Città del Vaticano, 12 febbraio (VIS). Il Santo Padre si è affacciato questa mattina alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro. Benedetto XVI ha introdotto la preghiera mariana ricordando che "Gesù, nella sua vita pubblica, ha guarito molti malati, rivelando che Dio vuole per l’uomo la vita, la vita in pienezza".
"Il Vangelo di oggi ci mostra Gesù a contatto con la forma di malattia considerata a quei tempi la più grave, tanto da rendere la persona 'impura' e da escluderla dai rapporti sociali: parliamo della lebbra. Mentre Gesù andava predicando per i villaggi della Galilea, un lebbroso gli si fece incontro e gli disse: 'Se vuoi, puoi purificarmi!'. Gesù non sfugge al contatto con quell’uomo - ha fatto notare il Papa - anzi, spinto da intima partecipazione alla sua condizione, stende la mano e lo tocca – superando il divieto legale – e gli dice: 'Lo voglio, sii purificato!'. In quel gesto e in quelle parole di Cristo c’è tutta la storia della salvezza, c’è incarnata la volontà di Dio di guarirci, di purificarci dal male che ci sfigura e che rovina le nostre relazioni".
"In quel contatto tra la mano di Gesù e il lebbroso viene abbattuta ogni barriera tra Dio e l’impurità umana, tra il Sacro e il suo opposto, non certo per negare il male e la sua forza negativa, ma per dimostrare che l’amore di Dio è più forte di ogni male, anche di quello più contagioso e orribile. Gesù ha preso su di sé le nostre infermità, si è fatto 'lebbroso' perché noi fossimo purificati. (...) La vittoria di Cristo, è la nostra guarigione profonda e la nostra risurrezione a vita nuova!.
Infine Benedetto XVI ha esortato i fedeli a rivolgersi in preghiera alla Vergine Maria: "Attraverso sua Madre è sempre Gesù che ci viene incontro, per liberarci da ogni malattia del corpo e dell’anima. Lasciamoci toccare e purificare da Lui, e usiamo misericordia verso i nostri fratelli!".
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