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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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mercoledì 30 settembre 2009

IL PAPA RIEVOCA VIAGGIO REPUBBLICA CECA


CITTA' DEL VATICANO, 30 SET. 2009 (VIS). Nell'Udienza Generale di oggi, tenutasi in Piazza San Pietro, il Papa ha rievocato il suo recente Viaggio Apostolico nella Repubblica Ceca, 26-28 settembre.

  Il Santo Padre ha reso grazie a Dio per il Viaggio che "È stato un vero pellegrinaggio e, al tempo stesso, una missione nel cuore dell'Europa: 'L'amore di Cristo è la nostra forza': (...) Una forza che ispira e anima le vere rivoluzioni, pacifiche e liberatrici, e che ci sostiene nei momenti di crisi, permettendo di risollevarci quando la libertà, faticosamente recuperata, rischia di smarrire se stessa, la propria verità".

  A Praga, nella prima tappa del Viaggio, mi sono recato - ha ricordato Papa Benedetto - nella Chiesa di Santa Maria della Vittoria, dove si venera il Bambino Gesù, noto appunto come "Bambino di Praga". "Dinanzi al 'Bambino di Praga'" - ha detto il Papa - "ho pregato per tutti i bambini, per i genitori, per il futuro della famiglia. La vera 'vittoria', che oggi chiediamo a Maria, è la vittoria dell'amore e della vita nella famiglia e nella società!".

  "Rivolgendomi (...) alle Autorità politiche e civili ed al Corpo diplomatico, ho voluto richiamare il legame indissolubile che sempre deve esistere tra libertà e verità. Non bisogna aver paura della verità, perché essa è amica dell'uomo e della sua libertà; anzi, solo nella sincera ricerca del vero, del bene e del bello si può realmente offrire un futuro ai giovani di oggi e alle generazioni che verranno".

  "Chi esercita responsabilità nel campo politico ed educativo" - ha proseguito il Pontefice - "deve saper attingere dalla luce di quella verità che è il riflesso dell'eterna Sapienza del Creatore; ed è chiamato a darne testimonianza in prima persona con la propria vita".

  "Per le Comunità dell'Europa centro-orientale questo è un momento difficile" - ha ricordato il Papa - "alle conseguenze del lungo inverno del totalitarismo ateo, si stanno sommando gli effetti nocivi di un certo secolarismo e consumismo occidentale. Perciò ho incoraggiato tutti ad attingere energie sempre nuove dal Signore risorto, per poter essere lievito evangelico nella società e impegnarsi, come già avviene, in attività caritative, e ancor più in quelle educative e scolastiche".

   "Questo messaggio di speranza, fondato sulla fede in Cristo" - ha ricordato il Papa - "l'ho esteso all'intero Popolo di Dio nelle due grandi Celebrazioni eucaristiche svoltesi rispettivamente a Brno, capoluogo della Moravia, e a Stará Boleslav, luogo del martirio di San Venceslao, Patrono principale della Nazione".

  Riferendosi all'incontro ecumenico, Papa Benedetto XVI ha sottolineato che: "Lo sforzo di progredire verso una unità sempre più piena e visibile tra noi, credenti in Cristo, rende più forte ed efficace il comune impegno per la riscoperta delle radici cristiane dell'Europa".

  Nell'incontro con il mondo accademico: "Ho voluto insistere sul ruolo dell'istituzione universitaria" - ha sottolineato il Papa - che "è ambiente vitale per la società, garanzia di libertà e di sviluppo (...).  A vent'anni da quello storico evento, ho riproposto l'idea della formazione umana integrale, basata sull'unità della conoscenza radicata nella verità, per contrastare una nuova dittatura, quella del relativismo abbinato al dominio della tecnica. La cultura umanistica e quella scientifica non possono essere separate, anzi, sono le due facce di una stessa medaglia: ce lo ricorda ancora una volta la terra ceca, patria di grandi scrittori come Kafka, e dell'abate Mendel, pioniere della moderna genetica".
AG/VIAGGIO REPUBBLICA CECA/...                       VIS 20090930 (560)


INTENZIONI DI PREGHIERA DEL SANTO PADRE MESE DI OTTOBRE


CITTA' DEL VATICANO, 30 SETT. 2009 (VIS). L'intenzione Generale per l'Apostolato della Preghiera del Santo Padre Benedetto XVI per il mese di ottobre è la seguente: "Perché la domenica sia vissuta come il giorno in cui i cristiani si riuniscono per celebrare il Signore risorto, partecipando alla mensa dell'Eucaristia".

  L'intenzione Missionaria è la seguente: "Perché tutto il Popolo di Dio, a cui è stato affidato da Cristo il mandato di andare a predicare il Vangelo ad ogni creatura, assuma con impegno la propria responsabilità missionaria e la consideri come il più alto servizio che può offrire all'umanità".
BXVI-INTENZIONI PREGHIERA/OTTOBRE/…                      VIS 20090930 (100)


INTERDIPENDENZA POPOLI E NECESSITÀ NAZIONI UNITE


CITTA' DEL VATICANO, 30 SET. 2009 (VIS). L'Arcivescovo Celestino Migliore, Osservatore della Santa Sede presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite, è intervenuto ieri, 29 settembre, alla 64ma Assemblea Generale dell'ONU che sarà dedicata, su richiesta delle delegazioni, alle risposte alla crisi mondiale, al rafforzamento del multilateralismo e al dialogo fra civiltà, per la pace, la sicurezza e lo sviluppo internazionale.

  Il Nunzio ha richiamato la necessità, evidente nei diversi G8, G20, che hanno preceduto la presente assemblea "di dare legittimità agli impegni politici assunti, confrontandoli con il pensiero e le esigenze dell'intera comunità internazionale, così che le soluzioni ideate possano riflettere i punti di vista e le aspettative delle popolazioni di tutti i continenti.".

  "Più l'interdipendenza dei popoli aumenta" - ha proseguito il Nunzio Apostolico - "più divengono evidenti le necessità delle Nazioni Unite. L'esigenza di avere una organizzazione in grado di rispondere agli ostacoli e di aumentare la complessità dei rapporti fra i popoli e le nazioni, diviene così di grande importanza. Le Nazioni Unite avanzeranno verso la formazione di una autentica famiglia di nazioni fino al punto di raccogliere la verità sulla persona umana, come contempla il suo Statuto".

  "Quando consideriamo la natura dello sviluppo e il ruolo di donatori e riceventi dei paesi" - ha proseguito l'Arcivescovo Migliore - "dobbiamo sempre ricordare che il vero sviluppo necessariamente implica un rispetto integrale per la vita umana". "Purtroppo" - ha affermato l'Osservare Permanente - "in alcune parti del mondo, gli aiuti allo sviluppo sembrano essere legati piuttosto alla volontà dei paesi riceventi di adottare programmi che scoraggino la crescita demografica di certe popolazioni per mezzo di metodi e pratiche che non rispettano la dignità e i diritti umani. (...) Tale pratica è per sua natura non di reciprocità ma di imposizione, e sostenere la decisione di dare aiuti allo sviluppo a condizione di accettare tali pratiche costituisce un abuso di potere".

  Il Nunzio ha parlato anche del tema della "equità del sistema commerciale internazionale e dell'architettura finanziaria mondiale", auspicando la creazione di "fonti permanenti di lavoro, stabilità del lavoro, giusta retribuzione della produzione locale e disponibilità di credito pubblico per la produzione e il lavoro, specialmente nei paesi e nelle regioni più povere, per respingere gli effetti degli inevitabili cicli economici, impedendo che diventino nuove e più gravi crisi globali."

  Riguardo alla questione della "responsabilità di proteggere", formulata dal Vertice Mondiale del 2005, l'Arcivescovo Migliore ha affermato: "Il riconoscimento del ruolo centrale e l'indispensabilità della dignità di ogni uomo e donna, assicura che i governi intraprendano, con tutti i mezzi disponibili, la lotta contro crimini di genocidio, pulizia etnica, e di ogni altro crimine contro l'umanità. Nel riconoscere la loro interconnessa responsabilità alla protezione, gli Stati comprenderanno l'importanza di accettare la collaborazione della comunità internazionale come  mezzo per realizzare il proprio ruolo di dare responsabile sovranità".

