Inizio - VIS Vaticano - Ricevere VIS - Contattaci - Calendario VIS

Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

ultime 5 notizie

VISnews anche in Twitter Anche in YouTube

mercoledì 15 febbraio 2012

SANTA SEDE E REGNO UNITI DIFESA LIBERTA' RELIGIOSA

Città del Vaticano, 15 febbraio (VIS) - Di seguito riportiamo un Comunicato congiunto della Santa  Sede e del Governo del Regno Unito relativo alla visita ufficiale di una Delegazione di ministri del Governo britannico in Vaticano, nel 30° anniversario delle piene relazioni diplomatiche tra Regno Unito e Santa Sede. La Delegazione, guidata dall'On. Baronessa Sayeeda Hussain Warsi, ha incontrato il Cardinale Tarcisio Bertone, S.d.B., Segretario di Stato, prima di essere ricevuta da Papa Benedetto XVI.

"La Santa Sede e il Governo di Sua Maestà - si legge nel Comunicato - hanno concordato sull'urgente necessità di un'azione volta a rafforzare l'impegno universale in favore della libertà religiosa, quale diritto umano fondamentale, e alla sua applicazione pratica, al fine di promuovere il rispetto per tutte le religioni in tutti i Paesi. La Santa Sede e il Governo britannico intendono lavorare insieme per combattere l'intolleranza e la discriminazione fondata sulla religione, ovunque essa si manifesti".

"La Santa Sede e il Governo di Sua Maestà hanno ribadito la necessità di promuovere uno sviluppo globale integrale e sostenibile, basato sulla centralità della persona umana e fondato sul principio della dignità umana e del valore proprio di ogni persona. Negli ultimi dieci anni sono stati compiuti molti progressi nel migliorare la salute e il benessere di molte persone. Tuttavia (...) troppe persone soffrono la fame, troppe non hanno accesso all'istruzione e ad un lavoro dignitoso, troppe donne muoiono di parto. Alla luce di queste sfide riconosciamo l'obbligo condiviso di realizzare un equo contesto internazionale, finanziario e commerciale. E ci impegneremo per un futuro migliore per tutta l'umanità, tenendo conto in particolare della cura delle persone più povere del mondo".

"In vista della Conferenza delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile a Rio de Janeiro, nel giugno di quest'anno, e del processo di attuazione della Convenzione quadro dell'ONU sui cambiamenti climatici, condividiamo la convinzione che, al fine di realizzare uno sviluppo globale sostenibile e centrato sull'uomo, è necessario continuare a rafforzare l'integrazione degli ambiti economici, sociali e ambientali che sono interdipendenti e si rafforzano a vicenda, così come il legame tra la lotta alla povertà e la gestione dei cambiamenti climatici".

"La Santa Sede e il Governo di Sua Maestà condividono l'impegno a lavorare nell’ambito delle Nazioni Unite e di altre sedi per richiamare l'attenzione internazionale sulla prevenzione dei conflitti, sul disarmo, sul controllo degli armamenti e sulla non proliferazione, al fine di proteggere la vita umana e di costruire un mondo più rispettoso della dignità umana. Come parte di tale impegno, auspichiamo risultati positivi ai negoziati finali, previsti nel prossimo mese di luglio, per concordare un efficace Trattato sul Commercio delle Armi con un ampio raggio di applicazione, e alla seconda Conferenza di revisione del Programma delle Nazioni Unite sul Commercio Illecito di Armi Leggere e di Piccole Armi".

"Relativamente ai cambiamenti avvenuti in Nord Africa e nel Medio Oriente, la Santa Sede e il Governo di Sua Maestà hanno sottolineato l'importanza di intraprendere vere riforme negli ambiti politico, economico e sociale, per meglio garantire l'unità e lo sviluppo di ogni nazione, accogliendo le legittime aspirazioni di molte persone alla pace e alla stabilità. In questo contesto, si è fatto riferimento al ruolo che i Cristiani possono svolgere e all'importanza del dialogo interreligioso. La Santa Sede e il Governo di Sua Maestà hanno espresso la speranza di una ripresa dei negoziati in buona fede tra Israeliani e Palestinesi per conseguire una pace duratura. Inoltre, hanno rinnovato il loro appello per una fine immediata della violenza in Siria e hanno sottolineato la necessità di una cooperazione per superare l'attuale crisi e lavorare per una convivenza armoniosa e unita".

"Mentre si avvicina la Conferenza di Londra sulla Somalia, la Santa Sede e il Governo britannico incoraggiano la comunità internazionale a sostenere una strategia coerente in Somalia, al fine di porre fine alla crisi, indicando come priorità la protezione e il benessere della popolazione del Corno d'Africa".

"Il Governo di Sua Maestà ha accolto con favore il sostegno di Sua Santità Papa Benedetto XVI per il processo di riconciliazione in corso nell'Irlanda del Nord, per la creazione di istituzioni politiche stabili e per l'impegno volto a costruire un futuro pacifico, stabile e prospero per tutti i componenti della comunità. Il Governo di Sua Maestà e la Santa Sede hanno convenuto che l'uso della violenza a fini politici è deplorevole, e deve essere messo da parte in favore di un dialogo costruttivo per il benessere di tutta la comunità".

"Mentre il Regno Unito si prepara ad ospitare i Giochi Olimpiaci e Paraolimpici di Londra e a festeggiare il Giubileo di Diamante di Sua Maestà la Regina, entrambe le parti auspicano un anno caratterizzato dallo spirito della Carta Olimpica e della Tregua Olimpica: al servizio dello sviluppo armonioso dell'uomo, con l’intento di promuovere una società pacifica interessata alla salvaguardia della dignità umana".

"C'è stato inoltre uno scambio di opinioni su una vasta gamma di questioni sociali, economiche, politiche e culturali, tra cui la promozione della collaborazione del Regno Unito con i Musei Vaticani. Entrambe le parti hanno riconosciuto in particolare il ruolo della fede e dell'educazione per lo sviluppo di una cultura della responsabilità sociale e il rafforzamento di una società sana. In questo contesto, è stato espresso apprezzamento per l'importante contributo che la Chiesa cattolica, e i Cristiani in generale, hanno fornito e continuano a fornire per il bene della società britannica. La Santa Sede ha sottolineato la necessità di garantire che le istituzioni legate alla Chiesa cattolica agiscano in conformità con i propri principi e convinzioni e ha ribadito la necessità di tutelare la famiglia fondata sul matrimonio, la libertà religiosa e la libertà di coscienza. Entrambe le parti desiderano  rafforzare ulteriormente le loro relazioni, lavorando insieme, attraverso le rispettive reti e partnership globali, compreso il Commonwealth delle Nazioni, per promuovere il bene comune".

SOSTEGNO FAMIGLIE NUMEROSE TESTIMONIANZA FEDE E RICCHEZZA PER L'INTERO PAESE

Città del Vaticano, 15 febbraio (VIS). "Nell’odierno contesto sociale, i nuclei familiari con tanti figli costituiscono una testimonianza di fede, di coraggio e di ottimismo, perché senza figli non c’è futuro!", ha affermato Papa Benedetto XVI rivolgendosi all'Associazione Nazionale Famiglie Numerose, i cui rappresentanti hanno partecipato all'Udienza Generale di oggi. "Auspico - ha proseguito il Pontefice - che vengano ulteriormente promossi adeguati interventi sociali e legislativi a tutela e a sostegno delle famiglie più numerose, che costituiscono una ricchezza e una speranza per l’intero Paese".

  Il Papa ha rivolto parole di saluto ad altri gruppi di pellegrini presenti, fra i quali i membri del "Club Atlético de Madrid"; alunni di collegi spagnoli, francesi, inglesi, irlandesi, scozzesi e norvegesi; universitari statunitensi e tedeschi; famiglie e giovani austriaci e svizzeri; e appartenenti a parrocchie di Polonia, Romania, Costa Rica, Cile e Brasile.


Ai giovani e agli ammalati, Benedetto XVI, nel ricordare che ieri è stata celebrata la festa dei Santi Cirillo e Metodio, primi diffusori della fede tra i popoli slavi, ha detto: "La loro testimonianza aiuti anche voi ad essere apostoli del Vangelo, fermento di autentico rinnovamento nella vita personale, familiare e sociale".

L'Udienza Generale si è conclusa con il canto del Padre Nostro e la Benedizione Apostolica.

LA PREGHIERA DI GESU' SULLA CROCE

Città del Vaticano, 15 febbraio 2012 (VIS). Continuando il ciclo di catechesi dedicato alla preghiera, il Santo Padre si è soffermato nella catechesi per l'Udienza Generale odierna, sulla narrazione del Vangelo secondo Luca che ci ha tramandato le tre frasi di Gesù sulla croce. L'Udienza è cominciata alle 10:30 nell'Aula Paolo VI, dove erano presenti 6.000 pellegrini provenienti da tutto il mondo.

Gesù pronuncia la prima frase: "Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno", mentre i soldati si dividono le sue vesti. "La prima preghiera che Gesù rivolge al Padre è di intercessione - ha spiegato il Pontefice - chiede il perdono per i propri carnefici", ma nel contempo "offre anche una lettura di quanto sta accadendo. Secondo le sue parole, infatti, gli uomini che lo crocifiggono 'non sanno quello che fanno'. Egli pone cioè l'ignoranza, il 'non sapere', come motivo della richiesta di perdono al Padre, perché questa ignoranza lascia aperta la vita verso la conversione".

La seconda frase di Gesù: "In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso" rivolta "al buon ladrone", crocifisso con Lui, è "una parola di speranza". Con essa Gesù riafferma che "la bontà di Dio può toccarci anche nell’ultimo istante della vita e la preghiera sincera, anche dopo una vita sbagliata, incontra le braccia aperte del Padre buono che attende il ritorno del figlio".

"Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito", le ultime parole di Gesù sono "una preghiera di 'affidamento', pieno di fiducia nell’amore di Dio. La preghiera di Gesù di fronte alla morte è drammatica come lo è per ogni uomo, ma, allo stesso tempo, è pervasa da quella calma profonda che nasce dalla fiducia nel Padre e dalla volontà di consegnarsi totalmente a Lui".

"Adesso, che la vita sta per lasciarlo, Egli sigilla nella preghiera la sua ultima decisione: Gesù si è lasciato consegnare 'nelle mani degli uomini', ma è nelle mani del Padre che Egli pone il suo spirito; così – come afferma l’Evangelista Giovanni – tutto è compiuto, il supremo atto di amore è portato sino alla fine, al limite e al di là del limite".

"Le parole di Gesù sulla croce negli ultimi istanti della sua vita terrena offrono indicazioni impegnative alla nostra preghiera, ma la aprono anche ad una serena fiducia e ad una ferma speranza. Gesù che chiede al Padre di perdonare coloro che lo stanno crocifiggendo, ci invita al difficile gesto di pregare anche per coloro che ci fanno torto, (...) sapendo perdonare sempre, affinché la luce di Dio possa illuminare il loro cuore; ci invita, cioè, a vivere, nella nostra preghiera, lo stesso atteggiamento di misericordia e di amore che Dio ha nei nostri confronti", ha detto il Papa.

"Allo stesso tempo, - ha concluso il Santo Padre - Gesù che nel momento estremo della morte si affida totalmente nelle mani di Dio Padre, ci comunica la certezza che, per quanto dure siano le prove, (...), pesante la sofferenza, non cadremo mai fuori delle mani di Dio, quelle mani che ci hanno creato, ci sostengono e ci accompagnano nel cammino dell’esistenza, perché guidate da un amore infinito e fedele".

martedì 14 febbraio 2012

VISITA UFFICIALE DELEGAZIONE GOVERNATIVA BRITANNICA

Città del Vaticano, 14 febbraio 2012. Questa mattina ha avuto inizio in Vaticano la visita ufficiale di una Delegazione di Ministri del Governo del Regno Unito in occasione del XXX anniversario di relazioni diplomatiche con al Santa Sede. La Delegazione guidata dalla baronessa Sayeeda Hussain Warsi, rappresentante del Primo Ministro David Cameron, comprendeva anche l'Arcivescovo di Westminster, Vincent Nichols. I colloqui verteranno sul dialogo interreligioso, i diritti umani, l'ambiente, la situazione internazionale e i cambiamenti climatici.

