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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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giovedì 6 marzo 2008

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 6 MAR. 2008 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Sacerdote Stephan Turnovszky, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Wien (superficie: 9.100; popolazione: 2.519.795; cattolici: 1.337.062; sacerdoti: 1.141; religiosi: 2.399; diaconi permanenti: 171), Austria. Il Vescovo eletto, finora Parroco della Parrocchia di San Giuseppe a Baden (Austria), è nato a Luzern (Svizzera), nel 1964 ed è stato ordinato sacerdote nel 1998. Succede al Vescovo Helmut Krätzl, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia all'ufficio di Vescovo Ausiliare della medesima Arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Signor Carlos Augusto de Oliveira Camargo (Brasile), Consultore del  Pontificio Consiglio "Cor Unum".

- Ha nominato il Monsignor Pascal Ide, Capo Ufficio nella Congregazione per l'Educazione Cattolica, finora Aiutante di Studio del medesimo Dicastero.
NEA:RE:NA/.../...                                          VIS 20080306 (130)


mercoledì 5 marzo 2008

LEONE MAGNO: PROMOTORE INSTANCABILE PRIMATO ROMANO


CITTA' DEL VATICANO, 5 MAR. 2008 (VIS). San Leone Magno, Papa e Dottore della Chiesa, è stato il protagonista della catechesi di Benedetto XVI per l'Udienza Generale di oggi, tenutasi in due tempi: nella Basilica Vaticana dove il Santo Padre ha incontrato gruppi di studenti italiani e nell'Aula Paolo VI dove ha tenuto la catechesi e salutato le 7.000 persone presenti.

  San Leone Magno "come indica l'appellativo attribuitogli dalla tradizione" - ha detto Papa Benedetto - "fu davvero uno dei più grandi Pontefici che abbiano onorato la Sede romana, contribuendo moltissimo a rafforzarne l'autorità e il prestigio. Primo Vescovo di Roma a portare il nome di Leone, (...), è anche il primo Papa di cui ci sia giunta la predicazione, da lui rivolta al popolo che gli si stringeva attorno durante le celebrazioni".

  "E' spontaneo pensare a lui anche nel contesto delle attuali udienze generali del mercoledì" - ha affermato Benedetto XVI - "appuntamenti che negli ultimi decenni sono divenuti per il Vescovo di Roma una forma concreta di incontro con i fedeli e con tanti visitatori provenienti da ogni parte del mondo".

    Leone fu consacrato Papa "il 29 settembre del 440" - ha proseguito il Pontefice "Iniziava così il suo pontificato, che durò oltre ventun anni. (...) Quelli in cui visse Papa Leone erano tempi molto difficili: il ripetersi delle invasioni barbariche, il progressivo indebolirsi in Occidente dell'autorità imperiale e una lunga crisi sociale avevano imposto al Vescovo di Roma (...) di assumere un ruolo rilevante anche nelle vicende civili e politiche".

  "Celebre è rimasto un episodio della vita di Leone. Esso risale al 452, quando il Papa a Mantova (...) incontrò Attila, capo degli Unni, e lo dissuase dal proseguire la guerra d'invasione con la quale aveva devastato le regioni nordorientali dell'Italia". Nel 455, anche se non riuscì a impedire che i Vandali di Genserico invadessero e saccheggiassero la città, Leone riuscì ad impedire che "Roma fosse incendiata e ottenne che dal terribile sacco fossero risparmiate le Basiliche di San Pietro, di San Paolo e di San Giovanni, nelle quali si rifugiò parte della popolazione terrorizzata".

  Nei numerosi sermoni e lettere, Leone Magno "appare in tutta la sua grandezza" - ha ricordato Papa Benedetto - "rivolto al servizio della verità nella carità, attraverso un esercizio assiduo della parola, che lo mostra nello stesso tempo teologo e pastore. (...) Costantemente sollecito dei suoi fedeli e del popolo di Roma, ma anche della comunione tra le diverse Chiese e delle loro necessita, fu sostenitore e promotore instancabile del primato romano".

  Sotto il suo Pontificato si tenne il Concilio di Calcedonia (451) che - ha ricordato il Papa - "fu la più importante assemblea fino ad allora celebrata nella storia della Chiesa. (...) Nel respingere l'eresia di Eutiche, che negava la vera natura umana del Figlio di Dio - affermò l'unione nella unica Persona, senza confusione e senza separazione, delle due nature umana e divina".

  "Risulta con evidenza" - ha spiegato Papa Benedetto XVI - "come il Papa avvertisse con particolare urgenza le responsabilità del Successore di Pietro, il cui ruolo è unico nella Chiesa, perché 'a un solo apostolo è affidato ciò che a tutti gli apostoli è comunicato'. (...) E queste responsabilità il Pontefice seppe esercitare, in Occidente come in Oriente, intervenendo in diverse circostanze con prudenza, fermezza e lucidità attraverso i suoi scritti e mediante i suoi legati. Mostrava in questo modo come l'esercizio del primato romano fosse necessario allora, come lo è oggi, per servire efficacemente la comunione, caratteristica dell'unica Chiesa di Cristo".

  "Consapevole del momento storico in cui viveva e del passaggio che stava avvenendo - in un periodo di profonda crisi - dalla Roma pagana a quella cristiana,  Leone Magio seppe essere vicino al popolo e ai fedeli con l'azione pastorale e la predicazione. (...) Legò la liturgia alla vita quotidiana dei cristiani" e in particolare "insegnò ai suoi fedeli (...) che la liturgia cristiana non è il ricordo di avvenimenti passati, ma l'attualizzazione di realtà invisibili che agiscono nella vita di ognuno".
AG/LEONE MAGNO/...                               VIS 20080305 (660)


SEMINARIO DEL FORUM CATTOLICO-ISLAMICO IN NOVEMBRE


CITTA' DEL VATICANO, 5 MAR. 2008 (VIS). A seguito della Lettera Aperta "Una Parola Comune", firmata da 138 studiosi musulmani e della risposta del Santo Padre Benedetto XVI tramiate il Segretario di Stato, Cardinale Tarcisio Bertone, una Delegazione di cinque firmatari della Lettera ha partecipato ad un incontro con cinque rappresentanti del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, tenutosi il 4 e 5 marzo in Vaticano.

  In un Comunicato firmato dal Cardinale Jean-Louis Tauran e dallo Sceicco Professor Abdal Hakim Murad, Presidenti delle rispettive Delegazioni, si legge: "Allo scopo di promuovere il dialogo cattolico-islamico, i partecipanti hanno concordato di istituire 'Il Forum Cattolico-Islamico' e di organizzare il primo Seminario del Forum a Roma, dal 4 al 6 novembre 2008".

  Al primo Forum parteciperanno 24 rappresentanti e personalità religiose di ambedue le delegazioni. Tema del Seminario sarà: "Amore di Dio, Amore del prossimo" ed i temi correlati: "I fondamenti teologici e spirituali" (primo giorno) e "Dignità umana e rispetto reciproco" (secondo giorno). Il Seminario prevede una sessione pubblica il terzo giorno. I partecipanti al Seminario saranno ricevuti dal Santo Padre Benedetto XVI".

  I partecipanti cattolici al Forum sono: il Cardinale Jean-Louis Tauran, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso; l'Arcivescovo Pier Luigi Celata, Segretario, Monsignor Khaled Akasheh, Capo Ufficio dell'Islam, del medesimo Dicastero; Padre Miguel Ángel Ayuso Guixot, M.C.C.I, Preside del Pontificio Istituto di Studi Arabi e d'Islamistica ed il Professor Dottor Christian W. Troll, S.J., Professore Ospite della Pontifica Università Gregoriana.

  I partecipanti musulmani al Forum saranno: lo Sceicco Professor Abdal Hakim Murad, Presidente del "Muslim Academic Trust", (Gran Bretagna); il Professor Dottor Aref Alì Nayed, Direttore del "Royal Islamic Strategic Studies Center", Amman (Giordania); il Dottor Ibrahim Kalin, della Fondazione SETA, Ankara, (Turchia); l'Imam Yahya Pallavicini, Vice-Presidente della CO.RE.IS (Comunità Religiosa Islamica), (Italia) ed il Signor Sohail Nakhooda, Redattore Capo della Rivista "Islamica", Amman, (Giordania).
CON-DIR/INCONTRO CATTOLICI:MUSULMANI/TAURAN             VIS 20080305 (320)


martedì 4 marzo 2008

PARTENZA QUESTA MATTINA CARDINALE BERTONE PER ARMENIA

CITTA' DEL VATICANO, 4 MAR. 2008 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha annunciato che il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, è partito questa mattina per l'Armenia dove, oggi stesso, inizierà la visita prevista, con qualche cambiamento di programma. Come noto, resta confermata la prevista visita in Azerbaigian.
OP/VIAGGIO ARMENIA:AZERBAIGIAN/BERTONE                 VIS 20080304 (60)

25° ANNIVERSARIO CENTRO INTERNAZIONALE SAN LORENZO


CITTA' DEL VATICANO, 4 MAR. 2008 (VIS). La mattina di domenica 9 marzo, il Santo Padre celebrerà l'Eucaristia nella Chiesa di San Lorenzo "in Piscibus", adiacente al Centro Internazionale Giovanile San Lorenzo, non lontano da San Pietro, in occasione del 25° anniversario di istituzione.

  Il Centro Internazionale Giovanile San Lorenzo fu inaugurato da Giovanni Paolo II, il 13 marzo 1983, il quale, quello stesso giorno, durante la Celebrazione Eucaristica, affermò: "Desidero che questo Centro diventi una fucina di formazione di autentici giovani cristiani, che sappiano testimoniare coerentemente il Vangelo nel mondo di oggi".

  "La 'Casa dei giovani' presso la Santa Sede", gestita dal Pontificio Consiglio per i Laici, è - si legge in un Comunicato - un "luogo di accoglienza, di preghiera, di formazione e di incontro per i giovani di tutto il mondo pellegrini a Roma, sede della Croce della Giornata Mondiale della Gioventù".

  Giovedì 13 marzo è in programma una Celebrazione dell'Eucaristia presieduta dal Cardinale Stanislaw Rylko, Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici ed una Veglia di Preghiera animata dai giovani, con adorazione del Santissimo Sacramento fino alla mezzanotte.

  Venerdì 14 marzo, la Celebrazione Eucaristica sarà seguita da una Veglia animata dalla Comunità di Taizé, alla presenza di Frère Aloïs, Priore Generale. Sabato 15 è previsto un incontro di riflessione e testimonianza sul tema: "La storia e la missione del Centro Internazionale San Lorenzo", al quale parteciperanno il Cardinale Stanislaw Rylko ed il Cardinale Paul Josef Cordes, Presidente del Pontificio Consiglio "Cor Unum" che promosse la nascita del Centro 25 anni fa.

  Il triduo culminerà domenica 16 marzo con la Santa Messa delle Palme presieduta dal Santo Padre in Piazza San Pietro.

  Il Centro Internazionale Giovanile San Lorenzo, che accoglie giovani di tutte le nazionalità, è aperto dal lunedì al venerdì, dalla 11:00 alle 19:00 ed il sabato dalle 16:00 alle 19:00. Ogni sera la giornata si conclude con l'Adorazione Eucaristica e la Santa Messa.
.../CENTRO SAN LORENZO/...                           VIS 20080304 (330)


IN MEMORIAM

CITTA' DEL VATICANO, 4 MAR. 2008 (VIS). Riportiamo di seguito i dati relativi ai Presuli mancati nelle ultime settimane:

- Il Vescovo Nicola Agnozzi, O.F.M.Conv., emerito di Ariano Irpino - Lacedonia (Italia), il 17 febbraio, all'età di 96 anni.

- L'Arcivescovo Emilio Benavent Escuín, Ordinario Militare emerito di Spagna, il 4 gennaio, all'età di 93 anni.

- Il Vescovo Paul Michael Boyle, C.P., emerito di Mandeville (Giamaica), il 10 gennaio, all'età di 81 anni.