  L'Osservatore Permanente della Santa Sede ha ricordato inoltre "il popolo dell'Honduras che continua a subire sofferenze, frustrazioni e privazioni a causa della lunga crisi politica. Ancora una volta la Santa Sede esorta a fare ogni sforzo per trovare una rapida soluzione per il bene del popolo dell'Honduras". Citando il Vertice, recentemente conclusosi, sui Cambiamenti Climatici, l'Arcivescovo Migliore ha concluso affermando: "La protezione dell'ambiente continua ad essere in primo piano nelle attività multilaterali, poiché coinvolge in forma coesiva il destino di tutte le Nazioni ed il futuro di ogni individuo, uomo e donna".
DELSS/MULTILATERALISMO/MIGLIORE                   VIS 20090930 (570)


ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 30 SET. 2009 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Professor Jean-Marie Le Méné (Francia), Presidente della "Fondation Jérôme Lejeune" di Parigi.

- Ha adottato le seguenti decisioni relative al Pontificio Consiglio per la Famiglia:

 - Ha nominato Membri del Comitato di Presidenza i Cardinali: Dionigi Tettamanzi, Arcivescovo di Milano (Italia); Keith Michael Patrick O'Brien, Arcivescovo di Saint Andrews and Edinburgh (Gran Bretagna); Sean Patrick O'Malley, Arcivescovo di Boston (Stati Uniti d'America); Odilo Pedro Scherer, Arcivescovo di São Paulo (Brasile); Sua Beatitudine Fouad Twal, Patriarca di Gerusalemme dei Latini (Gerusalemme); gli Eccellentissimi Monsignori: Socrates B. Villegas, Arcivescovo di Lingayen Dagupan (Filippine); Francisco Gil Hellin, Arcivescovo di Burgos (Spagna).

- Ha nominato Membri del medesimo Dicastero i Coniugi: Attila e Júlia Gergely (Ungheria), Jaime Armano Miguel e Ligia Maria Moniz Da Fonseca (India), David E. e Mary Joan Osatohanmwen Osunde (Nigeria), John S. e Claire Grabowski (Stati Uniti d'America), Umberto Díaz Victoria e Isabel Botía Aponte (Colombia), Leon Botolo Magoza e Marie Valentine Kisanga Sosawe (Repubblica Democratica del Congo), Naser e Amira (Simaan) Shakkour (Israele), Tomás Melendo Granados e Lourdes Millán Alba (Spagna), José Luis e Veronica Villaseñor (Messico).

- Ha infine nominato Consultori del medesimo Pontificio Consiglio per la Famiglia i Reverendi: Monsignor Livio Melina, Preside del Pontificio Istituto "Giovanni Paolo II" per Studi su Matrimonio e Famiglia (Italia); Augusto Sarmento, Docente presso la Facoltà di Teologia dell'Università di Navarra (Spagna); Brice De Malherbe, Docente dell'École Cathédrale e della Facoltà Notre Dame di Parigi (Francia); Padre Edoardo Scognamiglio, O.F.M. Conv., Ministro Provinciale dei Frati Minori Conventuali di Napoli (Italia); i Signori: Professor Pierpaolo DonatiI, Docente presso il dipartimento di Sociologia dell'Università di Bologna (Italia); Dottor Francesco Belletti, Membro della Consulta Nazionale di Pastorale Familiare dell'Ufficio per la Pastorale della Famiglia della Conferenza Episcopale Italiana (Italia); Professor Stefano Zamagni, Docente presso la Facoltà di Economia dell'Università di Bologna (Italia); Professor Rafael Navarro-Valls, Docente di Diritto della "Universidad Complutense" di Madrid (Spagna); Professor Nicolás Jouve De La Barreda, Docente di Genetica alla "Universidad de Alcalá" (Spagna); Dottor Salvatore Martinez, Presidente dell'Istituto di Promozione Umana "Monsignor Francesco di Vincenzo" (Italia); José de Jesús Hernández Ramos, Consigliere del "Doha International Institute for Family Studies and Development" (Messico); Coniugi Frank e Julie Laboda, (U.S.A.); le Signore: Professoressa Germina Namatovu Ssemogerere, Consultore del "Capacity Building Programme for Ministry of Local Government Civil Service Personnel" (Uganda); Professoressa Eugenia Scabini, Preside della Facoltà di Psicologia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (Italia); Professoressa Teresa Stanton Collet, Docente della "University of St. Thomas School of Law" di Minneapolis (U.S.A.); Professoressa Susanne Tiemann, Docente di Diritto Sociale presso la "Katholische Fachhochschule Nordrhein Westfalen" di Colonia (Germania); Michaela Freifrau Heereman Von Zuydtwyck, Volontaria nell'Associazione "Elternverein Nordrhein Westfalen" (Germania).
NA/.../...                                       VIS 20090930 (460)


martedì 29 settembre 2009

IL PAPA SI CONGEDA DAL POPOLO CECO


CITTA' DEL VATICANO, 28 SET. 2009 (VIS). Alle 17:00 di oggi pomeriggio il Santo Padre Benedetto XVI, salutato il personale e i collaboratori della Nunziatura Apostolica, si è diretto in auto all'aeroporto Stará Ruzyn? dove, alle 17:15, ha avuto luogo la Cerimonia di congedo, nel corso della quale il Papa si è accomiatato dal Presidente della Repubblica Ceca, Signor Václav Klaus, e dalle autorità civili, militari e religiose.

  "Nel momento di prendere congedo, desidero ringraziarvi per la vostra generosa ospitalità durante la mia breve permanenza in questo splendido Paese" - ha detto il Papa - "Conserverò la memoria dei momenti di preghiera che ho potuto trascorrere insieme con i Vescovi, i sacerdoti e i fedeli di questo Paese".

  "La Chiesa in questo Paese"- ha proseguito il Pontefice - "è stata veramente benedetta con una straordinaria schiera di missionari e di martiri, come anche di santi contemplativi, tra i quali vorrei in particolare ricordare Sant'Agnese di Boemia, la cui canonizzazione, proprio venti anni fa, fu messaggera della liberazione di questo Paese dall'oppressione atea".

  "Il mio incontro di ieri con i rappresentanti delle altre comunità cristiane" - ha ribadito il Papa - "mi ha confermato l'importanza del dialogo ecumenico in questa terra che ha assai sofferto per le conseguenze della divisione religiosa al tempo della guerra dei Trent'anni. Molto è già stato fatto per sanare le ferite del passato, e sono stati intrapresi dei passi decisivi sul cammino della riconciliazione e della vera unità in Cristo. Nell'edificare ulteriormente queste solide fondamenta, la comunità accademica ha un importante ruolo da svolgere, mediante una ricerca della verità senza compromessi".

  "Sono stato particolarmente felice di incontrare i giovani e di incoraggiarli a costruire sulle migliori tradizioni del passato di questa nazione, in particolar modo sulla eredità cristiana. Secondo un detto attribuito a Franz Kafka, 'Chi mantiene la capacità di vedere la bellezza non invecchia mai' (Gustav Janouch, 'Conversazioni con Kafka'). Se i nostri occhi rimangono aperti alla bellezza della creazione di Dio e le nostre menti alla bellezza della sua verità, allora possiamo davvero sperare di rimanere giovani e di costruire un mondo che rifletta qualcosa della bellezza divina, in modo da offrire ispirazione alle future generazioni per fare altrettanto".

  Al termine della cerimonia di congedo, il Santo Padre è salito a bordo dell'aereo per Roma, dove è arrivato alle 19:40. Infine, dall'aeroporto di Ciampino in autovettura ha raggiunto il Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo.
PV-REP.CECA/CONGEDO/PRAGA                       VIS 20090929 (400)



SACERDOTE TESTIMONE ONNIPOTENZA DI DIO


CITTA' DEL VATICANO, 29 SET. 2009 (VIS). Oggi è stato reso pubblico il contenuto del Video-Messaggio del Papa ai partecipanti ad un ritiro internazionale nel Santuario di Ars (Francia), in occasione del 150° anniversario della morte di San Jean-Marie Vianney, dal 27 settembre al 3 ottobre. Predicatore degli esercizi, il Cardinale Christoph Schönborn, Arcivescovo di Vienna (Austria), sul tema: "La gioia del sacerdote consacrato per la salvezza del mondo".