Nel pomeriggio di oggi la baronessa Warsi terrà una conferenza sul tema: "Il ruolo della religione nel dibattito politico e negli affari internazionali", alla quale interverranno i membri della Pontificia Accademia Ecclesiastica e del Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa sede. Infine domani la Delegazione del Governo del Regno Unito sarà ricevuta dal Santo Padre.

NOTA DIRETTORE SALA STAMPA DIFFUSIONE INDEBITA DOCUMENTI VATICANI

Città del Vaticano, 14 febbraio 2012 (VIS). Riportiamo la Nota di Padre Federico Lombardi, S.I., Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, sulla pubblicazione, nei giorni scorsi, di una serie di documenti relativi al Vaticano. La Nota è stata diffusa nella tardo pomeriggio del 13 febbraio da Radio Vaticana.

  "Oggi dobbiamo tenere tutti i nervi saldi perché nessuno si può stupire di nulla. L’amministrazione americana ha avuto wikileaks, il Vaticano ha ora i suoi leaks, le sue fughe di documenti che tendono a creare confusione e sconcerto e a facilitare una messa in cattiva luce del Vaticano, del governo della Chiesa e più ampiamente della Chiesa stessa".

  "Quindi, calma e sangue freddo, e molto uso della ragione, cosa che non tutti i media tendono a fare. Si tratta di documenti di natura e peso diversi, nati in tempi e situazioni diverse: altro sono le discussioni sulla migliore gestione economica di una istituzione con molte attività materiali come il Governatorato; altro sono appunti su questioni giuridiche e normative in corso di discussione e su cui è normale che esistano opinioni diverse; altro sono memoriali farneticanti che nessuna persona con la testa sul collo ha considerato seri, come quello recente sul complotto contro la vita del Papa. Ma tant’è; mettere tutto insieme giova a creare confusione. Una informazione seria dovrebbe saper distinguere le questioni e capirne il significato differente. E’ ovvio che le attività economiche del Governatorato devono essere gestite saggiamente e con rigore; è chiaro che lo IOR e le attività finanziarie devono inserirsi correttamente nelle norme internazionali contro il riciclaggio. Queste sono evidentemente le indicazioni del Papa. Mentre è evidente che la storia del complotto contro il Papa, come ho detto da subito, è una farneticazione, una follia, e non merita di essere presa sul serio. Certo c’è qualcosa di triste nel fatto che vengano passati slealmente documenti dall’interno all’esterno in modo da creare confusione. La responsabilità c’è dall’una e dall’altra parte. Anzitutto da parte di chi fornisce questo tipo di documenti, ma anche di chi si dà da fare per usarli per scopi che non sono certo l’amore puro della verità. Perciò dobbiamo resistere e non lasciarci inghiottire dal gorgo della confusione, che è quello che i malintenzionati desiderano, e restare capaci di ragionare".

  "In certo senso – è un’antica osservazione della saggezza umana e spirituale – il verificarsi di attacchi più forti è segno che è in gioco qualche cosa di importante.

Alla grande serie di attacchi alla Chiesa sul tema degli abusi sessuali è giustamente corrisposto un impegno serio e profondo di rinnovamento lungimirante. Non una risposta di corto respiro, ma di purificazione e rinnovamento. Ora abbiamo ripreso in mano la situazione e sviluppiamo una forte strategia di guarigione, rinnovamento e prevenzione per il bene di tutta la società. Allo stesso tempo si sa che vi è in corso un impegno serio per garantire una vera trasparenza del funzionamento delle istituzioni vaticane anche dal punto di vista economico. Si sono pubblicate nuove norme. Si sono aperti canali di rapporti internazionali per il controllo. Ora, diversi dei documenti recentemente diffusi tendono proprio a screditare questo impegno. Paradossalmente ciò costituisce una ragione di più per perseguirlo con decisione senza lasciarsi impressionare. Se tanti si accaniscono, si vede che è importante. Chi pensa di scoraggiare il Papa e i suoi collaboratori in questo impegno si sbaglia e si illude".

  "Quanto alla questione delle pretese lotte di potere in vista del prossimo conclave, invito ad osservare che i Pontefici eletti in questo secolo sono stati tutti personalità di altissimo e indiscusso valore spirituale. E’ chiaro che i cardinali hanno cercato e cercano di eleggere qualcuno che meriti il rispetto del popolo di Dio e possa servire l’umanità del nostro tempo con grande autorità morale e spirituale. La lettura in chiave di lotte di potere interne dipende in gran parte dalla rozzezza morale di chi la provoca e di chi la fa, che spesso non è capace di vedere altro. Chi crede in Gesù Cristo per fortuna sa che – checché se ne dica o se ne scriva oggi sui giornali – le vere preoccupazioni di chi porta responsabilità nella Chiesa sono piuttosto i problemi gravi dell’umanità di oggi e di domani. Non per nulla crediamo e parliamo anche di assistenza dello Spirito Santo".

lunedì 13 febbraio 2012

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 11 febbraio (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato l'Arcivescovo Romulo G. Valles, Arcivescovo Metropolita di Davao (superficie:  2.443.; popolazione: 1.477.000; cattolici: 1.185.000; sacerdoti: 157; religiosi: 809), Filippine. Finora Arcivescovo Metropolita di Zamboanga (Filippine), l'Arcivescovo Valles succede all'Arcivescovo Fernando R. Capalla, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia alla medesima arcidiocesi metropolitana, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Vescovo Nicolas Brouwet,  Vescovo di Tarbes et Lourdes (superficie: 4.535; popolazione: 229.000; cattolici: 151.000; sacerdoti: 168; religiosi: 520; diaconi permanenti: 14), Francia. Finora Vescovo Ausiliare di Nanterre (Francia), succede al Vescovo Jacques Perrier del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi presentata per raggiunti limiti d'età. 

- Ha nominato il Vescovo Jonas Ivanauskas, Vescovo di Kaišiadorys (superficie:  6.557; popolazione: 174.000: cattolici: 141.200; sacerdoti: 61; religiosi: 27), Lituania. Finora Vescovo Ausiliare dell’arcidiocesi di Kaunas, succede al Vescovo Juozas Matulaitis, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Padre Genadijus Linas Vodopjanovas, O.F.M., Vescovo Ausiliare della Diocesi di Telšiai (superficie: 13.373; popolazione: 725.900; cattolici: 581.000; sacerdoti: 157; religiosi: 52), Lituania. Il Vescovo eletto è nato nel 1973 a Neringa (Lituania). Nel 1993 ha emesso i primi voti nell'Ordine dei Frati Minori, nel 1996 ha emesso i voti perpetui, nel 1999 ha ricevuto l'ordinazione diaconale e nel 2000 l'ordinazione sacerdotale.  Il 15 agosto 1996 ha emesso i voti perpetui. Il 15 agosto 1999 ha ricevuto l’ordinazione diaconale e il 15 luglio 2000 quella sacerdotale. Dal 2003 al 2004 è stato Guardiano del Convento dell’Annunciazione di Kretinga; dal 2003 al 2004 è stato nominato Parroco della Parrocchia di Kretinga e Guardiano del Convento della Collina delle Croci a Šiauliai. Nel 2007 è stato nominato Maestro dei Novizi ed eletto Vice-Provinciale della Provincia lituana "San Casimiro" dei Frati Minori. Nel 2010 è stato nominato Parroco dell’Annunciazione a Kretinga.

- Ha nominato il Reverendo Pierre Claver Malgo, Vescovo della Diocesi di Fada-N'Gourma (superficie: 47.681; popolazione: 1.274.000; cattolici: 96.891; sacerdoti: 49; religiosi: 99), Burkina Faso. Il Vescovo eletto è nato nel 1954 a Dimistènga (Burkina Faso) ed è stato ordinato sacerdote nel 1984. Dal 1984 al1987 è stato Vicario parrocchiale della Cattedrale di Koupéla; dal 1991 al 1999 è stato Professore al Seminario Maggiore Interdiocesano Saint Pierre Claver di Koumi; dal 1999 al 2000: è stato Vicario parrocchiale a Ars-Sur-Moselle, nella Diocesi di Metz, (Francia); dal 2000 al 2005: è stato Parroco della parrocchia Saint Joseph Ouvrier di Goughin; dal 2005 al 2011: è stato Rettore del Seminario Maggiore Interdiocesano Saint Jean-Baptiste di Ouagadougou (Burkina Faso).

- Ha eretto la nuova Diocesi di Tenkodogo in Burkina Faso per dismembramento della Diocesi di
Fada-N’Gourma, rendendola suffraganea dell’Arcidiocesi di Koupéla.

- Ha nominato il Padre Prosper Kontiebo, M.I, finora Vice Provinciale dei Padri Camilliani in Burkina Faso Vescovo della nuova Diocesi di Tenkodogo (superficie: 10.777; popolazione: 954.377; cattolici: 138.212; sacerdoti: 50; religiosi: 26) Burkina Faso. Il Vescovo eletto è nato nel 1969 a Boassa (Burkina Faso), ha emesso i primi voti nel 1984 nella Congregazione dei Chierici Regolari Ministri degli Infermi (Camilliani), e i voti perpetui nel 1988. E’ stato ordinato sacerdote nel 1990. Dal 1990 al 1993 è stato formatore allo Scolasticato Saint Camille ed Economo della Comunità; dal 1993 al1995 è stato Vicario della parrocchia Saint Camille; dal 1995 al 2001 è stato Superiore dello Scolasticato Saint Camille e Maestro dei Novizi e dei Professi; dal 2001 al 2010 è stato Parroco di Saint Camille; dal 2010 è stato Superiore Vice-Provinciale in Burkina Faso.

- Ha eretto la nuova Prefettura Apostolica di Robe in Etiopia per dismembramento del Vicariato Apostolico di Meki.

- Ha nominato il Padre Angelo Antolini, O.F.M. Cap., primo Prefetto Apostolico di Robe (superficie: 116.221; popolazione: 2.737.512; cattolici: 2000; sacerdoti: 5; religiosi: 13), Etiopia. Il Vescovo eletto è nato a Santa Vittoria in Matenano (Italia) nel 1953. Ha emesso la Professione perpetua nel 1976 ed è stato ordinato sacerdote nel 1977. Dal 1977 al 1981 è stato assistente al Seminario Serafico, promotore vocazionale dell'Ordine Cappuccino nella Provincia Marchigiana; dal 1981 al 2006 è stato Vicario parrocchiale, responsabile della formazione dei  catechisti e dei giovani, coordinatore del Cammino neo-catecumenale in Etiopia; dal 1987 al 1990 Parroco di Dubbo; dal 1990 al 1995 Leader pastorale della Zona centrale del Vicariato; dal 2000 Responsabile del Dipartimento diocesano di Pastorale; dal 2003 al 2006 Vicario della Vice-Provincia Cappuccina dell'Etiopia e dal 2006 Missionario nel Vicariato Apostolico di Meki e Direttore Nazionale delle Pontificie Opere Missionarie in Etiopia.

PRESSANTE APPELLO PORRE FINE VIOLENZA IN SIRIA

Città del Vaticano, 12 febbraio 2012 VIS). "Seguo con molta apprensione i drammatici e crescenti episodi di violenza in Siria. Negli ultimi giorni essi hanno provocato numerose vittime. Ricordo nella preghiera le vittime, fra cui ci sono alcuni bambini, i feriti e quanti soffrono le conseguenze di un conflitto sempre più preoccupante. Inoltre rinnovo un pressante appello a porre fine alla violenza e allo spargimento di sangue. Infine, invito tutti - e anzitutto le Autorità politiche in Siria - a privilegiare la via del dialogo, della riconciliazione e dell’impegno per la pace. E’ urgente rispondere alle legittime aspirazioni delle diverse componenti della Nazione, come pure agli auspici della comunità internazionale, preoccupata del bene comune dell’intera società e della Regione.

AMORE DI DIO PIU' FORTE DI OGNI MALE

Città del Vaticano, 12 febbraio (VIS). Il Santo Padre si è affacciato questa mattina alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro. Benedetto XVI ha introdotto la preghiera mariana ricordando che "Gesù, nella sua vita pubblica, ha guarito molti malati, rivelando che Dio vuole per l’uomo la vita, la vita in pienezza".