- Il Vescovo Paul-Louis Carrière, emerito di Laval (Francia), il 20 febbraio, all'età di 99 anni.

- Il Vescovo Ramón Daumal Serra, già Ausiliare di Barcelona (Spagna), il 10 febbraio, all'età di 95 anni.

- L'Arcivescovo Vincenzo Maria Farano, emerito di Gaeta (Italia), il 17 gennaio, all'età di 86 anni.

- Il Vescovo José Higinio Gómez González, O.F.M., emerito di Lugo (Spagna), l'8 gennaio, all'età di 75 anni.

- Il Vescovo Daniel Anthony Hart, emerito di Norwich (Stati Uniti d'America), il 14 gennaio, all'età di 80 anni.

- Il Vescovo Sebastian Kräuter, emerito di Timisoara (Romania), il 29 gennaio, all'età di 85 anni.

- Il Vescovo Paulino Fernandes Madeca, emerito di Cabinda (Angola), il 9 gennaio, all'età di 80 anni.

- Il Vescovo Darius Nggawa, S.V.D., emerito di Larantuka (Indonesia), l'8 gennaio, all'età di 78 anni

- L'Arcivescovo Marijan Oblak, emerito di Zadar (Croazia), il 15 febbraio, all'età di 88 anni.

- Il Vescovo Cândido Padin, O.S.B., emerito di Bauru (Brasile), il 25 gennaio, all'età di 92 anni.

- L'Arcivescovo Franc Perko, emerito di Beograd (Serbia), il 20 febbraio, all'età di 78 anni.

- L'Arcivescovo Oskar Saier, emerito di Freiburg im Breisgau (Germania), il 3 gennaio, all'età di 75 anni.
 
- Il Vescovo Vittorio Tomassetti, emerito di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola (Italia), il 6 gennaio, all'età di 77 anni.

- Arcivescovo Elias Zoghbi, emerito di Baalbek dei Greco-Melkiti (Libano), il 17 gennaio, all'età di 95 anni.
.../DEFUNTI/...                                   VIS 20080304 (300)


lunedì 3 marzo 2008

APPELLO LIBERAZIONE ARCIVESCOVO MOSSUL DEI CALDEI

CITTA' DEL VATICANO, 1 MAR. 2008 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico, nel tardo pomeriggio di venerdì 29 febbraio, il seguente Comunicato:

  "Il Santo Padre Benedetto XVI è stato subito informato del sequestro di Sua Eccellenza Monsignor Paulos Faraj Rahho, Arcivescovo di Mossul dei Caldei, in Iraq, avvenuto nel pomeriggio di oggi durante un agguato, nel corso del quale sono state uccise due guardie di sicurezza e l'autista del Presule. Monsignor Rahho aveva appena terminato la Via Crucis, un rito religioso assai caro e partecipato dai fedeli in Iraq. Ciò fa pensare che l'azione criminosa sia stata premeditata".

  "Amareggiato per tale nuovo esecrabile atto, che colpisce profondamente l'intera Chiesa nel Paese e in particolare la Chiesa Caldea, il Papa si sente vicino al Patriarca Cardinale Emmanuel III Delly e a tutta quella provata comunità cristiana, come pure ai familiari delle vittime. Il Sommo Pontefice invita la Chiesa universale ad unirsi alla sua fervente preghiera affinché prevalgano negli autori del rapimento ragione e umanità e Monsignor Rahho venga restituito quanto prima alla cura del suo gregge. Rinnova anche l'auspicio che il popolo iracheno ritrovi cammini di riconciliazione e di pace".

  Il Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, attualmente in visita ad Amman (Giordania), ha lanciato un pressante appello per la rapida liberazione del Presule iracheno.

  Durante la celebrazione eucaristica, il 29 febbraio, nella Chiesa di Maria di Nazaret del Vicariato Latino di Amman, il Porporato ha espresso la sua vicinanza e solidarietà alla comunità cattolica irachena.
OP/SEQUESTRO ARCIVESCOVO MOSSUL/...                   VIS 20080303 (270)


12 OTTOBRE 2008: CANONIZZAZIONE QUATTRO BEATI

CITTA' DEL VATICANO, 1 MAR. 2008 (VIS). Nel corso del Concistoro Ordinario Pubblico tenutosi questa mattina nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre ha decretato che domenica 12 ottobre 2008, siano iscritti nell'Albo dei Santi:  il Beato Gaetano Errico, la Beata Maria Bernarda Bütler (al secolo Verena), la Beata Alfonsa dell'Immacolata Concezione (al secolo Anna Muttathupadathu) e la Beata Narcisa di Gesù Martillo Morán.

  È seguita la 'Optatio' di alcuni Cardinali dall'Ordine dei Diaconi all'Ordine dei Presbiteri. Il Collegio Cardinalizio si compone di tre Ordini: Episcopale, Presbiterale e Diaconale. All'Ordine Episcopale appartengono i Cardinali ai quali viene assegnata una delle Chiese suburbicarie, o Diocesi suffraganee - Ostia, Albano, Frascati, Palestrina, Porto-Santa Rufina, Sabina-Poggio Mirteto e Velletri - e i Patriarchi delle Chiese Cattoliche Orientali, che sono anche Cardinali. I Cardinali dell'Ordine Presbiterale ricevono un Titolo o Chiesa della città di Roma. A quest'Ordine appartengono i Vescovi diocesani ed altri Cardinali. Infine, all'Ordine dei Diaconi appartengono i Cardinali che non sono Vescovi Diocesani.

  Su richiesta del Cardinale Jorge Arturo Medína Estevez, la Diaconia di San Saba è stata elevata "pro hac vice" a Titolo Presbiterale ed assegnata al medesimo Cardinale.

  Su richiesta del Cardinale Darío Castrillón Hoyos, la Diaconia del Santissimo Nome di Maria al Foro Traino è stata elevata a Titolo Presbiterale "pro hac vice" ed assegnata al medesimo Cardinale.  

  Su richiesta del Cardinale Lorenzo Antonetti, la Diaconia di Sant'Agnese in Agone è stata elevata a Titolo Presbiterale "pro hac vice" ed assegnata al medesimo Cardinale.

  Su richiesta del Cardinale James Francis Stafford, il medesimo Cardinale è stato sciolto dalla Diaconia di Gesù Buon Pastore alla Montagnola e gli è stato attribuito il Titolo Presbiterale di San Pietro in Montorio.

  Su richiesta del Cardinale Giovanni Cheli, la Diaconia dei Santi Cosma e Damiano è stata elevata "pro hac vice" a Titolo Presbiterale ed assegnata al medesimo Cardinale.

  In seguito alla "Optatio" del Cardinale Darío Castrillón Hoyos all'Ordine Presbiterale, il Santo Padre ha confermato nell'Officio di Protodiacono il Cardinale Agostino Cacciavillan, Diacono dei Santi Angeli Custodi a Città Giardino.
OCL/CONCISTORO ORDINARIO PUBBLICO/...               VIS 20080303 (350)


GIOVANI SIATE COSTRUTTORI PACE E TESTIMONI VANGELO

CITTA' DEL VATICANO, 1 MAR. 2008 (VIS). Alle 17:00 di questo pomeriggio, nell'Aula Paolo VI, ha avuto luogo la Veglia di preghiera in occasione della VI Giornata Europea degli Universitari, promossa dal Consiglio delle Conferenze Episcopali d'Europa e dall'Ufficio per la pastorale universitaria del Vicariato di Roma sul tema: "Europa e Americhe insieme per costruire la civiltà dell'amore".

  Nel corso dell'incontro di preghiera degli studenti degli atenei romani vi sono stati collegamenti via satellite con gli universitari di Toledo (Spagna), Aparecida (Brasile), Loja (Ecuador), Napoli (Italia), L'Avana (Cuba), Città del Messico (Messico), Avignone (Francia), Washington, D.C. (USA), Bucarest (Romania) e Minsk (Bielorussia).

  Alle 18:00 il Santo Padre è giunto nell'Aula Paolo VI ed ha guidato la recita del Santo Rosario. A conclusione della preghiera il Papa ha rivolto agli universitari presenti in Aula e in collegamento dalle varie città europee ed americane alcune parole di saluto.

  "Il cristianesimo" - ha detto il Santo Padre - "costituisce un legame forte e profondo tra il cosiddetto vecchio continente e quello che è stato chiamato il 'nuovo mondo'. Basta pensare al posto fondamentale che occupano la Sacra Scrittura e la Liturgia cristiana nella cultura e nell'arte dei popoli europei e di quelli americani".

  "Purtroppo però la cosiddetta 'civiltà occidentale'" - ha sottolineato il Pontefice - "ha anche in parte tradito la sua ispirazione evangelica. Si impone pertanto un'onesta e sincera riflessione, un esame di coscienza. Occorre discernere tra ciò che costruisce la 'civiltà dell'amore', secondo il disegno di Dio rivelato in Gesù Cristo, e ciò che invece ad essa si oppone".

  Rivolgendosi ai giovani europei ed americani, Papa Benedetto XVI ha detto: "Iddio vi chiama a cooperare, insieme con i vostri coetanei del mondo intero, perché la linfa del Vangelo rinnovi la civiltà di questi due continenti e di tutta l'umanità".

  "Le grandi città europee e americane sono sempre più cosmopolite" - ha aggiunto il Pontefice - "ma spesso manca in esse questa linfa, capace di far sì che le differenze non siano motivo di divisione o di conflitto, bensì di arricchimento reciproco".

  "La civiltà dell'amore è 'convivialità'" - ha ribadito il Pontefice - "cioè convivenza rispettosa, pacifica e gioiosa delle differenze in nome di un progetto comune, che il Beato Papa Giovanni XXIII fondava sopra i quattro pilastri dell'amore, della verità, della libertà e della giustizia".

  "Ecco, cari amici, la consegna che oggi vi affido: siate discepoli e testimoni del Vangelo, perché il Vangelo è il buon seme del Regno di Dio, cioè della civiltà dell'amore! Siate costruttori di pace e di unità!".

   "Segno di quest'unità cattolica" - ha concluso il Pontefice - "cioè universale e integra nei contenuti della fede cristiana che tutti ci lega, è anche l'iniziativa di consegnare a ciascuno di voi il testo dell'Enciclica 'Spe salvi' su un CD in 5 lingue. La Vergine Maria vegli su voi, sulle vostre famiglie e su tutti i vostri cari".
AC/GIORNATA EUROPEA UNIVERSITARI/...                   VIS 20080303 (490)


ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 1 MAR. 2008 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell'Arcidiocesi di Port-au-Prince (Haïti), presentata dall'Arcivescovo François Marie-Wolff Ligondè, per raggiunti limiti d'età. Gli succede l'Arcivescovo Joseph Serge Miot, finora Coadiutore ed Amministratore Apostolico "sede plena" della medesima Arcidiocesi.

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Port-de-Paix (Haïti), presentata dal Vescovo Frantz Colimon, S.M.M., in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico. Gli succede il Vescovo Pierre Antoine Paulo, O.M.I., finora Vescovo Coadiutore della medesima Diocesi.

- Ha nominato il Vescovo Louis Kébreau, S.D.B., Arcivescovo Metropolita di Cap-Haïtien (superficie: 2.200; popolazione: 1.463.520; cattolici: 778.110; sacerdoti: 72; religiosi: 135), Haïti. L'Arcivescovo eletto è nato nel 1938 a Jérémie (Haïti), ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1974 e l'ordinazione episcopale nel 1987. E' stato finora Vescovo di Hinche (Haïti) e dal 2004 Presidente della Conferenza Episcopale di Haïti. Succede al Vescovo Hubert Constant, O.M.I., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Monsignore Léon Kalenga Badikebele, finora Consigliere nella Nunziatura Apostolica in Giappone, Nunzio Apostolico in Ghana, elevandolo in pari tempo alla dignità di Arcivescovo. L'Arcivescovo eletto è nato a Kamina (Repubblica Democratica del Congo), nel 1956, è stato ordinato sacerdote nel 1982 ed è entrato nel Servizio diplomatico della Santa Sede nel 1990.