  "Il sacerdote" - ricorda il Santo Padre - "è chiamato a servire gli uomini donando loro la vita di Dio (...). Il sacerdote, uomo della parola divina e del sacro, deve oggi più che mai essere un uomo della gioia e della speranza. Agli uomini che non riescono più a concepire che Dio sia puro Amore, il sacerdote sempre che la vita vale la pena di essere vissuta e che il Cristo conferisce il suo significato perché Egli ama gli uomini, tutti gli uomini".

  Successivamente Papa Benedetto XVI si dirige ai sacerdoti che hanno l'incarico pastorale di molte parrocchie e che si spendono senza risparmiarsi per mantenere una vita sacramentale nelle loro diverse comunità. La riconoscenza della Chiesa per voi è immensa! Non perdetevi d'animo, ma continuate a pregare e a far pregare perché numerosi giovani accettino di rispondere all'appello di Cristo che non cessa di volere fare accrescere il numero dei suoi apostoli per raccogliere la messe dei suoi campi".

  "Cari sacerdoti" - continua Benedetto XVI - "pensate anche all'estrema diversità dei ministeri che voi esercitate al servizio della Chiesa. Pensate al gran numero di Messe che avete celebrato e celebrerete, rendendo ogni volta il Cristo realmente presente sull'altare. Pensate alle innumerevoli assoluzioni che avete dato e darete, permettendo a un peccatore di liberarsi dal suo fardello. Percepirete allora la fecondità infinita del sacramento dell'Ordine. Le vostre mani, le vostre labbra, sono divenute, nello spazio di un istante, le mani e le labbra di Dio".

  "'Se si avesse fede, diceva Saint Jean-Marie Vianney, si vedrebbe Dio nascosto nel sacerdote come una luce dietro un vetro'. "Questa considerazione" - dice ancora il Papa - "deve portare ad armonizzare i rapporti fra sacerdoti al fine di realizzare questa comunità sacerdotale alle quale esortava San Pietro, per costruire il Corpo di Cristo e per costruirvi nell'amore".

  "Il sacerdote è l'uomo del futuro (...) Ciò che egli compie sulla terra appartiene all'Ordine dei mezzi rivolti al Fine ultimo. La Messa è il punto esclusivo di unione fra i mezzi e il Fine, perché essa consente di contemplare, sotto l'umile apparenza del pane e del vino, il Corpo e il Sangue di Colui che noi adoreremo nell'eternità".

  "Nulla potrà mai prendere il posto dei ministero sacerdotale nel cuore della Chiesa!" - conclude il Santo Padre - "Testimoni viventi dell'onnipotenza di Dio all'opera nella debolezza degli uomini, consacrati per la salvezza del mondo, voi rimarrete, miei cari fratelli, scelti da Cristo stesso al fine di essere, grazie a Lui, sale della terra e luce del mondo".
MESS/RITIRO SACERDOTALE INTERNAZIONALE/...           VIS 20090929 (490)


APERTURA II ASSEMBLEA SPECIALE PER L'AFRICA SINODO VESCOVI


CITTA' DEL VATICANO, 29 SET. 2009 (VIS). Un Comunicato dell'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice, rende noto che domenica 4 ottobre, alle ore 9:30, il Santo Padre XVI presiederà, nella Basilica Vaticana la concelebrazione dell''Eucaristia con i Padre Sinodali, in occasione dell'apertura della II Assemblea speciale per l'Africa del Sinodo dei Vescovi, sul tema: "La Chiesa in Africa al servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace. 'Voi siete il sale della terra... Voi siete la luce del mondo' (Mt 5, 13.14).
OCL/APERTURA SINODO/...                                     VIS 20090929 (90)


MESSAGGIO GIORNATA MONDIALE COMUNICAZIONI SOCIALI 2010


CITTA' DEL VATICANO, 29 SET. 2009 (VIS). "Il sacerdote e il ministero pastorale del mondo digitale. I nuovi media al servizio della Parola", è il tema del Messaggio per la 44ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali 2010, che si celebra il 24 gennaio, festa di San Francesco di Sales, Patrono dei giornalisti.

  In un Comunicato reso pubblico oggi, si precisa che il Messaggio del Papa "vuol invitare in modo particolare i sacerdoti, nel corso di quest'Anno Sacerdotale e dopo la celebrazione della XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, a considerare i nuovi media come una possibile grande risorsa per il loro ministero al servizio della Parola e vuole dire una parola di incoraggiamento affinché affrontino le sfide che nascono dalla nuova cultura digitale".

  "I nuovi media, infatti, se conosciuti e valorizzati adeguatamente, possono offrire ai sacerdoti e a tutti gli operatori pastorali una ricchezza di dati e di contenuti che prima erano di difficile accesso, e facilitano forme di collaborazione e di crescita di comunione impensabili nel passato".

  "Se usati saggiamente" - si legge al termine del Comunicato - "con l'aiuto di esperti in tecnologia e cultura della comunicazione, i nuovi media possono così diventare per i sacerdoti e per tutti gli operatori pastorali un valido ed efficace strumento di vera e profonda evangelizzazione e comunione".
CON-CS/GIORNATA MONDIALE COMUNICAZIONI/...    VIS 20090929 (230


ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 29 SET. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Vescovo Constancio Mirando Weckmann, Arcivescovo Metropolita di Chihuahua (superficie: 73.956; popolazione: 1.351.777; cattolici: 1.205.174; sacerdoti: 136; religiosi: 226; diaconi permanenti: 10), Messico. L'Arcivescovo eletto è nato a Las Cruces (Messico), nel 1952, è stato ordinato sacerdote nel 1977 ed ha ricevuto l'ordinazione episcopale  nel 1998. Finora Vescovo di Atlacomulco (Messico), succede all'Arcivescovo José Fernández Arteaga, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.
NER:RE/.../WECKMANN:ARTEAGA                VIS 20090929 (90)

lunedì 28 settembre 2009

CRISTIANI CONDIVIDERE CON IL MONDO TESORO SALVEZZA


CITTA' DEL VATICANO, 27 SET. 2009 (VIS). Alle 17:15 di oggi pomeriggio, il Santo Padre si è recato nella Sala del Trono dell'Arcivescovado di Praga,  per l'Incontro Ecumenico con i Membri del Consiglio Ecumenico della Repubblica Ceca. All'arrivo, Benedetto XVI è stato accolto dal Cardinale Miloslav Vlk, Arcivescovo di Praga. Dopo il saluto del Dottor Cerny, Presidente del Consiglio Ecumenico delle Chiese nella Repubblica Ceca, Benedetto XVI ha tenuto un discorso.

  "Cari amici, l'Europa continua ad essere sottoposta a molti cambiamenti. È difficile credere che solo due decenni sono passati da quando il crollo dei precedenti regimi ha dato avvio a una difficile ma produttiva transizione verso strutture politiche più partecipative. In questo periodo, i cristiani si sono uniti assieme ad altri uomini di buona volontà nell'aiutare a ricostruire un ordine politico giusto, e continuano oggi ad impegnarsi nel dialogo per aprire nuove vie verso la comprensione reciproca, la collaborazione in vista della pace e il progresso del bene comune".

  "Ciononostante, stanno emergendo sotto nuove forme tentativi tesi a marginalizzare  l'influsso del cristianesimo nella vita pubblica, talora sotto il pretesto che i suoi insegnamenti sono dannosi al benessere della società. Questo fenomeno ci chiede di fermarci a riflettere. (...) La separazione artificiale del Vangelo dalla vita intellettuale e pubblica dovrebbe condurci ad impegnarci in una reciproca 'autocritica dell'età moderna' e 'autocritica del cristianesimo moderno', particolarmente riguardo alla speranza che essi possono offrire all'umanità". Possiamo chiederci: cosa ha da dire oggi il Vangelo alla Repubblica Ceca e più in generale all'intera Europa, in un periodo segnato dal proliferare di diverse visioni del mondo?".
 
  "Il cristianesimo ha molto da offrire sul piano pratico e morale, poiché il Vangelo non cessa mai di ispirare uomini e donne a porsi al servizio dei loro fratelli e sorelle. (...) Dio offre una realtà più profonda e nondimeno inseparabile dall''economia' della carità all'opera in questo mondo: Egli offre 'la salvezza'".