"Il Vangelo di oggi ci mostra Gesù a contatto con la forma di malattia considerata a quei tempi la più grave, tanto da rendere la persona 'impura' e da escluderla dai rapporti sociali: parliamo della lebbra. Mentre Gesù andava predicando per i villaggi della Galilea, un lebbroso gli si fece incontro e gli disse: 'Se vuoi, puoi purificarmi!'. Gesù non sfugge al contatto con quell’uomo - ha fatto notare il Papa - anzi, spinto da intima partecipazione alla sua condizione, stende la mano e lo tocca – superando il divieto legale – e gli dice: 'Lo voglio, sii purificato!'. In quel gesto e in quelle parole di Cristo c’è tutta la storia della salvezza, c’è incarnata la volontà di Dio di guarirci, di purificarci dal male che ci sfigura e che rovina le nostre relazioni".

"In quel contatto tra la mano di Gesù e il lebbroso viene abbattuta ogni barriera tra Dio e l’impurità umana, tra il Sacro e il suo opposto, non certo per negare il male e la sua forza negativa, ma per dimostrare che l’amore di Dio è più forte di ogni male, anche di quello più contagioso e orribile. Gesù ha preso su di sé le nostre infermità, si è fatto 'lebbroso' perché noi fossimo purificati. (...) La vittoria di Cristo, è la nostra guarigione profonda e la nostra risurrezione a vita nuova!.

  Infine Benedetto XVI ha esortato i fedeli a rivolgersi in preghiera alla Vergine Maria: "Attraverso sua Madre è sempre Gesù che ci viene incontro, per liberarci da ogni malattia del corpo e dell’anima. Lasciamoci toccare e purificare da Lui, e usiamo misericordia verso i nostri fratelli!".

MESSAGGIO XLIX GIORNATA MONDIALE PREGHIERA VOCAZIONI

Città del Vaticano, 13 febbraio VIS). Questa mattina è stato reso pubblico il Messaggio del Santo Padre per la XLIX Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni che sarà celebrata il 29 aprile 2012, quarta domenica di Pasqua, sul tema:  "Le vocazioni dono della Carità di Dio". Di seguito riportiamo ampi estratti del Messaggio:

"La fonte di ogni dono perfetto è Dio Amore - Deus caritas est -: 'chi rimane nell’amore rimane in Dio e Dio rimane in lui' (1 Gv 4,16). La Sacra Scrittura narra la storia di questo legame originario tra Dio e l’umanità, che precede la stessa creazione. (...) Noi siamo amati da Dio 'prima' ancora di venire all’esistenza! Mosso esclusivamente dal suo amore incondizionato, Egli ci ha 'creati dal nulla' (cfr 2Mac 7,28) per condurci alla piena comunione con Sé'".

"La verità profonda della nostra esistenza è, dunque, racchiusa in questo sorprendente mistero: ogni creatura, in particolare ogni persona umana, è frutto di un pensiero e di un atto di amore di Dio, amore immenso, fedele, eterno (cfr Ger 31,3). La scoperta di questa realtà è ciò che cambia veramente la nostra vita nel profondo". (...)

  "Si tratta di un amore senza riserve che ci precede, ci sostiene e ci chiama lungo il cammino della vita e ha la sua radice nell’assoluta gratuità di Dio. Riferendosi in particolare al ministero sacerdotale, il mio predecessore, il Beato Giovanni Paolo II, affermava che 'ogni gesto ministeriale, mentre conduce ad amare e a servire la Chiesa, spinge a maturare sempre più nell’amore e nel servizio a Gesù Cristo Capo, Pastore e Sposo della Chiesa, un amore che si configura sempre come risposta a quello preveniente, libero e gratuito di Dio in Cristo' (Esort. ap. Pastores dabo vobis, 25). Ogni specifica vocazione nasce, infatti, dall’iniziativa di Dio, è dono della Carità di Dio! È Lui a compiere il 'primo passo' e non a motivo di una particolare bontà riscontrata in noi, bensì in virtù della presenza del suo stesso amore 'riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo' (Rm 5,5)".

"In ogni tempo, alla sorgente della chiamata divina c’è l’iniziativa dell’amore infinito di Dio, che si manifesta pienamente in Gesù Cristo. Come ho scritto nella mia prima Enciclica Deus caritas est (...). Nella storia d’amore che la Bibbia ci racconta, Egli ci viene incontro, cerca di conquistarci - fino all’Ultima Cena, fino al Cuore trafitto sulla croce, fino alle apparizioni del Risorto e alle grandi opere mediante le quali Egli, attraverso l’azione degli Apostoli, ha guidato il cammino della Chiesa nascente". (...)

"L’amore di Dio rimane per sempre, è fedele a se stesso (...). Occorre, pertanto, riannunciare, specialmente alle nuove generazioni, la bellezza invitante di questo amore divino, che precede e accompagna: esso è la molla segreta, è la motivazione che non viene meno, anche nelle circostanze più difficili. (...) E' a questo amore che dobbiamo aprire la nostra vita, ed è alla perfezione dell’amore del Padre (cfr Mt 5,48) che ci chiama Gesù Cristo ogni giorno! La misura alta della vita cristiana consiste infatti nell’amare 'come' Dio; si tratta di un amore che si manifesta nel dono totale di sé fedele e fecondo".

"Su questo terreno oblativo, nell’apertura all’amore di Dio e come frutto di questo amore, nascono e crescono tutte le vocazioni. Ed è attingendo a questa sorgente nella preghiera, con l’assidua frequentazione della Parola e dei Sacramenti, in particolar modo dell’Eucaristia, che è possibile vivere l’amore verso il prossimo nel quale si impara a scorgere il volto di Cristo Signore". (...)

"Queste due espressioni dell’unico amore divino, devono essere vissute con particolare intensità e purezza di cuore da coloro che hanno deciso di intraprendere un cammino di discernimento vocazionale verso il ministero sacerdotale e la vita consacrata; ne costituiscono l’elemento qualificante. Infatti, l’amore per Dio, di cui i presbiteri e i religiosi diventano immagini visibili - seppure sempre imperfette - è la motivazione della risposta alla chiamata di speciale consacrazione al Signore attraverso l’Ordinazione presbiterale o la professione dei consigli evangelici. Il vigore della risposta di san Pietro al divino Maestro: 'Tu lo sai che ti voglio bene' (Gv 21,15), è il segreto di una esistenza donata e vissuta in pienezza, e per questo ricolma di profonda gioia".

"L’altra espressione concreta dell’amore, quello verso il prossimo, soprattutto verso i più bisognosi e sofferenti, è la spinta decisiva che fa del sacerdote e della persona consacrata un suscitatore di comunione tra la gente e un seminatore di speranza. Il rapporto dei consacrati, specialmente del sacerdote, con la comunità cristiana è vitale e diventa anche parte fondamentale del loro orizzonte affettivo".

"Cari Fratelli nell’episcopato, cari presbiteri, diaconi, consacrati e consacrate, catechisti, operatori pastorali e voi tutti impegnati nel campo dell’educazione delle nuove generazioni, vi esorto con viva sollecitudine a porvi in attento ascolto di quanti all’interno delle comunità parrocchiali, delle associazioni e dei movimenti avvertono il manifestarsi dei segni di una chiamata al sacerdozio o ad una speciale consacrazione. È importante che nella Chiesa si creino le condizioni favorevoli affinché possano sbocciare tanti 'sì', quali generose risposte alla chiamata di amore di Dio".

"Sarà compito della pastorale vocazionale offrire i punti di orientamento per un fruttuoso percorso. Elemento centrale sarà l’amore alla Parola di Dio, coltivando una familiarità crescente con la Sacra Scrittura e una preghiera personale e comunitaria attenta e costante, per essere capaci di sentire la chiamata divina in mezzo a tante voci che riempiono la vita quotidiana. Ma soprattutto l’Eucaristia sia il 'centro vitale' di ogni cammino vocazionale: è qui che l’amore di Dio ci tocca nel sacrificio di Cristo (...). Parola, preghiera ed Eucaristia sono il tesoro prezioso per comprendere la bellezza di una vita totalmente spesa per il Regno".

"Auspico che le Chiese locali, (...), si facciano 'luogo' di attento discernimento e di profonda verifica vocazionale, offrendo ai giovani e alle giovani un saggio e vigoroso accompagnamento spirituale. Tale dinamica (...) può trovare eloquente e singolare attuazione nelle famiglie cristiane, il cui amore è espressione dell’amore di Cristo che ha dato se stesso per la sua Chiesa (cfr Ef 5,32). Nelle famiglie (...) le nuove generazioni possono fare mirabile esperienza di questo amore oblativo. Esse, infatti, non solo sono il luogo privilegiato della formazione umana e cristiana, ma possono rappresentare 'il primo e il miglior seminario della vocazione alla vita di consacrazione al Regno di Dio' (Giovanni Paolo II, Esort. ap. Familiaris consortio, 53), facendo riscoprire, proprio all’interno della famiglia, la bellezza e l’importanza del sacerdozio e della vita consacrata. I Pastori e tutti i fedeli laici sappiano sempre collaborare affinché nella Chiesa si moltiplichino queste 'case e scuole di comunione' sul modello della Santa Famiglia di Nazareth, riflesso armonico sulla terra della vita della Santissima Trinità".

Con questi auspici, impartisco di cuore la Benedizione Apostolica (...) in particolare ai giovani e alle giovani che con cuore docile si pongono in ascolto della voce di Dio, pronti ad accoglierla con adesione generosa e fedele".

venerdì 10 febbraio 2012

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 10 febbraio (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Vescovo Marco Pérez Caicedo, Vescovo di Babahoyo (superficie: 6.531; popolazione: 788.000; cattolici: 583.000; sacerdoti: 42; religiosi: 49), Ecuador. Finora è stato Ausiliare di Guayaquil (Ecuador).

- L'Arcivescovo Giovanni d'Aniello, Nunzio Apostolico in Brasile, finora Nunzio Apostolico in Thailandia ed in Cambogia e Delegato Apostolico in Myanmar ed in Laos.

- Don Giuseppe Costa, S.D.B., Direttore della Libreria Editrica Vaticana, Consultore del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali.

- La Dottoressa Leticia Soberón Mainero, Consultore del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, già Officiale del medesimo Pontificio Consiglio.

- Il Vescovo Paolo Mietto, finora Vicario Apostolico emerito di Napo (Ecuador), Amministratore Apostolico di San Miguel di Sucumbios (superficie: 13.287; popolazione: 139.000; cattolici: 111.000; sacerdoti: 17; religiosi: 42; diaconi permanenti: 12), Ecuador.

UDIENZE

Città del Vaticano, 10 febbraio 2012 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:

- Il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S.,Prefetto della Congregazione per i Vescovi

- Otto Presuli della Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti d’America, in Visita “ad Limina Apostolorum”:

- L'Arcivescovo Jerome Edward Listecki, di Milwaukee, con l'Ausiliare Vescovo Donald J. Hying e con il già Ausiliare Vescovo Richard John Sklba.

- Il Vescovo David Laurin Ricken, Vescovo di Green Bay, con l'emerito Vescovo Robert Joseph Banks.

- Il Vescovo William Patrick Callahan, O.F.M.Conv., di La Crosse.

- Il Vescovo Robert Charles Morlino, di Madison.

- Vescovo Peter F. Christensen, di Superior.
AP/

CONCISTORO, CANONIZZAZIONE SETTE BEATI E VISITE CORTESIA NUOVI CARDINALI

Città del Vaticano, 10 Febbraio (VIS). Un Comunicato dell'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice rende noto che sabato 18 febbraio, alle 10:30, nella Basilica di San Pietro, il Santo Padre Benedetto XVI terrà Concistoro Ordinario Pubblico per la creazione di ventidue nuovi Cardinali, l’imposizione della berretta, la consegna dell’anello e l’assegnazione del Titolo o Diaconia.