- Ha nominato l'Ingegnere Daniele Dalvai, Consigliere dello Stato della Città del Vaticano.

- Ha nominato il Cardinale Ivan Dias, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, Suo Inviato Speciale alle celebrazioni per il Nuovo Millennio Cristiano in Etiopia, che avranno luogo ad Addis Abeba dal 2 al 4 maggio 2008, in occasione del Congresso Eucaristico Nazionale Etiopico.
RE:NER:NN:NA/.../...                               VIS 20080303 (300)


GUARENDO L'UOMO GESÙ OPERA UNA NUOVA CREAZIONE

CITTA' DEL VATICANO, 2 MAR. 2008 (VIS). Alle ore 12:00 di oggi il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l'Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

  "In queste domeniche di Quaresima" - ha detto il Papa - "attraverso i testi del Vangelo di Giovanni, la liturgia ci fa percorrere un vero e proprio itinerario battesimale: domenica scorsa, Gesù ha promesso alla Samaritana il dono dell''acqua viva'; oggi, guarendo il cieco nato si rivela come 'la luce del mondo'; domenica prossima, risuscitando l'amico Lazzaro, si presenterà come 'la risurrezione e la vita'".

  "Acqua, luce, vita: sono simboli del Battesimo" - ha detto ancora il Santo Padre - sacramento che 'immerge' i credenti nel mistero della morte e resurrezione di Cristo, liberandoli dalla schiavitù del peccato e donando loro la vita eterna".

  "Soffermiamoci brevemente sul racconto del cieco nato (Gv 9,1-41). I discepoli, secondo la mentalità comune del tempo, danno per scontato che la sua cecità sia conseguenza di un peccato suo o dei suoi genitori. Gesù invece respinge questo pregiudizio e afferma: "Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio" (Gv 9,3). Quale conforto ci offrono queste parole! Esse ci fanno sentire la viva voce di Dio, che è Amore provvido e sapiente!".

  "Di fronte all'uomo segnato dal limite e dalla sofferenza" - ha spiegato il Pontefice - "Gesù non pensa ad eventuali colpe, ma alla volontà di Dio che ha creato l'uomo per la vita. E perciò dichiara solennemente: 'Dobbiamo compiere le opere di colui che mi ha mandato… Finché sono nel mondo, sono la luce del mondo' (Gv 9,5). E subito passa all'azione: con un po' di terra e di saliva fa del fango e lo spalma sugli occhi del cieco. Questo gesto allude alla creazione dell'uomo, che la Bibbia racconta con il simbolo della terra plasmata e animata dal soffio di Dio (cfr Gn 2,7)".

  "Guarendo l'uomo, Gesù opera una nuova creazione. Ma quella guarigione suscita un'accesa discussione, perché Gesù la compie di sabato, trasgredendo, secondo i farisei, il precetto festivo. Così, alla fine del racconto, Gesù e il cieco si ritrovano entrambi 'cacciati fuori' dai farisei: uno perché ha violato la legge e l'altro perché, malgrado la guarigione, rimane marchiato come peccatore dalla nascita".

  "Al cieco guarito Gesù rivela che è venuto nel mondo per operare un giudizio, per separare i ciechi guaribili da quelli che non si lasciano guarire, perché presumono di essere sani. E' forte infatti nell'uomo la tentazione di costruirsi un sistema di sicurezza ideologico: anche la stessa religione può diventare elemento di questo sistema, come pure l'ateismo, o il laicismo, ma così facendo si resta accecati dal proprio egoismo".

  "Cari fratelli, lasciamoci guarire da Gesù, che può e vuole donarci la luce di Dio!" - ha concluso Papa Benedetto XVI - "Confessiamo le nostre cecità, le nostre miopìe, e soprattutto quello che la Bibbia chiama il 'grande peccato' (cfr Sal 18,14): l'orgoglio. Ci aiuti in questo Maria Santissima, che generando Cristo nella carne ha dato al mondo la vera luce".
ANG/QUARESIMA:BATTESIMO/...                       VIS 20080303 (530)


APPELLI DEL PAPA IN FAVORE IRAQ, TERRA SANTA E INFANZIA

CITTA' DEL VATICANO, 2 MAR. 2008 (VIS). Al termine della recita dell'Angelus, Papa Benedetto XVI ha lanciato un appello per la liberazione dell'Arcivescovo Paulos Faraj Rahho, Arcivescovo di Mossul dei Caldei (Iraq), rapito venerdì scorso.

  "Mi unisco all'appello del Patriarca, il Cardinale Emmanuel III Delly, e dei suoi collaboratori" - ha detto il Papa - "affinché il caro Presule, oltretutto in precarie condizioni di salute, sia prontamente liberato. Elevo, in pari tempo, la mia preghiera di suffragio per le anime dei tre giovani uccisi, che erano con lui al momento del rapimento. Esprimo, inoltre, la mia vicinanza a tutta la Chiesa in Iraq ed in particolare alla Chiesa caldea, ancora una volta duramente colpite, mentre incoraggio i Pastori e i fedeli tutti ad essere forti e saldi nella speranza. Si moltiplichino gli sforzi di quanti reggono le sorti del caro popolo iracheno, affinché grazie all'impegno e alla saggezza di tutti ritrovi pace e sicurezza, e non venga ad esso negato il futuro a cui ha diritto".

  "Purtroppo in questi ultimi giorni" - ha ricordato il Pontefice - "la tensione tra Israele e la Striscia di Gaza ha raggiunto livelli assai gravi".

  "Rinnovo il mio pressante invito alle Autorità, sia israeliane che palestinesi" - ha ribadito il Pontefice - "perché si fermi questa spirale di violenza, unilateralmente, senza condizioni: solo mostrando un rispetto assoluto per la vita umana, fosse anche quella del nemico, si potrà sperare di dare un futuro di pace e di convivenza alle giovani generazioni di quei popoli che, entrambi, hanno le loro radici nella Terra Santa. Invito tutta la Chiesa a elevare suppliche all'Onnipotente per la pace nella terra di Gesù e a mostrare solidarietà attenta e fattiva ad entrambe le popolazioni, israeliana e palestinese".

  Infine il Santo Padre ha fatto riferimento al rinvenimento dei corpi dei due fratellini italiani scomparsi più di un anno fa ed ha detto: "Nel corso della settimana la cronaca italiana ha appuntato la sua attenzione sulla triste fine di due bambini, noti come Ciccio e Tore. Una fine che ha profondamente colpito me come tante famiglie e persone. Vorrei cogliere l'occasione per lanciare un grido a favore dell'infanzia: prendiamoci cura dei piccoli! Bisogna amarli e aiutarli a crescere. Lo dico ai genitori, ma anche alle istituzioni. Nel lanciare questo appello, il mio pensiero va all'infanzia di ogni parte del mondo, particolarmente a quella più indifesa, sfruttata e abusata. Affido ogni bambino al cuore di Cristo, che ha detto: 'Lasciate che i bambini vengano a me!'" (Lc 18,16).
ANG/IRAQ:TERRA SANTA:INFANZIA/...                   VIS 20080303 (420)


RINVIATO VIAGGIO IN ARMENIA DEL CARDINALE BERTONE

CITTA' DEL VATICANO, 2 MAR. 2008 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico oggi un Comunicato nel quale annuncia che il Cardinale Tarcisio Bertone, S.D.B., Segretario di Stato, ha dovuto rimandare il Viaggio in Armenia, in programma dal 2 al 6 marzo.

  "In considerazione della situazione creatasi in Armenia a seguito delle proteste e dello stato di emergenza dichiarato dal governo, Sua Eminenza il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, non parte oggi, come previsto, per Yerevan".

  "La visita, finora non annullata, potrà avere luogo nei prossimi giorni, con programma mutato. Resta confermata invece la visita in Azerbaijan".
OP/RINVIO VIAGGIO ARMENIA/BERTONE                   VIS 20080303 (110)


CAPITOLO GENERALE SALESIANI: UNITÀ VITA SPIRITUALE

CITTA' DEL VATICANO, 3 MAR. 2008 (VIS). Questa mattina è stato reso pubblico un Messaggio del Santo Padre al Rettore Maggiore dei Salesiani di Don Bosco, Don Pascual Chávez Villanueva, S.D.B., ed ai partecipanti al XXVI Capitolo Generale della Congregazione, che si apre oggi a Roma.

  Nel Messaggio, datato 1° marzo, Benedetto XVI scrive che il tema scelto per il Capitolo Generale: "Da mihi animas, cetera tolle" (Dammi anime, lascia tutto il resto), "è lo stesso programma di vita spirituale e apostolica fatto proprio da Dan Bosco".

  "E' di vitale importanza" - sottolinea Papa Benedetto XVI - "che ogni salesiano tragga continuamente ispirazione da Don Bosco: lo conosca, lo studi, lo ami, lo imiti, lo invochi, faccia propria la sua stessa passione apostolica, che sgorga dal cuore di Cristo".

  Ponendo in rilievo che il tema del Capitolo Generale "esprime in sintesi la mistica e l'ascetica del salesiano", il Papa scrive che: "E' necessario superare la dispersione dell'attivismo e coltivare l'unità della vita spirituale attraverso l'acquisizione di una profonda mistica e di una solida ascetica. Ciò alimenta l'impegno apostolico ed è garanzia di efficacia pastorale. In questo deve consistere il cammino di santità di ogni Salesiano, su questo deve concentrasi la formazione delle nuove vocazioni alla vita consacrata salesiana".

  "L'evangelizzazione sia la principale e prioritaria frontiera della missione salesiana oggi" - ribadisce ancora il Santo Padre - "Nelle situazioni plurireligiose ed in quelle secolarizzate occorre trovare vie inedite per far conoscere, specialmente ai giovani, la figura di Gesù, affinché ne percepiscano il perenne fascino".

  "E' indispensabile aiutare i giovani a valorizzare le risorse che portano dentro come dinamismo e desiderio positivo; metterli a contatto con proposte ricche di umanità e di valori evangelici; spingerli ad inserirsi nella società come parte attiva attraverso il lavoro, la partecipazione e l'impegno per il bene comune".

  Benedetto XVI rivolge un particolare ringraziamento allo Congregazione Salesiana "per il lavoro di ricerca e di formazione che svolge nell'Università Pontificia Salesiana" e riferendosi alla "emergenza educativa che esiste in numerose parti del mondo", scrive: "La Chiesa ha bisogno del contributo di studiosi che approfondiscano la metodologia dei processi pedagogici e formativi, l'evangelizzazione dei giovani, la loro educazione morale, elaborando insieme risposte alle sfide della postmodernità, dell'interculturalità e della comunicazione sociale e cercando nel contempo di venire in aiuto alle famiglie".

  "L'educazione costituisce uno dei punti nodali della questione antropologica odierna, alla cui soluzione l'Università Pontificia Salesiana non mancherà, ne sono sicuro" - scrive ancora il Pontefice - "di offrire un prezioso contributo".

  Al termine del Messaggio il Papa ricorda che nel 2015 ricorrerà il bicentenario della nascita di San Giovanni Bosco e auspica che tale ricorrenza sia di sprone "ad essere sempre più 'segni credibili dell'amore di Dio ai giovani' e a far sì che i giovani siano davvero speranza della Chiesa e della società".
MESS/CAPITOLO GENERALE SALESIANI/CHAVEZ               VIS 20080303 (470)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 3 MAR. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova (Italia), Presidente della Conferenza Episcopale Italiana.

  - Otto Presuli della Conferenza Episcopale del Guatemala, in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - Il Cardinale Rodolfo Quezada Toruño, Arcivescovo di Guatemala, con gli Ausiliari Vescovo José Ramiro Pellecer Samayoa, Vescovo Mario Enrique Ríos Mont, C.M., Vescovo Gustavo Rodolfo Mendoza Hernández e Vescovo Raúl Antonio Martínez Paredes.

-    Il Vescovo Víctor Hugo Palma Paúl, di Escuintla.