  "Il termine salvezza è ricco di significati, tuttavia esprime qualche cosa di fondamentale ed universale dell'anelito umano verso la felicità e la pienezza. (...) È la verità centrale del Vangelo e l'obiettivo verso cui è diretto ogni sforzo di evangelizzazione e di cura pastorale. Ed è il criterio sul quale i cristiani tornano sempre a focalizzarsi, nel loro impegno per sanare le ferite delle divisioni del passato".

  "La proclamazione da parte della Chiesa della salvezza in Gesù Cristo è sempre antica e sempre nuova, imbevuta della saggezza del passato e ricolma di speranza per il futuro. Quando l'Europa si pone in ascolto della storia del cristianesimo, ascolta la sua stessa storia. Le sue nozioni di giustizia, libertà e responsabilità sociale, assieme alle istituzioni culturali e giuridiche stabilite per difendere queste idee e trasmetterle alle generazioni future, sono plasmate dalla sua eredità cristiana. In verità, la memoria del passato anima le sue aspirazioni per il futuro".

  "I cristiani" - ha detto ancora il Papa - "attingano all'esempio di figure come Sant'Adalberto e Sant'Agnese di Boemia. Il loro impegno per la diffusione del Vangelo fu motivato dalla convinzione che i cristiani non devono ripiegarsi su di sé, timorosi del mondo, ma piuttosto condividere con fiducia il tesoro di verità loro affidato. Allo stesso modo i cristiani di oggi, aprendosi alla situazione attuale e riconoscendo tutto ciò che vi è di buono nella società, devono avere il coraggio di invitare uomini e donne alla radicale conversione che deriva dall'incontro con Cristo e introduce in una nuova vita di grazia".

  "Da questo punto di vista noi comprendiamo più chiaramente perché i cristiani siano tenuti ad unirsi ad altri nel ricordare all'Europa le sue radici. Non perché queste radici siano da tempo avvizzite. Al contrario! È per il fatto che esse continuano - in maniera tenue ma al tempo stesso feconda - a provvedere al Continente il sostegno spirituale e morale che permette di stabilire un dialogo significativo con persone di altre culture e religioni. Proprio perché il Vangelo non è un'ideologia, non pretende di bloccare dentro schemi rigidi le realtà socio politiche che si evolvono. Piuttosto, esso trascende le vicissitudini di questo mondo e getta nuova luce sulla dignità della persona umana in ogni epoca".

  "Cari amici, chiediamo a Dio di infondere in noi uno spirito di coraggio per condividere le verità salvifiche eterne che hanno permesso, e continueranno a permettere, il progresso sociale e culturale di questo Continente".

  Al termine del suo discorso il Santo Padre ha raggiunto in autovettura panoramica il Castello di Praga per l'incontro con il mondo accademico.
PV-REP.CECA/ECUMENISMO/PRAGA                   VIS 20090928 (750)


NON SI PUÒ SOFFOCARE ANELITO LIBERTÀ E VERITÀ


CITTA' DEL VATICANO, 27 SET. 2009 (VIS). Alle 18:00, nel Salone di Vladislav del Castello di Praga, il Santo Padre Benedetto XVI ha incontrato i Magnifici Rettori delle Università della Repubblica Ceca, con una rappresentanza di professori e studenti ed esponenti di istituzioni culturali dello Stato e della Chiesa cattolica.

  "Se è vero che alcuni ritengono che le domande sollevate dalla religione, dalla fede e dall'etica" - ha detto il Papa nel suo discorso - "non abbiano posto nell'ambito della ragione pubblica, tale visione non è per nulla evidente. La libertà che è alla base dell'esercizio della ragione - in una università come nella Chiesa - ha uno scopo preciso: essa è diretta alla ricerca della verità, e come tale esprime una dimensione propria del Cristianesimo, che non per nulla ha portato alla nascita dell'università".

  "La grande tradizione formativa, aperta al trascendente, che è all'origine delle università in tutta Europa, è stata sistematicamente sovvertita, qui in questa terra e altrove, dalla riduttiva ideologia del materialismo, dalla repressione della religione e dall'oppressione dello spirito umano. Nel 1989, tuttavia, il mondo è stato testimone in maniera drammatica del rovesciamento di una ideologia totalitaria fallita e del trionfo dello spirito umano".

  "L'anelito alla libertà ed alla verità è parte inalienabile della nostra comune umanità. Esso non può essere soffocato e, come la storia ha dimostrato, può essere negato solo mettendo in pericolo l'umanità stessa. È a questo anelito che cercano di rispondere la fede religiosa, le varie arti, la filosofia, la teologia e le altre discipline scientifiche, ciascuna col proprio metodo, sia sul piano di un'attenta riflessione che su quello di una buona prassi".

  Nel sottolineare che l'università ha "La responsabilità di illuminare le menti e i cuori dei giovani e delle giovani di oggi", il Papa ha affermato: "Questo grave compito non è certamente nuovo. Sin dai tempi di Platone, l'istruzione non consiste nel mero accumulo di conoscenze o di abilità, bensì in una 'paideia', una formazione umana nelle ricchezze di una tradizione intellettuale finalizzata ad una vita virtuosa".

  "Deve essere riaffermata l'idea" - ha proseguito il Pontefice - "di una formazione integrale, basata sull'unità della conoscenza radicata nella verità. (...) Con la massiccia crescita dell'informazione e della tecnologia nasce la tentazione di separare la ragione dalla ricerca della verità. (...) Il relativismo che ne deriva genera un camuffamento, dietro cui possono nascondersi nuove minacce all'autonomia delle istituzioni accademiche".

  "Se per un verso è passato il periodo di ingerenza derivante dal totalitarismo politico, non è forse vero, dall'altro, che di frequente oggi nel mondo l'esercizio della ragione e la ricerca accademica sono costretti - in maniera sottile e a volte nemmeno tanto sottile - a piegarsi alle pressioni di gruppi di interesse ideologici e al richiamo di obiettivi utilitaristici a breve termine o solo pragmatici?" - si è chiesto il Pontefice.

  "Le abilità di analisi e quelle richieste per formulare un'ipotesi scientifica, unite alla prudente arte del discernimento, offrono un antidoto efficace agli atteggiamenti di ripiegamento su se stessi, di disimpegno e persino di alienazione che talvolta si trovano nelle nostre società del benessere e che possono colpire soprattutto i giovani".

  "Coloro che propongono questa esclusione positivistica del divino dall'universalità della ragione" - ha fatto notare Papa Benedetto XVI - "non solo negano quella che è una delle più profonde convinzioni dei credenti: essi finiscono per contrastare proprio quel dialogo delle culture che loro stessi propongono. Una comprensione della ragione sorda al divino, che relega le religioni nel regno delle subculture, è incapace di entrare in quel dialogo delle culture di cui il nostro mondo ha così urgente bisogno".

  "Questa fiducia nella capacità umana di cercare la verità, di trovare la verità e di vivere secondo la verità portò alla fondazione delle grandi università europee. Certamente noi dobbiamo riaffermare questo oggi per donare al mondo intellettuale il coraggio necessario per lo sviluppo di un futuro di autentico benessere, un futuro veramente degno dell'uomo".

  Al termine dell'incontro con il mondo accademico, il Papa ha lasciato il Castello di Praga in autovettura ed ha raggiunto la Nunziatura Apostolica per la cena in privato e il pernottamento.
PV-REP.CECA/MONDO ACCADEMICO/PRAGA                   VIS 20090928 (690)


SAN VENCESLAO: ANTEPOSE SANTITÀ AL POTERE TERRENO


CITTA' DEL VATICANO, 28 SET. 2009 (VIS). Alle 8:15 di questa mattina, il Papa si è diretto in autovettura alla Chiesa di San Venceslao a Stará Boleslav a 35 chilometri da Praga. La Chiesa sorge proprio sul luogo del martirio di San Venceslao, considerato luogo simbolo della nascita della Nazione ceca, e meta di pellegrinaggio nazionale, il 28 settembre di ogni anno.

  Venceslao nacque verso l'anno 907 e salì al trono nel 925. La tradizione lo raffigura come un Duca di Boemia colto e religioso, uomo retto e benefattore dei poveri. Venceslao venne assassinato per motivi politici dal fratello minore Boleslao nel 935. Nel 938 le sue spoglie mortali furono traslate nella Cattedrale di Praga e già dal X secolo era venerato come Santo.

