CITTA' DEL VATICANO, 30 SET. 2009 (VIS). L'Arcivescovo Celestino Migliore, Osservatore della Santa Sede presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite, è intervenuto ieri, 29 settembre, alla 64ma Assemblea Generale dell'ONU che sarà dedicata, su richiesta delle delegazioni, alle risposte alla crisi mondiale, al rafforzamento del multilateralismo e al dialogo fra civiltà, per la pace, la sicurezza e lo sviluppo internazionale.
Il Nunzio ha richiamato la necessità, evidente nei diversi G8, G20, che hanno preceduto la presente assemblea "di dare legittimità agli impegni politici assunti, confrontandoli con il pensiero e le esigenze dell'intera comunità internazionale, così che le soluzioni ideate possano riflettere i punti di vista e le aspettative delle popolazioni di tutti i continenti.".
"Più l'interdipendenza dei popoli aumenta" - ha proseguito il Nunzio Apostolico - "più divengono evidenti le necessità delle Nazioni Unite. L'esigenza di avere una organizzazione in grado di rispondere agli ostacoli e di aumentare la complessità dei rapporti fra i popoli e le nazioni, diviene così di grande importanza. Le Nazioni Unite avanzeranno verso la formazione di una autentica famiglia di nazioni fino al punto di raccogliere la verità sulla persona umana, come contempla il suo Statuto".
"Quando consideriamo la natura dello sviluppo e il ruolo di donatori e riceventi dei paesi" - ha proseguito l'Arcivescovo Migliore - "dobbiamo sempre ricordare che il vero sviluppo necessariamente implica un rispetto integrale per la vita umana". "Purtroppo" - ha affermato l'Osservare Permanente - "in alcune parti del mondo, gli aiuti allo sviluppo sembrano essere legati piuttosto alla volontà dei paesi riceventi di adottare programmi che scoraggino la crescita demografica di certe popolazioni per mezzo di metodi e pratiche che non rispettano la dignità e i diritti umani. (...) Tale pratica è per sua natura non di reciprocità ma di imposizione, e sostenere la decisione di dare aiuti allo sviluppo a condizione di accettare tali pratiche costituisce un abuso di potere".
Il Nunzio ha parlato anche del tema della "equità del sistema commerciale internazionale e dell'architettura finanziaria mondiale", auspicando la creazione di "fonti permanenti di lavoro, stabilità del lavoro, giusta retribuzione della produzione locale e disponibilità di credito pubblico per la produzione e il lavoro, specialmente nei paesi e nelle regioni più povere, per respingere gli effetti degli inevitabili cicli economici, impedendo che diventino nuove e più gravi crisi globali."
Riguardo alla questione della "responsabilità di proteggere", formulata dal Vertice Mondiale del 2005, l'Arcivescovo Migliore ha affermato: "Il riconoscimento del ruolo centrale e l'indispensabilità della dignità di ogni uomo e donna, assicura che i governi intraprendano, con tutti i mezzi disponibili, la lotta contro crimini di genocidio, pulizia etnica, e di ogni altro crimine contro l'umanità. Nel riconoscere la loro interconnessa responsabilità alla protezione, gli Stati comprenderanno l'importanza di accettare la collaborazione della comunità internazionale come mezzo per realizzare il proprio ruolo di dare responsabile sovranità".
L'Osservatore Permanente della Santa Sede ha ricordato inoltre "il popolo dell'Honduras che continua a subire sofferenze, frustrazioni e privazioni a causa della lunga crisi politica. Ancora una volta la Santa Sede esorta a fare ogni sforzo per trovare una rapida soluzione per il bene del popolo dell'Honduras". Citando il Vertice, recentemente conclusosi, sui Cambiamenti Climatici, l'Arcivescovo Migliore ha concluso affermando: "La protezione dell'ambiente continua ad essere in primo piano nelle attività multilaterali, poiché coinvolge in forma coesiva il destino di tutte le Nazioni ed il futuro di ogni individuo, uomo e donna".
DELSS/MULTILATERALISMO/MIGLIORE VIS 20090930 (570)
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