-    Il Vescovo Julio Edgar Cabrera Ovalle, di Jalapa en Guatemala.

-    Il Vescovo Bernabé de Jesús Sagastume Lemus, O.F.M.Cap., di Santa Rosa de Lima.

  Nel pomeriggio il Santo Padre riceverà il Cardinale Ivan Dias, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli.
AP:AL/.../...                                       VIS 20080303 (130)


venerdì 29 febbraio 2008

CONGREGAZIONE DOTTRINA FEDE E FORMULE BATTESIMALI

CITTA' DEL VATICANO, 29 FEB. 2008 (VIS). E' stata pubblicata oggi la risposta della Congregazione per la Dottrina della Fede ai due quesiti proposti sulla validità del Battesimo conferito con formule diverse da quelle stabilite.

Primo quesito: E' valido il Battesimo conferito con le formule "I baptize you in the name of the Creator, and of the Redeemer, and of the Sanctifier" e "I baptize you in the name of the Creator, and of the Liberator, and of the Sustainer"? (Io ti battezzo in nome del Creatore, del Redentore, del Santificatore" e "Io ti battezzo in nome del Creatore, del Liberatore e del Sostenitore"?).

Secondo quesito: Devono essere battezzate in forma assoluta le persone che sono state battezzate con queste formule?

Risposte: Al primo: negativamente. Al secondo: Affermativamente.

Il Santo Padre Benedetto XVI nel corso di una Udienza concessa al Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha approvato questa Risposta, decisa nella Sessione Ordinaria di questa Congregazione, e ne ha ordinato la pubblicazione. La Risposta porta la firma del Cardinale Levada e dell'Arcivescovo Angelo Amato, Segretario del medesimo Dicastero.

Una Nota esplicativa chiarifica che: "La presente Risposta riguarda il dubbio sulla validità del Battesimo conferito con due formule in lingua inglese nell'ambito della Chiesa cattolica. (...) Il dubbio, ovviamente, non concerne l'inglese, ma la formula in se stessa, che potrebbe essere espressa anche in un'altra lingua".

"Il Battesimo conferito nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo" - si legge ancora nella Nota - "obbedisce al comando di Gesù Cristo, riferito alla fine del Vangelo secondo Matteo" e "La formula battesimale deve esprimere adeguatamente la fede trinitaria: non valgono formule approssimative".

"La varianti alla formula battesimale, secondo designazioni delle Persone Divine diverse da quelle bibliche, considerate nella Risposta provengono dalla cosiddetta teologia femminista per evitare di dire Padre e Figlio, ritenute parole maschiliste, sostituendole con altri nomi. Tali varianti, però, sovvertono la fede nella Trinità".

"La risposta della Congregazione per la Dottrina della Fede costituisce una dichiarazione dottrinale autentica, la quale ha effetti canonici e pastorali di grande portata. La risposta, infatti, afferma implicitamente che le persone che sono state battezzate o saranno battezzate nell'avvenire con le formule in questione in realtà non sono battezzate. Quindi devono essere trattate a tutti gli effetti canonici e pastorali con gli stessi criteri giuridici delle persone che il Codice di Diritto Canonico mette sotto la categoria generale di 'non battezzati'".
CDF/FORMULE BATTESTIMO/LEVADA VIS 20080229 (420)


DIFFONDERE VALORI RELIGIOSI NELLA SOCIETÀ

CITTA' DEL VATICANO, 29 FEB. 2008 (VIS). Nel pomeriggio di ieri è stata resa pubblica la Dichiarazione Finale seguita alla Riunione Annuale del Comitato Permanente Al-Azhar per il Dialogo fra le Religioni Monoteiste e il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, (Il Cario, 25-26 febbraio), presieduta dal Professor Sceicco Abd al-Fattah Muhammad Alaam e dal Cardinale Jaen-Louis Tauran.

  Lo Sceicco e il Porporato auspicano che i "valori nobili" quali "la pace, la verità, la giustizia, il giusto comportamento, la cooperazione allo sviluppo e l'uso delle risorse del pianeta a beneficio di tutta l'umanità (...) guidino il comportamento umano, specialmente nel momento attuale quando i confini e le distinzioni fra i popoli diminuiscono e il fenomeno della violenza, dell'estremismo, del terrorismo è in aumento, insieme al disprezzo per la religione, per i valori religiosi e per tutto ciò che è considerato sacro".

  Tenendo conto del ruolo di al-Azhar al-Sharif, quale centro di studi e ricerche del mondo islamico ed il ruolo specifico del Dicastero vaticano nella Chiesa Cattolica, lo Sceicco Abd al-Fattah e il Cardinale Tauran "riconoscono entrambi l'importanza della reciproca conoscenza e della ricerca di un terreno comune fra le due religioni quale base per una più vasta cooperazione e per il miglioramento delle relazioni reciproche".

  Ricordando che nel corso della Riunione è stato esaminato il tema: "Fede in Dio e Amore del Prossimo quali Fondamenti del Dialogo Interreligioso", lo Sceicco e il Porporato scrivono che il Comitato "ha ribadito i principi comuni e i comuni valori spirituali e morali" come pure "la questione della libertà d'espressione, rilevando che non si può mai giustificare l'offesa dei sentimenti religiosi altrui, causando tensioni nei rapporti interpersonali e distruggendo l'amore fraterno".

  Il Comitato "ha fermamente condannato la nuova pubblicazione di vignette offensive e il numero crescente di attacchi contro l'Islam e il suo Profeta, come pure gli attacchi contro la religione".

  "I membri del Comitato hanno espresso soddisfazione per l'accordo raggiunto, che considerano come un incoraggiamento a continuare ad impegnarsi nel dialogo".

  Fra le raccomandazioni presentate al termine della Riunione figurano l'affermazione che: "Tutte le religioni rispettano la dignità e l'onore della persona umana, prescindendo dalla razza, dal colore, dalla religione o convinzione religiosa, e condannano ogni offesa contro l'integrità personale, la proprietà e l'onore".

  "I responsabili religiosi, musulmani e cristiani, come pure gli intellettuali e gli educatori, devono adoperarsi per inculcare questi valori nelle loro attività, nei luoghi di apprendimento e nella società a tutti i livelli".

  Ai responsabili dei mezzi di comunicazione i membri del Comitato ricordano che "La libertà di espressione non deve essere usata come pretesto per offendere (...) tutto ciò che è considerato sacro, ma piuttosto per opporsi all'estremismo, incoraggiare la reciproca accettazione, l'amore e il rispetto per tutti, a prescindere dalla religione".

  La prossima riunione del Comitato è in programma a Roma, il 24 e 25 febbraio 2009.
OP/DIALOGO RELIGIONI MONOTEISTE/TAURAN               VIS 20080229 (490)


PRESENTAZIONE ANNUARIO PONTIFICIO 2008

CITTA' DEL VATICANO, 29 FEB. 2008 (VIS). Il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, e l'Arcivescovo Fernando Filoni, Sostituto alla Segreteria di Stato per gli Affari Generali, hanno presentato questa mattina al Santo Padre l'edizione dell'Annuario Pontificio del 2008, presenti i collaboratori che hanno lavorato alla redazione e stampa del volume.

  Una Nota relativa alla presentazione introduce alcune novità riguardanti l'Annuario 2008.  Nel corso del 2007 sono state erette dal Santo Padre 8 nuove Sedi Vescovili, 1 Prefettura Apostolica, sono state costituite 2 Sede Metropolitane e 1 Vicariato Apostolico. In tutto sono stati nominati 169 nuovi Vescovi.

  Dal 2005 al 2006 i cattolici sparsi nel mondo sono passati da 1.115 a 1.131 milioni, con un aumento relativo dell'1,4%. In questo periodo il numero dei Vescovi è passato da 4.841 a 4.898 con un aumento relativo dell'1,2%.

  Il numero dei sacerdoti, diocesani e religiosi, è passato da 406.411 nel 2005 a 407.262 nel 2006, con una variazione complessiva dello 0,21%. La consistenza dei sacerdoti nel mondo è andata progressivamente aumentando dal 2000 al 2006.

  Osservando la distribuzione per aree continentali si osserva un ridimensionamento della presenza dei sacerdoti in Europa e in America a vantaggio di Africa e di Asia.

  Altri dati di interesse completano il quadro: gli studenti di filosofia e di teologia nei seminari diocesani o in quelli religiosi sono 115.480, con un aumento dello 0,9% rispetto all'anno precedente; di essi 24.034 si trovano in Africa, 37.150 nelle Americhe, 30.702 in Asia, 22.618 in Europa e 976 in Oceania.
AP/ANNUARIO PONTIFICIO 2008/BERTONE                   VIS 20080229 (260)


INTENZIONI DI PREGHIERA DEL SANTO PADRE MESE DI MARZO

CITTA' DEL VATICANO, 29 FEB. 2008 (VIS). L'intenzione Generale per l'Apostolato della Preghiera del Santo Padre Benedetto XVI per il mese di marzo è la seguente: "Perché si comprenda l'importanza del perdono e della riconciliazione fra le persone e i popoli, e la Chiesa con la sua testimonianza diffonda l'amore di Cristo, sorgente di nuova umanità".

  L'intenzione Missionaria è la seguente: "Perché i cristiani, che in tante parti del mondo e in varie maniere sono perseguitati a causa del Vangelo, sostenuti dalla forza dello Spirito Santo, continuino a testimoniare con coraggio e franchezza la Parola di Dio".
BXVI-INTENZIONI PREGHIERA/MARZO/…                           VIS 20080229 (100)


ATTIVITÀ CARITATIVE ESPRESSIONE AMORE EVANGELICO

CITTA' DEL VATICANO, 29 FEB. 2008 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto i partecipanti all'Assemblea Plenaria del Pontificio Consiglio "Cor Unum", che si tiene in questi giorni sul tema: "Le qualità umane e spirituali di chi opera nell'attività caritativa della Chiesa".

  "L'attività caritativa occupa" - ha detto il Papa - "un posto centrale nella missione evangelizzatrice della Chiesa. Non dobbiamo dimenticare che le opere di carità costituiscono un terreno privilegiato di incontro anche con persone che ancora non conoscono Cristo o lo conoscono solo parzialmente. Giustamente, dunque, i Pastori e i responsabili della pastorale della carità dedicano un'attenzione costante a chi lavora nell'ambito della 'diakonia', preoccupandosi di formarli dal punto di vista sia umano e professionale, che teologico-spirituale e pastorale".

  "Chi opera nelle molteplici forme dell'attività caritativa della Chiesa non può, pertanto, contentarsi solo della prestazione tecnica o di risolvere problemi e difficoltà materiali. L'aiuto che offre non deve mai ridursi a gesto filantropico, ma deve essere tangibile espressione dell'amore evangelico".

  Gli operatori delle diverse attività caritative, ha proseguito il Pontefice, devono essere "soprattutto testimoni di amore evangelico. Tali essi sono se la loro missione non si esaurisce nell'essere operatori di servizi sociali, ma nell'annuncio del Vangelo della carità. Seguendo le orme di Cristo, essi sono chiamati ad essere 'testimoni dal valore della vita', in tutte le sue espressioni, difendendo specialmente la vita dei deboli e dei malati, seguendo l'esempio della Beata Madre Teresa di Calcutta, che amava e si prendeva cura dei moribondi, perché la vita non si misura a partire dalla sua efficienza, ma ha valore sempre e per tutti".

  "Questi operatori ecclesiali" - ha concluso il Pontefice - "sono chiamati ad essere 'testimoni dell'amore', del fatto cioè che siamo pienamente uomini e donne quando viviamo protesti verso l'altro; che nessuno può morire e vivere per se stesso; (...). Infine, chi lavora nell'ambito delle attività ecclesiali, deve essere 'testimone di Dio', che è pienezza di amore ed invita ad amare".
AC/ATTIVITÀ CARITATIVE CHIESA/...                       VIS 20080229 (330)


INTERDIPENDENZA E SOLIDARIETÀ DI FRONTE SFIDE MONDO

CITTA' DEL VATICANO, 29 FEB. 2008 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto la Professoressa Mary Ann Glendon, nuova Ambasciatrice degli Stati Uniti d'America presso la Santa Sede, ed ex Presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.