Al termine del rito il Santo Padre Benedetto XVI terrà un Concistoro Ordinario Pubblico per la Canonizzazione dei Beati: Giacomo Berthieu, Sacerdote professo della Compagnia di Gesù, martire; Pedro Calungsod, catechista laico, martire; Giovanni Battista Piamarta, Sacerdote, Fondatore delle Congregazioni Sacra Famiglia di Nazareth e Umili Serve del Signore; Maria del Monte Carmelo, Fondatrice della Congregazione delle Suore Concezioniste Missionarie dell’Insegnamento; Maria Anna Cope, Religiosa professa della Congregazione delle Suore del Terz’Ordine di San Francesco di Syracuse (New York); Caterina Tekakwitha, laica; Anna Schäffer, laica.

Inoltre dalle 16:30 alle 18:30 dello stesso giorno i nuovi Cardinali riceveranno nell'Aula Paolo VI e in alcune Sale del Palazzo Apostolico quanti desiderano rendere visite di cortesia nei luoghi di seguito indicati:

Nell'Atrio dell'Aula Paolo VI: Cardinale João Braz De Aviz; Cardinale Edwin Frederick O’Brien; Cardinale George Alencherry; Cardinale Lucian Mureşan; Cardinale Julien Ries; Cardinale Prosper Grech, O.S.A.

Nell'Aula Paolo VI: Cardinale Francesco Coccopalmerio; Cardinale Thomas Christopher Collins; Cardinale Dominik Duka, O.P.; Cardinale Willem Jacobus Eijk; Cardinale Giuseppe Betori; Cardinale Timothy Michael Dolan; Cardinale Rainer Maria Woelki; Cardinale John Tong Hon.

Nella Sala Regia del Palazzo Apostolico: Cardinale Fernando Filoni; Cardinale Manuel Monteiro De Castro; Cardinale Giuseppe Bertello.

Nella Galleria Lapidaria: Cardinale Santos Abril y Castellό; Cardinale Antonio Maria Vegliò.
Nella Sala Ducale: il Cardinale Domenico Calcagno e il Cardinale Giuseppe Versaldi.

Domenica, 19 febbraio, Solennità della Cattedra di San Pietro, Apostolo, alle 9:30 nella Basilica Vaticana, il Santo Padre presiederà la celebrazione eucaristica con i nuovi Cardinali.

COMUNITA' INTERNAZIONALE AIUTI PAESI DEL SAHEL

Città del Vaticano, 10 Febbraio (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza

25 membri della Fondazione Giovanni Paolo II per il Sahel (regione dell'Africa subsahariana che comprende i paesi della costa occidentale e centrale del Continente). Istituita da Giovanni Paolo II dopo la prima visita in Africa nel maggio 1980, con un chirografo del 22 febbraio 1984, la Fondazione ha la finalità di gestire e proteggere le risorse naturali, di contrastare la siccità, la desertificazione e la povertà, di promuovere lo sviluppo rurale coinvolgendo la popolazione locale.

Nel suo discorso Benedetto XVI ha ricordato che negli ultimi mesi, il Sahel "è stato nuovamente gravemente minacciato da una diminuzione importante delle risorse alimentari e dalla fame a causa della mancanza di pioggia e dalla costante desertificazione che ne deriva. Esorto la comunità internazionale ad interessarsi seriamente dell'estrema povertà di queste popolazioni le cui condizioni di vita si deteriorano. Desidero inoltre incoraggiare e sostenere gli sforzi delle istituzioni ecclesiali che operano in questo ambito".

In alcuni dei paesi nei quali opera la Fondazione esiste l'Islam. Nell'esprimere soddisfazione per i buoni rapporti che intercorrono con i musulmani, Benedetto XVI ha aggiunto: "Testimoniare che Cristo è vivo e che il suo amore oltrepassa ogni religione, razza e cultura, è importante anche nei loro confronti".
Infine il Papa ha sottolineato che l'Africa è per la Chiesa il continente della speranza (...)  il continente del futuro".

giovedì 9 febbraio 2012

COMUNICATO PROGRAMMA TELEVISIVO SU IOR/AIF

Città del Vaticano, 9 febbraio 2012 (VIS). Di seguito riportiamo il Comunicato emesso nel primo pomeriggio di oggi dalla Sala Stampa della Santa Sede:

"Nella trasmissione “Gli Intoccabili” di La 7 di ieri, mercoledì 8 febbraio, sono state fatte affermazioni infondate e diffuse informazioni false sull’Istituto per le Opere di Religione e l’Autorità di Informazione Finanziaria.

Al riguardo, facendo seguito a quanto già specificato nella Dichiarazione della Sala Stampa della Santa Sede di ieri, 8 febbraio, si precisa quanto segue:

1. L’affermazione che lo IOR è una banca non corrisponde a verità; lo IOR è una Fondazione di diritto sia civile che canonico regolata da un proprio statuto; non mantiene riserve e non concede prestiti come una banca. Tanto meno è una “banca off-shore”. Di fatto, nella citata trasmissione viene usato tale termine non per illustrare il vero carattere e la funzione dello IOR, ma per creare un’impressione di illegalità. Lo IOR si trova all’interno di una giurisdizione sovrana e opera in un quadro normativo e regolamentare, che comprende anche la legge antiriciclaggio vaticana. Quest’ultima, la Legge CXXVII, è stata adottata proprio per essere in linea con gli standard internazionali.

2. L’insinuazione che le normative vaticane non consentirebbero le indagini o i procedimenti penali relativi a periodi precedenti all’entrata in vigore della Legge CXXVII (1° aprile 2011), non corrisponde a verità.

La discussione durante il menzionato programma si riferiva alle parole riportate in un “memo esclusivo”. Tale documento è senza alcun valore ufficiale e rappresenta unicamente le valutazioni di chi l’ha scritto. Per di più, ivi non si afferma l’impossibilità di indagini o procedimenti penali per periodi precedenti al 1° aprile 2011; non emerge la resistenza dello IOR a collaborare in caso di indagini o di procedimenti penali su fatti precedenti al 1° aprile 2011. Per quanto riguarda la cooperazione tra lo IOR e l’AIF, lo IOR ha cooperato nel fornire informazioni su transazioni avvenute anche prima di tale data.

Le affermazioni fatte durante la trasmissione non corrispondono quindi a verità: secondo la normativa vaticana in materia di antiriciclaggio l’Autorità giudiziaria vaticana ha il potere di indagare anche transazioni sospette avvenute in periodi precedenti al 1° aprile 2011, e ciò anche nel quadro della cooperazione internazionale con i giudici di altri Stati, inclusa l’Italia.

3. I rapporti dello IOR con banche non italiane sono sempre stati attivi e, a differenza di quanto è stato affermato, è stata ridotta solo limitatamente l’attività con le banche italiane.

Lo IOR, così come fanno anche gli enti finanziari italiani, si avvale dei servizi di banche estere (italiane e non) quando essi sono più efficienti e a minor costo. Tutti i movimenti in contanti, poi, sono certificati con documenti doganali. Come prassi, tutti i movimenti di denaro sono regolarmente tracciati ed archiviati.

4. Per quanto riguarda la norma che regola il movimento di denaro contante, è importante precisare che lo IOR controlla e controllava anche i movimenti frazionati (c.d. step transactions) per un totale di € 15.000 nei dieci giorni consecutivi. Per di più, l’articolo 28, comma 1, lett. b), del nuovo testo della Legge CXXVII, modificato per Decreto del Presidente del Governatorato il 26 gennaio 2012, stabilisce che i soggetti sottoposti agli obblighi della medesima Legge (tra i quali lo IOR) devono eseguire «gli obblighi di adeguata verifica: … quando eseguono transazioni occasionali il cui importo sia pari o superiore ad euro 15.000, indipendentemente dal fatto che siano effettuate con una transazione unica o con più transazioni collegate».

5. L’affermazione del magistrato Luca Tescaroli secondo la quale il Vaticano non avrebbe dato risposta alle rogatorie riguardanti il caso Banco Ambrosiano-Calvi non corrisponde a verità. In merito si precisa che la rogatoria del 2002 non risulta pervenuta in Vaticano. Anche all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, dopo una prima ricerca effettuata negli Archivi, la richiesta di rogatoria internazionale presentata dal Tribunale di Roma nel 2002 non risulta mai pervenuta. Alle altre due è stato fornito regolare riscontro, indirizzato all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede. Come affermato nella Dichiarazione di ieri, la Santa Sede e le autorità del Vaticano hanno doverosamente cooperato con la magistratura e le altre autorità italiane e ciò risulta dalla documentazione accessibile agli ufficiali sia della Santa Sede sia della Repubblica Italiana.

I fatti sopra descritti dimostrano che la presentazione compiuta nella menzionata trasmissione risulta parziale e non contribuisce ad avere un quadro obiettivo della realtà descritta.
 

CONFUTATE DA SALA STAMPA AFFERMAZIONI INFONDATE IOR E AIF

Città del Vaticano, 9 febbraio 2012 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico un Comunicato confutante le affermazioni contenute in un articolo apparso ieri sul quotidiano "L'Unità", intitolato "Riciclaggio, quattro preti indagati. I silenzi del Vaticano sui controlli". Di seguito riportiamo alcuni estratti del Comunicato:

"L'articolo (...) rappresenta, purtroppo, una notevole mancanza di serietà di indagine da parte dell’Autrice".

Anzitutto vanno fatte due osservazioni introduttive. Il titolo parla dei silenzi del Vaticano. (...) Ciò è del tutto infondato: la Santa Sede e le autorità del Vaticano hanno doverosamente cooperato con la magistratura e le altre autorità italiane. Le accuse avanzate nell’articolo riprendono critiche ormai superate. (...) Si tratta, infatti, di accuse 'riciclate' e che la giornalista, in passato, ha già pubblicato più volte. Rievocarle nuovamente non serve a renderle vere. Ci si chiede se l’articolo non costituisca una sorta di pubblicità per una trasmissione televisiva serale".

"Per quanto concerne il contenuto dell’articolo si precisa quanto segue":

(...) "L’accusa principale è che lo I.O.R. è stato coinvolto in un’attività illegale e non ha dato assistenza alle Autorità italiane che perseguivano queste persone. (i presunti riciclatori di denaro)

"Ciò non è corretto. Anzitutto, l’articolo non riferisce che, a partire dagli anni 2006-2007, lo I.O.R. si è impegnato con determinazione nell’analisi dei conti e nella verifica dei suoi clienti per accertare e riferire l’eventuale esistenza di transazioni sospette. Questo impegno dello I.O.R. (che la stampa, curiosamente, sembra ignorare), inteso ad individuare transazioni sospette, anticipa di alcuni anni la stessa adozione della Legge N. CXXVII contro il riciclaggio, del 30 dicembre 2010, da parte dello Stato della Città del Vaticano".

"Inoltre, come è noto alle Autorità italiane, e come risulta dalla documentazione accessibile agli officiali sia della Santa Sede, sia della Repubblica Italiana, lo I.O.R. ha cooperato ripetutamente con le Autorità italiane ad ogni livello. (...) Lo I.O.R. ha fornito informazioni, anche al di fuori dei canali formali, nel periodo precedente la costituzione dell’Autorità vaticana di Informazione Finanziaria (A.I.F.). La cooperazione del Direttore Generale dello I.O.R., Dottor Paolo Cipriani, è stata definita 'tempestiva ed esaustiva' in documenti di funzionari italiani. Infatti, in uno dei casi, è stata proprio l’azione rapida del Dottor Cipriani a permettere la messa sotto accusa di una delle persone indicate".

"Dopo aver consultato l’A.I.F.,  si può anche precisare quanto segue:

- Non è vero che lo I.O.R. non abbia fornito informazioni all’A.I.F. sulle materie in questione.
- Non è vero che l’A.I.F. non abbia inoltrato queste informazione alla U.I.F. (Unità di Informazione Finanziaria italiana).
- Quanto a una delle persone menzionate nell’articolo (...) le Autorità italiane non hanno mai avanzato una richiesta all’A.I.F. Perciò sarebbe stato evidentemente impossibile per l’AIF 'rispondere' alla sua controparte italiana.

"Tutti questi punti, relativi alle comunicazioni fra l’A.I.F. e la controparte italiana, risultano nei documenti conservati dall’A.I.F. con specifici numeri di protocollo".

