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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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martedì 12 giugno 2012

RIUNIONE PLENARIA COMMISSIONE BILATERALE SANTA SEDE E STATO DI ISRAELE


Città del Vaticano, 12 giugno 2012 (VIS). La Commissione Bilaterale permanente fra la Santa Sede e lo Stato di Israele si è riunita oggi, in forma plenaria, nel Palazzo Apostolico Vaticano, per proseguire i negoziati relativi allo "Accordo fondamentale, art 10, paragrafo 2".

"I negoziati hanno avuto luogo in un atmosfera positiva e costruttiva. La Commissione ha preso atto del fatto che sono stati fatti significativi progressi verso la conclusione dell'Accordo".

"La Commissione ha anche riconosciuto il servizio esemplare svolto dal Nunzio Apostolico Antonio Franco e dall'Ambasciatore Mordechay Lewy in occasione del loro pensionamento".

"Le parti hanno concordato sui passi futuri e di tenere la prossima Assemblea Plenaria il 6 dicembre 2012 presso la sede del Ministero degli Affari Esteri di Israele".

La Delegazione della Santa Sede era guidata dal Monsignor Ettore Balestrero, Sotto-Segretario dei Rapporti con gli Stati e quella dello Stato di Israele dal Signor Danny Ayalon M.K.M., Vice-Ministro degli Affari Esteri.

COMUNICATO SU VALUTAZIONE DOTTRINALE DELLA LCWR C

COMUNICATO SU VALUTAZIONE DOTTRINALE DELLA LCWR
Città del Vaticano, 12 giugno 2012 (VIS).  Di seguito riportiamo la dichiarazione rilasciata dal Direttore della Sala Stampa della Santa Sede sulla riunione tenutasi presso la Congregazione per la Dottrina della Fede relativa alla Valutazione dottrinale della LCWR.

Questa mattina i Superiori della Congregazione per la Dottrina per la Fede hanno incontrato il Presidente e il Direttore Esecutivo della Conferenza sulla Direzione delle Donne Religiose (LCWE) negli Stati Uniti d'America. Hanno partecipato alla Riunione l'Arcivescovo Peter J. Sartain, di Seattle ed il Delegato della Santa Sede per la valutazione dottrinale del LCWR.

"L'incontro ha offerto l'occasione per la Congregazione e le rappresenanti della LCWR di discutere le questioni e le preoccupazioni sorte dalla Valutazione Dottrinale in una atmosfera di apertura e cordialità".

Secondo il Diritto Canonico, una Conferenza di Superiori Maggiori come il LCWR è costituita e rimane sotto la suprema direzione della Santa Sede per promuovere un impegno comune fra gli Istituti membri individuali e la cooperazione con la Santa Sede e la locale Conferenza dei Vescovi (Cfr. Codice di Diritto Canonico, canoni 708-709). L'obiettivo della Valutazione dottrinale è quello di assistere il LCWR nella importante missione di promuovere una visione di comunione ecclesiale fondata sulla fede in Gesù Cristo e sugli insegnamenti della Chiesa come fedelmente impartiti nei secoli sotto la guida del  Magistero".

lunedì 11 giugno 2012

FEDELTÀ, VINCOLO ESSENZIALE FRA IL PAPA E SUOI DIRETTTI COLLABORATORI

Città del Vaticano, 11 giugno 2012 (VIS). Quaranta membri della Pontificia Accademia Ecclesiastica sono stati ricevuti questa mattina dal Santo Padre. L'Udienza si è tenuta nel momento in cui si concludono i corsi di studi e per alcuni alunni si avvicina il giorno della partenza per il servizio nelle Rappresentanze Pontificie sparse nel mondo. "Il Papa conta anche su di voi - ha detto Benedetto XVI - per essere assistito nello svolgimento del suo universale ministero".

Nel discorso ai futuri rappresentanti pontifici, il Papa ha sottolineato il valore della fedeltà "che bene esprime il legame tutto particolare che si stabilisce tra il Papa e i suoi diretti collaboratori, tanto nella Curia Romana come nelle Rappresentanze Pontificie: un legame che per molti si radica nel carattere sacerdotale del quale sono investititi, e si specifica poi nella peculiare missione affidata a ciascuno a servizio del Successore di Pietro".

"Nel contesto biblico la fedeltà è anzitutto un attributo divino: Dio si fa conoscere come colui che è fedele per sempre all’alleanza che ha stretto con il suo popolo, nonostante l’infedeltà di questo. (...) Applicata all’uomo, la virtù della fedeltà è profondamente legata al dono soprannaturale della fede, divenendo espressione di quella solidità propria di chi ha fondato in Dio tutta la vita".

"In questa ottica  - ha proseguito il Pontefice - vi incoraggio a vivere il legame personale con il Vicario di Cristo come parte della vostra spiritualità. Si tratta, certamente, di un elemento proprio di ogni cattolico, ancor più di ogni sacerdote. Tuttavia, per quanti operano presso la Santa Sede esso assume un carattere particolare, dal momento che essi pongono al servizio del Successore di Pietro buona parte delle proprie energie, del proprio tempo e del proprio ministero quotidiano. Si tratta di una grave responsabilità, ma anche di un dono speciale, che con il passare del tempo va sviluppando un legame affettivo con il Papa, di interiore confidenza, un naturale 'idem sentire', che è ben espresso proprio dalla parola 'fedeltà'".

"E dalla fedeltà a Pietro, che vi invia, deriva anche una particolare fedeltà verso coloro ai quali siete inviati: si richiede infatti ai Rappresentanti del Romano Pontefice, e ai loro collaboratori, di farsi interpreti della sua sollecitudine per tutte le Chiese, come anche della partecipazione e dell’affetto con cui egli segue il cammino di ogni popolo. Dovrete pertanto alimentare un rapporto di profonda stima e benevolenza, direi di vera amicizia, verso le Chiese e le comunità alle quali sarete inviati. Anche rispetto ad esse avete un dovere di fedeltà, che si concretizza nell’assidua dedizione al lavoro quotidiano, nella presenza in mezzo ad esse nei momenti lieti e tristi, talora persino drammatici della loro storia, nell’acquisizione di una conoscenza approfondita della loro cultura, del cammino ecclesiale, nel saper apprezzare quanto la grazia divina è andata operando in ogni popolo e nazione".

"In questo modo incoraggerete e stimolerete anche le Chiese particolari a crescere nella fedeltà al Romano Pontefice, e a trovare nel principio di comunione con la Chiesa universale un sicuro orientamento per il proprio pellegrinaggio nella storia. E, non da ultimo, aiuterete lo stesso Successore di Pietro ad essere fedele alla missione ricevuta da Cristo, consentendogli di conoscere più da vicino il gregge a lui affidato e di raggiungerlo più efficacemente con la sua parola, la sua vicinanza, il suo affetto. Penso in questo momento con gratitudine all’aiuto che ricevo quotidianamente dai molti collaboratori della Curia romana e delle Rappresentanze Pontificie, come anche al sostegno che mi viene dalla preghiera di innumerevoli fratelli e sorelle di tutto il mondo".

"Cari amici, - ha concluso il Pontefice - nella misura in cui sarete fedeli, sarete anche degni di fede. Sappiamo del resto che la fedeltà che si vive nella Chiesa e nella Santa Sede non è una lealtà 'cieca', poiché essa è illuminata dalla fede in Colui che ha detto: 'Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa'".

EVANGELIZZAZIONE NEL MONDO DELL'AVIAZIONE CIVILE

Città del Vaticano, 11 giugno 2012 (VIS).  Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienza i partecipanti al XV Seminario Internazionale dei Cappellani cattolici e membri della Cappellanie dell'Aviazione Civile. La Patrona dei cappellani è, come ha ricordato il Pontefice, la Madonna di Loreto, Patrona di tutti i viaggiatori in aereo, in ossequio alla tradizione che attribuisce agli angeli\ il trasporto da Nazaret a Loreto della Casa di Maria.

Il Seminario è dedicato ai nuovi metodi e alle nuove espressioni dell'opera di evangelizzazione negli ambiti in cui i cappellani svolgono il loro ministero. Il Papa li ha esortati con questa parole: "Siate sempre ben consapevoli di essere chiamati a rendere presente, negli aeroporti del mondo, la missione stessa della Chiesa, che è quella di portare Dio all’uomo e guidare l’uomo all’incontro con Dio".

"E gli aeroporti sono luoghi che rispecchiano sempre di più la realtà globalizzata del nostro tempo. In essi si incontrano persone differenti per nazionalità, cultura, religione, stato sociale ed età, ma si incontrano anche situazioni umane variegate e non facili, che richiedono sempre maggiore attenzione; penso, ad esempio, a coloro che vivono un’attesa piena di angoscia nel tentativo di transitare senza i documenti necessari, in qualità di migranti o di richiedenti asilo; penso ai disagi causati dalle misure per contrastare gli atti terroristici. (...) È in questo contesto umano e spirituale che siete chiamati ad annunciare con forza rinnovata la Buona Novella, con la parola, con la vostra presenza, con il vostro esempio e con la vostra testimonianza, ben consapevoli che, pur nell’occasionalità degli incontri, la gente sa riconoscere un uomo di Dio e che spesso anche un piccolo seme in un terreno accogliente può germogliare e produrre frutti abbondanti".

"Nelle aerostazioni, inoltre, - ha concluso il Pontefice - voi avete la possibilità di venire a contatto ogni giorno con tante persone, uomini e donne, che lavorano in un ambiente in cui sia la mobilità continua, sia la tecnologia costantemente in progresso, rischiano di oscurare la centralità che deve avere l’essere umano; spesso l’attenzione maggiore viene riservata all’efficienza e alla produttività, a scapito dell’amore del prossimo e della solidarietà, che devono, invece, caratterizzare sempre i rapporti umani. Anche in questo la vostra presenza è importante e preziosa: è una testimonianza viva di un Dio che è vicino all’uomo; ed è un richiamo a non essere mai indifferenti verso chi si incontra, ma a trattarlo con disponibilità e con amore. Vi incoraggio ad essere segno luminoso di questa carità di Cristo, che porta serenità e pace".

DA CONDIVISIONE PANE EUCARISTICO NASCE CAPACITÀ CONDIVIDERE

Città del Vaticano, 10 giugno 2011 (VIS).