  Ricordando la precedente carica della Professoressa Glendon, il Papa ha affermato: "Sono certo che la conoscenza e l'esperienza derivata dalla sua insigne collaborazione con la Santa Sede, saranno elementi positivi nel compimento dei suoi doveri ed arricchiranno l'attività della comunità diplomatica alla quale Lei ora appartiene".

  "Sin agli albori della Repubblica, l'America è stata, come lei ha rilevato" - ha affermato il Pontefice - "una nazione che tiene in gran conto il ruolo del credo religioso nell'assicurare un ordine democratico solido ed etico. L'esempio della sua Nazione che unisce popoli di buona volontà, a prescindere dalla razza, dalla nazionalità o dal credo, in una visione condivisa ed in un disciplinato perseguimento del bene comune, ha incoraggiato molte giovani nazioni nello sforzo di creare un ordine sociale armonico, libero e giusto".

  "Attualmente tale compito di riconciliare l'unità e la diversità, di forgiare una visione comune e di raccogliere l'energia morale per realizzarla, è divenuta una urgente priorità di tutta la famiglia umana, che è sempre più consapevole della sua interdipendenza e della necessità di una effettiva solidarietà nel rispondere alle sfide globali e nel costruire un futuro di pace".

  "L'esperienza del secolo passato, con la sua pesante eredità di guerra e di violenza, culminata nello sterminio pianificato di intere popolazioni, ha reso evidente che il futuro dell'umanità non può dipendere dal mero compromesso politico. Piuttosto, esso deve essere il frutto di un consenso più profondo basato sul riconoscimento delle verità universali. (...) La costruzione di una cultura giuridica globale ispirata dai più alti ideali di giustizia, solidarietà e pace esige un fermo impegno, speranza e generosità da parte di ogni nuova generazione".

  "La costruzione di un futuro più sicuro per la famiglia umana significa prima di tutto lavorare allo sviluppo integrale dei popoli, specialmente (...) reprimendo la corruzione e la militarizzazione che privano di preziose risorse molti nostri fratelli e sorelle nelle aree più povere".

  "Il progresso della famiglia umana è minacciato non soltanto dalla piaga del terrorismo internazionale, ma anche da minacce alla pace come la sempre più rapida corsa agli armamenti e il persistere di tensioni in Medio Oriente. Colgo l'occasione per esprimere l'auspicio che i pazienti e trasparenti negoziati conducano alla riduzione ed eliminazione delle armi nucleari e che la recente Conferenza di Annapolis sia la prima di una serie di passi verso una pace duratura nella Regione".

  "La soluzione di questi e di altri problemi simili richiede di aver fiducia (...) nell'opera di organismi internazionali quali l'Organizzazione delle Nazioni Unite, che per loro natura sono in grado di promuovere autentico dialogo e comprensione, riconciliando le divergenze, e sviluppando politiche e strategie multilaterali che possono rispondere alle molteplici sfide del nostro complesso mondo".

  "Non posso mancare di notare con gratitudine" - ha detto ancora il Pontefice - "l'importanza che gli Stati Uniti hanno attribuito al dialogo interreligioso e interculturale quale forza positiva per la pacificazione. La Santa Sede è convinta del grande potenziale spirituale rappresentato da tale dialogo, con particolare riguardo alla promozione della non violenza ed al rigetto di ideologie che manipolano e sfigurano la religione a fini politici, e giustificano la violenza in nome di Dio".

  Infine il Papa ha menzionato: "L'apprezzamento storico del popolo americano per il ruolo della religione nel formulare le istanze pubbliche e nell'illuminare l'innata dimensione morale delle questioni sociali - un ruolo a volte contestato in nome di una precaria comprensione della vita politica e delle istanze pubbliche - che si riflette negli sforzi che tanti dei vostri concittadini e responsabili di governo compiono per assicurare una protezione giuridica al dono divino della vita dal concepimento alla morte naturale, ed alla salvaguardia dell'istituzione del matrimonio, riconosciuto come unione stabile fra un uomo e una dona, e quella della famiglia".
CD/CREDENZIALI/STATI UNITI:GLENDON                            VIS 20080229 (670)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 29 FEB. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Signor Juan Gavarrete Soberón, Ambasciatore di Guatemala, con la Consorte, in visita di congedo.

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.

- L'Arcivescovo Felix Anthony Machado, Arcivescovo-Vescovo eletto di Nashik (India).

  Nel pomeriggio il Santo Padre riceverà il Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
AP/.../...                                                    VIS 20080229 (90)

giovedì 28 febbraio 2008

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 28 FEB. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Padre Sebastiano Paciolla, O.Cist., finora Promotore di Giustizia del Tribunale della Rota Romana, Sotto-Segretario della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica.
NA/.../PACIOLLA                                             VIS 20080228 (50)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 28 FEB. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- L'Arcivescovo Giuseppe Lazzarotto, Nunzio Apostolico in Australia.

- Cinque Presuli della Conferenza Episcopale di El Salvador, in Visita "ad Limina Apostolorum".

    - Il Vescovo Rodrigo Orlando Cabrera Cuéllar, di Santiago de María.

    - Il Vescovo José Luis Escobar Alas, di San Vicente.

-    Il Vescovo José Adolfo Mojica Morales, di Sonsonate.

-    Il Vescovo Elías Samuel Bolaños Avelar, S.D.B., di Zacatecoluca.

-    Il Monsignor Fabio Reynaldo Colindres Abarca, Ordinario Militare di El Salvador.
AP:AL/.../...                                       VIS 20080228 (100)


XXVIII ASSEMBLEA PLENARIA PONTIFICIO CONSIGLIO "COR UNUM"

CITTA' DEL VATICANO, 28 FEB. 2008 (VIS). Nei giorni da giovedì 28 febbraio a sabato 1° marzo è in corso a Roma la XXVIII Assemblea Plenaria del Pontificio Consiglio "Cor Unum", sul tema: "Qualità umane e spirituali di chi opera negli organismi caritativi cattolici".

  Tra gli obiettivi della Plenaria c'è quello di riproporre la rilettura dell'Enciclica di Benedetto XVI "Deus caritas est" e di verificare se e in quale modo sia cambiato il modo di operare di quanti sono impegnati nella opere caritative della Chiesa. Una particolare importanza sarà data alla questione della formazione integrale e continua dei responsabili e degli operatori della varie istanze caritative cattoliche.

  I lavori di questa ventottesima edizione dell'Assemblea, sono iniziati con l'introduzione del Cardinale Paul Josef Cordes, Presidente del Pontificio Consiglio "Cor Unum" e con la relazione di Monsignor Karel Kasteel, Segretario del medesimo Dicastero. Successivamente i rappresentanti dei diversi organismi condivideranno le esperienze formative maturate nelle loro singole realtà.

  Domani, venerdì 29 febbraio, verrà affrontato il tema guida dell'incontro. La relazione principale è affidata al Presidente del "catholic charities" di Alexandria, Virginia (Stati Uniti d'America). Successivamente il Professor Peter Schallenberg, di Fulda (Germania), tratterà il tema: "Il posto della misericordia nello stato sociale. Osservazioni teologiche-etiche". La parte conclusiva di questa seconda giornata di lavoro sarà dedicata alla visita della 'Comunità dell'Agnello', sostenuta da un gruppo di religiose che sulle strade, in casa, di notte e di giorno, annunciano il Vangelo e sostengono i poveri.

  La giornata di sabato è interamente dedicata ai lavori di gruppo che dovranno formulare testi e proposte sulla formazione da discutere insieme.

  Il Cardinale Cordes, convinto della costante necessità della formazione e che la forza della testimonianza cristiana fra coloro che soffrono deriva dalla convinzione personale di coloro che operano nel delicato settore della carità, ha invitato i responsabili degli organismi caritativi cattolici nazionali e diocesani dei paesi del continente americano ad una settimana di esercizi spirituali che avrà luogo il prossimo mese di giugno a Guadalajara (Messico).
CON-CU/XXVIII ASSEMBLEA PLENARIA/CORDES               VIS 20080228 (340)


VESCOVI EL SALVADOR: AMBIZIOSO SFORZO EVANGELIZZAZIONE


CITTA' DEL VATICANO, 28 FEB. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina i Presuli della Conferenza Episcopale di El Salvador, al termine della "Visita ad Limina Apostolorum".

  La maggioranza del popolo salvadoregno "si distingue per una fede viva e un profondo sentimento religioso" - ha tenuto a precisare il Papa - "Il Vangelo, portato dai primi missionari e predicato con fervore dai pastori ricolmi dell'amore di Dio, come il Vescovo Oscar Arnulfo Romero, si è ampiamente diffuso nel vostro bel Paese, dando frutti copiosi di vita cristiana e di santità".

  Notando che la povertà obbliga molte persone ad emigrare "alla ricerca di migliori condizioni di vita, con conseguenze negative per la stabilità del matrimonio e della famiglia", Benedetto XVI ha ricordato gli sforzi compiuti dai Presuli "per promuovere la riconciliazione e la pace nel Paese e superare i dolorosi avvenimenti del passato".

  In merito al problema della violenza, "ritenuto il male più grave che affligge la vostra Nazione, bisogna tener conto del fatto " - ha detto il Papa - "che la crescita della violenza è la conseguenza immediata di altre piaghe sociali molto profonde, quali la povertà, la mancanza di istruzione, la progressiva perdita di quei valori che hanno da sempre forgiato l'anima del popolo salvadoregno e la disgregazione della famiglia. In effetti, la famiglia è un bene indispensabile per la Chiesa e la società, come pure un fattore fondamentale nell'edificazione della pace".

  "Per cui" - ha proseguito il Pontefice - "è necessario vivificare e potenziare in tutte le diocesi una adeguata ed efficace pastorale familiare, che offra ai giovani una solida formazione spirituale ed affettiva, che li aiuti a riscoprire la bellezza del piano di Dio sull'amore umano, e permetta loro di vivere con coerenza i valori autentici del matrimonio e della famiglia, come la tenerezza e il reciproco rispetto, il dominio di sé, la donazione totale e la costante fedeltà".

  Papa Benedetto ha ribadito che per affrontare la povertà di tante persone occorre "migliorare le strutture e le condizioni economiche che consentono ad ognuno di condurre una vita degna. Ma non bisogna dimenticare che l'uomo non è un semplice prodotto delle condizioni materiali e sociali nelle quali vive. (...) 'L'uomo ha bisogno di Dio, altrimenti vive nella disperazione".

  Alla luce di ciò, il Papa ha esortato i Presuli a "dar vita ad un ambizioso ed audace sforzo di evangelizzazione" che faciliti "in tutti i fedeli l'incontro intimo con Cristo vivo, fondamento ed origine dell'essere cristiani".

  I fedeli laici, ha proseguito il Pontefice, "devono essere aiutati a riscoprire sempre più la ricchezza spirituale del battesimo. (...) Per realizzare questa altissima vocazione essi devono essere ben radicati in una intensa vita di preghiera, ascoltare assiduamente e umilmente la Parola di Dio e partecipare frequentemente ai sacramenti, acquisire un forte senso di appartenenza ecclesiale ed una solida formazione dottrinale, specialmente per quanto attiene alla dottrina sociale della Chiesa, dove possano trovare chiari orientamenti e criteri per illuminare cristianamente la società nella quale vivono".

  I sacerdoti, ha detto infine il Papa "hanno bisogno dell'attenzione e della vicinanza" dei Vescovi affinché questi ultimi possano "conoscere la loro situazione personale e possano assisterli in tutte le loro necessità spirituali e materiali, incoraggiandoli a proseguire con gioia il loro cammino di santità sacerdotale". Il Papa ha esortato inoltre i Vescovi ad "essere promotori e modelli di comunione nel proprio presbiterio" e a "correggere le situazioni irregolari quando necessario".