L’articolo, inoltre, non riferisce che una delle persone in esso menzionate – il Reverendo Bonaccorsi – il 6 giugno 2011 è stata dichiarata innocente, con sentenza confermata in appello. L’effetto, purtroppo diffamatorio, dell’articolo risulta dall’utilizzo del termine “incriminato”, in relazione al Presidente dello I.O.R., Professor Ettore Gotti Tedeschi, e al Direttore Generale, Dottor Paolo Cipriani. Né l’uno né l’altro sono mai stati incriminati, ma piuttosto indagati".
OP/

PRESENTATO LOGO DELLA GMG 2013

Città del Vaticano, 9 febbraio 2012 (VIS). Il logo della Giornata Mondiale della Gioventù, in programma a Rio de Janeiro (Brasile) nel 2013, è stato presentato ieri sera presso l'Auditorium dell'edificio Giovanni Paolo II della capitale carioca.

Il logo - il cui autore, informa la Radio Vaticana, è il giovane brasiliano Gustavo Huguenin - rappresenta un cuore, simbolo della gioventù, e ritrae i colori della bandiera brasiliana, verde e giallo, mentre al centro è raffigurata la silhouette del Pan di Zucchero, con la statua del Redentore. Nella parte superiore una croce che ricorda il centro della Giornata che è Cristo stesso.

UDIENZE


Città del Vaticano, 9 febbraio 2012 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:

- L'Arcivescovo Francisco Montecillo Padilla, Nunzio Apostolico in Tanzania.

- Tredici Presuli della Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti d’America, in Visita “ad Limina Apostolorum”:

- Il Cardinale Francis Eugene George, O.M.I., Arcivescovo di Chicago, con gli Ausiliari:
Vescovo Francis J. Kane; Vescovo George J. Rassas; Vescovo Andrew Peter Wypych; Vescovo Alberto Rojas.

- Il Vescovo Edward K. Braxton, di Belleville.

- Il Vescovo Robert Daniel Conlon,di Joliet in Illinois, con l'Ausiliare Vescovo Joseph M. Siegel e con l'emerito Vescovo Joseph Leopold Imesch.

- Il Vescovo Daniel Robert Jenky, C.S.C., di Peoria.

- Il Vescovo Thomas J. Paprocki, di Springfield in Illinois.

- Il Vescovo Christopher J. Coyne. Ausiliare di Indianapolis.

- Il Vescovo Charles C. Thompson, di Evansville, con l'emerito Vescovo Gerald Andrew Gettelfinger.

- Il Vescovo Kevin Carl Rhoades, di Fort Wayne-South Bend, con l'emerito Vescovo John Michael D’Arcy.

- Il Vescovo S.E. Mons. Dale Joseph Melczek, di Gary.

- Il Vescovo Timothy L. Doherty, Vescovo di Lafayette in Indiana.

mercoledì 8 febbraio 2012

LA PREGHIERA DI GESÙ DI FRONTE ALLA MORTE

CITTÀ DEL VATICANO, 8 FEBBR. 2012 (VIS) La preghiera di Gesù di fronte alla morte, secondo la narrazione di San Marco e San Matteo, è stato il tema della catechesi di Benedetto XVI per l'Udienza Generale di oggi, svoltasi nell'Aula Paolo VI.

"Nella struttura del racconto - ha detto il Papa -  la preghiera, il grido di Gesù si alza al culmine delle tre ore di tenebre che, da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio, calarono su tutta la terra. Queste tre ore di oscurità sono, a loro volta, la continuazione di un precedente lasso di tempo, pure di tre ore, iniziato con la crocifissione di Gesù. (...) Nella tradizione biblica, il buio ha un significato ambivalente: è segno della presenza e dell’azione del male, ma anche di una misteriosa presenza e azione di Dio che è capace di vincere ogni tenebra. (...) Nella scena della crocifissione di Gesù le tenebre avvolgono la terra e sono tenebre di morte in cui il Figlio di Dio si immerge per portare la vita, con il suo atto di amore".

"Davanti agli insulti delle diverse categorie di persone, davanti al buio che cala su tutto, nel momento in cui è di fronte alla morte, Gesù con il grido della sua preghiera mostra che, assieme al peso della sofferenza e della morte in cui sembra ci sia l’abbandono, l’assenza di Dio, Egli ha piena certezza della vicinanza del Padre, che approva questo atto supremo di amore, di dono totale di Sé, nonostante non si oda, come in altri momenti, la voce dall’alto".

"Ma che significato ha la preghiera di Gesù, quel grido che lancia al Padre: 'Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato'?  In questa preghiera non c’è forse la consapevolezza proprio di essere stato abbandonato? (...) Le parole che Gesù rivolge al Padre sono l’inizio del Salmo 22, in cui il Salmista manifesta a Dio la tensione tra il sentirsi lasciato solo e la consapevolezza certa della presenza di Dio in mezzo al suo popolo. (...) Il Salmista parla di 'grido' per esprimere tutta la sofferenza della sua preghiera davanti a Dio apparentemente assente: nel momento di angoscia la preghiera diventa un grido".

"Questo avviene anche nel nostro rapporto con il Signore: davanti alle situazioni più difficili e dolorose, quando sembra che Dio non senta, non dobbiamo temere di affidare a Lui tutto il peso che portiamo nel cuore, non dobbiamo avere paura di gridare a Lui la nostra sofferenza".

"Gesù prega nel momento dell’ultimo rifiuto degli uomini, nel momento dell’abbandono; prega, però, nella consapevolezza della presenza di Dio Padre anche in quest’ora in cui sente il dramma umano della morte. Ma in noi emerge una domanda: come è possibile che un Dio così potente non intervenga per sottrarre il suo Figlio a questa prova terribile?".

"E’ importante comprendere che la preghiera di Gesù non è il grido di chi va incontro con disperazione alla morte, e neppure è il grido di chi sa di essere abbandonato. Gesù in quel momento fa suo il Salmo 22, il Salmo del popolo di Israele che soffre, e in questo momento prende su di Sé non solo la pena del suo popolo, ma anche quella di tutti gli uomini che soffrono per l’oppressione del male e, allo stesso tempo, porta tutto questo al cuore di Dio stesso nella certezza che il suo grido sarà esaudito nella risurrezione. (...) Il suo è un soffrire in comunione con noi e per noi, che deriva dall’amore e già porta in sé la redenzione, la vittoria dell’amore".

"Le persone presenti sotto la croce di Gesù non riescono a capire e pensano che il suo grido sia una supplica rivolta ad Elia. (...) Anche noi ci troviamo sempre e nuovamente di fronte all’'oggi' della sofferenza, del silenzio di Dio - lo esprimiamo tante volte nella nostra preghiera - ma ci troviamo anche di fronte all’'oggi' della Risurrezione, della risposta di Dio che ha preso su di Sé le nostre sofferenze, per portarle insieme con noi e darci la ferma speranza che saranno vinte".

"Nella preghiera portiamo a Dio le nostre croci quotidiane, nella certezza che Lui è presente e ci ascolta. Il grido di Gesù ci ricorda come nella preghiera dobbiamo superare le barriere del nostro 'io' e dei nostri problemi e aprirci alle necessità e alle sofferenze degli altri. La preghiera di Gesù morente sulla Croce ci insegni a pregare con amore per tanti fratelli e sorelle che sentono il peso della vita quotidiana, che vivono momenti difficili, che sono nel dolore, che non hanno una parola di conforto, perché anch’essi possano sentire l’amore di Dio che non abbandona mai".
AG

PAPA POPOLAZIONI COLPITE DAL MALTEMPO

CITTÀ DEL VATICANO, 8 FEBBR 2012(VIS). Al termine della catechesi dell'Udienza Generale di oggi, Papa Benedetto ha lanciato un appello alla solidarietà per le vittime del maltempo: "Nelle ultime settimane un’ondata di freddo e di gelo si è abbattuta su alcune Regioni dell’Europa provocando forti disagi e ingenti danni, come sappiamo. Desidero manifestare la mia vicinanza alle popolazioni colpite da così intenso maltempo, mentre invito alla preghiera per le vittime e i loro familiari. Al tempo stesso incoraggio alla solidarietà affinché siano soccorse con generosità le persone provate da tali tragici avvenimenti

NECESSARIA COOPERAZIONE CON AUTORITÀ CIVILI LOTTA CONTRO ABUSI SESSUALI

Città del Vaticano, 8 febbraio 2012 (VIS). Il Cardinale William J. Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, è intervenuto al Simposio internazionale " Verso la guarigione e il rinnovamento"  (6-9 febbraio), che riunisce Vescovi e Superiori Religiosi da tutto il mondo per rilanciare l'impegno della Chiesa nella salvaguardia contro gli abusi sessuali su minori e persone vulnerabili.

Il Cardinale Levada ha affermato che: "per i responsabili della Chiesa (...) la questione è urgente e delicata" e che "è importante non dimenticare la gravità di tali crimini" mentre si cerca il modo  migliore per "aiutare le vittime, proteggere i minori e formare i sacerdoti di oggi e di domani ad essere consapevoli di tale flagello e di eliminarlo dal sacerdozio".

Il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede ha ricordato che nel motu proprio "Sacramentorum sanctitatis tutela", il Beato Giovanni Paolo II aggiornò l'elenco dei crimini canonici includendo fra i più gravi l'abuso sessuale sui minori da parte di ecclesiastici. Papa Benedetto XV, allora Prefetto della detta Congregazione, "ebbe un ruolo fondamentale nel rendere operante tali nuove norme" e "sostenne l'approvazione delle Norme Essenziali per gli Stati Uniti". Il Papa nel contempo ordinò nel 2010 la promulgazione della normativa revisionata per renderla più severa.

Con la finalità di aiutare le Conferenze Episcopali ad adottare norme adeguate, la Congregazione per la Dottrina della Fede invio, nel maggio 2011, una Lettera Circolare nella quale si specifica che si deve applicare la regola canonica agli ecclesiastici colpevoli del crimine di abuso; valutare attentamente l'idoneità dei sacerdoti e di altre persone che operano in istituzioni della Chiesa; elaborare programmi educativi per le famiglie e le comunità ecclesiali con il fine di assicurare la protezione dei minori e dei giovani; e assistere in qualità di Pastori alle vittime che richiedono il loro aiuto.

In merito a questo ultimo punto, il Cardinale Levada ha sottolineato che per molte vittime di abusi, una necessità prioritaria è "sapere che la Chiesa ascolta il loro racconto di abusi, che la Chiesa comprende la gravità di quello che hanno subito, e che essa ha o prenderà efficaci misure per garantire che altri minori siano protetti da tali abusi". Il Cardinale Levada ha invitato a seguire l'esempio del Santo Padre che ha sottolineato l'importanza di ascoltare le vittime riunendosi con molte di esse nel corso delle sue visite pastorali.

Il Cardinale ha ripetuto ai vescovi e ai superiori degli ordini religiosi "la necessità di esercitare maggiore controllo nell'accettazione dei candidati al sacerdozio e alla vita religiosa, e nell'offrire programmi di formazione che diano le necessaria fondamentale formazione umana, compresa una appropriata formazione nella sessualità umana".

Nel riferirsi alla collaborazione della Chiesa con le autorità civili relativamente a questi crimini, il Cardinale ha affermato: "Certamente non meno importante degli altri elementi, la cooperazione della Chiesa con le autorità civile in tali casi riconosce la verità fondamentale che l'abuso sessuale sui minori non soltanto è un crimine nella legge canonica, ma è anche un crimine che viola la legge penale nella maggior parte delle giurisdizioni civili. (...) La Chiesa ha l'obbligo di collaborare con le esigenze della legge civile relativamente alla denuncia di tali crimini alle autorità competenti".