Oggi, in Italia e in molti altri Paesi, si celebra il 'Corpus Domini', cioè la festa solenne del Corpo e Sangue del Signore, l’Eucaristia (...) che ogni anno rinnova nei cristiani la gioia e la gratitudine per la presenza eucaristica di Gesù in mezzo a noi", ha detto il Papa ai fedeli convenuti in Piazza San Pietro per la recita dell'Angelus a mezzogiorno.

"La festa del 'Corpus Domini' è un grande atto di culto pubblico dell’Eucaristia, Sacramento nel quale il Signore rimane presente anche al di là del tempo della celebrazione, per stare sempre con noi, lungo il trascorrere delle ore e delle giornate. Già san Giustino, che ci ha lasciato una delle testimonianze più antiche sulla liturgia eucaristica, afferma che, dopo la distribuzione della comunione ai presenti, il pane consacrato veniva portato dai diaconi anche agli assenti. Perciò nelle chiese il luogo più sacro è proprio quello in cui si custodisce l’Eucaristia".

"Non posso a questo proposito non pensare con commozione - ha detto il Pontefice - alle numerose chiese che sono state gravemente danneggiate dal recente terremoto in Emilia Romagna, al fatto che anche il Corpo eucaristico di Cristo, nel tabernacolo, è rimasto in alcuni casi sotto le macerie. Con affetto prego per le comunità, che con i loro sacerdoti devono riunirsi per la Santa Messa all’aperto o in grandi tende; le ringrazio per la loro testimonianza e per quanto stanno facendo a favore dell’intera popolazione. È una situazione che fa risaltare ancora di più l’importanza di essere uniti nel nome del Signore, e la forza che viene dal Pane eucaristico, chiamato anche 'pane dei pellegrini'. Dalla condivisione di questo Pane nasce e si rinnova la capacità di condividere anche la vita e i beni, di portare i pesi gli uni degli altri, di essere ospitali e accoglienti".

"La solennità del Corpo e Sangue del Signore ci ripropone anche il valore dell’adorazione eucaristica. - ha ricordato Benedetto XVI - La preghiera di adorazione si può compiere sia personalmente, sostando in raccoglimento davanti al tabernacolo, sia in forma comunitaria, anche con salmi e canti, ma sempre privilegiando il silenzio, in cui ascoltare interiormente il Signore vivo e presente nel Sacramento. La Vergine Maria è maestra anche di questa preghiera, perché nessuno più e meglio di lei ha saputo contemplare Gesù con sguardo di fede e accogliere nel cuore le intime risonanze della sua presenza umana e divina".

Dopo la preghiera mariana il Papa ha salutato un gruppo di fedeli polacchi e gli abitanti di Cracovia, Lodz, Bydgoszcz e Gdansk che con il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, commemorano i9n questi giorni il pellegrinaggio apostolico compiuto da Giovanni Paolo II 25 anni fa. "Frutto di esso - ha detto il Papa - è la Festa dell’Eucaristia che celebrate oggi a Łódz, dove verrà inaugurato il Centro Studi intitolato al Beato Giovanni Paolo II. Domani a Bydgoszcz sarà approfondito il contenuto dell’Enciclica 'Caritas in Veritate': esprimo la mia gratitudine per il Centro di Studi là a me dedicato. Questi incontri rafforzino il vostro legame con Cristo, che ci amò sino alla fine".

IL PAPA SOTTOLINEA IMPORTANZA EVANGELIZZAZIONE CULTURA NEL DISCORSO VESCOVI PAPUA NUOVA GUINEA E ISOLE SALOMONE

Città del Vaticano, 9 giugno 2012 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in udienza i Presuli della Conferenza Episcopale di Papua Nuova Guinea e delle Isole Salomone al termine della Visita "ad Limina Apostolorum". Il Papa ha elogiato i Presuli per l'attenzione che riservano ai più bisognosi, agli emarginati ed ai malati, in particolare a quanti soffrono di Hiv/Aids, mediante le agenzie diocesane. Benedetto XVI ha ricordato inoltre che i Vescovi esercitano una parte importante del loro ministero pastorale "quando parlano pubblicamente a nome dei bisognosi, con voce morale e oggettiva".

"Quando la Chiesa  esprime la sua sollecitudine nell'agorà, lo fa legittimamente e con l'obiettivo di contribuire al bene comune, non proponendo soluzioni politiche concrete, ma piuttosto aiutando a 'purificare e gettare luce sull'applicazione della ragione per la scoperta di principi morali oggettivi'. Tali principi sono accessibili a tutti attraverso la giusta ragione e sono necessari per il giusto ordine della società civile". In proposito il Pontefice ha esortato i Presuli a continuare il dialogo e la collaborazione con le autorità civili "così che la  Chiesa possa essere libera di esprimersi e di fornire servizi per il bene comune in consonanza con i valori del Vangelo".

Nei loro resoconti i Vescovi hanno illustrato le diverse iniziative pastorali in corso il cui elemento comune è "l'evangelizzazione della cultura". Il Papa ha ribadito l'importanza di tali iniziative affinché la persona umana possa 'conseguire autentica e piena umanità soltanto mediante la cultura" ed ha sottolineato "il ruolo essenziale della cultura nella storia della salvezza, poiché il Dio Uno e Trino ha gradualmente rivelato se stesso nel tempo,  culminando tale rivelazione nell'inviare il suo Figlio, che nacque in una particolare cultura".

"Mentre riconosce il rispettivo contributo di ogni cultura e alle volte ricorre alle sue risorse per portare a termine la sua missione, la Chiesa è stata mandata per predicare il Vangelo a tutte le nazioni, valicando i confini innalzati dall'uomo". In proposito Benedetto XVI ha invitato i Vescovi a "continuare ad applicare le eterne verità del Vangelo ai costumi dei popoli che servite, con l'obiettivo di edificare gli elementi positivi già presenti e di purificarne altri, se necessario. Così voi partecipate alla missione della Chiesa di condurre i popoli di tutte le nazioni, razza e lingua a Gesù Cristo, il Salvatore nel quale troviamo rivelata la pienezza e la verità dell'umanità".

La famiglia ricopre un ruolo fondamentale in questo aspetto dell'evangelizzazione, giacché è "in essa che si apprendono la fede e la cultura. Sebbene la società abbia riconosciuto il ruolo importante della famiglia nella storia, si deve riservare particolare attenzione, nel tempo presente, ai beni religiosi, sociali e morali della fedeltà, uguaglianza e rispetto reciproco, che devono esistere fra marito e moglie. La Chiesa instancabilmente proclama che la famiglia si fonda sulla istituzione naturale del matrimonio fra un uomo e una donna, e in caso di cristiani battezzati, è una alleanza che è stata elevata da Cristo a livello soprannaturale di sacramento". Il Papa ha esortato i Presuli a dare priorità pastorale all'evangelizzazione del matrimonio e della famiglia, in accordo con gli insegnamenti morali cattolici ed ha ricordato il Beato Peter To Rot, del quale si celebra il centenario della nascita, che "versò il suo sangue in difesa della santità del matrimonio".

Infine il Papa si è soffermato sulla necessità che "i laici, ricevano una adeguata catechesi e che il clero e i religiosi ricevano una adeguata formazione" in modo da "essere dotati di validi strumenti per resistere alle tentazioni del mondo secolare e da essere abbastanza saggi da non essere ingannati da tentativi di conversione in versioni troppo semplicistiche del Cristianesimo che spesso si basano soltanto su false promesse di prosperità materiale (...). Questi testimoni e coloro ai quali essi insegnano, con la vostra guida e sostegno, aiuteranno ad assicurare che la Chiesa nel vostro Paese continui ad essere un efficace strumento di evangelizzazione, attraendo coloro che ancora non conoscono Cristo e ispirando quelli che sono tiepidi nella loro fede".

COMUNICATO SALA STAMPA SANTA SEDE


Città del Vaticano, 9 giugno 2012 (VIS). Di seguito riportiamo un Comunicato della Sala Stampa della Santa Sede, reso pubblico venerdì 8 giugno:

"La Santa Sede ha appreso con sorpresa e preoccupazione le recenti vicende in cui è stato coinvolto il Professor Gotti Tedeschi. Ripone nell’autorità giudiziaria italiana la massima fiducia che le prerogative sovrane riconosciute alla Santa Sede dall’ordinamento internazionale siano adeguatamente vagliate e rispettate".

"La Santa Sede conferma inoltre la sua piena fiducia nelle persone che dedicano la loro opera con impegno e professionalità all’Istituto per le Opere di Religione e sta esaminando con la massima cura l’eventuale lesività delle circostanze, nei confronti dei diritti propri e dei suoi organi".

"Si ribadisce, infine, che la mozione di sfiducia adottata nei confronti del Professor Gotti Tedeschi da parte del Consiglio di Sovrintendenza è stata fondata su motivi oggettivi, attinenti alla governance dell’Istituto, e non determinata da una presunta opposizione alla linea della trasparenza, che anzi sta a cuore alle Autorità della Santa Sede, come all’Istituto stesso".

CARDINALE BERTELLO CELEBRAZIONI MILLENNIO CAMALDOLI


Città del Vaticano, 9 giugno 2012 (VIS). Questa mattina è stata resa pubblica la Lettera Pontificia con la quale il Santo Padre nomina il Cardinale Giuseppe Bertello, Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, Suo Inviato Speciale alle celebrazioni del millennio di fondazione del Sacro Eremo di Camaldoli (Italia), che avranno luogo il 19 giugno 2012.

La Missione che accompagnerà il Cardinale è composta da Dom Giuseppe Cicchi, O.S.B. Cam., Membro del Consiglio Generalizio e Vice-Priore dell'Archicenobio di Camaldoli e Dom Roberto Fornaciari, O.S.B.Cam., Docente presso l'Istituto Superiore di Scienze Religiose di Arezzo nonché Segretario delle celebrazioni giubilari del Sacro Eremo.

UDIENZE

Città del Vaticano, 11 giugno 2012 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza il Signor Miltiadis Hiskakis, Ambasciatore di Grecia, in visita di congedo.

Il Santo Padre ha ricevuto in udienza sabato 9 giugno:

- Dieci Presuli della Conferenza Episcopale di Papua Nuova Guinea, in Visita “ad Limina Apostolorum”:

    - L'Arcivescovo Stephen Joseph Reichert, O.F.M.Cap., di Madang.