  Al suo arrivo alla Chiesa di San Venceslao, il Santo Padre è stato accolto dalle Autorità civili e religiose, e, dopo un momento di adorazione del Santissimo, si è recato nella cripta, nei pressi del Mausoleo della Nazione ceca, dove è esposta la reliquia di San Venceslao. Al termine il Santo Padre ha salutato venti sacerdoti anziani, ospiti della Casa della Conferenza Episcopale Ceca. Conclusa la visita Benedetto XVI si è recato in auto panoramica alla Spianata sulla via di Melnik in Stara Boleslav dove ha celebrato la Santa Messa nella Solennità di San Venceslao, Festa Nazionale della Repubblica Ceca.

  "Questo grande Santo" - ha detto il Papa nell'omelia - "che voi amate chiamare 'eterno' Principe dei Cechi, ci invita a seguire sempre e fedelmente Cristo, ci invita ad essere santi. Egli stesso è modello di santità per tutti, specialmente per quanti guidano le sorti delle comunità e dei popoli. Ma ci chiediamo: ai nostri giorni la santità è ancora attuale? O non è piuttosto un tema poco attraente ed importante? Non si ricercano oggi più il successo e la gloria degli uomini? Quanto dura, però, e quanto vale il successo terreno?".

  "Il secolo passato - e questa vostra Terra ne è stata testimone - ha visto cadere non pochi potenti, che parevano giunti ad altezze quasi irraggiungibili. All'improvviso si sono ritrovati privi del loro potere. Chi ha negato e continua a negare Dio e, di conseguenza, non rispetta l'uomo, sembra avere vita facile e conseguire un successo materiale. Ma basta scrostare la superficie per constatare che, in queste persone, c'è tristezza e insoddisfazione".

  "Solo chi conserva nel cuore il santo 'timore di Dio' ha fiducia anche nell'uomo e spende la sua esistenza per costruire un mondo più giusto e fraterno. C'è oggi bisogno di persone che siano 'credenti' e 'credibili', pronte a diffondere in ogni ambito della società quei principi e ideali cristiani ai quali si ispira la loro azione. Questa è la santità, vocazione universale di tutti i battezzati, che spinge a compiere il proprio dovere con fedeltà e coraggio, guardando non al proprio interesse egoistico, bensì al bene comune, e ricercando in ogni momento la volontà divina".

  "Nella pagina evangelica abbiamo ascoltato, al riguardo, parole assai chiare: 'Quale vantaggio - afferma Gesù - avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita?'. Ci stimola così a considerare che il valore autentico dell'esistenza umana non è commisurato solo su beni terreni e interessi passeggeri, perché non sono le realtà materiali ad appagare la sete profonda di senso e di felicità che c'è nel cuore di ogni persona. Per questo Gesù non esita a proporre ai suoi discepoli la via 'stretta' della santità".

  L'esempio dei Santi - ha ribadito il Papa -  "incoraggia chi si dice cristiano ad essere credibile, cioè coerente con i principi e la fede che professa. Non basta infatti apparire buoni ed onesti; occorre esserlo realmente. E buono ed onesto è colui che non copre con il suo io la luce di Dio, non mette davanti se stesso, ma lascia trasparire Dio".

  "Questa è la lezione di vita di San Venceslao" - ha concluso il Papa  "che ebbe il coraggio di anteporre il regno dei cieli al fascino del potere terreno".
PV-REP.CECA/MESSA/MELNIK                       VIS 20090928 (670)


IL PAPA AI GIOVANI: VOI SIETE LA SPERANZA DELLA CHIESA


CITTA' DEL VATICANO, 28 SET. 2009 (VIS). Al termine della Celebrazione Eucaristica, il Santo Padre ha rivolto un Messaggio a più di 10.000 giovani pellegrini al luogo del martirio di San Venceslao, che avevano pernottato nelle tende accampandosi in un'area della spianata di Melnik, per assistere alla Messa presieduta da Papa Benedetto XVI.

  "Grazie" - ha detto il Papa - "per questa vostra presenza, che mi fa sentire l'entusiasmo e la generosità che sono propri della giovinezza. Con voi anche il Papa si sente giovane! (...) Cari amici, non è difficile constatare che in ogni giovane c'è un'aspirazione alla felicità, talvolta mescolata ad un senso di inquietudine; un'aspirazione che spesso però l'attuale società dei consumi sfrutta in modo falso e alienante. Occorre invece valutare seriamente l'anelito alla felicità che esige una risposta vera ed esaustiva. Nella vostra età infatti si compiono le prime grandi scelte, capaci di orientare la vita verso il bene o verso il male".
  "Vi invito tutti a guardare all'esperienza di sant'Agostino, il quale diceva che il cuore di ogni persona è inquieto fino a quando non trova ciò che veramente cerca. Ed egli scoprì che solo Gesù Cristo era la risposta soddisfacente al desiderio, suo e di ogni uomo, di una vita felice, piena di significato e di valore".

  "Come ha fatto con lui, il Signore viene incontro a ciascuno di voi. Bussa alla porta della vostra libertà e chiede di essere accolto come amico. Vi vuole rendere felici, riempirvi di umanità e di dignità. La fede cristiana è questo: l'incontro con Cristo, Persona viva che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva".

  "Il Signore infatti chiama ciascuno per nome e ad ognuno vuole affidare una specifica missione nella Chiesa e nella società. (...) Gesù vi rinnova costantemente l'invito ad essere suoi discepoli e suoi testimoni. Molti di voi li chiama al matrimonio e la preparazione a questo Sacramento costituisce un vero cammino vocazionale. Considerate allora seriamente la chiamata divina a costituire una famiglia cristiana e la vostra giovinezza sia il tempo in cui costruire con senso di responsabilità il vostro futuro. La società ha bisogno di famiglie cristiane, di famiglie sante!".
 
  "Se poi il Signore vi chiama a seguirlo nel sacerdozio ministeriale o nella vita consacrata" - ha continuato il Papa - "non esitate a rispondere al suo invito. In particolare, in quest'Anno Sacerdotale, mi appello a voi, giovani (...) La Chiesa anche in questo Paese, ha bisogno di numerosi e santi sacerdoti e di persone totalmente consacrate al servizio di Cristo, Speranza del mondo".

  "La speranza! Questa parola, su cui torno spesso" - ha sottolineato il Papa - "si coniuga bene con giovinezza. Voi, cari giovani, siete la speranza della Chiesa! Essa attende che voi vi facciate messaggeri della speranza".

  Il Santo Padre ha invitato i giovani a partecipare alla prossima Giornata Mondiale della Gioventù che si terrà a Madrid (Spagna), nell'agosto 2011 ed ha esortato "a vivere con gioia ed entusiasmo la fede, a crescere nell'unità fra  loro stessi e Cristo, a pregare e ad essere assidui nella pratica dei Sacramenti, in particolare l'Eucaristia e la Confessione".

  Dopo i saluti in diverse lingue ai giovani che gremivano la Spianata, Benedetto XVI è rientrato in autovettura a Praga dove ha condiviso il pranzo con gli Arcivescovi e Vescovi della Repubblica Ceca.
PV-REP.CECA/MESSAGGIO GIOVANI/MELNIK               VIS 20090928 (570)


domenica 27 settembre 2009

L'EUROPA MANTENGA VIVA EREDITÀ CRISTIANA


CITTA' DEL VATICANO, 26 SET. 2009 (VIS). Alle 16:30 di oggi pomeriggio, il Presidente della Repubblica Ceca, Signor Vacláv Klaus, ha dato il benvenuto al Santo Padre Benedetto XVI, al Castello Hradcany di Praga, risalente al IX secolo ed antica sede degli imperatori del Sacro Romano Impero, dei re di Boemia e dei governanti. Dal 1918, data dell'indipendenza della Repubblica Cecoslovacca, Hradcany è sede della Presidenza della Repubblica, e costituisce oggi il più importante monumento culturale e storico della Boemia.