  "L'amore e la fedeltà del sacerdote alla sua vocazione" - ha concluso il Papa - "sarà la migliore e più efficace pastorale vocazionale, come esempio e stimolo per i vostri seminaristi, che sono il cuore della vostre Diocesi, ed ai quali dovete dedicare le vostre migliori risorse ed energie, perché essi sono la speranza delle vostre Chiese".
AL/.../EL SALVADOR                               VIS 20080228 (630)


mercoledì 27 febbraio 2008

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 27 FEB. 2008 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Sacerdote Adair José Guimarães, Vescovo di Rubiataba-Mozarlândia (superficie: 26.797; popolazione: 96.700; cattolici: 75.700; sacerdoti: 17; religiosi: 18), Brasile. Il Vescovo eletto , finora Parroco della Parrocchia "Nossa Senhora Aparecida" a Minaçu (Brasile), è nato nel 1960 a Mara Rosa (Brasile) ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1986. Succede al Vescovo José Carlos de Oliveira, C.SS.R., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Vescovo Earl A. Boyea, Vescovo di Lansing (superficie: 16.098; popolazione: 1.801.941; cattolici: 230.981; sacerdoti: 194; religiosi: 535; diaconi permanenti: 90), Stati Uniti d'America. Finora Ausiliare dell'Arcidiocesi di Detroit, il Vescovo Boyea succede al Vescovo Carl F. Mengeling, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, per raggiunti limiti d'età.

- Ha eretto la Diocesi di Floriano (Brasile), con territorio dismembrato dalla Diocesi di Oeiras-Floriano, rendendola suffraganea della Chiesa metropolitana di Teresina.

- Ha nominato il Vescovo Augusto Alves Da Rocha, finora Vescovo di Oeiras-Floriano (Brasile), primo Vescovo della Diocesi di Floriano (superficie: 60.930; popolazione: 193.111; cattolici: 173.799; sacerdoti: 29; religiosi: 51), Brasile. Finora è stato Vescovo di Oeiras-Floriano (Brasile).

- Ha nominato il Sacerdote Juarez Sousa Da Silva, Vescovo della Diocesi di Oeiras (superficie: 15.096; popolazione: 133.140; cattolici: 119.826; sacerdoti: 12; religiosi: 8), Brasile. Il Vescovo eletto è nato a Barras (Brasile), nel 1933  ed è stato ordinato sacerdote nel 1994. E' stato finora Direttore degli studi del Seminario Maggiore Interdiocesano 'Sagrado Coração de Jesus nell'Arcidiocesi di Teresina (Brasile).

- Ha nominato il Dottor Maurizio Prato, Revisore Internazionale presso la Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede, finora Consultore della medesima Prefettura.
NER:RE:ECE:NA/.../...                                 VIS 20080227 (290)


CARDINALE BERTONE: INACCETTABILE EMBARGO CONTRO CUBA

CITTA' DEL VATICANO, 27 FEB. 2008 (VIS). Il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, è rientrato ieri sera in Vaticano da un viaggio di sei giorni a Cuba, nel decimo anniversario della visita di Giovanni Paolo II (21-26 gennaio 1998). In occasione  di questo importante anniversario, Papa Benedetto XVI ha indirizzato un Messaggio all'Episcopato cubano.

  Il 25 febbraio scorso, il Cardinale Segretario di Stato ha avuto un colloquio con il Ministro degli Esteri Felipe Pérez Roque, ed al termine dell'incontro ha precisato che il nuovo Presidente di Cuba, Signor Raúl Castro, il Consiglio di Stato Cubano e la Chiesa Cattolica si adopereranno congiuntamente per rispondere in tutti i modi possibili alle aspirazioni del popolo cubano, "tenendo conto delle difficoltà, soprattutto per via dell'embargo economico" che Cuba subisce da 45 anni. Il Cardinale Bertone, ribadendo che tale embargio "è ingiusto ed eticamente inaccettabile", ha ripetuto quanto già affermato da Papa Giovanni Paolo II, che da dieci anni ribadiva che l'embargo era "inaccettabile, dannoso per il popolo cubano e carente di etica". Esso è "un'oppressione per il popolo cubano" e non "un mezzo per aiutare il popolo cubano a conquistare la sua dignità ed indipendenza", è "una violazione della sua indipendenza".

  Rispondendo alle domande dei giornalisti, il Porporato ha precisato di "non aver chiesto nessuna amnistia bensì gesti di riconciliazione" ed ha aggiunto che la Chiesa saluta "come gesti positivi la liberazione di prigionieri".

  Il Segretario di Stato ha inoltre specificato di aver chiesto personalmente al governo degli Stati Uniti di facilitare il ricongiungimento dei cubani emigrati con i familiari che hanno abbandonato l'isola, sottolineando che sarebbe un gesto umanitario e che ci si sta adoperando per realizzare tale obiettivo.

  L'incontro con il nuovo Presidente Raul Castro, nel pomeriggio di ieri, ha rappresentato il punto conclusivo della visita del Cardinale Bertone a Cuba.
.../VISITA CUBA:EMBARGO/BERTONE                       VIS 20080227 (300)


DIO È LA SOLA RISPOSTA INQUIETUDINI DEL CUORE UMANO

CITTA' DEL VATICANO, 27 FEB. 2008 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha concluso il ciclo di catechesi dedicate alla figura di Sant'Agostino nel corso dell'Udienza Generale del Mercoledì che si è tenuta in due tempi. La prima parte ha avuto luogo nella Basilica Vaticana dove il Papa ha salutato ai fedeli che non hanno trovato posto nell'Aula Paolo VI e successivamente nell'Aula Paolo VI, dove Benedetto XVI ha tenuto la catechesi.

  "Con l'incontro di oggi vorrei concludere la presentazione della figura di Sant'Agostino. Dopo esserci soffermati sulla sua vita, sulle opere e su alcuni aspetti del suo pensiero" - ha detto Benedetto XVI - "oggi vorrei tornare sulla sua vicenda interiore che ne ha fatto uno dei più grandi convertiti della storia cristiana. (...) Ancora oggi è possibile ripercorrere la vicenda di Sant'Agostino grazie soprattutto alle 'Confessiones', scritte a lode di Dio" - ha detto il Papa: "Chiunque avvicini questo libro straordinario e affascinante, (...), si accorge facilmente come la conversione di Agostino non sia stata improvvisa né pienamente realizzata fin dall'inizio, ma possa essere definita piuttosto come un vero e proprio cammino, che resta un modello per ciascuno di noi".

  "Sant'Agostino" - ha proseguito il Pontefice - "è stato un ricercatore appassionato della verità fin dall'inizio e poi per tutta la sua vita. La prima tappa del suo cammino di conversione si è realizzata proprio nel progressivo avvicinamento al cristianesimo. Agostino aveva ricevuto dalla madre Monica, (...), un'educazione cristiana e, benché avesse vissuto durante gli anni giovanili una vita sregolata, sempre avvertì un'attrazione profonda per Cristo".

  Ricordando la prima conversine di Agostino, il Papa ha affermato: "A questa tappa fondamentale del suo lungo cammino il retore africano arrivò grazie alla sua passione per l'uomo e per la verità, passione che lo portò a cercare Dio, grande e inaccessibile. La fede in Cristo gli fece capire che il Dio, apparentemente così lontano, in realtà non lo era. Egli, infatti, si era fatto vicino a noi, divenendo uno di noi. In questo senso la fede in Cristo portò a compimento la lunga ricerca di Agostino sul cammino della verità. (...) E' questa una via da percorrere con coraggio e nello stesso tempo con umiltà, nell'apertura a una purificazione permanente di cui ognuno di noi ha sempre bisogno".

  "Ma (...) il cammino di Agostino non era concluso" - ha ricordato ancora il Pontefice - "Tornato in Africa" fu "consacrato sacerdote a Ippona e destinato a servire i fedeli, continuando sì a vivere con Cristo e per Cristo, ma a servizio di tutti. (...) Così, rinunciando a una vita solo di meditazione, Agostino imparò, spesso con difficoltà, a mettere a disposizione il frutto della sua intelligenza a vantaggio degli altri. Imparò a comunicare la sua fede alla gente semplice e a vivere così per essa in quella che divenne la sua città, svolgendo senza stancarsi un'attività generosa e gravosa (...). Capire che si arriva agli altri con semplicità e umiltà, fu questa la sua vera e seconda conversione".

  "Ma c'è un'ultima tappa del cammino agostiniano, una terza conversione: quella che lo portò ogni giorno della sua vita a chiedere perdono a Dio. (...) Noi abbiamo sempre bisogno di essere lavati da Cristo, che ci lava i piedi, e da Lui rinnovati. Abbiamo bisogno di una conversione permanente. Fino alla fine abbiamo bisogno di questa umiltà che riconosce che siamo peccatori in cammino (...). In questo ultimo atteggiamento di umiltà, vissuto giorno dopo giorno, Agostino è morto".

  "Convertito a Cristo, che è verità e amore, Agostino lo ha seguito per tutta la vita ed è diventato un modello per ogni essere umano,  per noi tutti in cerca di Dio. (...) Anche oggi, come al suo tempo, l'umanità ha bisogno di conoscere e soprattutto di vivere questa realtà fondamentale: Dio è amore e l'incontro con lui è la sola risposta alle inquietudini del cuore umano".

  Benedetto XVI ha concluso la catechesi pregando Dio affinché "Nella nostra vita ci sia ogni giorno concesso di seguire l'esempio di questo grande convertito, incontrando come lui in ogni momento della nostra vita il Signore Gesù, l'unico che ci salva, ci purifica e ci dà la vera gioia, la vera vita".
AG/SANT'AGOSTINO/...                               VIS 20080227 (630)


martedì 26 febbraio 2008

AIUTI EMERGENZA DEL SANTO PADRE INONDAZIONI ECUADOR

CITTA' DEL VATICANO, 26 FEB. 2008 (VIS). Il Pontificio Consiglio "Cor Unum" ha inviato a nome del Santo Padre un primo aiuto economico di emergenza alle undici diocesi ecuadoriane colpite dalle recenti inondazioni.

  Durante l'Angelus di Domenica 24 febbraio, il Santo Padre Benedetto XVI ha lanciato un appello a favore dell'Ecuador "invitando tutti ad una fraterna solidarietà affinché le popolazioni di quelle zone che stanno vivendo ore di tribolazione e angoscia a causa delle devastanti inondazioni e dell'eruzione del vulcano Tungurahua, possano ritornare quanto prima alla normalità della vita quotidiana".
CON-CU/AIUTO ECONOMICO/ECUADOR                   VIS 20080226 (100)

VISITA CARDINALE BERTONE ARMENIA E AZERBAIGIAN

CITTA' DEL VATICANO, 26 FEB. 2008 (VIS). Nella tarda mattinata di oggi la Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico il Comunicato che segue:

  "Nei giorni 2-9 marzo 2008, l'Eminentissimo Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato di Sua Santità, su invito delle Autorità religiose e civili, compirà una visita in Armenia e in Azerbaigian, nel corso della quale avrà occasione di manifestare la vicinanza del Santo Padre Benedetto XVI ai fedeli cattolici di quei Paesi".

  "Il Cardinale Segretario di Stato incontrerà le Autorità governative dell'Armenia e dell'Azerbaigian".

  "Durante la permanenza in Armenia, dal 2 al 6 marzo, Sua Eminenza il Cardinale Bertone sarà ricevuto da Sua Santità Karekin II, Supremo Patriarca e Catholicos di tutti gli Armeni, al quale consegnerà una Lettera Autografa di Papa Benedetto XVI, in cui Egli conferma la Sua stima e il desidero della Chiesa cattolica di procedere nel cammino ecumenico insieme alla Chiesa Apostolica Armena".