    - Il Vescovo Otto Separy, Vescovo di Aitape.

    - Il Vescovo Christian Blouin, C.M.M., di Lae.

    - Il Vescovo Cesare Bonivento, P.I.M.E., di Vanimo.

    - Il Vescovo Anthony Joseph Burgess, di Wewak.

    - L'Arcivescovo Douglas Young, S.V.D., di Mount Hagen.

    - Il Vescovo Francesco Sarego, S.V.D., di Goroka.

    - Il Vescovo Anton Bal, di Kundiawa.

    - Il Vescovo Donald Lippert, O.F.M.Cap., di Mendi.

    - Il Vescovo Arnold Orowae, di Wabag

- Il Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, con il Segretario del medesimo Dicastero: Arcivescovo Luis Francisco Ladaria Ferrer, S.I.


ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 11 giugno 2012 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Reverendo Costantino Barrera Morales, Vescovo di Sonsonate (superficie: 1.225; popolazione: 551.000; cattolici: 441.000; sacerdoti: 47; religiosi: 61), El Salvador.  Il Vescovo eletto è nato nel Cantón Rojita (El Salvador), nel 1963 ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1990. Ha svolto i seguenti incarichi: Viceparroco della Cattedrale di San Vicente, Viceparroco nella parrocchia di “Santa Bárbara” in Sensuntepeque, Parroco di “San Rafael Arcángel” in Tegustepeque, Vicario Foraneo, Formatore nel Seminario Maggiore di San Vicente, Collaboratore nella Parrocchia di “Santiago Apóstol” in Apastepeque e, dal 2010, Rettore del Seminario Maggiore Nazionale “San José de la Montaña” a San Salvador.

- Ha nominato il Vescovo Fabio Duque Jaramillo, O.F.M., Vescovo di Garzón (superficie: 9.667; popolazione: 542.000; cattolici: 522.000; sacerdoti: 111; religiosi:144), Colombia. È stato finora Vescovo di Armenia (Colombia).

Sabato 9 giugno il Santo Padre:

- Ha nominato il Monsignore Max Leroy Mésidor, Vescovo di Fort-Liberté (superficie: 1.600; popolazione: 480.000; cattolici: 345.600; sacerdoti: 46; religiosi: 78), Haïti. Il Vescovo eletto è nato nel 1962 a Saint-Marc (Haïti) ed è stato ordinato sacerdote nel 1988. Dal 1988 al 1989 è stato Vicario parrocchiale a Petite-Rivière de l'Artibonite; dal 1989 al 1992 è stato Amministratore della medesima Parrocchia; dal 1992 al 1993 è stato Vicario nella Cattedrale di Les Gonaïves; dal 1993 al 1998 è stato Parroco della Parrocchia della Visitazione; dal 2000 al 2008 è stato Parroco della Parrocchia di Saint-Marc; dal 2008 è stato Parroco della Cattedrale di Les Gonaïves, Vicario generale della Diocesi e Responsabile del centro pastorale diocesano "Pastor Bonus".

- Ha nominato il Monsignore Juan Antonio Aznárez Cobo, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Pamplona y Tudela (superficie: 10.421; popolazione: 636.924; cattolici: 629.094; sacerdoti: 674; religiosi: 1.975), Spagna. Il Vescovo eletto è nato nel 1961 a Eibar (Spagna), ed è stato ordinato sacerdote nel 1990. Dal 1997 al 1999 è stato Vicario parrocchiale di "San Juan Evangelista" di Huarte-Pamplona; dal 1999 al 2004 è stato Parroco di "San Esteban e Santos Emeterio y Caledonio; dal 2004 al 2009 Parroco di "San Horge". Dal 2009 è Vicario Generale.

- Ha accolto la rinunzia all'incarico di Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa, presentata dal Cardinale Raffaele Farina, S.D.B., per raggiunti limiti d'età.

venerdì 8 giugno 2012

SRI LANKA: CHIESA IMPEGNATA PER IL BENE COMUNE

Città del Vaticano, 8 giugno 2012 (VIS). "Oggi, 8 giugno 2012, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Udienza il Presidente della Repubblica Socialista Democratica dello Sri Lanka, S.E. il Signor Mahinda Rajapaksa, il quale, successivamente, ha incontrato S.E. Monsignor Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati".

"Durante i cordiali colloqui sono stati illustrati i passi compiuti per favorire lo sviluppo economico-sociale e la riconciliazione tra le comunità colpite dal lungo conflitto interno che ha dilaniato il Paese. Si è poi formulato l'auspicio che si possa giungere rapidamente ad una soluzione globale e condivisa, corrispondente alle legittime attese di tutte le parti interessate".

"Inoltre, è stato sottolineato come la Chiesa cattolica, che offre un contributo rilevante alla vita del Paese attraverso la sua testimonianza religiosa e le attività educative, sanitarie ed assistenziali, continuerà ad impegnarsi per il bene comune, la reciproca comprensione e lo sviluppo integrale di tutti i cittadini".

COMUNIONE E CONTEMPLAZIONE EUCARISTICA NON SI POSSONO SEPARARE

Città del Vaticano, 7 giugno 2012 (VIS). Nella Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, il Santo Padre Benedetto XVI ha celebrato, alle 19:00, la Santa Messa nella Basilica di San Giovanni in Laterano, Cattedrale di Roma, di cui è Vescovo. Successivamente Benedetto XVI ha presieduto la Processione Eucaristica che, percorrendo Via Merulana, ha raggiunto la Basilica di Santa Maria Maggiore.

Il Papa ha tenuto l'omelia centrata sul culto dell'Eucaristia e la sua sacralità, soffermandosi sull'adorazione del Santissimo Sacramento.

"Anzitutto una riflessione sul valore del culto eucaristico, in particolare dell'adorazione del Santissimo Sacramento. Una interpretazione unilaterale del Concilio Vaticano II - ha detto Benedetto XVI - aveva penalizzato questa dimensione, restringendo in pratica l’Eucaristia al momento celebrativo. In effetti, è stato molto importante riconoscere la centralità della celebrazione, in cui il Signore convoca il suo popolo, lo raduna intorno alla duplice mensa della Parola e del Pane di vita, lo nutre e lo unisce a Sé nell’offerta del Sacrificio. Questa valorizzazione dell’assemblea liturgica, in cui il Signore opera e realizza il suo mistero di comunione, rimane ovviamente valida, ma essa va ricollocata nel giusto equilibrio. (...) Infatti, concentrando tutto il rapporto con Gesù Eucaristia nel solo momento della Santa Messa, si rischia di svuotare della sua presenza il resto del tempo e dello spazio esistenziali. E così si percepisce meno il senso della presenza costante di Gesù in mezzo a noi e con noi, una presenza concreta, vicina, tra le nostre case".

"È sbagliato - ha sottolineato il  Pontefice - contrapporre la celebrazione e l’adorazione, come se fossero in concorrenza l’una con l’altra. È proprio il contrario: il culto del Santissimo Sacramento costituisce come l’'ambiente' spirituale entro il quale la comunità può celebrare bene e in verità l’Eucaristia. Solo se è preceduta, accompagnata e seguita da questo atteggiamento interiore di fede e di adorazione, l’azione liturgica può esprimere il suo pieno significato e valore".

"Nel momento dell’adorazione, - ha notato il Santo Padre - noi siamo tutti sullo stesso piano, in ginocchio davanti al Sacramento dell’Amore. Il sacerdozio comune e quello ministeriale si trovano accomunati nel culto eucaristico. (...) Stare tutti in silenzio prolungato davanti al Signore presente nel suo Sacramento, è una delle esperienze più autentiche del nostro essere Chiesa, che si accompagna in modo complementare con quella di celebrare l’Eucaristia. (...) Comunione e contemplazione non si possono separare, vanno insieme.  (...) Se manca questa dimensione, anche la stessa comunione sacramentale può diventare, da parte nostra, un gesto superficiale".

"Ora vorrei passare brevemente al secondo aspetto: la sacralità dell’Eucaristia. Anche qui abbiamo risentito nel passato recente di un certo fraintendimento del messaggio autentico della Sacra Scrittura. La novità cristiana riguardo al culto è stata influenzata da una certa mentalità secolaristica degli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso. È vero, e rimane sempre valido, che il centro del culto ormai non sta più nei riti e nei sacrifici antichi, ma in Cristo stesso, nella sua persona, nella sua vita, nel suo mistero pasquale. E tuttavia da questa novità fondamentale non si deve concludere che il sacro non esista più, ma che esso ha trovato il suo compimento in Gesù Cristo, Amore divino incarnato".

Cristo "non ha abolito il sacro, ma lo ha portato a compimento, inaugurando un nuovo culto, che è sì pienamente spirituale, ma che tuttavia, finché siamo in cammino nel tempo, si serve ancora di segni e di riti, che verranno meno solo alla fine, nella Gerusalemme celeste, dove non ci sarà più alcun tempio."

"Mi piace anche sottolineare - ha detto il Papa - che il sacro ha una funzione educativa, e la sua scomparsa inevitabilmente impoverisce la cultura, in particolare la formazione delle nuove generazioni. (...) Dio, nostro Padre (...)  ha mandato il suo Figlio nel mondo non per abolire, ma per dare il compimento anche al sacro. Al culmine di questa missione, nell’Ultima Cena, Gesù istituì il Sacramento del suo Corpo e del suo Sangue, il Memoriale del suo Sacrificio pasquale. Così facendo Egli pose se stesso al posto dei sacrifici antichi, ma lo fece all’interno di un rito, che comandò agli Apostoli di perpetuare, quale segno supremo del vero Sacro, che è Lui stesso. Con questa fede, (...) noi celebriamo oggi e ogni giorno il Mistero eucaristico e lo adoriamo quale centro della nostra vita e cuore del mondo.

MESSAGGIO DEL PAPA IN OCCASIONE CAMPIONATO EUROPEO DI CALCIO

Città del Vaticano, 8 giugno 2012 (VIS). Benedetto XVI ha fatto pervenire un Messaggio al Vescovo Józef Michalik, Presidente della Conferenza Episcopale Polacca in occasione del
Campionato Europeo di calcio che si terrà in Polonia e Ucraina.