  Benedetto XVI è stato accolto in privato nella Sala Augsburg del Castello dal Presidente Klaus, e successivamente, ha incontrato il Primo Ministro, Signor Jan Fischer, il Presidente del Senato, Signor Premysl Sobotka e il Presidente della Camera dei Deputati, Signor Miroslav Vlcek. Accompagnato dal Presidente Klaus e dalla Consorte, il Papa ha assistito, nella Sala Spagnola, ad una breve esecuzione musicale dell'Orchestra Filarmonica Ceca che ha aperto l'incontro. Al termine Benedetto XVI ha incontrato le Autorità politiche e civili della Nazione, con il Corpo Diplomatico, i Rettori degli Atenei della Repubblica e diversi esponenti della società civile, del mondo imprenditoriale e culturale del Paese.

  Nel suo discorso ai presenti, il Papa ha ricordato che: "La mia visita pastorale nella Repubblica Ceca coincide col ventesimo anniversario della caduta dei regimi totalitari in Europa Centrale ed Orientale, e della 'Rivoluzione di Velluto' che ripristinò la democrazia in questa nazione. L'euforia che ne seguì fu espressa in termini di libertà. A due decenni di distanza dai profondi cambiamenti politici che trasformarono questo continente, il processo di risanamento e ricostruzione continua, ora all'interno del più ampio contesto dell'unificazione europea e di un mondo sempre più globalizzato".

  "Le aspirazioni dei cittadini e le aspettative riposte nei governi" - ha ricordato il Santo Padre - "reclamavano nuovi modelli nella vita pubblica e di solidarietà tra nazioni e popoli, senza i quali il futuro di giustizia, di pace e di prosperità, a lungo atteso, sarebbe rimasto senza risposta. Tali desideri continuano ad evolversi. Oggi, specialmente fra i giovani, emerge di nuovo la domanda sulla natura della libertà conquistata".

  "Ogni generazione ha il compito di impegnarsi da capo nell'ardua ricerca di come ordinare rettamente le realtà umane, sforzandosi di comprendere il corretto uso della libertà (...) La vera libertà presuppone la ricerca della verità - del vero bene - e pertanto trova il proprio compimento precisamente nel conoscere e fare ciò che è retto e giusto. La verità, in altre parole, è la norma-guida per la libertà e la bontà ne è la perfezione".

  "In verità, l'alta responsabilità di tener desta la sensibilità per il vero ed il bene ricade su chiunque eserciti il ruolo di guida: in campo religioso, politico o culturale" - ha ribadito il Pontefice -  "Per i Cristiani la verità ha un nome: Dio. E il bene ha un volto: Gesù Cristo. La fede cristiana, dal tempo dei Santi Cirillo e Metodio e dei primi missionari, ha avuto in realtà un ruolo decisivo nel plasmare l'eredità spirituale e culturale di questo Paese. Deve essere lo stesso nel presente e per il  futuro. Il ricco patrimonio di valori spirituali e culturali, che si esprimono gli uni attraverso gli altri, non solo ha dato forma all'identità di questa nazione, ma l'ha anche dotata della prospettiva necessaria ad esercitare un ruolo di coesione al cuore dell'Europa".

  "Per secoli questa terra è stata un punto d'incontro tra popoli, tradizioni e culture diverse. Come ben sappiamo, essa ha conosciuto capitoli dolorosi e porta le cicatrici dei tragici avvenimenti causati dall'incomprensione, dalla guerra e dalla persecuzione. E tuttavia è anche vero che le sue radici cristiane hanno favorito la crescita di un considerevole spirito di perdono, di riconciliazione e di collaborazione, che ha reso la gente di queste terre capace di ritrovare la libertà e di inaugurare una nuova era, una nuova sintesi, una rinnovata speranza. Non è proprio di questo spirito che ha bisogno l'Europa di oggi?".

  "L'Europa è più che un continente. Essa è una casa! (...) Nel pieno rispetto della distinzione tra la sfera politica e quella religiosa - distinzione che garantisce la libertà dei cittadini di esprimere il proprio credo religioso e di vivere in sintonia con esso - desidero rimarcare l'insostituibile ruolo del cristianesimo per la formazione della coscienza di ogni generazione e per la promozione di un consenso etico di fondo, al servizio di ogni persona che chiama questo continente 'casa'!".

  "La nostra presenza in questa magnifica capitale, spesso denominata 'il cuore d'Europa'" - ha detto ancora il Santo Padre - "ci stimola a chiederci in cosa consista questo 'cuore'. (...) Un indizio è costituito sicuramente dai gioielli architettonici che adornano questa città. La stupefacente bellezza delle sue chiese, del castello, delle piazze e dei ponti non possono che orientare a Dio le nostre menti. La loro bellezza esprime fede; sono epifanie di Dio che giustamente ci permettono di considerare le grandi meraviglie alle quali noi creature possiamo aspirare quando diamo espressione alla dimensione estetica e conoscitiva del nostro essere più profondo. (...) L'incontro creativo della tradizione classica e del Vangelo ha dato vita ad una visione dell'uomo e della società sensibile alla presenza di Dio fra noi".

  "Nel contesto dell'attuale crocevia di civiltà, così spesso marcato da un'allarmante scissione dell'unità di bontà, verità e bellezza, e dalla conseguente difficoltà di trovare un consenso sui valori comuni, ogni sforzo per l'umano progresso deve trarre ispirazione da quella vivente eredità. L'Europa, fedele alle sue radici cristiane, ha una particolare vocazione a sostenere questa visione trascendente nelle sue iniziative al servizio del bene comune di individui, comunità e nazioni".

  Al termine del suo discorso Papa Benedetto si è recato alla Cattedrale di San Vito, Venceslao e Adalberto per la celebrazione dei Vespri.
PV-REP-CECA/DISCORSO AUTORITÀ/PRAGA               VIS 20090927 (940)


RAFFORZARE VALORI SPIRITUALI E MORALI VITA ODIERNA SOCIETÀ


CITTA' DEL VATICANO, 26 SET. 2009 (VIS). Alle 18:00 Benedetto XVI ha presieduto la celebrazione dei Vespri con vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose, seminaristi e membri di movimenti laicali, nella Cattedrale dei Santi Vito, Venceslao e Adalberto di Praga.

  "Amare Cristo e i fratelli" - ha detto il Santo Padre - "deve essere la caratteristica di ogni battezzato e di ogni comunità. (...) Cari fratelli e sorelle, imitate il divin Maestro che 'non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti'. (...) Alimentate l'amore di Cristo con la preghiera e l'ascolto della sua parola; nutritevi di Lui nell'Eucaristia, e siate, con la sua grazia, artefici di unità e di pace in ogni ambiente".

  "Le vostre comunità cristiane, dopo il lungo inverno della dittatura comunista" - ha ricordato il Pontefice - "20 anni fa hanno ripreso ad esprimersi liberamente. (...) Voi avvertite però che anche oggi non è facile vivere e testimoniare il Vangelo. La società reca ancora le ferite causate dall'ideologia atea ed è spesso affascinata dalla moderna mentalità del consumismo edonista, con una pericolosa crisi di valori umani e religiosi e la deriva di un dilagante relativismo etico e culturale. In questo contesto si rende urgente un rinnovato impegno da parte di tutte le componenti ecclesiali per rafforzare i valori spirituali e morali nella vita della società odierna".

  "La vostra attività pastorale" - ha proseguito il Papa - "abbracci con particolare zelo il campo dell'educazione delle nuove generazioni. Le scuole cattoliche promuovano il rispetto dell'uomo; si dedichi attenzione alla pastorale giovanile anche fuori dell'ambito scolastico, senza trascurare le altre categorie di fedeli. Cristo è per tutti! Auspico di cuore una sempre crescente intesa con le altre istituzioni sia pubbliche che private. La Chiesa - è sempre utile ripeterlo - non domanda privilegi, ma solo di poter operare liberamente al servizio di tutti e con spirito evangelico".

  "Tocca, in primo luogo, a voi, cari Vescovi e sacerdoti, lavorare instancabilmente per il bene di quanti sono affidati alle vostre cure" - ha esortato il Santo Padre - "Care persone consacrate, con la professione dei consigli evangelici voi richiamate il primato che Dio deve avere nella vita di ogni essere umano, e, vivendo in fraternità, testimoniate quanto arricchente sia la pratica del comandamento dell'amore".