Infine il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede ha espresso l'auspicio che il Simposio sia "fonte  di conoscenza e di speranza per coloro che si impegnano ad eliminare il flagello dell'abuso sessuale su minori dalla società del suo complesso".

martedì 7 febbraio 2012

RILANCIARE IMPEGNO NELLA CHIESA PROTEZIONE VITTIME ABUSI


Città del Vaticano, (VIS). Nel pomeriggio di ieri, presso la Pontificia Università Gregoriana, ha avuto inizio il Simposio Internazionale "Verso la guarigione e il rinnovamento" (6-9 febbraio), che riunisce Vescovi e Superiori Religiosi da tutto il mondo per rilanciare l'impegno della Chiesa nella protezione dei minori e delle persone vulnerabili dagli abusi sessuali. Durante la sessione di apertura è stata data lettura di un Messaggio inviato - a nome del Santo Padre - dal Cardinale Tarcisio Bertone, S.D.B., Segretario di Stato, al Rettore della Pontificia Università Gregoriana, Padre François-Xavier Dumortier, S.I.
Nel Messaggio il Cardinale Bertone ricorda che "Il Santo Padre ha osservato in numerose occasioni che la guarigione delle vittime deve essere una preoccupazione prioritaria della comunità cristiana unita ad un profondo rinnovamento della Chiesa a tutti i livelli. (...) Il Santo Padre sostiene ed incoraggia perciò ogni sforzo per rispondere con carità evangelica alla sfida di offrire ai minori e agli adulti vulnerabili un ambiente ecclesiale che favorisca la crescita umana e spirituale. Il Papa esorta i partecipanti al Simposio a continuare a servirsi di un vasto spettro di conoscenze per promuovere nella Chiesa una vigorosa cultura di effettiva salvaguardia e di sostegno alle vittime".
Il Papa prega il Signore affinché il Simposio sia d'aiuto "per rispondere in modo autenticamente cristiano alla tragedia dell'abuso dei minori".
SS / VIS 20120207

PRESENTAZIONE MESSAGGIO PER LA QUARESIMA 2012


Città del Vaticano, (VIS). Questa mattina presso la Sala Stampa della Santa Sede, il Cardinale Robert Sarah, Presidente del Pontificio Consiglio "Cor Unum", con il Monsignore Giampietro Dal Toso, Segretario ed il Monsignor Segundo Tejada Muñoz, Sotto-Segretario del medesimo Dicastero, ha presieduto la Conferenza Stampa di presentazione del Messaggio del Santo Padre per la Quaresima 2012.
"Sappiamo che il Messaggio di Quaresima contribuisce a tenere vivo nei fedeli il senso dell’attenzione al bene dell’altro, della comunione, di premura, di compassione e di condivisione fraterna delle sofferenze dell’indigente.
"Al di là di questo importante dato, vorrei oggi tuttavia richiamare la vostra attenzione su di un aspetto della vita cristiana che il presente Messaggio di quest’anno mette in evidenza. Si tratta della correzione fraterna. (...) La carità ci insegna dunque che non abbiamo verso l’altro solo una responsabilità per il suo bene materiale, ma anche per il suo bene morale e spirituale. (...) Non possiamo tacere che una certa ideologia che ha esaltato i diritti dell’individuo può avere come conseguenza l’isolamento della persona e la sua solitudine. (...) Quando la chiamata alla comunione viene negata in nome dell’individualismo, a farne le spese è la nostra stessa umanità, ingannata dal miraggio di una impossibile felicità ottenuta da soli. Dunque possiamo aiutarci reciprocamente scoprendo che abbiamo una responsabilità l’uno per l’altro".
"Lasciate che alla luce della correzione improntata alla verità e alla carità legga anche  l’azione della Chiesa verso il mondo contemporaneo. (...) A volte addirittura si pensa che sia la brama del potere o la nostalgia di esso a muovere la preoccupazione della Chiesa, il suo osteggiare caparbio certe manifestazioni della mentalità in voga. No: la Chiesa è mossa da sincera cura per il bene dell’uomo concreto e di questo mondo. La sua azione si ispira non alla condanna o alla recriminazione, ma a quella giustizia e misericordia che deve avere anche il coraggio (parrêsia)  di chiamare le cose per nome. Solo così si illuminano le radici del male che non mancano di affascinare anche le menti dell’uomo moderno. Questo suo compito si chiama missione profetica".
Nell'Antico Testamento, ha spiegato il Cardinale Sarah: "profeta è un uomo chiamato e inviato da Dio per annunciare al popolo la volontà di Dio stesso. (...) Ora è chiaro che il richiamo ad una maggiore giustizia sociale fa parte della missione della Chiesa. (...) La Chiesa non può tacere di fronte al fatto che troppi muoiono per la mancanza del minimo indispensabile mentre altri si arricchiscono sfruttando gli altri. (...) Non possiamo neppure tacere (...) che alla base della nostra crisi finanziaria c’è l’avidità, la ricerca sfrenata del denaro senza scrupoli e senza considerare chi ha meno e chi deve sopportare le conseguenze delle scelte sbagliate di altri. Questo attaccamento al denaro è un peccato. La Chiesa è profetica quando denuncia questo peccato che fa del male alla persona e alla società".
"Ma il Santo Padre (...) ci indica una dimensione ancora più profonda: la Chiesa si fa profeta in questo mondo di oggi per denunciare in particolare la mancanza di Dio. (...) Questa nostra società secolarizzata è giunta a vivere e a organizzarsi senza tener presente Dio per il fatto di essere avvolta da una povertà più tragica di quelle materiali, una povertà rappresentata dal rifiuto e l’esclusione totale di Dio dalla vita sociale ed economica, dalla rivolta contro le leggi divine  e contro quelle della natura. (...) La prima responsabilità della Chiesa è ricordare ad ogni generazione che questa dimensione spirituale è fondamentale. Il profeta di oggi deve dire al mondo che Dio c’è e che, senza questo Padre che ci stimola alla solidarietà e alla condivisione,  la vita muore e la fraternità si dissolve in vuota utopia. Che l’uomo ha una vocazione soprannaturale. Che esiste una coscienza nella quale parla la voce di Dio al quale un giorno dovremmo rispondere".
"Il Messaggio che oggi presentiamo vuole scuotere le coscienze rispetto ai diritti/doveri dei nostri fratelli, ma anche rispetto ai nostri doveri verso i “diritti” di Dio. E tutto questo deve avvenire nel contesto della comunione cristiana, in cui vige il principio della reciprocità e della correzione fraterna, avendo di mira il bene temporale degli uomini, ma anche la loro salvezza escatologica".

MESSAGGIO QUARESIMA: CARITÀ STRUMENTO DI SALVEZZA


CITTÀ DEL VATICANO, 7 FEB (VIS) - Questa mattina è stato reso pubblico il Messaggio del Santo Padre per la Quaresima, con una riflessione sul versetto 24 della Lettera agli Ebrei: 'Prestiamo attenzione gli uni agli altri, per stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone'. Di seguito ne riportiamo alcuni estratti:
"La Quaresima ci offre ancora una volta l'opportunità di riflettere sul cuore della vita cristiana: la carità. Infatti questo è un tempo propizio affinché, con l'aiuto della Parola di Dio e dei Sacramenti, rinnoviamo il nostro cammino di fede, sia personale che comunitario. (...) Quest’anno desidero proporre alcuni pensieri alla luce di un breve testo biblico tratto dalla Lettera agli Ebrei: 'Prestiamo attenzione gli uni agli altri, per stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone' (10,24).
1.“Prestiamo attenzione”: la responsabilità verso il fratello.
"Il primo elemento è l'invito a 'fare attenzione' (...) Il verbo che apre la nostra esortazione invita a fissare lo sguardo sull’altro, prima di tutto su Gesù, e ad essere attenti gli uni verso gli altri, a non mostrarsi estranei, indifferenti alla sorte dei fratelli. Spesso, invece, prevale l’atteggiamento contrario: l’indifferenza, il disinteresse, che nascono dall’egoismo, mascherato da una parvenza di rispetto per la 'sfera privata'. (...) Anche oggi Dio ci chiede di essere 'custodi' dei nostri fratelli (cfr Gen 4,9), di instaurare relazioni caratterizzate da premura reciproca, da attenzione al bene dell'altro e a tutto il suo bene. Il grande comandamento dell'amore del prossimo esige e sollecita la consapevolezza di avere una responsabilità verso chi, come me, è creatura e figlio di Dio: l’essere fratelli in umanità e, in molti casi, anche nella fede, deve portarci a vedere nell'altro un vero alter ego, amato in modo infinito dal Signore. Se coltiviamo questo sguardo di fraternità, la solidarietà, la giustizia, così come la misericordia e la compassione, scaturiranno naturalmente dal nostro cuore". (...)
"L’attenzione all’altro comporta desiderare per lui o per lei il bene, sotto tutti gli aspetti: fisico, morale e spirituale. La cultura contemporanea sembra aver smarrito il senso del bene e del male, mentre occorre ribadire con forza che il bene esiste e vince, perché Dio è 'buono e fa il bene' (Sal 119,68). Il bene è ciò che suscita, protegge e promuove la vita, la fraternità e la comunione. La responsabilità verso il prossimo significa allora volere e fare il bene dell'altro, desiderando che anch'egli si apra alla logica del bene; interessarsi al fratello vuol dire aprire gli occhi sulle sue necessità. La Sacra Scrittura mette in guardia dal pericolo di avere il cuore indurito da una sorta di 'anestesia spirituale' che rende ciechi alle sofferenze altrui. L’evangelista Luca riporta due parabole di Gesù in cui vengono indicati due esempi di questa situazione che può crearsi nel cuore dell’uomo": la Parabola del Buon Samaritano e la Parabola del ricco Epulone e del povero Lazzaro. (...) In entrambi i casi abbiamo a che fare con il contrario del 'prestare attenzione', del guardare con amore e compassione. Che cosa impedisce questo sguardo umano e amorevole verso il fratello? Sono spesso la ricchezza materiale e la sazietà, ma è anche l’anteporre a tutto i propri interessi e le proprie preoccupazioni. Mai dobbiamo essere incapaci di 'avere misericordia' verso chi soffre; mai il nostro cuore deve essere talmente assorbito dalle nostre cose e dai nostri problemi da risultare sordo al grido del povero. (...) L'incontro con l'altro e l'aprire il cuore al suo bisogno sono occasione di salvezza e di beatitudine".
"Il 'prestare attenzione' al fratello comprende altresì la premura per il suo bene spirituale. E qui desidero richiamare un aspetto della vita cristiana che mi pare caduto in oblio: la correzione fraterna in vista della salvezza eterna. Oggi, in generale, si è assai sensibili al discorso della cura e della carità per il bene fisico e materiale degli altri, ma si tace quasi del tutto sulla responsabilità spirituale verso i fratelli. Non così nella Chiesa dei primi tempi (...) Cristo stesso comanda di riprendere il fratello che sta commettendo un peccato (cfr Mt 18,15). (...) La tradizione della Chiesa ha annoverato tra le opere di misericordia spirituale quella di 'ammonire i peccatori'. E’ importante recuperare questa dimensione della carità cristiana. Non bisogna tacere di fronte al male. Penso qui all’atteggiamento di quei cristiani che, per rispetto umano o per semplice comodità, si adeguano alla mentalità comune, piuttosto che mettere in guardia i propri fratelli dai modi di pensare e di agire che contraddicono la verità e non seguono la via del bene. Il rimprovero cristiano, però, non è mai animato da spirito di condanna o recriminazione; è mosso sempre dall’amore e dalla misericordia e sgorga da vera sollecitudine per il bene del fratello. (...) Nel nostro mondo impregnato di individualismo, è necessario riscoprire l’importanza della correzione fraterna, per camminare insieme verso la santità. E’ un grande servizio quindi aiutare e lasciarsi aiutare a leggere con verità se stessi, per migliorare la propria vita e camminare più rettamente nella via del Signore". (...)
2.     “Gli uni agli altri”: il dono della reciprocità.
Tale 'custodia' verso gli altri contrasta con una mentalità che, riducendo la vita alla sola dimensione terrena, non la considera in prospettiva escatologica e accetta qualsiasi scelta morale in nome della libertà individuale. Una società come quella attuale può diventare sorda sia alle sofferenze fisiche, sia alle esigenze spirituali e morali della vita. Non così deve essere nella comunità cristiana!". (...)
"I discepoli del Signore, uniti a Cristo mediante l’Eucaristia, vivono in una comunione che li lega gli uni agli altri come membra di un solo corpo. Ciò significa che l'altro mi appartiene, la sua vita, la sua salvezza riguardano la mia vita e la mia salvezza. Tocchiamo qui un elemento molto profondo della comunione: la nostra esistenza è correlata con quella degli altri, sia nel bene che nel male; sia il peccato, sia le opere di amore hanno anche una dimensione sociale. Nella Chiesa, corpo mistico di Cristo, si verifica tale reciprocità: la comunità non cessa di fare penitenza e di invocare perdono per i peccati dei suoi figli, ma si rallegra anche di continuo e con giubilo per le testimonianze di virtù e di carità che in essa si dispiegano. (...) Anche nella preoccupazione concreta verso i più poveri ogni cristiano può esprimere la sua partecipazione all'unico corpo che è la Chiesa. Attenzione agli altri nella reciprocità è anche riconoscere il bene che il Signore compie in essi".
 3. “Per stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone”: camminare insieme nella santità.
Questa espressione della Lettera agli Ebrei (10,24) ci spinge a considerare la chiamata universale alla santità (...). Il tempo che ci è dato nella nostra vita è prezioso per scoprire e compiere le opere di bene, nell’amore di Dio. Così la Chiesa stessa cresce e si sviluppa per giungere alla piena maturità di Cristo (cfr Ef 4,13). In tale prospettiva dinamica di crescita si situa la nostra esortazione a stimolarci reciprocamente per giungere alla pienezza dell'amore e delle buone opere".
"Purtroppo è sempre presente la tentazione della tiepidezza, del soffocare lo Spirito, del rifiuto di 'trafficare i talenti' che ci sono donati per il bene nostro e altrui (cfr Mt 25,25s). Tutti abbiamo ricevuto ricchezze spirituali o materiali utili per il compimento del piano divino, per il bene della Chiesa e per la salvezza personale (cfr Lc 12,21b; 1 Tm 6,18). I maestri spirituali ricordano che nella vita di fede chi non avanza retrocede". (...)
"Di fronte ad un mondo che esige dai cristiani una testimonianza rinnovata di amore e di fedeltà al Signore, tutti sentano l’urgenza di adoperarsi per gareggiare nella carità, nel servizio e nelle opere buone (cfr Eb 6,10). Questo richiamo è particolarmente forte nel tempo santo di preparazione alla Pasqua".