"Quest’evento sportivo - scrive il Papa - coinvolge non solo gli organizzatori, gli atleti e i tifosi, ma – in diversi modi e nei diversi campi della vita – tutta la società. Anche la Chiesa non rimane indifferente a tale evento, in particolare alle necessità spirituali di coloro che ne prendono parte".

Benedetto XVI cita le parole del Beato Giovanni Paolo II, quando affermava che: “Le potenzialità del fenomeno sportivo lo rendono strumento significativo per lo sviluppo globale della persona e fattore quanto mai utile per la costruzione di una società più a misura d'uomo. Il senso di fratellanza, la magnanimità, l'onestà e il rispetto del corpo - virtù indubbiamente indispensabili ad ogni buon atleta - contribuiscono all'edificazione di una società civile dove all'antagonismo si sostituisca l'agonismo, dove allo scontro si preferisca l'incontro ed alla contrapposizione astiosa il confronto leale".

"Lo sport di squadra, poi, qual è il calcio, - scrive ancora Benedetto XVI - è una scuola importante per educare al senso del rispetto dell’altro, anche dell’avversario sportivo, allo spirito di sacrificio personale in vista del bene dell’intero gruppo, alla valorizzazione delle doti di ogni elemento che forma la squadra; in una parola, a superare la logica dell’individualismo e dell’egoismo, che spesso caratterizza i rapporti umani, per lasciare spazio alla logica della fraternità e dell’amore, la sola che può permettere – a tutti i livelli – di promuovere l’autentico bene comune".

Il Papa conclude il Messaggio invitando tutti i partecipanti al Campionato "a operare con sollecitudine, affinché esso sia vissuto come l’espressione delle più nobili virtù e azioni umane, nello spirito di pace e di sincera gioia".

UDIENZE


Città del Vaticano, 8 giugno 2012 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza undici Presuli della Conferenza Episcopale di Papua Nuova Guinea, in Visita “ad Limina Apostolorum”:

- L'Arcivescovo  John Ribat, M.S.C., di Port Moresby.

- Il Vescovo Rolando Santos, C.M., di Alotau-Sideia.

- Il Vescovo Gilles Côté, S.M.M., di Daru-Kiunga.

- Il Vescovo Patrick Taval, M.S.C., di Kerema.

- L'Arcivescovo Francesco Panfilo, S.D.B., di Rabaul.

- Il Vescovo Bernard Unabali, di Bougainville.

- Il Vescovo William Fei, O.F.M.Cap., di Kimbe.

- L'Arcivescovo Adrian Thomas Smith, S.M., di Honiara (Isole Salomone), con l'Ausiliare Vescovo  Jonh Doaninoel, S.M.

- Il Vescovo Christopher Cardone, O.P., di Auki (Isole Salomone).

- Il Vescovo Luciano Capelli, S.D.B., Vescovo di Gizo (Isole Salomone).

Nel pomeriggio il Santo Padre riceverà in udienza il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto della Congregazione per i Vescovi


ALTRI ATTI PONTIFICI



Città del Vaticano, 8 giugno 2012 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Sacerdote António Manuel Moiteiro Ramos, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Braga (superficie: 2.857; popolazione: 963.900; cattolici: 885.900; sacerdoti: 501; religiosi: 784; diaconi permanenti: 8), Portogallo. Il Vescovo eletto è nato nel 1956 a Aldeia de João Pires (Portogallo) ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1981. È stato finora Cooperatore Pastorale nella Parrocchia di São Vicente; Membro del Segretariato Diocesano dell’Educazione Cristiana; Professore di Pastorale Catechistica presso l’Istituto Superiore di Teologia di Viseu e nel Seminario Maggiore di Guarda; Presidente del Segretariato Diocesano dell’Educazione Cristiana; Direttore Spirituale del Seminario Maggiore di Guarda. Dal 2006 è Parroco della Cattedrale di Guarda e Coordinatore della Pastorale Diocesana.

- Ha nominato il Monsignor Nelson J. Perez, Vescovo Ausiliare di Rockville Centre (superficie: 3.164; popolazione: 3.527.942; cattolici:; 1.737.498; sacerdoti: 485; religiosi: 1.241; diaconi permanenti: 279), Stati Uniti d'America. Il Vescovo eletto è nato a Miami (Stati Uniti d'America), nel 1961 ed è stato ordinato sacerdote nel 1989. Dal 1989 al 1993 è stato Vicario parrocchiale della "Saint Ambrose Parish" a Philadelphia; dal 1990 al 1993 è stato Vice-Direttore dell'Ufficio arcidiocesano per gli ispanici; dal 1993 al 2002 è stato Direttore del "Catholic Institute for Evangelization"; dal 2002 al 2009 è stato Parroco della "Saint William Parish" a Philadelphia; dal 2009 è stato Parroco della "Saint Agnese Parish" a West Chester e dal 2003 al 2005 è stato Membro del Consiglio Presbiterale dell'Arcidiocesi di Philadelphia.

- Ha nominato il Monsignor Robert J. Brennan, Vescovo Ausiliare di Rockville Centre (Stati Uniti d'America). Il Vescovo eletto è nato nel 1962 a New York (Stati Uniti d'America) ed è stato ordinato sacerdote nel 1989. Dal 1989 al 1994 è stato Vicario parrocchiale della "Saint Patrick Parish" a Smithtown; dal 1994 al 2002 è stato Segretario particolare del Vescovi  di Rockville Centre; dal 2002 è stato Vicario Generale e Moderatore della Curia e dal 2010 Parroco della "Saint Mary of the Isle Parish a Long Beach.

Giovedì 7 giugno il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo César Daniel Fernández, Vescovo della Diocesi di Jujuy (superficie: 20.082; popolazione: 580.000; cattolici: 524.000; sacerdoti: 68; religiosi: 152; diaconi permanenti: 7). È stato finora Ausiliare di Paraná ed Amministratore Apostolico sede plena di Jujuy.

- Ha accettato la rinuncia all’ufficio di Ausiliare dell’arcidiocesi di Canberra and Goulburn (Australia), presentata dall'Arcivescovo Patrick Power, in conformità ai canoni 411 e 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.

mercoledì 6 giugno 2012

INCONTRO MONDIALE MILANO: EPIFANIA DELLA FAMIGLIA


Città del Vaticano, 6 giugno 2012 (VIS). Benedetto XVI ha dedicato la catechesi dell'Udienza Generale del Mercoledì alla sua recente Visita Pastorale a Milano durante la quale ha partecipato al VII Incontro Mondiale delle Famiglie, incontro che è stato occasione di visitare, per la prima volta, come Successore di Pietro, l'Arcidiocesi lombarda.

Il Papa ha ricordato che nel primo appuntamento della sua Visita, in Piazza del Duomo, simbolo e cuore di Milano, ha esortato le centinaia di migliaia di persone presenti "a vivere la fede nella loro esperienza personale e comunitaria, privata e pubblica, così da favorire un autentico 'ben-essere', a partire dalla famiglia, che va riscoperta quale patrimonio principale dell'umanità".

Nel Teatro alla Scala il Santo Padre ha assistito ad un concerto in suo onore durante il quale "le note della Nona Sinfonia di Ludwig van Beethoven hanno dato voce a quell’istanza di universalità e di fraternità, che la Chiesa ripropone instancabilmente, annunciando il Vangelo; fraternità che esplode nel celebre 'Inno alla Gioia'. E proprio al contrasto tra questo ideale e i drammi della storia, e all’esigenza di un Dio vicino, che condivida le nostre sofferenze, ho fatto riferimento alla fine del concerto, dedicandolo ai tanti fratelli e sorelle provati dal terremoto". Benedetto XVI si è rivolto anche alla famiglia del terzo millennio "ricordando che è in famiglia che si sperimenta per la prima volta come la persona umana non sia creata per vivere chiusa in se stessa, ma in relazione con gli altri; ed è in famiglia che si inizia ad accendere nel cuore la luce della pace perché illumini questo nostro mondo".

Il sabato, nel Duomo di Milano, gremito di sacerdoti, religiosi e religiose, seminaristi e rappresentanti della gerarchia ecclesiastica di vari Paesi del mondo, il Papa ha ribadito "il valore del celibato e della verginità consacrata (...). Celibato e verginità nella Chiesa sono un segno luminoso dell’amore per Dio e per i fratelli, che parte da un rapporto sempre più intimo con Cristo nella preghiera e si esprime nel dono totale di se stessi".

Nello stadio Meazza, Benedetto XVI ha rivolto un appello ai cresimandi  "a dire un 'sì' libero e consapevole al Vangelo di Gesù, accogliendo i doni dello Spirito Santo che permettono di formarsi come cristiani, di vivere il Vangelo e di essere membri attivi della comunità".

Nel corso dell’incontro con le rappresentanze delle autorità istituzionali, degli imprenditori e dei lavoratori, del mondo della cultura e dell’educazione, il Papa ha sottolineato "l’importanza che la legislazione e l’opera delle istituzioni statali siano a servizio e a tutela della persona nei suoi molteplici aspetti, a cominciare dal diritto alla vita, di cui non può mai essere consentita la deliberata soppressione, e dal riconoscimento dell’identità propria della famiglia, fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna".

Nella "Festa delle Testimonianza" il Papa ha risposto alle domande di alcune famiglie come "segno del dialogo aperto esistente tra le famiglie e la Chiesa, tra il mondo e la Chiesa. Sono stato molto colpito dalle testimonianze toccanti di coniugi e figli di diversi Continenti, sui temi scottanti dei nostri tempi: la crisi economica, la difficoltà di conciliare i tempi del lavoro con quelli della famiglia, il diffondersi di separazioni e divorzi, come anche interrogativi esistenziali che toccano adulti, giovani e bambini. Qui vorrei ricordare quanto ho ribadito a difesa del tempo della famiglia, minacciato da una sorta di 'prepotenza' degli impegni lavorativi: la domenica è il giorno del Signore e dell’uomo, un giorno in cui tutti devono poter essere liberi, liberi per la famiglia e liberi per Dio. Difendendo la domenica, si difende la libertà dell’uomo!"

Nella Santa Messa di domenica 3 giugno, conclusiva del VII Incontro Mondiale delle Famiglie, celebrata all'aeroporto di Bresso, "diventata quasi una grande cattedrale a cielo aperto", Benedetto XVI ha lanciato un appello a edificare comunità ecclesiali che siano sempre più famiglia, capaci di riflettere la bellezza della Santissima Trinità e di evangelizzare non solo con la parola, ma per irradiazione, con la forza dell'amore vissuto, perché l'amore è l'unica forza che può trasformare il mondo".