  "Dal 6 al 9 marzo 2008 l'Eminentissimo Cardinale Segretario di Stato si recherà in Azerbaigian, dove  avrà colloqui con il Capo dei Musulmani del Caucaso, lo Sheik ul-Islam Allashukur Pashazade, e altri responsabili religiosi, per esprimere loro la volontà della Chiesa cattolica di collaborare al comune impegno in favore della pace, della concordia fra i popoli e del bene della famiglia umana. A Baku il Cardinale Bertone presenzierà all'inaugurazione della nuova chiesa cattolica sorta sul terreno donato al Servo di Dio Papa Giovanni Paolo II dal Presidente Heydar Aliyev, padre dell'attuale Capo dello Stato".
OP/VISITA ARMENIA:AZERBAIGIAN/BERTONE               VIS 20080226 (260)


CRESCE INTERESSE VISITA BENEDETTO XVI AUSTRALIA

CITTA' DEL VATICANO, 26 FEB. 2008 (VIS). Un Comunicato, reso pubblico nel pomeriggio di ieri, rende noto che il 14 e 15 febbraio scorso, si è tenuta in Vaticano  la Nona Riunione del Consiglio Speciale per l'Oceania della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi.

  Alla Riunione, presieduta dall'Arcivescovo Nikola Eterovic, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi, hanno partecipato due Cardinali, cinque Arcivescovi e un Vescovo, provenienti in prevalenza dall'Oceania.

  Nel Comunicato si legge inoltre che: "Le Chiesa particolari in questo continente hanno un'inconfondibile vitalità sostenuta dall'Esortazione Apostolica 'Ecclesia in Oceania' ristampata e tradotta anche nelle differenti lingue locali".

  "Tutto il continente è mobilitato per la preparazione, sia nelle regioni socialmente evolute sia in quelle meno sviluppate" della Giornata Mondiale della Gioventù, in programma a Sydney nel luglio 2008. "Vi sono varie iniziative di gemellaggio e di aiuto finanziario per i giovani delle parti più povere del continente perché possano partecipare alla Giornata con una adeguata rappresentanza. La Giornata - si legge ancora nel Comunicato - è considerata come uno degli eventi più importanti nella storia dell'Australia. Sta crescendo l'interesse per la visita del Papa Benedetto XVI, quale evento di particolare grazia".

  "L'inculturazione del messaggio evangelico" - si legge ancora nel Comunicato - "costituisce una della più grandi preoccupazioni pastorali nella Chiesa in Oceania. Consiste in un cammino graduale attraverso il quale il Vangelo entra nelle diverse culture, trasformando o purificando certi valori culturali, perché possano trovare un posto nella cultura genuina cristiana, senza alterare il dovuto rispetto sia per il Vangelo sia per le culture stesse".

  "In questo dinamismo è indispensabile l'opera associata di pastori, sacerdoti, diaconi e anche catechisti. Particolarmente importanti sono le scuole cattoliche a tutti i livelli che salvaguardano la loro identità cattolica, e che rimangono strumenti preziosi della testimonianza del Vangelo nell'ambiente contemporaneo spesso secolarizzato".
SE/SINODO OCEANIA/ETEROVIC                       VIS 20080226 (310)


CONCISTORO SU ALCUNE CAUSE DI CANONIZZAZIONE

CITTA' DEL VATICANO, 26 FEB. 2008 (VIS). Sabato 1° marzo, alle ore 11:00, nella Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico Vaticano, avrà luogo il Concistoro Ordinario Pubblico per la Canonizzazione dei Beati:

- Beato Gaetano Errico, italiano (1791-1860), presbitero, fondatore della Congregazione dei Missionari dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria.

- Beata Maria Bernarda Bütler (al secolo Verena), svizzera (1848-1924), vergine, fondatrice della Congregazione delle Suore Francescane Missionarie di Maria Ausiliatrice.

- Beata Alfonsa dell'Immacolata Concezione (al secolo Anna Muttathupadathu), indiana (1910-1946), vergine, della Congregazione delle Clarisse del Terzo Ordine di San Francesco.

- Beata Narcisa di Gesù Martillo Morán, ecuadoriana, laica (1833-1869).
OCL/CONCISTORO CANONIZZAZIONI/...                           VIS 20080226 (110)


lunedì 25 febbraio 2008

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 25 FEB. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- L'Arcivescovo Giuseppe Pinto, Nunzio Apostolico in Cile.

- Cinque Presuli della Conferenza Episcopale di El Salvador, in "Visita "ad Limina Apostolorum":

    - L'Arcivescovo Fernando Sáenz Lacalle, di San Salvador con l'Ausiliare Vescovo Gregorio Rosa Chávez.

- Il Vescovo Luis Morao Andreazza, O.F.M., di Chalatenango.

-    Il Vescovo Miguel Angel Moran Equino, di San Miguel.

-    Il Vescovo Romeo Tovar Astorga, O.F.M., di Santa Ana, con l'Ausiliare eletto Vescovo José Elias Rauda Gutiérrez, O.F.M.
AP:AL/.../...                                       VIS 20080225 (100)


FERMA E COSTANTE CONDANNA OGNI FORMA EUTANASIA DIRETTA

CITTA' DEL VATICANO, 25 FEB. 2008 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto i partecipanti al Congresso, indetto dalla Pontificia Accademia per la Vita, in occasione della XIV Assemblea Generale, in corso in questi giorni in Vaticano, sul tema "Accanto al malato inguaribile e al morente: orientamenti etici ed operativi".

  "Con la morte" - ha affermato il Papa - "si conclude l'esperienza terrena, ma attraverso la morte si apre anche, per ciascuno di noi, al di là del tempo, la vita piena e definitiva (...). Per la comunità dei credenti, questo incontro del morente con la Sorgente della Vita e dell'Amore rappresenta un dono che ha valore per tutti, che arricchisce la comunione di tutti i fedeli. Come tale, esso deve raccogliere l'attenzione e la partecipazione della comunità, non soltanto della famiglia dei parenti stretti, ma, nei limiti e nelle forme possibili, di tutta la comunità che è stata legata alla persona che muore. Nessun credente dovrebbe morire nella solitudine e nell'abbandono".

  "In realtà" - ha ribadito il Pontefice -  "tutta la società mediante le sue istituzioni sanitarie e civili è chiamata a rispettare la vita e la dignità del malato grave e del morente. Pur nella consapevolezza del fatto che 'non è la scienza che redime gli uomini' (Benedetto XVI, 'Spe salvi', 26), la società intera e in particolare i settori legati alla scienza medica sono tenuti ad esprimere la solidarietà dell'amore, la salvaguardia e il rispetto della vita umana in ogni momento del suo sviluppo terreno, soprattutto quando essa patisce una condizione di malattia o è nella sua fase terminale".

  "Più in concreto, si tratta di assicurare ad ogni persona che ne avesse bisogno il sostegno necessario attraverso terapie e interventi medici adeguati, individuati e gestiti secondo i criteri della proporzionalità medica, sempre tenendo conto del dovere morale di somministrare (da parte del medico) e di accogliere (da parte del paziente) quei mezzi di preservazione della vita che, nella situazione concreta, risultino 'ordinari'".

  "Per quanto riguarda, invece, le terapie significativamente rischiose o che fossero prudentemente da giudicare 'straordinarie', il ricorso ad esse sarà da considerare moralmente lecito ma facoltativo. Inoltre, occorrerà sempre assicurare ad ogni persona le cure necessarie e dovute, nonché il sostegno alle famiglie più provate dalla malattia di uno dei loro componenti, soprattutto se grave e prolungata".

  "Anche sul versante della regolamentazione del lavoro, solitamente si riconoscono dei diritti specifici ai familiari al momento di una nascita;" - ha detto ancora il Papa - "in maniera analoga, e specialmente in certe circostanze, diritti simili dovrebbero essere riconosciuti ai parenti stretti al momento della malattia terminale di un loro congiunto. (...) Un più grande rispetto della vita umana individuale passa inevitabilmente attraverso la solidarietà concreta di tutti e di ciascuno, costituendo una delle sfide più urgenti del nostro tempo".

  "Sempre più si trovano nelle grandi città" - ha ricordato il Pontefice - "persone anziane e sole, anche nei momenti di malattia grave e in prossimità della morte. In tali situazioni, le spinte eutanasiche diventano pressanti, soprattutto quando si insinui una visione utilitaristica nei confronti della persona. A questo proposito, colgo l'occasione per ribadire, ancora una volta, la ferma e costante condanna etica di ogni forma di eutanasia diretta, secondo il plurisecolare insegnamento della Chiesa".

  "Lo sforzo sinergico della società civile e della comunità dei credenti deve mirare a far sì che tutti possano non solo vivere dignitosamente e responsabilmente, ma anche attraversare il momento della prova e della morte nella migliore condizione di fraternità e di solidarietà, anche là dove la morte avviene in una famiglia povera o nel letto di un ospedale".

  "La società" - ha ribadito infine il Papa - "non può mancare di assicurare il debito sostegno alle famiglie che intendono impegnarsi ad accudire in casa, per periodi talora lunghi, malati afflitti da patologie degenerative (tumorali, neurodegenerative, ecc.) o bisognosi di un'assistenza particolarmente impegnativa (...) E' soprattutto in questi campi che la sinergia tra la Chiesa e le Istituzioni può rivelarsi singolarmente preziosa per assicurare l'aiuto necessario alla vita umana nel momento della fragilità".
AC/.../PONTIFICIA ACCADEMIA VITA                       VIS 20080225 (680)


APRIRE CUORE ASCOLTO FIDUCIOSO PAROLA DI DIO

CITTA' DEL VATICANO, 24 FEB. 2008 (VIS). A mezzogiorno, di ritorno dalla visita pastorale alla parrocchia romana di Santa Maria Liberatrice a Testaccio, il Papa si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano, per recitare l'Angelus con le migliaia di fedeli convenuti in Piazza San Pietro per il consueto appuntamento domenicale.

  "In questa terza Domenica di Quaresima" - ha detto il Papa - "la liturgia ripropone quest'anno uno dei testi più belli e profondi della Bibbia: il dialogo tra Gesù e la Samaritana".

  Nel dialogo con la Samaritana "Gesù parlò di una 'acqua viva' capace di estinguere la sete e diventare in lei 'sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna'; dimostrò inoltre di conoscere la sua vita personale; rivelò che era giunta l'ora di adorare l'unico vero Dio in spirito e verità; e infine le confidò - cosa rarissima - di essere il Messia".

  "Il tema della sete" - ha commentato il Pontefice - "attraversa tutto il Vangelo di Giovanni: dall'incontro con la Samaritana, alla grande profezia durante la festa delle Capanne (Gv 7,37-38), fino alla Croce, quando Gesù, prima di morire, disse per adempiere la Scrittura: 'Ho sete' (Gv 19,28). La sete di Cristo è una porta di accesso al mistero di Dio, che si è fatto assetato per dissetarci, così come si è fatto povero per arricchirci (cfr 2 Cor 8,9). Sì, Dio ha sete della nostra fede e del nostro amore. Come un padre buono e misericordioso desidera per noi tutto il bene possibile e questo bene è Lui stesso".

  "La donna di Samaria" - ha proseguito Papa Benedetto XVI - "invece rappresenta l'insoddisfazione esistenziale di chi non ha trovato ciò che cerca: ha avuto 'cinque mariti' ed ora convive con un altro uomo; il suo andare e venire dal pozzo per prendere acqua esprime un vivere ripetitivo e rassegnato. Tutto però cambiò per lei quel giorno, grazie al colloquio con il Signore Gesù, che la sconvolse a tal punto da indurla a lasciare la brocca dell'acqua e a correre per dire alla gente del villaggio: 'Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia forse il Messia?' (Gv 4,28-29)".

  "Cari fratelli e sorelle" - ha concluso il Papa - "anche noi apriamo il cuore all'ascolto fiducioso della parola di Dio per incontrare, come la Samaritana, Gesù che ci rivela il suo amore e ci dice: il Messia, il tuo salvatore 'sono io, che ti parlo' (Gv 4,26). Ci ottenga questo dono Maria, prima e perfetta discepola del Verbo fatto carne".

