio. (...) La misura di Dio è senza misura".
"E
allora - ha sottolineato il Pontefice - diventiamo capaci di amare
anche chi non ci ama: e questo non è facile. (...) Perché se noi
sappiamo che una persona non ci vuole bene, anche noi siamo portati a
non volerle bene. E invece no! Dobbiamo amare anche chi non ci ama!
Opporci al male con il bene, di perdonare, di condividere, di
accogliere. Grazie a Gesù e al suo Spirito, anche la nostra vita
diventa 'pane spezzato' per i nostri fratelli. E vivendo così
scopriamo la vera gioia! La gioia di farsi dono, per ricambiare il
grande dono che noi per primi abbiamo ricevuto, senza nostro merito.
È bello questo: la nostra vita si fa dono! Questo è imitare Gesù.
(...) E la nostra vita, con l’amore di Gesù, ricevendo
l’Eucaristia, si fa dono".
Papa
Francesco ha concluso le sue riflessioni invitando i fedeli a non
dimenticare queste due cose: "la misura dell’amore di Dio è
amare senza misura. E seguendo Gesù, noi, con l’Eucaristia,
facciamo della nostra vita un dono".
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