L’Incontro mondiale di Milano, a cui hanno partecipato più di un milione di persone, "è risultato così un’eloquente 'epifania' della famiglia, che si è mostrata nella varietà delle sue espressioni, ma anche nell’unicità della sua identità sostanziale: quella di una comunione d’amore, fondata sul matrimonio e chiamata ad essere santuario della vita, piccola Chiesa, cellula della società. Da Milano è stato lanciato a tutto il mondo un messaggio di speranza, sostanziato di esperienze vissute: è possibile e gioioso, anche se impegnativo, vivere l’amore fedele, 'per sempre', aperto alla vita; è possibile partecipare come famiglie alla missione della Chiesa ed alla costruzione della società. (...) L'esperienza vissuta a Milano - ha concluso il Pontefice  - sia apportatrice di frutti abbondanti al cammino della Chiesa, e sia auspicio di una accresciuta attenzione alla causa della famiglia, che è la causa stessa dell’uomo e della civiltà".

MESSAGGIO DEL PAPA GIUBILEO ELISABETTA II


Città del Vaticano, 6 giugno 2012 (VIS). Questa mattina è stato reso pubblico il Messaggio del Santo Padre a Sua Maestà Regina Elisabetta II del Regno Unito, in occasione della celebrazione del suo Giubileo di Diamante (60 anni di regno). Il testo, che riportiamo di seguito, è datato 23 maggio

"Scrivo a Sua Maestà per offrire i miei più calorosi auguri nella felice occasione del Giubileo di Diamante del suo regno. Nel corso di questi sessanta anni lei ha donato ai suoi sudditi e al mondo intero un esempio ispiratore di dedizione al dovere e di impegno nel difendere i principi di libertà, giustizia e democrazia, in accordo con la nobile visione del ruolo del monarca cristiano".

"Conservo bei ricordi della gentile accoglienza che Sua Maestà mi ha riservato  a Holyroodhouse ad Edinburgo, all'inizio del mio Viaggio Apostolico nel Regno Unito nel settembre 2010, e rinnovo i miei ringraziamenti per l'ospitalità che ho ricevuto in quei quattro giorni. Il suo impegno personale alla cooperazione ed al rispetto reciproco fra i seguaci di diverse tradizioni religiose ha contribuito non poco a migliorare i rapporti ecumenici e interreligiosi nei suoi regni".

"Raccomandando Sua Maestà e tutta la Famiglia Reale alla protezione di Dio Onnipotente, rinnovo di tutto cuore i miei più calorosi auguri in questa gioiosa occasione e le assicuro le mie preghiere per la sua salute e prosperità.

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 6 giugno 2012 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Padre José Gislon, O.F.M.Cap., Vescovo della Diocesi di Erexim (superficie: 5.586; popolazione: 211.685; sacerdoti: 64; religiosi: 133; diaconi permanenti: 15), Brasile. Il Vescovo eletto è nato a Ibirama (Brasile), nel 1957, ha emesso la Professione religiosa come Frate Minore Cappuccino nel 1980 ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1988. Dal 1987 al 1992 è stato Direttore della Scuola Vocazionale, Coordinatore della Pastorale Vocazionale e Vicario parrocchiale della Parrocchia "Nossa Senhora Aparecida" a Urai, nella Diocesi di Cornélio Procópio; dal 1996 al 1999 è stato Guardiano, Maestro dei Postulanti ed Economo del Convento "Sant'Antônio a Butiatuba; dal 1997 al 2000 è stato Docente di Storia Ecclesiastica presso lo "Studium Theologicum" nell'Arcidiocesi di Curitiba e dal 1998 al 2000 presso il Centro di Teologia dell'Arcidiocesi di Cascavel; dal 2000 al 2002 è stato Definitore provinciale, Economo provinciale e locale della Provincia Cappuccina degli Stati di Paraná e Santa Catarina; dal 2005 al 2006 è stato Ministro Provinciale a Curitiba. Finora Definitore Generale dell'Ordine Cappuccino a Roma, succede al Vescovo Girônimo Zanandréa, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato l'Arcivescovo Julio Murat, attualmente Nunzio Apostolico in Zambia, Nunzio Apostolico in Malawi.

martedì 5 giugno 2012

CARDINALE QUEZADA TORUÑO GENEROSO SERVITORE DELLA CHIESA

Città del Vaticano, 5 giugno 2012 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha fatto pervenire un telegramma di cordoglio all'Arcivescovo Oscar Julio Vian Morales, di Guatemala (Guatemala), per la morte, lunedì 4 giugno, all'età di 80 anni, del Cardinale Rodolfo Ignacio Quezada Toruño, Arcivescovo emerito della medesima sede metropolitana.

"Mi unisco a voi con ferventi preghiere di suffragio - scrive il Papa - affinché il Signore conceda la sua pace a colui che così intensamente e generosamente ha servito la Chiesa nel suo ministero pastorale, quale guida della Diocesi di Zacapa e Prelato di Santo Cristo di Esquipulas, e successivamente quale Arcivescovo della sede metropolitana di Guatemala".

"Con la fede nel mistero pasquale di Cristo che illumina e ricolma di speranza i momenti di dolore, e il ricordo di un pastore dedito alla missione evangelizzatrice, mi è grato impartire di cuore a quanti piangono questa grande perdita, una speciale Benedizione Apostolica".

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 5 giugno 2012 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Reverendo Florian Wörner, Vescovo Ausiliare di Augsburg (superficie: 13.250; popolazione: 2.299.092; cattolici: 1.360.575; sacerdoti: 1.020; religiosi: 2.125: diaconi permanenti: 153), Repubblica Federale di Germania. Il Vescovo eletto è nato a Garmisch-Partenkirchen (Repubblica Federale di Germania nel 1970 ed è stato ordinato sacerdote nel 1997. Del 1997 al 2001 è stato Viceparroco dapprima a Oberstdorf e poi nella parrocchia di San Lorenzo a Kempten. Dal 2001 al 2006 è stato Amministratore della parrocchia di Haldenwang e cappellano della gioventù della regione Kempten-Lindau. Dal 2003 al 2006 è stato assistente spirituale dell’associazione giovanile “Jugend 2000” nella diocesi di Augsburg.
Dal 2006 è stato cappellano diocesano per la gioventù, responsabile dell’ufficio diocesano per la pastorale della gioventù e sacerdote collaboratore nell’unità pastorale di Ustersbach. Dal 2007 è anche assistente spirituale dell’associazione “Jugend 2000” a livello nazionale. Dal 2009 è Vicario della Cattedrale di Augsburg.


lunedì 4 giugno 2012

SI PENSA CHE LA BARCA DI PIETRO SIA INA BALIA DEGLI AVVERSARI, MA IL SIGNORE È PRESENTE E GOVERNA IL MONDO

Città del Vaticano, 4 giugno 2012 (VIS). Il Santo Padre ha improvvisato ieri domenica, un breve discorso al termine del pranzo con le autorità religiose nell'Arcivescovato di Milano, dove è stato ospite durante il suo soggiorno in città, in occasione del VII Incontro Internazionale delle Famiglie, che si è concluso ieri.

"E volevo semplicemente dire grazie per tutto quello che ho vissuto in questi giorni: questa esperienza della Chiesa viva. - ha detto Benedetto XVI - Se qualche volta si può pensare che la barca di Pietro realmente sia in balia degli avversari difficili, tuttavia è anche vero che vediamo come il Signore è presente, è vivo, è risorto veramente, e ha in mano il governo del mondo e il cuore degli uomini. Questa esperienza della Chiesa viva, che vive dall'amore di Dio, che vive per Cristo Risorto, è - diciamo - il dono di questi giorni. Così rendiamo grazie al Signore".

NOTIFICAZIONE CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE

Città del Vaticano, 4 giugno 2012 (VIS). Questa mattina, la Congregazione per la Dottrina della Fede ha reso pubblica una Notificazione relativa al volume "Just Love. A framework for Christian Sexual Ethics", di Suor Margaret A. Farley, R.S.M. La Congregazione avverte i fedeli che il volume "non è conforme alla dottrina della Chiesa. Non può di conseguenza essere utilizzato come valida espressione di dottrina cattolica né per la direzione spirituale e la formazione, né per il dialogo ecumenico e interreligioso". La Notificazione, a firma del Cardinale William J. levada, è stata approvata dal Santo Padre.

Già nel 2010 la Congregazione si rivolse all'Autrice per trasmettere un'ampia valutazione preliminare e indicare i problemi dottrinali presenti nel testo. La risposta di Suor Farley non risultò sufficiente a chiarificare i problemi segnalati, per cui la Congregazione decise di intraprendere un "esame con procedura urgente". La valutazione condotta da parte di una Commissione di esperti, riunita nel 2011, "confermò che il libro in parola conteneva proposizioni erronee, la cui divulgazione arrecava grave danno ai fedeli". Successivamente fu trasmesso all'Autrice l'elenco delle proposizioni erronee, chiedendo di correggerle. A giudizio dei membri della Congregazione, la risposta di Suor Farley "non chiariva adeguatamente i gravi problemi contenuti nel suo libro", per cui i Membri della Congregazione decisero di procedere alla pubblicazione della presente Notificazione, della quale riportiamo alcuni estratti.

"L'Autrice non presenta una comprensione corretta del ruolo del Magistero della Chiesa quale insegnamento autorevole dei Vescovi in comunione col Successore di Pietro, che guida la comprensione sempre più profonda, da parte della Chiesa, della Parola di Dio, come si trova nella Sacra Scrittura. (...) Nel trattare argomenti di carattere morale, Suor Farley o ignora l'insegnamento costante del Magistero oppure, quando occasionalmente lo menziona, lo tratta come un'opinione tra le altre. (...) Suor Farley rivela altresì una comprensione difettosa della natura oggettiva della legge morale naturale".

"Tra i numerosi errori e ambiguità del libro, sono da rilevare le prese di posizione circa la masturbazione, gli atti omosessuali, le unioni omosessuali, l'indissolubilità del matrimonio e il problema del divorzio e delle seconde nozze".