  "E voi, cari giovani, che siete nei Seminari o nelle Case di formazione, preoccupatevi di acquisire una solida preparazione culturale, spirituale e pastorale. In questo Anno Sacerdotale, che ho indetto per commemorare il 150° anniversario della morte del Santo Curato d'Ars, vi sia di esempio la figura di questo Pastore totalmente dedicato a Dio e alle anime, pienamente consapevole che proprio il suo ministero, animato dalla preghiera, era il suo cammino di santificazione".

  Al termine della Celebrazione dei Vespri, il Santo Padre ha raggiunto la Nunziatura Apostolica per la cena in privato e il pernottamento.
PV-REP.CECA/VESPRI/PRAGA                           VIS 20090927 (480)


LA NOSTRA SALDA SPERANZA È CRISTO


CITTA' DEL VATICANO, 27 SET. 2009 (VIS). Questa mattina il Santo Padre si è recato in aereo a Brno, capoluogo della Moravia meridionale e seconda città più importante della Repubblica Ceca. Alle 10:00 il Papa ha celebrato la Santa Messa sulla Spianata accanto all'Aeroporto Tufany di Brno, con la partecipazione di migliaia di fedeli, provenienti anche dalle vicine Diocesi di Slovacchia, Polonia, Austria e Germania.

 La speranza è stato il tema dei testi della liturgia. "L'esperienza della storia" - ha affermato Papa Benedetto XVI nell'omelia - "mostra a quali assurdità giunge l'uomo quando esclude Dio dall'orizzonte della sue scelte e delle sue azioni, e come non è facile costruire una società ispirata ai valori del bene, della giustizia e della fraternità, perché l'essere umano è libero e la sua libertà permane fragile".

  "Sia la fede che la speranza, nell'epoca moderna" - ha rilevato il Pontefice - "hanno subito come uno 'spostamento', perché sono state relegate sul piano privato e ultraterreno, mentre nella vita concreta e pubblica si è affermata la fiducia nel progresso scientifico ed economico. Conosciamo tutti che questo progresso è ambiguo: apre la possibilità di bene insieme a prospettive negative. Gli sviluppi tecnici ed il miglioramento delle strutture sociali sono importanti e certamente necessari, ma non bastano a garantire il benessere morale della società".

  "L'uomo" - ha affermato il Pontefice - "ha bisogno di essere liberato dalle oppressioni materiali, ma deve essere salvato, e più profondamente, dai mali che affliggono lo spirito. E chi può salvarlo se non Dio, che è Amore e ha rivelato il suo volto di Padre onnipotente e misericordioso in Gesù Cristo. La nostra salda speranza è dunque Cristo".

  "Qui, come altrove, nei secoli passati" - ha proseguito il Pontefice - "tanti hanno sofferto per mantenersi fedeli al Vangelo e non hanno perso la speranza; tanti si sono sacrificati per ridare dignità all'uomo e libertà ai popoli, trovando nell'adesione generosa a Cristo la forza per costruire una nuova umanità".

  "E pure nell'attuale società, dove tante forme di povertà nascono dall'isolamento, dal non essere amati, dal rifiuto di Dio e da un'originaria tragica chiusura dell'uomo che pensa di poter bastare a se stesso, oppure di essere solo un fatto insignificante e passeggero; in questo nostro mondo che è alienato 'quando si affida a progetti solo umani', solo Cristo può essere la nostra certa speranza. Questo è l'annuncio che noi cristiani siamo chiamati a diffondere ogni giorno, con la nostra testimonianza".

  "La Moravia" - ha ricordato il Santo al termine della celebrazione della Santa Messa e prima della recita dell'Angelus - "è terra ricca di santuari mariani, che folle di pellegrini visitano durante tutto l'anno".

  "Maria" - ha invocato infine Papa Benedetto XVI - "tenga desta la fede di tutti voi, la fede alimentata anche da numerose tradizioni popolari che affondano le loro radici nel passato, ma che giustamente voi avete cura di conservare perché non venga meno il calore della convivenza familiare nei villaggi e nelle città. A volte si constata, con una certa nostalgia, che il ritmo della vita moderna tende a cancellare alcune tracce di un passato ricco di fede. Importante invece non perdere di vista l'ideale che le usanze tradizionali esprimevano, e soprattutto va mantenuto il patrimonio spirituale ereditato dai vostri antenati, per custodirlo ed anzi renderlo rispondente alle esigenze dei tempi presenti".
PV-REP.CECA/MESSA:ANGELUS/BRNO                   VIS 20090927 (560)


sabato 26 settembre 2009

IMPORTANTE RUOLO DELLA CULTURA E RELIGIONE EUROPEA


CITTA' DEL VATICANO, 26 SET. 2009 (VIS). Alle 9:40 di questa mattina, il Santo Padre è partito dall'aeroporto di Roma Campino ed è atterrato due ore dopo all'aeroporto internazionale Stará Ruzyne di Praga, dando inizio al suo Viaggio Apostolico nella Repubblica Ceca, il tredicesimo del suo Pontificato. All'arrivo Papa Benedetto XVI è stato accolto dal Presidente della Repubblica Václav Klaus e dalla consorte, dal Cardinale Miloslav Vlk, Arcivescovo di Praga e dall'Arcivescovo Jan Graubner, di Olomouc, Presidente della Conferenza Episcopale Ceca.

  "Se l'intera cultura europea" - ha detto il Papa all'inizio del suo discorso - "è stata profondamente plasmata dall'eredità cristiana, ciò è vero in modo particolare nelle terre ceche, poiché, grazie all'azione missionaria dei Santi Cirillo e Metodio nel nono secolo, l'antica lingua slava fu per la prima volta messa in iscritto. Apostoli dei popoli slavi e fondatori della loro cultura, essi a ragione sono venerati come Patroni d'Europa".

  "Nella sua storia, questo territorio posto nel cuore del continente europeo, al crocevia tra nord e sud, est ed ovest" - ha proseguito il Pontefice - "è stato un punto d'incontro di popoli, tradizioni e culture diverse. Non si può negare che ciò abbia talora causato delle frizioni, tuttavia, nel tempo, ciò si è rivelato essere un incontro fruttuoso. Da qui il significativo ruolo che le terre ceche hanno giocato nella storia intellettuale, culturale e religiosa d'Europa, talora come un campo di battaglia, più spesso come un ponte".
 
  "Nei prossimi mesi si ricorderà il ventesimo anniversario della 'Rivoluzione di Velluto', che felicemente pose fine in modo pacifico ad un'epoca particolarmente dura per questo Paese, un'epoca in cui la circolazione di idee e di movimenti culturali era rigidamente controllata. Mi unisco a voi e ai vostri vicini nel rendere grazie per la vostra liberazione da quei regimi oppressivi".

  "Se il crollo del muro di Berlino ha segnato uno spartiacque nella storia mondiale, ciò è ancora più vero per i Paesi dell'Europa Centrale e Orientale, che hanno potuto  assumere quel posto che spetta loro nel consesso delle Nazioni, in qualità di attori sovrani".

  "Non si deve tuttavia sottovalutare il costo di quarant'anni di repressione politica" - ha sottolineato il Papa - "Una particolare tragedia per questa terra è stato il tentativo spietato da parte del Governo di quel tempo di mettere a tacere la voce della Chiesa. Nel corso della vostra storia, dal tempo di San Venceslao, di Santa Ludmilla e Sant'Adalberto fino a San Giovanni Nepomuceno, vi sono stati martiri coraggiosi la cui fedeltà a Cristo si è fatta sentire con voce più chiara e più eloquente di quella dei loro uccisori".

  "Quest'anno ricorre il quarantesimo anniversario della morte del Servo di Dio il Cardinale Josef Beran, Arcivescovo di Praga" - ha ricordato ancora Benedetto XVI - "Desidero rendere omaggio a lui e al suo successore, il Cardinale František Tomášek, che ho avuto il privilegio di conoscere personalmente, per la loro indomita testimonianza cristiana di fronte alla persecuzione. Essi, ed altri innumerevoli coraggiosi sacerdoti, religiosi e laici, uomini e donne, hanno mantenuto viva la fiamma della fede in questo Paese. Ora che è stata recuperata la libertà religiosa, faccio appello a tutti i cittadini della Repubblica, perché riscoprano le tradizioni cristiane che hanno plasmato la loro cultura ed esorto la comunità cristiana a continuare a far sentire la propria voce mentre la nazione deve affrontare le sfide del nuovo millennio".