 Al termine della recita dell'Angelus il Papa ha ricordato le "Recenti inondazioni" che "hanno devastato ampie zone costiere dell'Ecuador, provocando gravissimi danni, che si aggiungono a quelli già causati dall'eruzione del vulcano Tungurahua" ed ha detto: "Mentre affido al Signore le vittime di tale calamità, esprimo la mia personale vicinanza a quanti stanno vivendo ore di angoscia e di tribolazione e invito tutti ad una fraterna solidarietà, affinché le popolazioni di quelle zone possano ritornare, quanto prima, alla normalità della vita quotidiana".
ANG/SAMARITANA:ECUADOR/...                       VIS 20080225 (510)


IN OGNI PERSONA INNATO BISOGNO DI DIO E DELLA SUA SALVEZZA

CITTA' DEL VATICANO, 24 FEB. 2008 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI si è recato in visita pastorale alla Parrocchia di Santa Maria Liberatrice a Testaccio, nel settore centro della diocesi di Roma, dove, al termine della Santa Messa, ha incontrato i membri del Consiglio Pastorale Parrocchiale, i Religiosi e le Religiose.

  Ricordando nell'omelia che quest'anno ricorre "il centenario della consacrazione dell'attuale chiesa", il Santo Padre, commentando la liturgia di questa Terza Domenica di Quaresima, dedicata al simbolismo dell'acqua, ha ribadito: "Dio ha sete della nostra fede e vuole che troviamo in Lui la fonte della nostra autentica felicità. Il rischio di ogni credente è quello di praticare una religiosità non autentica, di cercare la risposta alle attese più intime del cuore non in Dio, di utilizzare anzi Iddio come se fosse al servizio dei nostri desideri e progetti".

  "Nella prima lettura" - ha proseguito il Pontefice - "vediamo il popolo ebreo che soffre nel deserto per mancanza di acqua, e, preso dallo scoraggiamento, come in altre circostanze, si lamenta e reagisce in modo violento. (...) Il popolo esige da Dio che venga incontro alle proprie attese ed esigenze, piuttosto che abbandonarsi fiducioso nelle sue mani, e nella prova perde la fiducia in Lui".

  "Quante volte questo avviene anche nella nostra vita;" - ha sottolineato il Papa - "in quante circostanze, piuttosto che conformarci docilmente alla volontà divina, vorremmo che Iddio realizzasse i nostri disegni ed esaudisse ogni nostra attesa; in quante occasioni la nostra fede si manifesta fragile, la nostra fiducia debole, la nostra religiosità contaminata da elementi magici e meramente terreni".

  "In questo tempo quaresimale, mentre la Chiesa ci invita a percorrere un itinerario di vera conversione, accogliamo con umile docilità l'ammonimento del Salmo responsoriale: 'Ascoltate oggi la sua voce: 'Non indurite il cuore, come a Meriba, come nel giorno di Massa nel deserto, dove mi tentarono i vostri padri: mi misero alla prova, pur avendo visto le mie opere"'".

  Commentando la pagina Evangelica dell'incontro di Gesù con la Samaritana a Sicar, presso il pozzo di Giacobbe, Papa Benedetto XVI ha posto in rilievo che "il simbolismo dell'acqua ritorna con grande eloquenza" in questa celebre pagina evangelica e "a un certo punto, è la donna stessa a chiedere dell'acqua a Gesù (cfr Gv 4,15), manifestando così che in ogni persona c'è un innato bisogno di Dio e della salvezza che solo Lui può colmare".

  "Gesù vuole portarci, come la Samaritana" - ha detto ancora il Papa - "a professare la nostra fede in Lui con forza perché possiamo poi annunciare e testimoniare ai nostri fratelli la gioia dell'incontro con Lui e le meraviglie che il suo amore compie nella nostra esistenza".

  "La liturgia ci stimola quest'oggi, tenendo conto anche del tempo quaresimale che stiamo vivendo, a rivedere il nostro rapporto con Gesù, a cercare il suo volto senza stancarci. E questo è indispensabile perché voi, cari amici, possiate continuare, nel nuovo contesto culturale e sociale, l'opera di evangelizzazione e di educazione umana e cristiana svolta da più di un secolo da questa parrocchia".

  "Aprite sempre più il cuore ad una azione pastorale missionaria" - ha aggiunto il Pontefice - "che spinga ogni cristiano ad incontrare le persone - in particolare i giovani e le famiglie - là dove vivono, lavorano, trascorrono il tempo libero, per annunciare loro l'amore misericordioso di Dio. (...) Vi incoraggio poi a perseverare" - ha concluso il Papa - "nell'impegno educativo, che costituisce il carisma tipico di ogni parrocchia salesiana".

  Nel corso dell'incontro che si è tenuto al termine della Santa Messa, al quale hanno partecipato diverse famiglie, il Papa si è soffermato sull'episodio evangelico della Samaritana che "può apparire" - ha detto - "come una rappresentante dell'uomo moderno, della vita moderna. Ha avuto cinque mariti e convive con un altro uomo. Faceva ampio uso della sua libertà e tuttavia non diventava più libera, anzi diventava più vuota. Ma vediamo anche che in questa donna era vivo un grande desiderio di trovare la vera felicità, la vera gioia. (...) In questo senso voglio incoraggiarvi ad andare avanti con il vostro impegno pastorale e missionario, con il vostro dinamismo per aiutare le persone di oggi a trovare la vera libertà e la vera gioia".

  Infine, al termine della visita, un parrocchiano ha dedicato al Pontefice una poesia in romanesco, ed il Papa ha detto: "Purtroppo non parlo romanesco, ma come cattolici siamo tutti un po' romani e portiamo Roma nel nostro cuore, dunque comprendiamo un po' del dialetto romanesco".
HML/.../SANTA MARIA LIBERATRICE                       VIS 20080225 (710)


ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 23 FEB. 2008 (VIS).  Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Francesco Montenegro, finora Ausiliare di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela (Italia), Arcivescovo Metropolita di Agrigento (superficie: 3.041; popolazione: 461.000, cattolici: 449.000; sacerdoti: 286; religiosi: 502; diaconi permanenti: 34), Italia. L'Arcivescovo eletto è nato a Messina (Italia), nel 1946, ha ricevuto l'ordinazione presbiterale nel 1969 e la consacrazione episcopale nel 2000. Succede all'Arcivescovo Carmelo Ferraro, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi Metropolitana, presentata per raggiunti limiti d'età..

- Ha nominato il Vescovo Marcelino Hernández Rodríguez, finora Ausiliare dell'Arcidiocesi di México (Messico), Vescovo di Orizaba (superficie. 2.012; popolazione: 551.010; cattolici: 498.648; sacerdoti: 73; religiosi: 188), Messico.
NER:RE/.../...                                       VIS 20080225 (130)


ANCHE NEL NOSTRO TEMPO EDUCARE AL BENE È POSSIBILE


CITTA' DEL VATICANO, 23 FEB. 2008 (VIS). Questa mattina in Piazza San Pietro, il Santo Padre Benedetto XVI ha presentato e consegnato alle famiglie, ai professori, agli animatori e agli educatori la "Lettera sul compito urgente dell'educazione", (21 gennaio), indirizzata alla Diocesi di Roma. 

  "Educare non è mai stato facile" - ha detto il Santo Padre - "e oggi sembra diventare sempre più difficile: perciò non pochi genitori e insegnanti sono tentati di rinunciare al proprio compito, e non riescono più nemmeno a comprendere quale sia, veramente, la missione loro affidata. Troppe incertezze e troppi dubbi, infatti, circolano nella nostra società e nella nostra cultura, troppe immagini distorte sono veicolate dai mezzi di comunicazione sociale. (...) Siamo qui oggi, però, anche e soprattutto perché ci sentiamo sostenuti da una grande speranza e da una forte fiducia (...). Perciò anche nel nostro tempo educare al bene è possibile, (...) è un'impresa comune alla quale ciascuno è chiamato a recare il proprio contributo".

  Rivolgendosi ai genitori, ai professori, ai sacerdoti e ai catechisti, il Papa ha voluto incoraggiarli "ad assumere con gioia le responsabilità che il Signore vi affida, affinché la grande eredità di fede e di cultura, che è la ricchezza più vera di questa nostra amata città, non vada smarrita nel passaggio dall'una all'altra generazione, ma al contrario si rinnovi, si irrobustisca, sia di guida e di stimolo nel nostro cammino verso il futuro".

  "In questo spirito mi rivolgo a voi, cari genitori" - ha proseguito il Pontefice - "per chiedervi anzitutto di rimanere saldi, per sempre, nel vostro reciproco amore" e di dare "coerente testimonianza di vita (...) per temprare il carattere delle nuove generazioni, aiutandole a distinguere con chiarezza il bene dal male ed a costruirsi a loro volta delle solide regole di vita, che le sostengano nelle prove future. Così farete ricchi i vostri figli dell'eredità più preziosa e duratura, che consiste nell'esempio di una fede quotidianamente vissuta".

  "Il vostro compito, perciò" - ha detto ancora il Papa rivolgendosi ai professori - "non può limitarsi a fornire delle nozioni e delle informazioni, lasciando da parte la grande domanda riguardo alla verità, soprattutto a quella verità che può essere di guida nella vita. (...) A voi, in stretta sintonia con i genitori, è affidata la nobile arte della formazione della persona".

  Rivolgendo parole di esortazione ai sacerdoti, ai religiosi, alle religiose ed ai catechisti della parrocchie romane, il Santo Padre ha detto: "Siate dunque quegli amici affidabili nei quali essi possano toccare con mano l'amicizia di Gesù per loro, e al tempo stesso siate i testimoni sinceri e coraggiosi di quella verità che rende liberi e che indica alle nuove generazioni la via che conduce alla vita".

  Ribadendo che l'educazione "non è soltanto opera degli educatori", il Papa ha ricordato ai fanciulli, agli adolescenti e ai giovani che essi sono chiamati "ad essere gli artefici della vostra crescita morale, culturale e spirituale. Sta a voi, dunque, accogliere liberamente nel cuore, nell'intelligenza e nella vita il patrimonio di verità, di bontà e di bellezza che si è formato attraverso i secoli e che ha in Gesù Cristo la sua pietra angolare".

  "Sta a voi rinnovare e sviluppare ulteriormente questo patrimonio, liberandolo dalle tante menzogne e brutture che spesso lo rendono irriconoscibile e provocano in voi diffidenza e delusione. Sappiate comunque che in questo non facile cammino non siete mai soli: vi sono vicini non soltanto i vostri genitori, insegnanti, sacerdoti, amici e formatori, ma soprattutto quel Dio che ci ha creato e che è l'ospite segreto dei nostri cuori. (...) Egli è la vera speranza e il fondamento solido della nostra vita. Di Lui, anzitutto, ci possiamo fidare".
AC/EDUCAZIONE/DIOCESI ROMA                       VIS 20080225 (620)


venerdì 22 febbraio 2008

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 22 FEB. 2008 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Soissons (Francia), presentata dal Vescovo Marcel Herriot, in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico. Gli succede il Vescovo Hervé Giraud, finora Vescovo Coadiutore della medesima Diocesi.

- Ha nominato il Monsignore Noël Treanor, finora Segretario della COMETE a Bruxelles (Belgio), Vescovo di Down and Condor (superficie: 2.419; popolazione: 1.000.000; cattolici. 321.021; sacerdoti: 243; religiosi: 359), Irlanda. Il Vescovo eletto è nato a Silverstream (Irlanda), nel 1950 ed è stato ordinato sacerdote nel 1976. Succede al Vescovo Patrick Walsh, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato l'Arcivescovo Giuseppe Leanza, finora Nunzio Apostolico in Bulgaria, Nunzio Apostolico in Irlanda.

- Ha nominato il Monsignore Luciano Suriani, finora Consigliere nella Nunziatura Apostolica in Italia, Nunzio Apostolico in Bolivia, elevandolo in pari tempo alla dignità di Arcivescovo.
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UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 22 FEB. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza l'Arcivescovo George Kocherry, Nunzio Apostolico in Zimbabwe.
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