"Suor Farley scrive: 'La masturbazione (...) generalmente non comporta alcun problema di carattere morale'. (...) Queste affermazioni non sono conformi alla dottrina cattolica. 'Sia il Magistero della Chiesa - nella linea di una tradizione costante - sia il senso morale dei fedeli hanno affermato senza esitazione che la masturbazione è un atto gravemente disordinato. (...) Il godimento sessuale vi è ricercato al di fuori della relazione sessuale richiesta dall'ordine morale, quella che realizza in un contesto di vero amore, l'integro senso della mutua donazione e della procreazione umana".

"Suor. Farley scrive: 'Dal mio punto di vista (...) le relazioni e gli atti omosessuali possono essere giustificati, conformemente alla stessa etica sessuale, proprio come le relazioni e gli atti eterosessuali'. (...) Tale posizione non è accettabile. La Chiesa Cattolica, infatti, distingue tra persone con tendenze omosessuali e atti omosessuali. Quanto alle persone con tendenze omosessuali, il Catechismo della Chiesa Cattolica insegna che essere devono essere accolte 'con rispetto, compassione, delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione'. Quanto agli atti omosessuali, invece, il Catechismo afferma: 'Appoggiandosi sulla Sacra Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni, la Tradizione ha sempre dichiarato che gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati. Sono contrari alla legge naturale. Precludono all'atto sessuale il dono della vita. Non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale. In nessun caso possono essere approvati".

Di fronte al sostegno al matrimonio omosessuale di Suor Farley, la Notificazione ricorda che: "La Chiesa insegna che il rispetto verso le persone omosessuali non può portare in nessun modo (...) al riconoscimento legale delle unioni omosessuali. Il bene comune esige che le leggi riconoscano, favoriscano e proteggano l'unione matrimoniale come base della famiglia, cellula primaria della società. (...) Non attribuire lo statuto sociale e giuridico di matrimonio a forme di vita che non sono né possono essere matrimoniali non si oppone alla giustizia, ma, al contrario, è da essa richiesto".

"Sr. Farley scrive: 'La mia personale posizione è che l'impegno matrimoniale sia soggetto a scioglimento. (...) Simile opinione è in contraddizione con la dottrina cattolica sull'indissolubilità del matrimonio: 'L'amore coniugale esige dagli sposi, per sua stessa natura, una fedeltà inviolabile. È questa la conseguenza del dono di se stessi che gli sposi si fanno l'uno all'altro. L'amore vuole essere definitivo. Non può essere 'fino a nuovo ordine'. Questa intima unione, in quanto mutua donazione di due persone, come pure il bene dei figli, esigono la piena fedeltà dei coniugi e ne reclamano l'indissolubile unità". (...) Il Signore Gesù ha insistito sull'intenzione originaria del Creatore, che voleva un matrimonio indissolubile. Abolisce le tolleranze che erano state a poco a poco introdotte nella Legge antica".

Nell'opinione di Suor Farley, i divorziati possono voler risposarsi. "Simile visione contraddice la dottrina cattolica che esclude la possibilità di seconde nozze successive a un divorzio: 'Oggi, in molti paesi, sono numerosi i cattolici che ricorrono al divorzio secondo le leggi civili e che contraggono civilmente una nuova unione. La Chiesa sostiene, per fedeltà alla parola di Gesù Cristo (...) (Mc 10,11-12) che non può riconoscere come valida una nuova unione, se era valido il primo matrimonio".

"Con questa Notificazione, la Congregazione per la Dottrina della Fede esprime profondo rammarico per il fatto che un membro di un Istituto di Vita Consacrata, Suor Margaret A. Farley, R.S.M., affermi posizioni in diretto contrasto con la dottrina cattolica nell'ambito della mortale sessuale. La Congregazione rende avveduti i fedeli che il suo libro 'Just Love. A Framework for Christian Sexual Ethic' non è conforme alla dottrina della Chiesa. Non può di conseguenza essere utilizzato come valida espressione di dottrina cattolica né per la direzione spirituale e la formazione, né per il dialogo ecumenico e interreligioso. La Congregazione desidera inoltre incoraggiare i teologi perché proseguano nel compito dello studio e dell'insegnamento della teologia morale in piena conformità con i principi della dottrina cattolica".

LEGATO PONTIFICIO 50° CONGRESSO EUCARISTICO INTERNAZIONALE

Città del Vaticano, 4 giugno 2012 (VIS). Sabato 2 giugno, è stata resa pubblica la Lettera Pontificia - redatta in latino e datata 14 maggio - con la quale il Santo Padre Benedetto XVI nomina il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Legato Pontificio alla celebrazione del 50° Congresso Eucaristico Internazionale in programma a Dublino (Irlanda), dal 10 al 17 giugno.

La Missione che accompagnerà il Cardinale è composta da Don Gearóid Dullea, Segretario Esecutivo della Conferenza Episcopale Irlandese, dal Monsignor Ciarán O'Carroll, Rettore del Pontificio Collegio Irlandese a Roma e dal Monsignor Samuele Sangalli, Officiale della Congregazione per i Vescovi

domenica 3 giugno 2012

LO STATO DEVE RICONOSCERE IDENTITÀ PROPRIA DELLA FAMIGLIA FONDATA SUL MATRIMONIO

Città del Vaticano, 3 giugno 2012 (VIS). Nel pomeriggio di sabato 2 giugno, nell'Arcivescovado di Milano, il Papa ha avuto un incontro con una rappresentanza di Autorità istituzionali, civili e militari, degli imprenditori e dei lavoratori, del mondo della cultura e dell'educazione della società milanese e lombarda.

Nel suo discorso Benedetto XVI si è soffermato sui principi del buon governo espressi da Sant'Ambrogio, governatore nel secolo IV delle province della Liguria e dell'Aemilia, con sede nella città imperiale di Milano. Principi che sono "tuttora preziosi" per quanti sono chiamati a reggere la cosa pubblica. "La prima qualità di chi governa è la giustizia, virtù politica per eccellenza, perché riguarda il bene della comunità intera". La giustizia deve essere accompagnata dall'amore per la libertà, che discrimina tra i governanti buoni e quelli cattivi. La libertà è "un diritto prezioso che il potere civile deve garantire. Tuttavia, libertà non significa arbitrio del singolo, ma implica piuttosto la responsabilità di ciascuno. Si trova qui uno dei principali elementi della laicità dello Stato: assicurare la libertà affinché tutti possano proporre la loro visione della vita comune, sempre, però, nel rispetto dell’altro e nel contesto delle leggi che mirano al bene di tutti".

Per garantire il bene comune, le leggi dello Stato, "debbono trovare giustificazione e forza nella legge naturale, che è fondamento di un ordine adeguato alla dignità della persona umana (...). Lo Stato è a servizio e a tutela della persona e del suo 'ben essere' nei suoi molteplici aspetti, a cominciare dal diritto alla vita, di cui non può mai essere consentita la deliberata soppressione. (...) Lo Stato è chiamato a riconoscere l'identità propria della famiglia, fondata sul matrimoni e aperta alla vita, e altresì il diritto primario dei genitori alla libera educazione e formazione dei figli. (...) Non si rende giustizia alla famiglia, se lo Stato non sostiene la libertà di educazione per il bene comune dell'intera società".

La Chiesa offre la sua collaborazione allo Stato, ognuno con il suo ruolo e le sue finalità, ma con l'apporto della sua dottrina, della sua tradizione, delle sue istituzioni e delle sue opere, con cui si è posta al servizio del popolo. "Basti pensare alla splendida schiera dei Santi della carità, della scuola e della cultura, della cura degli infermi ed emarginati, serviti e amati come si serve e si ama il Signore. (...) Le comunità cristiane promuovono queste azioni (...) come gratuita sovrabbondanza della carità di Cristo e dell'esperienza totalizzante della loro fede. Il tempo di crisi che stiamo attraversando ha bisogno, oltre che di coraggiose scelte tecnico-politiche, di gratuità".

Infine Benedetto XVI ha sottolineato che Sant'Ambrogio  raccomanda "a quanti vogliono collaborare al governo e all'amministrazione pubblica (...) che si facciano amare. 'Quello che fa l'amore, non potrà mai farlo la paura'. (...) La ragione che, a sua volta, muove e stimola la vostra operosa e laboriosa presenza nei vari ambiti della vita pubblica, non può che essere la volontà di dedicarvi al bene dei cittadini, e quindi una chiara espressione e un evidente segno di amore. Così, la politica è profondamente nobilitata, diventando una elevata forma di carità".


I DIVORZIATI NON SONO "FUORI" DALLA CHIESA

Città del Vaticano, 3 giugno 2012 (VIS). Quasi mezzo milione di persone hanno partecipato, sabato, alla Festa delle Testimonianze nell'ambito del VII Incontro Mondiale delle Famiglie, nel Parco Bresso di Milano (Italia). Alle 20:30 è giunto il Santo Padre che ha partecipato alla Festa ed ha risposto alle domande, formulate da alcune famiglie presenti, intervallate da canzoni e musica. La crisi economica, la situazione dei divorziati nella Chiesa e l'indissolubilità del matrimonio sono stati alcuni dei temi affrontati. Benedetto XVI ha ricordato anche la sua infanzia in famiglia.

Una coppia di fidanzati del Madagascar che segue gli studi universitari in Italia, ha espresso il suo timore alla prospettiva del "per sempre" che implica il matrimonio. Il Papa ha risposto che l'innamoramento, come sentimento, non è forse sempre perpetuo. "Il sentimento dall'amore deve essere purificato, deve andare in un cammino di discernimento, cioè devono entrare anche la ragione e la volontà (...) Nel Rito del Matrimonio, la Chiesa non dice: 'Sei innamorato?, ma 'Vuoi', 'Sei deciso'. Cioè l'innamoramento deve divenire vero amore coinvolgendo la volontà e la ragione in un cammino, che è quello del fidanzamento, di purificazione, di più grande profondità, così che realmente tutto l'uomo, con tutte le sue capacità, con il discernimento della ragione, la forza di volontà, dice: 'Sì, questa è la mia vita'. (...) E qui è importante che (...) sia coinvolta anche la comunità della parrocchia, la Chiesa, gli amici", la fede, Dio stesso.