  "Senza Dio" - ha concluso il Pontefice citando l'ultima sua Lettera Enciclica -  "l'uomo non sa dove andare e non riesce nemmeno a comprendere chi egli sia" La verità del Vangelo è indispensabile per una società prospera, poiché apre alla speranza e ci rende capaci di scoprire la nostra inalienabile dignità di figli di Dio".

  Al termine della cerimonia di benvenuto, il Papa si è recato alla Chiesa di Santa Maria della Vittoria.
PV-REP.CECA/ARRIVO/PRAGA                           VIS 20090926 (640)


BENEDETTO XVI AFFIDA FAMIGLIE BAMBINO GESÙ DI PRAGA


CITTA' DEL VATICANO, 26 SET. 2009 (VIS). Alle 12:30 di questa mattina il Papa è giunto alla Chiesa di Santa Maria della Vittoria, costruita negli anni 1611-13 per i luterani tedeschi, sul luogo dove dal 1584 esisteva una Cappella dedicata alla Santissima Trinità. Dopo la vittoria della Controriforma nei Paesi Boemi, l'Imperatore Fernando II consegnò la Chiesa ai Carmelitani Scalzi, riconsacrandola a Santa Maria della Vittoria.

  La Chiesa custodisce la celebre statua del "Bambino Gesù di Praga", una statuetta di cera, che probabilmente ha un'anima di legno e che proviene da un convento tra Cordoba e Siviglia, nel sud della Spagna. Fu donata ai Carmelitani dalla Principessa Polyxena de Lobowickz, nel 1628.  Il culto del Bambino Gesù si diffuse nel periodo barocco soprattutto in relazione alle visioni di Santa Teresa d'Avila, la grande riformatrice spagnola dell'Ordine Carmelitano.

  Al suo arrivo alla Chiesa di Santa Maria della Vittoria, dove si trovavano numerose famiglie con bambini, Benedetto XVI, dopo l'accoglienza del Rettore, si è inginocchiato presso la Cappellina del Bambino Gesù, dove è esposto il Santissimo, per una preghiera. Infine il Santo Padre ha imposto una corona d'oro sulla statua, ed ha proseguito verso l'Altare per salutare i presenti.

  "L'immagine del Bambino Gesù fa subito pensare al mistero dell'Incarnazione, al Dio Onnipotente che si è fatto uomo, ed è vissuto per 30 anni nell'umile famiglia di Nazaret, affidato dalla Provvidenza alla premurosa custodia di Maria e di Giuseppe" - ha detto il Papa. - "Il pensiero va alle vostre famiglie e a tutte le famiglie del mondo, alle loro gioie e alle loro difficoltà. Alla riflessione uniamo la preghiera, invocando dal Bambino Gesù il dono dell'unità e della concordia per tutte le famiglie. Pensiamo specialmente a quelle giovani, che debbono fare tanti sforzi per dare ai figli sicurezza e un avvenire dignitoso. Preghiamo per le famiglie in difficoltà, provate dalla malattia e dal dolore, per quelle in crisi, disunite o lacerate dalla discordia e dall'infedeltà. Tutte le affidiamo al Santo Bambino di Praga, sapendo quanto sia importante la loro stabilità e la loro concordia per il vero progresso della società e per il futuro dell'umanità".

  "Nel Santo Bambino di Praga" - ha proseguito il Pontefice - "contempliamo la bellezza dell'infanzia e la predilezione che Gesù Cristo ha sempre manifestato verso i piccoli (...). Quanti bambini invece non sono amati, né accolti, né rispettati! Quanti sono vittime della violenza e di ogni forma di sfruttamento da parte di persone senza scrupoli! Possano essere riservati ai minori quel rispetto e quell'attenzione loro dovuti: i bambini sono il futuro e la speranza dell'umanità".

  Infine il Santo Padre, ringraziando di cuore i bambini venuti a salutarlo, ha invitato tutti  a pregare Gesù "per voi stessi, per i vostri genitori, parenti, maestri ed amici, e pregatelo anche per me".

  Al termine della visita alla Chiesa di Santa Maria della Vittoria, il Santo Padre si è diretto alla sede della Nunziatura Apostolica per la seconda colazione.
PV-REP-CECA/BAMBINO GESU/PRAGA                           VIS 20090926 (490)


ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 26 SET. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Antigonish (Canada), presentata dal Vescovo Raymond John Lahey, in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.
RE/.../LAHEY                                     VIS 20090926 (50)

venerdì 25 settembre 2009

AI PRESULI DEL BRASILE: TORNARE SOLIDITÀ FAMIGLIA CRISTIANA


CITTA' DEL VATICANO, 25 SET. 2009 (VIS). La famiglia "fondata sul matrimonio come alleanza coniugale nella quale l'uomo e la donna danno e ricevono reciprocamente", è stato il tema centrale dell'incontro del Santo Padre con i Presuli della Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile (Settore Nordest 1 e 4), in Visita "ad Limina Apostolorum".

  Il Papa ha ricordato che i rapporti dei Presuli hanno insistito particolarmente sulla questione dell' "assedio subito dalla famiglia", ma "nonostante tutte le influenze negative", il popolo della Regione Nordest del Brasile "continua ad essere aperto al Vangelo della vita".

  "La Chiesa" - ha proseguito il Papa - "non si stanca di insegnare che la famiglia ha il suo fondamento nel matrimonio e nel piano di Dio", mentre "nel mondo secolarizzato domina l'incertezza più profonda al riguardo, specialmente da quando le società occidentali hanno legalizzato il divorzio. L'unico fondamento riconosciuto sembra essere la soggettività individuale che si manifesta nella volontà di convivere".

  "In tale situazione diminuisce il numero dei matrimoni perché nessuno vuole fondare la sua vita su premesse tanto fragili e incostanti, si moltiplicano le unioni di fatto ed aumentano i divorzi. Su questa fragilità si consuma il dramma di tanti bambini privati del sostegno dei genitori, vittime del disagio e dell'abbandono e si diffonde il disordine sociale".

  "La Chiesa non può rimanere indifferente davanti alla separazione e al divorzio dei coniugi" - ha detto Benedetto XVI - "davanti alla rovina delle famiglie e alle ripercussioni del divorzio sui figli che, per la loro istruzione ed educazione, hanno bisogno di punti di riferimento estremamente precisi e concreti, cioè di genitori determinati e sicuri che partecipano in forma diversa alla loro educazione".

  "Questo è il principio che la pratica del divorzio sta minando e compromettendo con la cosiddetta famiglia allargata e mobile, che moltiplica i 'padri' e le 'madri' e fa sì che oggi la maggioranza di coloro che si sentono orfani non siano figli senza genitori, ma figli che hanno più di due genitori. Tale situazione con le sue inevitabili interferenze e tessuto di relazioni, non può mancare di generare conflitti e confusioni interne contribuendo a creare nei figli una tipologia alterata di famiglia, assimilabile in certo modo alla convivenza, a causa della precarietà della loro vita".

 La Chiesa ha la ferma convinzione che la vera soluzione dei problemi attuali dei coniugati e di coloro che sciolgono la propria unione, sia il ritorno alla solidità della famiglia cristiana, luogo di vicendevole fiducia, di dono reciproco, di rispetto della libertà e dell'educazione per la vita sociale".

  "Con tutta la comprensione che la Chiesa prova di fronte ad alcune situazioni" - ha affermato il Santo Padre - "i coniugi risposati in seconde nozze, non sono come i coniugi sposati in prime nozze: quella è una situazione irregolare e pericolosa che è necessario risolvere, in fedeltà a Cristo, cercando con l'aiuto del sacerdote un cammino possibile per porre in salvo le persone coinvolte".

  Il Papa ha invitato i Presuli ad incoraggiare i loro sacerdoti ed i centri pastorali "ad accompagnare le famiglie perché non si lascino sedurre dagli stili di vita relativisti che promuovono alcune produzioni cinematografiche e televisive ed altri mezzi di comunicazione". "Confido" - ha concluso il Pontefice - "nella testimonianza delle famiglie che traggono forza dal sacramento del matrimonio per superare le prove. (...) A partire dalle famiglie come queste si deve ripristinare il tessuto della società".
AL/.../BRASILE                                           VIS 20090925 (570)


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