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giovedì 11 marzo 2004

CONSIGLIO CULTURA: L'ATEISMO NON È IN CRESCITA NEL MONDO


CITTA' DEL VATICANO, 11 MAR. 2004 (VIS). Il Cardinale Paul Poupard, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, ha inaugurato questa mattina in Vaticano, l'Assemblea Plenaria del Dicastero, sul tema: "La fede cristiana all'alba del III Millennio e la sfida della non credenza e dell'indifferenza religiosa". All'Assemblea, in corso dall'11 al 13 marzo, partecipano 55 Membri provenienti da tutto il mondo, e Membri, Consultori ed Officiali del Pontificio Consiglio della Cultura.

Al termine della cerimonia di apertura, sono stati presentati i risultati di una indagine mondiale sulla non credenza e l'indifferenza religiosa, condotta dal Pontificio Consiglio della Cultura: "Non è vero che l'ateismo è in crescita nel mondo" - si legge in un Comunicato Stampa del Pontificio Consiglio - "Dall'ateismo militante e organizzato di altri tempi, si è passati ad una situazione di indifferenza pratica, di perdita di rilevanza della questione di Dio, e di abbandono della pratica religiosa, soprattutto nel mondo occidentale. Ma non un abbandono della credenza in Dio".

Secondo il Presidente del Pontificio Consiglio "non si tratta di continuare ad esaminare il problema della perdita o meno della fede, ma di dare risposte concrete. Noi non siamo sociologi, ma pastori".

L'indagine compiuta è risultata in una "mappa" aggiornata della non credenza, le cui conclusioni possono essere così riassunte:

- "La non credenza non è in crescita nel mondo. È un fenomeno legato soprattutto al mondo occidentale, non asiatico, latinoamericano o africano, né tanto meno al mondo musulmano".

- "L'ateismo militante è in regresso e non esercita alcun influsso pubblico, se si eccettuano i regimi dove è ancora in vigore un sistema politico ateo. Si osserva, invece, il risveglio di un certo laicismo militante, specialmente in Europa".

- "È in crescita l'indifferenza religiosa o l'ateismo pratico. Agnostici e i credenti non praticanti tendono a confondersi in una ampia fascia, in cui si vive di fatto come se Dio non esistesse: è l'ascesa dell'homo indifferens".

- "L'ateismo e la non credenza, fenomeni tipicamente maschili, urbani e propri di persone con un livello culturale medio-alto in passato, si estende anche alle donne che lavorano fuori di casa: tra loro la non credenza aumenta e raggiunge livelli quasi pari a quelli degli uomini".

- "Cala dappertutto il numero delle persone che frequentano la Chiesa. Ciò non significa aumento della non credenza, bensì trasformazione della pratica religiosa e del modo di credere: credere senza appartenere".

- È in crescita anche una nuova ricerca più spirituale che religiosa, che non coincide sempre con un ritorno alle pratiche religiose tradizionali. Cresce perciò il fenomeno dei 'recommençants'".
…/PLENARIA CULTURA/POUPARD VIS 20040311 (410)

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