Una famiglia brasiliana ha presentato il problema dei divorziati risposati che vorrebbero riavvicinarsi alla Chiesa, ma che non possono accedere ai sacramenti. Benedetto XVI ha detto: "Questo problema dei divorziati risposati è una delle grandi sofferenze della Chiesa di oggi. E non abbiamo semplici ricette. (...) Molto importante sarebbe, naturalmente, la prevenzione, cioè approfondire fin dall'inizio l'innamoramento in una decisione profonda, maturata; inoltre, l'accompagnamento nel loro cammino. E poi, quanto a queste persone, dobbiamo dire - come lei mi ha detto - che la Chiesa le ama, ma esse devono vedere e sentire questo amore". Le parrocchie e altre comunità cattoliche devono "fare realmente il possibile perché esse sentano di essere amate, accettate, che non sono 'fuori' anche se non possono ricevere l'assoluzione e l'Eucaristia: devono vedere che, anche molto importante, che sentano che l'Eucaristia, che è vera e partecipata se realmente entrano in comunione con il Corpo di Cristo. Anche senza la ricezione 'corporale' del Sacramento, possiamo essere spiritualmente uniti a Cristo nel suo Corpo. (...) È importante che realmente trovino la possibilità di vivere una vita di fede (...) e possano vedere che la loro sofferenza è un dono per la Chiesa, perché servono così a tutti anche per difendere la stabilità dell'amore, del Matrimonio: (...) è un soffrire nella comunità della Chiesa per i grandi valori della nostra fede".

Una famiglia greca ha domandato al Santo Padre ciò che le famiglie possono fare di fronte alla crisi, per non perdere la speranza. "Le parole sono insufficienti - ha risposto Benedetto XVI - Dovremmo fare qualcosa di concreto e tutti soffriamo del fatto che siamo incapaci di fare qualcosa di concreto. Parliamo prima della politica: mi sembra che dovrebbe crescere il senso della responsabilità in tutti i partiti, che non promettano cose che non possono realizzare, che non cerchino solo voti per sé, ma siano responsabili per il bene di tutti e che si capisca che politica è sempre anche responsabilità umana, morale davanti a Dio e agli uomini. (...) Cerchiamo che ognuno faccia il suo possibile, pensi a sé, alla famiglia, agli altri con grande senso di responsabilità, sapendo che i sacrifici sono necessari per andare avanti. (...) Io penso che forse gemellaggi tra città, tra famiglie, tra parrocchie, potrebbero aiutare. (...) Così anche le parrocchie, le città: che realmente assumano responsabilità, aiutino in senso concreto. E siate sicuri: io e tanti altri preghiamo per voi, e questo pregare non è solo dire parole, ma apre il cuore a Dio".

Cat Tien, una bambina vietnamita di sette anni ha chiesto al Santo Padre di raccontare qualcosa della sua famiglia e della sua infanzia. Benedetto XVI ha ricordato che: "Il punto essenziale era per noi sempre la domenica, ma la domenica cominciava già il sabato pomeriggio. Il padre ci diceva le letture, le letture della domenica. (...) entravamo già nella liturgia, in atmosfera di gioia. Il giorno dopo andavamo a Messa. Io sono di casa vicino a Salisburgo, quindi abbiamo avuto molta musica - Mozart, Schubert, Haydn - e quando cominciava il Kyrie era come se si aprisse il cielo. (...) Eravamo un cuore e un'anima sola, con tante esperienze comuni, anche in tempi molto difficili, perché era il tempo della guerra, prima della dittatura, poi della povertà. Ma questo amore reciproco che c'era tra di noi, questa gioia anche per cose semplici era forte e così si potevano superare e sopportare anche queste cose. (...) E così siamo cresciuti nella certezza che è buono essere un uomo, perché vedevamo che la bontà di Dio si rifletteva nei genitori e nei fratelli.  (...) Così, in questo contesto di fiducia, di gioia e di amore eravamo felici e penso che in Paradiso dovrebbe essere simile a come era nella mia gioventù. In questo senso spero di andare 'a casa', andando verso l'altra parte del mondo'".



L'AMORE È L'UNICA FORZA CHE PUÒ TRASFORMARE IL MONDO

Città del Vaticano, 3 giugno 2012 (VIS). Alle 10:00 di questa mattina, nel Parco di Bresso a Milano, Benedetto XVI ha presieduto la Santa Messa di chiusura del VII Incontro Mondiale delle Famiglie, tenutosi dal 30 maggio al 3 giugno, sul tema: "La famiglia, il lavoro, la festa". Di seguito riportiamo estratti dell'omelia pronunciata dal Santo Padre davanti a circa un milione di fedeli.

(...) "La solennità liturgica della Santissima Trinità, che oggi celebriamo, (...) ci spinge anche all’impegno di vivere la comunione con Dio e tra noi sul modello di quella trinitaria. (...) Chiamata ad essere immagine del Dio Unico in Tre Persone non è solo la Chiesa, ma anche la famiglia, fondata sul matrimonio tra l’uomo e la donna. (...) Dio ha creato l’essere umano maschio e femmina, con pari dignità, ma anche con proprie e complementari caratteristiche, perché i due fossero dono l’uno per l’altro, si valorizzassero reciprocamente e realizzassero una comunità di amore e di vita. L’amore è ciò che fa della persona umana l’autentica immagine di Dio. Cari sposi, nel vivere il matrimonio voi non vi donate qualche cosa o qualche attività, ma la vita intera. E il vostro amore è fecondo innanzitutto per voi stessi, perché desiderate e realizzate il bene l’uno dell’altro, sperimentando la gioia del ricevere e del dare. È fecondo poi nella procreazione, generosa e responsabile, dei figli, nella cura premurosa per essi e nell’educazione attenta e sapiente. È fecondo infine per la società, perché il vissuto familiare è la prima e insostituibile scuola delle virtù sociali, come il rispetto delle persone, la gratuità, la fiducia, la responsabilità, la solidarietà, la cooperazione. Cari sposi, abbiate cura dei vostri figli e, in un mondo dominato dalla tecnica, trasmettete loro, con serenità e fiducia, le ragioni del vivere, la forza della fede, prospettando loro mete alte e sostenendoli nelle fragilità".

(...) "La vostra vocazione non è facile da vivere, specialmente oggi, ma quella dell’amore è una realtà meravigliosa, è l’unica forza che può veramente trasformare il mondo. Davanti a voi avete la testimonianza di tante famiglie, che indicano le vie per crescere nell’amore: mantenere un costante rapporto con Dio e partecipare alla vita ecclesiale, coltivare il dialogo, rispettare il punto di vista dell’altro, essere pronti al servizio, essere pazienti con i difetti altrui, saper perdonare e chiedere perdono, superare con intelligenza e umiltà gli eventuali conflitti, concordare gli orientamenti educativi, essere aperti alle altre famiglie, attenti ai poveri, responsabili nella società civile. Sono tutti elementi che costruiscono la famiglia. Viveteli con coraggio, certi che, nella misura in cui, con il sostegno della grazia divina, vivrete l’amore reciproco e verso tutti, diventerete un Vangelo vivo, una vera Chiesa domestica".

Una parola vorrei dedicarla anche ai fedeli che, pur condividendo gli insegnamenti della Chiesa sulla famiglia, sono segnati da esperienze dolorose di fallimento e di separazione. Sappiate che il Papa e la Chiesa vi sostengono nella vostra fatica. Vi incoraggio a rimanere uniti alle vostre comunità, mentre auspico che le diocesi realizzino adeguate iniziative di accoglienza e vicinanza".

"Nel libro della Genesi, Dio affida alla coppia umana la sua creazione, perché la custodisca (...). In questa indicazione possiamo leggere il compito dell’uomo e della donna di collaborare con Dio per trasformare il mondo, attraverso il lavoro, la scienza e la tecnica. (...) Noi vediamo che, nelle moderne teorie economiche, prevale spesso una concezione utilitaristica del lavoro, della produzione e del mercato. Il progetto di Dio e la stessa esperienza mostrano, però, che non è la logica unilaterale dell’utile proprio e del massimo profitto quella che può concorrere ad uno sviluppo armonico, al bene della famiglia e ad edificare una società più giusta, perché porta con sé concorrenza esasperata, forti disuguaglianze, degrado dell’ambiente, corsa ai consumi, disagio nelle famiglie. Anzi, la mentalità utilitaristica tende ad estendersi anche alle relazioni interpersonali e familiari, riducendole a convergenze precarie di interessi individuali e minando la solidità del tessuto sociale".

"Un ultimo elemento. L’uomo, in quanto immagine di Dio, è chiamato anche al riposo e alla festa. Il racconto della creazione si conclude con queste parole: 'Dio, nel settimo giorno, portò a compimento il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro che aveva fatto. Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò' (Gen 2,2-3). Per noi cristiani, il giorno di festa è la Domenica, giorno del Signore, Pasqua settimanale. È il giorno della Chiesa, assemblea convocata dal Signore attorno alla mensa della Parola e del Sacrificio Eucaristico".

"Famiglia, lavoro, festa: tre doni di Dio, tre dimensioni della nostra esistenza che devono trovare un armonico equilibrio. (...) In questo privilegiate sempre la logica dell’essere rispetto a quella dell’avere: la prima costruisce, la seconda finisce per distruggere. Occorre educarsi a credere, prima di tutto in famiglia, nell’amore autentico, quello che viene da Dio e ci unisce a Lui".

PHILADELPHIA 2015: PROSSIMO INCONTRO MONDIALE FAMIGLIE


Città del Vaticano, 3 giugno 2012 (VIS). Questa mattina, al termine della Santa Messa presieduta nel Parco di Bresso di Milano, con la partecipazione di quasi un milione di fedeli, il Santo Padre ha annunciato, prima della recita dell'Angelus, che il prossimo Incontro Mondiale delle Famiglie si terrà nel 2015 a Philadelphia (Stati Uniti d'America).  "Invio i miei cordiali saluti all'Arcivescovo Charles Chaput - ha detto il Papa - ed ai cattolici della metropoli e desidero incontrarli con le loro numerose famiglie provenienti da tutto il mondo".

Prima di prendere congedo dai partecipanti all'Incontro di Milano, Benedetto XVI ha ringraziato tutti coloro che hanno lavorato alla realizzazione dell'evento, il Cardinale Ennio Antonelli, Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, il Cardinale Angelo Scola, Arcivescovo di Milano, i responsabili dell'organizzazione e tutti i volontari.

