Città del Vaticano, 8 febbraio 2012 (VIS). Il Cardinale William J. Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, è intervenuto al Simposio internazionale " Verso la guarigione e il rinnovamento" (6-9 febbraio), che riunisce Vescovi e Superiori Religiosi da tutto il mondo per rilanciare l'impegno della Chiesa nella salvaguardia contro gli abusi sessuali su minori e persone vulnerabili.
Il Cardinale Levada ha affermato che: "per i responsabili della Chiesa (...) la questione è urgente e delicata" e che "è importante non dimenticare la gravità di tali crimini" mentre si cerca il modo migliore per "aiutare le vittime, proteggere i minori e formare i sacerdoti di oggi e di domani ad essere consapevoli di tale flagello e di eliminarlo dal sacerdozio".
Il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede ha ricordato che nel motu proprio "Sacramentorum sanctitatis tutela", il Beato Giovanni Paolo II aggiornò l'elenco dei crimini canonici includendo fra i più gravi l'abuso sessuale sui minori da parte di ecclesiastici. Papa Benedetto XV, allora Prefetto della detta Congregazione, "ebbe un ruolo fondamentale nel rendere operante tali nuove norme" e "sostenne l'approvazione delle Norme Essenziali per gli Stati Uniti". Il Papa nel contempo ordinò nel 2010 la promulgazione della normativa revisionata per renderla più severa.
Con la finalità di aiutare le Conferenze Episcopali ad adottare norme adeguate, la Congregazione per la Dottrina della Fede invio, nel maggio 2011, una Lettera Circolare nella quale si specifica che si deve applicare la regola canonica agli ecclesiastici colpevoli del crimine di abuso; valutare attentamente l'idoneità dei sacerdoti e di altre persone che operano in istituzioni della Chiesa; elaborare programmi educativi per le famiglie e le comunità ecclesiali con il fine di assicurare la protezione dei minori e dei giovani; e assistere in qualità di Pastori alle vittime che richiedono il loro aiuto.
In merito a questo ultimo punto, il Cardinale Levada ha sottolineato che per molte vittime di abusi, una necessità prioritaria è "sapere che la Chiesa ascolta il loro racconto di abusi, che la Chiesa comprende la gravità di quello che hanno subito, e che essa ha o prenderà efficaci misure per garantire che altri minori siano protetti da tali abusi". Il Cardinale Levada ha invitato a seguire l'esempio del Santo Padre che ha sottolineato l'importanza di ascoltare le vittime riunendosi con molte di esse nel corso delle sue visite pastorali.
Il Cardinale ha ripetuto ai vescovi e ai superiori degli ordini religiosi "la necessità di esercitare maggiore controllo nell'accettazione dei candidati al sacerdozio e alla vita religiosa, e nell'offrire programmi di formazione che diano le necessaria fondamentale formazione umana, compresa una appropriata formazione nella sessualità umana".
Nel riferirsi alla collaborazione della Chiesa con le autorità civili relativamente a questi crimini, il Cardinale ha affermato: "Certamente non meno importante degli altri elementi, la cooperazione della Chiesa con le autorità civile in tali casi riconosce la verità fondamentale che l'abuso sessuale sui minori non soltanto è un crimine nella legge canonica, ma è anche un crimine che viola la legge penale nella maggior parte delle giurisdizioni civili. (...) La Chiesa ha l'obbligo di collaborare con le esigenze della legge civile relativamente alla denuncia di tali crimini alle autorità competenti".
Infine il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede ha espresso l'auspicio che il Simposio sia "fonte di conoscenza e di speranza per coloro che si impegnano ad eliminare il flagello dell'abuso sessuale su minori dalla società del suo complesso".
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