lunedì 6 febbraio 2012

NOTA GOVERNATORATO RELATIVA LETTERE ARCIVESCOVO VIGANÒ

CITTA' DEL VATICANO, 4 FEB. 2012 (VIS). Di seguito riportiamo la dichiarazione rilasciata questa mattina dalla Presidenza del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, a firma del Cardinale Giovanni Lajolo, Presidente emerito, del Presidente, Arcivescovo Giuseppe Bertello, del Vescovo Giuseppe Sciacca, Segretario Generale e del Vescovo Giorgio Corbellini, già Vice Segretario Generale.

  "La pubblicazione abusiva delle due lettere di S.E. Mons. Carlo Maria Viganò, la prima indirizzata al Santo Padre in data 27 marzo 2011, la seconda al Cardinale Segretario di Stato in data 8 maggio, è per il Governatorato dello SCV motivo di grande amarezza.

  Le asserzioni in esse contenute non possono non causare l’impressione che il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, invece di essere uno strumento di governo responsabile, sia un’entità inaffidabile, in balia di forze oscure. Dopo attento esame del contenuto delle due missive, la Presidenza del Governatorato ritiene suo dovere di dichiarare pubblicamente che le dette asserzioni sono frutto di valutazioni erronee, o si basano su timori non suffragati da prove, anzi apertamente contraddetti dalle principali personalità invocate come testimoni.

  Senza entrare nel merito delle singole affermazioni, la Presidenza del Governatorato ritiene di dover attirare l’attenzione sui seguenti sicuri elementi di giudizio.

2. I bilanci preventivo e consuntivo del Governatorato, dopo essere stati approvati dalla Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano, vengono regolarmente sottoposti alla Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede, la quale li esamina nei propri uffici e li fa esaminare anche dal suo collegio di Revisori Internazionali. La Prefettura stessa ha, del resto, la possibilità di esaminare in ogni momento, senza preavviso, la documentazione di tutti gli Uffici del Governatorato nello stesso iter della sua produzione.

3. Come noto, gli investimenti finanziari del Governatorato, affidati a gestori esterni, subirono rilevanti perdite durante la grande crisi internazionale del 2008. Secondo criteri contabili stabiliti dalla Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede in aderenza ai criteri stabiliti in Italia, dette perdite vennero distribuite anche sull’esercizio del 2009, che segnò quindi un passivo per Euro 7.815.000. Va per altro rilevato che, a prescindere dalle perdite finanziarie, la gestione economico-funzionale del Governatorato restò in attivo. Il passaggio dal risultato negativo per Euro 7.815.000 del bilancio consuntivo del 2009 al risultato positivo (finale) per Euro 21.043.000 del 2010 fu dovuto principalmente a due fattori: alla gestione degli investimenti finanziari del Governatorato, affidata dal Cardinale Presidente all’APSA Sezione Straordinaria nel 2009, e, in misura ancor maggiore, agli eccellenti risultati dei Musei Vaticani.

  4. Gli appalti per nuove opere di un certo rilievo - come per es. il restauro in corso del Colonnato di Piazza S. Pietro o la costruzione della fontana di S. Giuseppe - vengono assegnati con regolare gara e dopo esame da parte di una commissione ad hoc, istituita di volta in volta dal Cardinale Presidente. Per i lavori di non grande entità la Direzione dei Servizi Tecnici si avvale del proprio personale o anche di ditte esterne qualificate, ben conosciute, sulla base di prezziari in uso in Italia.

5. La Presidenza del Governatorato dello SCV esprime piena fiducia e stima agli illustri membri del Comitato Finanza e Gestione e li ringrazia per il prezioso contributo da loro prestato con riconosciuta professionalità e non poco dispendio di tempo, senza alcun onere per il Governatorato, confidando di poter continuare ad avvalersi del loro consiglio anche in futuro.

  La Presidenza conferma altresì la sua piena fiducia nelle Direzioni e nei vari Collaboratori, essendosi rivelati infondati – dopo accurato esame – sospetti e accuse, come del tutto infondata sino ad apparire risibile, la notizia, debitrice di un certo giornalismo assai poco serio, secondo la quale sarebbero state effettuate intercettazioni telefoniche e ambientali all’interno di un procedimento meramente amministrativo e disciplinare!

  6. La Presidenza è ben consapevole del fatto che la gestione del Governatorato, seppur già ben ordinata e proficua, può essere ulteriormente perfezionata in conformità alle raccomandazioni espresse dalla Società di Gestione McKinsey, incaricata nel 2009 dal Cardinale Presidente su proposta del Comitato Finanza e Gestione. L’attuazione delle proposte migliorative avanzate dalla McKinsey, già da tempo avviata, sarà proseguita nello stesso spirito, e si ribadisce che la trasparenza e il rigore, lodevolmente perseguiti dalla precedente Presidenza, con pari impegno e altrettanta serenità, sono perseguiti anche dagli attuali Superiori.

  7. Il Governatorato tutto – Presidenza, Direttori, Capi Ufficio, impiegati e lavoratori – desidera riaffermare la comune ferma volontà di continuare ad impiegare tutte le forze nel servire, con fedeltà ed integrità totale, il Sommo Pontefice, nella consapevolezza del grande onore e della grande responsabilità, che esso ha nell’essere al servizio del Papa.
SCV/                  VIS 20120206 (760)

AFFRONTARE LA MALATTIA CONFIDANDO NELLA BONTÀ DI DIO

CITTA' DEL VATICANO, 5 FEB. 2012 (VIS). Come di consueto,  questa mattina, il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio per recitare l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini presenti in Piazza San Pietro.

  Nel commentare il Vangelo di questa domenica che narra la guarigione della suocera di Simon Pietro e di alcuni malati di Cafarnao operata da Gesù, il Papa ha detto: "I quattro Evangelisti sono concordi nell’attestare che la liberazione da malattie e infermità di ogni genere costituì, insieme con la predicazione, la principale attività di Gesù nella sua vita pubblica. (...) Gesù Cristo è venuto a sconfiggere il Male alla radice, e le guarigioni sono un anticipo della sua vittoria, ottenuta con la sua Morte e Risurrezione".

  "Un giorno Gesù disse: 'Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati' (Mc 2,17). In quella circostanza si riferiva ai peccatori, che Egli è venuto a chiamare e a salvare. Rimane vero però che la malattia è una condizione tipicamente umana, in cui sperimentiamo fortemente che non siamo autosufficienti, ma abbiamo bisogno degli altri. In questo senso potremmo dire, con un paradosso, che la malattia può essere un momento salutare in cui si può sperimentare l’attenzione degli altri e donare attenzione agli altri! Tuttavia, essa è pur sempre una prova, che può diventare anche lunga e difficile. Quando la guarigione non arriva e le sofferenze si prolungano, possiamo rimanere come schiacciati, isolati, e allora la nostra esistenza si deprime e si disumanizza. Come dobbiamo reagire a questo attacco del Male? Certamente con le cure appropriate – la medicina in questi decenni ha fatto passi da gigante, e ne siamo grati - ma la Parola di Dio ci insegna che c’è un atteggiamento decisivo e di fondo con cui affrontare la malattia ed è quello della fede in Dio, nella sua bontà".

  "Persino di fronte alla morte, la fede può rendere possibile ciò che umanamente è impossibile. Ma fede in che cosa? Nell’amore di Dio. Ecco la vera risposta, che sconfigge radicalmente il Male. (...)
Tutti conosciamo persone che hanno sopportato sofferenze terribili perché Dio dava loro una serenità profonda. Penso all’esempio recente della beata Chiara Badano, stroncata nel fiore della giovinezza da un male senza scampo: quanti andavano a farle visita, ricevevano da lei luce e fiducia! Tuttavia, nella malattia,abbiamo tutti bisogno di calore umano: per confortare una persona malata, più che le parole, conta la vicinanza serena e sincera".

  "Facciamo anche noi come la gente dei tempi di Gesù: spiritualmente presentiamo a Lui tutti i malati, fiduciosi che Egli vuole e può guarirli. E invochiamo l’intercessione della Madonna, specialmente per le situazioni di maggiore sofferenza e abbandono".

Giornata per la Vita

  Dopo la recita dell'Angelus, Benedetto XVI ha ricordato che oggi in Italia si celebra la Giornata per la Vita "iniziata per difendere la vita nascente e poi estesa a tutte le fasi e le condizioni dell’esistenza umana. Quest’anno il Messaggio dei Vescovi propone il tema: 'Giovani aperti alla vita'. Mi associo ai Pastori della Chiesa in Italia nell’affermare che la vera giovinezza si realizza nell’accoglienza, nell’amore e nel servizio alla vita".

  Nelle parole di saluto rivolte ai pellegrini di lingua francese, il Papa ha ricordato che sabato  prossimo ricorrono la festa della Beata Maria Vergine di Lourdes e la Giornata Mondiale del Malato. "Con tutti coloro che devono affrontare la malattia, chiediamo a Dio che ci conceda la grazia dell'abbandono e della pazienza fiduciosa! Con l'aiuto della Beata Maria Vergine di Lourdes e di Santa Bernadette potremo comprendere che la felicità autentica esiste soltanto in Dio". Esprimendosi in polacco il Papa ha detto: "Chiedo a Dio che i malati siano accompagnati dalla sensibile premura dei familiari, degli operatori sanitari e di tutti gli uomini di buona volontà. La sofferenza umana sia sempre circondata di amore!"
ANG/                 VIS 20120206 (640)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 6 FEB. 2012 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienza:

- La Signora Laurence Argimon-Pistre, Capo della Delegazione dell'Unione Europea, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.
- Il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AP/                     VIS 20120206 (30)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 6 FEB. 2012 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Monsignor Edward John Weisenburger, Vescovo di Salina (superficie: 69.087; popolazione: 342.000: cattolici: 48.255; sacerdoti: 76; religiosi: 167; diaconi permanenti: 7), Stati Uniti d'America. Il Vescovo eletto è nato nel 1960 ad Alton (Stati Uniti d'America) ed è stato ordinato sacerdote nel 1987. Dal 1987 al 1990 è stato Vicario parrocchiale della "Saint Mary Parish" a Ponca City e nel 1990 nella Saint Peter Parish a Woodward; dal 1992 al 1996 è stato Vice-Cancelliere e Officiale del Tribunale arcidiocesano; dal 1995 al 2002 è stato Parroco della "Holy Trinity Parish" a Okarche; dal 1996 è stato Vicario Generale della Diocesi di Oklahoma City e dal 2002 Rettore della Cattedrale "Our Lady of Perpetual Help".

  Sabato 4 febbraio, il Santo Padre ha nominato il Padre Froilán Tiberio Casas Ortiz, Vescovo di Neiva (superficie: 10.523; popolazione: 470.000; cattolici: 447.000; sacerdoti: 82; religiosi: 88), Colombia. Il Vescovo eletto è nato a Chiquinquirá (Colombia), nel 1948 ed è stato ordinato sacerdote nel 1972. Dal 1979 al 1999 è stato Professore del Seminario Maggiore di Tunja; dal 1981 al 1995 è stato Cappellano del SENA-Servicio Nacional de Aprendizaje; dal 1986 al 1996 è stato Parroco di Santa Bárbara a Tunja; dal 1997 al 2002 è stato Parroco di San Laureano a Tunja; dal 2003 al 2008 è stato Cappellano del Foyer de Charité a Bucaramanga; dal 2009 al 2010 Formatore del Seminario Maggiore di Tunja; nel 2010 è stato Vicario per i Religiosi dell'Arcidiocesi di Tunja e nel 2011 Rettore del Seminario Maggiore di Tunja. Succede al Vescovo Ramón Darío Molina Jaramillo, O.F.M. del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi presentata per raggiunti limiti d'età.
NER:RE/                 VIS 20120206 (300)

giovedì 2 febbraio 2012

STORIA DELL'UNIVERSO DALL'ATOMO ALLE GALASSIE

CITTA' DEL VATICANO, 2 FEB. 2012 (VIS). "La mostra che presentiamo oggi racconta la storia dell'Universo dalle particelle che formano gli atomi del nostro corpo fino alle lontane galassie". Padre José Gabriel Funes, S.I, Direttore dell'Osservatorio Vaticano, ha così definito la mostra "Storie dell'altro mondo - L'Universo dentro e fuori di noi", nel corso di una conferenza stampa di presentazione tenutasi questa mattina. La mostra si tiene a Pisa dal 10 marzo al 1° luglio 2012, presso la fondazione Palazzo Blu.

  Alla Conferenza Stampa di presentazione nella Sala Stampa della Santa Sede,  sono intervenuti, Padre Funes, S.I.; il Dottor Cosimo Bracci Torsi, Presidente della Fondazione Palazzo Blu; il Professor Antonio Masiero, Vice Presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.

  Padre Funes ha ricordato che la città di Pisa è un luogo privilegiato della storia dell'astronomia, essendo terra natale di Galileo Galilei e città dove il Cardinale Pietro Maffi svolse il suo ministero pastorale. Fu Papa Pio X che lo nominò, nel 1904, Presidente della Specola Vaticana con l'intento di riorganizzarla. La mostra è in particolare indirizzata ai giovani ed ha la finalità di "rendere accessibile una conoscenza complessa e difficile da comunicare senza essere superficiali". Il contributo dei curatori Don Alessandro Omizzolo ed il Professor Franco Cervelli, è stato fondamentale.

  Il Dottor Cosimo Bracci Torsi ha ribadito che la mostra è "il risultato di una felice collaborazione fra scienziati laici e religiosi appartenenti ad istituzioni di altissimo valore scientifico ma di origine assai diversa": l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), la Specola Vaticana ed il Dipartimento di Fisica dell'Università di Pisa. Il Dottor Bracci Torsi ha spiegato che: "Il percorso espositivo, attraverso immagini spettacolari, strumenti di grande interesse e reperti straordinari, come i minerali lunari e marziani, condurrà il visitatore in un affascinante viaggio che, partendo dal sistema solare e dalla nostra natura materiale, arriverà alle stelle della nostra galassia ed alle altre fino ai confini spazio-temporali dell'universo e delle nostre conoscenze attuali".

  L'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare porta la sua vastissima esperienza nella ricerca sulle origini e la struttura dell'Universo, ha spiegato infine il Vice Presidente, Professor Antonio Masiero.
OP/                   VIS 20120202 (360)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 2 FEB. 2012 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:

- Il Cardinale Stanislaw Rylko, Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici

- Sei Presuli della Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti d’America in Visita ad Limina
Apostolorum".

    - L'Arcivescovo Dennis Marion Schnurr, di Cincinnati, con l'Ausiliare Vescovo Joseph R.Binzer.

    - Il Vescovo Richard Gerard Lennon, di Cleveland.

    - Il Vescovo Frederick Francis Cambell, di Columbus.

    - Il Vescovo Leonard Paul Blair, di Toledo.

    - Il Vescovo George Vance Murry, S.I., di Youngstown.

- Il Cardinale Giovanni Lajolo, Presidente emerito della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano e Presidente emerito del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.
AP:AL/                 VIS 20120202 (100)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 2 FEB. 2012 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Juticalpa (Honduras), presentata dal Vescovo Tomás Andrés Mauro Muldoon, O.F.M., in conformità al canone 401, paragrafo 2  del Codice di Diritto Canonico. Gli succede il Vescovo José Bonello, O.F.M., finora Vescovo Coadiutore della medesima diocesi.

- Ha nominato il Reverendo Luis José Rueda Aparicio, Vescovo di Montelíbano (superficie: 11.500; popolazione: 300.000; cattolici: 280.000; sacerdoti: 38; religiosi: 31), Colombia. Il Vescovo eletto è nato a San Gil (Colombia) nel 1962 ed ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale nel 1989. È stato Parroco in Albania, Parroco in Curití, Professore del Seminario Maggiore, Parroco in Pinchote, Direttore dell'anno propedeutico del Seminario Maggiore, Parroco "in solidum" in Mogotes, Parroco in Barichara, Vicedirettore del Secretariato diocesano per la pastorale sociale, Rettore dell'Istituto tecnico per lo sviluppo rurale e Vicario Episcopale per la pastorale diocesana.
 
- Ha nominato il Vescovo Paul Lortie, Vescovo di Mont-Laurier (superficie: 19.968; popolazione: 95.256; cattolici: 77.340; sacerdoti: 35; religiosi: 58; diaconi permanenti: 1), Canada. Finora Ausiliare di Québec (Canada), il Vescovo Lortie succede al Vescovo Vital Massé, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Vescovo Luc Bouchard, Vescovo di Trois-Rivières (superficie: 27.128; popolazione; 248.274; cattolici: 245.108; sacerdoti: 173; religiosi: 540; diaconi permanenti: 30), Canada. Finora Vescovo di Saint Paul in Alberta (Canada), succede al Vescovo Martin Veillette, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima diocesi presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Monsignore José Manuel Romero Barrios, Vescovo Ausiliare della diocesi di Barcelona (superficie: 43.300; popolazione: 2.038.000; cattolici: 1.906.000; sacerdoti: 60; religiosi: 62), Venezuela. Il Vescovo José Manuel Romero Barrios è nato a Pariaguán nel 1955 ed è stato ordinato sacerdote nel 1979. È stato finora Viceparroco di “San Juan Bautista” in Aragua di Barcelona; Rettore del Seminario Minore, Parroco di “Nuestra Señora del Carmen” a Barcelona; Parroco della Cattedrale di Barcelona; Vicedirettore dell’Istituto Universitario/Seminario interdiocesano “Santa Rosa de Lima” di Caracas; Rettore del Teologato del Seminario Interdiocesano di Caracas; Vicerettore dell’Università “Santa Rosa de Lima” di Caracas; Vicario Episcopale per la pastorale; Parroco di “El Espíritu Santo” a Barcelona e, dal 2007, Vicario Generale della diocesi.

- Ha nominato il Padre Timothée Bodika Mansiyai, P.S.S., Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Kinshasa (superficie: 8.500; popolazione: 7.750.000; cattolici: 3.875.000; sacerdoti: 1.153; religiosi: 3.727). Repubblica Democratica del Congo. Il Vescovo eletto è nato nel 1962 a Kinshasa, è stato ordinato sacerdote nel 1990 e dal 1993 è membro della Compagnia dei Padri Sulpiziani. Dal 1990 al 1992 è stato economo e professore di Teologia Morale nel Seminario Maggiore "Jean XXIII" e in altri Istituti religiosi; dal 1993 al 2001 è stato Direttore Spirituale e Professore al Seminario Maggiore "Jean XXIII" e nel medesimo tempo Cappellano di un lebbrosario a Kinshasa; dal 2000 è stato iniziatore del progetto culturale e spirituale per la pace nella RDC, "Cri du Congo"; dal 2001 al  2005 è stato Formatore nel Seminario Regionale di Tolosa in Francia; e dal 2007 è stato Rettore del Seminario "St André Kaggwa", Professore di Filosofia e di Teologia Morale e Consigliere Generale della Compagnia dei Padri Sulpiziani.

- Ha nominato il Padre Sébastien Muyengo Mulombe, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Kinshasa (superficie: 8.500; popolazione: 7.750.000; cattolici: 3.875.000; sacerdoti: 1.153; religiosi: 3.727). Repubblica Democratica del Congo. Il Vescovo eletto è nato nel 1958 a Bukavu (Repubblica Democratica del Congo) ed è stato ordinato sacerdote nel 1986. Dal 1986 al 1987 è stato Vicario domenicale alla parrocchia Santo Spirito di Livulu a Kinshasa; dal 1987 al 1991 è stato Economo e professore nel Seminario Maggiore di Teologia "Jean XXIII"; dal 1988 al 1991 è stato Rettore del Seminario propedeutico "Saint Jean Marie Vianney", presidente della Commissione diocesana per le vocazioni e membro del Collegio dei Consultori. Dal 1997 al 2000 è stato Direttore del Centro di Pastorale Lindonge e Professore a tempo parziale alle Facoltà cattoliche di Kinshasa;  dal 1999 al 2008 è stato Rettore del Seminario Maggiore di Teologia "Jean XXIII" e 2° Vice-Presidente del Comitato nazionale di bioetica nella Repubblica Democratica del Congo; dal 2004 al 2007 è stato Parroco di "Saint Leopold"; dal 2007 è stato Professore a tempo pieno alle Facoltà di Teologia di Kinshasa.

- Ha nominato il Padre Juan María Huerta Muro, O.F.M., Vescovo Prelato di El Salto (superficie: 36.000; popolazione; 387.200; cattolici: 328.300; sacerdoti: 27; religiosi: 24), Messico. Il Vescovo eletto è nato a Guadalajara nel 1962. Nel 1988 ha emesso i Voti solenni nella Congregazione dei Frati Minori Francescani e nel 1989 è stato ordinato sacerdote. È stato finora Maestro degli Juniores e dei Postulanti a Tijuana e Vicente Guerriero, Amministratore parrocchiale e Decano del Consiglio Presbiterale dell’arcidiocesi di Tijuana. Nel 2006 è stato nominato Ministro Provinciale della Provincia del “Beato Fr. Junípero Serra”. Attualmente è anche Vicario Episcopale per la Vita Consacrata dell’arcidiocesi di Tijuana.

- Ha nominato il Reverendo Bulus Dauwa Johanna, Vicario Apostolico di Kontagora (superficie: 50.000; popolazione: 1.534.000, cattolici: 32.934; sacerdoti: 36; religiosi: 18), Nigeria. Il Vescovo eletto è nato nel 1970 a Vuroro (Nigeria) ed è stato ordinato sacerdote nel 1998. Dal 1998 al 2000 è stato Vicario parrocchiale a St. Michael’s Cathedral, Kontagora e dal 2000 al 2002 Parroco nella medesima Cattedrale; dal 2003 al 2008 è stato Parroco a St. Mark, Nsanji Nloso Parish; dal 2002 al 2008 è stato Segretario del "Masuga Managment Committee"; dal 2000 al 2008 è stato Membro della Commissione Vocazionale; dal 2006 al 2008 è stato Presidente del Comitato Liturgico; dal 2006 al 2008 è stato Presidente del Consiglio dei Sacerdoti.
NER:RE:NEA                         VIS 20120202 (970)
Copyright © VIS - Vatican Information Service