Successivamente il Pontefice ha rivolto parole di saluto ai pellegrini nelle diverse lingue. Esprimendosi in francese Benedetto XVI ha espresso la sua gioia per la beatificazione oggi, nella Diocesi di Besançon (Francia) del Padre Marie Jean-Joseph Lataste, dell'Ordine dei  Frati Predicatori "apostolo della misericordia e delle prigioni".

"Care famiglie milanesi, lombarde, italiane e del mondo intero! Vi saluto tutte con affetto e vi ringrazio per la vostra partecipazione. Vi incoraggio ad essere sempre solidali con le famiglie che vivono maggiori difficoltà, penso alla crisi economica e sociale, penso al recente terremoto in Emilia. La Vergine Maria vi accompagni sempre e vi sostenga!".

sabato 2 giugno 2012

IL PAPA A MILANO: LA FAMIGLIA PATRIMONIO PRINCIPALE DELL'UMANITÀ

Città del Vaticano, 1 giugno 2012 (VIS). "La famiglia va riscoperta quale patrimonio principale dell'umanità, coefficiente e segno di una vera e stabile cultura in favore dell'uomo". Queste sono state le parole pronunciate questo pomeriggio dal Papa nel corso dell'incontro con la cittadinanza di Milano, dove è in Visita Pastorale per partecipare al VII Incontro Mondiale delle Famiglie, sul tema: "La famiglia: il lavoro e la festa". L'Incontro Mondiale ha avuto inizio il 30 maggio scorso.

Dopo l'arrivo all'aeroporto, il Papa si è diretto a Piazza Duomo per salutare i milanesi e i cittadini di tutto il mondo che partecipano al VII Incontro con le Famiglie. All'inizio del suo discorso Benedetto XVI ha rivolto un pensiero affettuoso "alle persone sole o in difficoltà, ai disoccupati, agli ammalati, ai carcerati, a quanti sono privi di una casa o dell'indispensabile per vivere una vita dignitosa. Non manchi a nessuno di questi nostri fratelli e sorelle l’interessamento solidale e costante della collettività".  In proposito il Papa ha elogiato la Diocesi di Milano per quanto ha fatto e continua a fare a favore delle famiglie più colpite dalla crisi economica e per soccorrere le popolazioni dell'Emilia Romagna colpite dal terremoto.

Successivamente il Pontefice ha sottolineato "Il profondo senso ecclesiale e il sincero affetto di comunione con il Successore di Pietro, (che) fanno parte della ricchezza e dell’identità della Chiesa milanese lungo tutto il suo cammino, e si manifestano in modo luminoso nelle figure dei grandi Pastori che l’hanno guidata", fra i quali il Papa ha citato Sant'Ambrogio, San Carlo Borromeo; il Beato Andrea Carlo Ferrari, il Beato Alfredo Ildefonso Schuster; i due Arcivescovi di Milano eletti al Pontificato, Papa Pio XI e Papa Paolo VI e Santa Gianna Beretta Molla.

"La vostra storia - ha detto il Papa - è ricchissima di cultura e di fede. (...) Spetta ora a voi, eredi di un glorioso passato e di un patrimonio spirituale di inestimabile valore, impegnarvi per trasmettere alle future generazioni la fiaccola di una così luminosa tradizione. Voi ben sapete quanto sia urgente immettere nell’attuale contesto culturale il lievito evangelico. La fede in Gesù Cristo, morto e risorto per noi, vivente in mezzo a noi, deve animare tutto il tessuto della vita, personale e comunitaria, privata e pubblica, così da consentire uno stabile e autentico 'ben essere'”, a partire dalla famiglia".

Al termine del saluto alla cittadinanza il Santo Padre ha raggiunto l'Arcivescovado dove soggiorna durante la sua permanenza a Milano.

SIAMO CHIAMATI A TRASFORMARE SOFFERENZA IN AMORE

Città del Vaticano, 1° giugno 2012 (VIS). Questa sera alle 19:30 il Santo Padre, giunto nel pomeriggio a Milano per partecipare al VII Incontro Mondiale delle Famiglie, si è recato al Teatro alla Scala, dove si è tenuto un concerto in suo onore. Il Maestro Daniel Barenboim ha diretto l'Orchestra e il Coro del Teatro alla Scala nell'interpretazione della Nona Sinfonia di Ludwig van Beethoven.

Alla fine del concerto Benedetto XVI ha ringraziato i musicisti, i cantanti e il direttore d'orchestra. "La scelta della Nona Sinfonia di Beethoven - ha detto il Papa - ci permette di lanciare un messaggio con la musica che affermi il valore fondamentale della solidarietà, della fraternità e della pace. E mi pare che questo messaggio sia prezioso anche per la famiglia, perché è in famiglia che si sperimenta per la prima volta come la persona umana non sia creata per vivere chiusa in se stessa, ma in relazione con gli altri; è in famiglia che si comprende come la realizzazione di sé non sta nel mettersi al centro, guidati dall’egoismo, ma nel donarsi; è in famiglia che si inizia ad accendere nel cuore la luce della pace perché illumini questo nostro mondo".

"Su questo concerto - ha detto ancora il Pontefice - che doveva essere una festa gioiosa (...) vi è l’ombra del sisma che ha portato grande sofferenza su tanti abitanti del nostro Paese. Le parole riprese dall’Inno alla gioia di Schiller suonano come vuote per noi, anzi, sembrano non vere. (...) In quest’ora, (...) non abbiamo bisogno di un discorso irreale di un Dio lontano e di una fratellanza non impegnativa. Siamo in cerca del Dio vicino. Cerchiamo una fraternità che, in mezzo alle sofferenze, sostiene l’altro e così aiuta ad andare avanti. Dopo questo concerto molti andranno all’adorazione eucaristica – al Dio che si è messo nelle nostre sofferenze e continua a farlo. Al Dio che soffre con noi e per noi e così ha reso gli uomini e le donne capaci di condividere la sofferenza dell’altro e di trasformarla in amore. Proprio a ciò ci sentiamo chiamati da questo concerto".

Al termine il Santo Padre è rientrato in Arcivescovado che lo ospita durante il suo soggiorno a Milano.

"GUARDATE AL FUTURO CON FIDUCIA, CONTANDO SULLA FEDELTÀ DI DIO"

Città del Vaticano, 2 giugno 2012 (VIS). Alle 10:00 di questa mattina, nel Duomo di Milano, il Santo Padre ha presieduto la celebrazione dell'Ora Media, alla quale hanno partecipato sacerdoti, diaconi, seminaristi, religiosi e religiose dell'Arcidiocesi. Dopo la recita dei Salmi, Benedetto XVI ha tenuto l'omelia della quale riportiamo alcuni estratti.

"In questo momento viviamo il mistero della Chiesa nella sua espressione più alta, quella della preghiera liturgica. Le nostre labbra, i nostri cuori e le nostre menti, nella preghiera ecclesiale, si fanno interpreti delle necessità e degli aneliti dell’intera umanità. (...) La preghiera quotidiana della Liturgia delle Ore costituisce un compito essenziale del ministero ordinato nella Chiesa. Anche attraverso l’Ufficio divino, che prolunga nella giornata il mistero centrale dell’Eucaristia, i presbiteri sono in modo particolare uniti al Signore Gesù".

"Il Sacerdozio: quale dono prezioso! (...) Se Cristo, per edificare la sua Chiesa, si consegna nelle mani del sacerdote, questi a sua volta si deve affidare a Lui senza riserve: l’amore per il Signore Gesù è l’anima e la ragione del ministero sacerdotale (...) Non c’è opposizione tra il bene della persona del sacerdote e la sua missione; anzi, la carità pastorale è elemento unificante di vita che parte da un rapporto sempre più intimo con Cristo nella preghiera per vivere il dono totale di se stessi per il gregge (...) Ogni nostra azione, infatti, ha come scopo condurre i fedeli all’unione con il Signore e a fare crescere la comunione ecclesiale per la salvezza del mondo".

"Segno luminoso di questa carità pastorale e di un cuore indiviso sono il celibato sacerdotale e la verginità consacrata. (...) Senza dubbio, l’amore per Gesù vale per tutti i cristiani, ma acquista un significato singolare per il sacerdote celibe e per chi ha risposto alla vocazione alla vita consacrata: solo e sempre in Cristo si trova la sorgente e il modello per ripetere quotidianamente il 'sì' alla volontà di Dio". (...) Nella Vergine Maria "possiamo, infatti, riconoscere il 'genere di vita verginale e povera che Cristo Signore si scelse per sé e che la vergine Madre sua abbracciò', una vita in piena obbedienza alla volontà di Dio".

"Cari Fratelli e Sorelle consacrati, (...) guardate al futuro con fiducia, contando sulla fedeltà di Dio e la potenza della sua grazia, capace di operare sempre nuove meraviglie. (...) In questo momento, mi è caro rendere grazie a Dio per le schiere di sacerdoti ambrosiani, di religiosi e religiose che hanno speso le loro energie al servizio del Vangelo, giungendo talvolta fino al supremo sacrificio della vita". Il Papa ha citato i Beati sacerdoti Luigi Talamoni, Luigi Biraghi, Luigi Monza, Carlo Gnocchi e Serafino Morazzone; i Beati religiosi Giovanni Mazzucconi, Luigi Monti e Clemente Vismara e le religiose Maria Anna Sala e Enrichetta Alfieri.

"Per la loro comune intercessione chiediamo fiduciosi al Datore di ogni dono di rendere sempre fecondo il ministero dei sacerdoti, di rafforzare la testimonianza delle persone consacrate, per mostrare al mondo la bellezza della donazione a Cristo e alla Chiesa, e di rinnovare le famiglie cristiane secondo il disegno di Dio, perché siano luoghi di grazia e di santità, terreno fertile per le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata".

AI GIOVANI: TENDETE AD ALTI IDEALI, SIATE SANTI!


Città del Vaticano, 2 giugno 2012 (VIS). Al termine della celebrazione dell'Ora Media nel Duomo di Milano, Benedetto XVI ha raggiunto in autovettura, alle 12:00 circa, lo Stadio Giuseppe Meazza (San Siro) per un incontro con i ragazzi che hanno da poco ricevuto il sacramento della Cresima e con i cresimandi, accompagnati dai familiari e dai catechisti, per un totale di 80.000 persone.

"Aiutati dall'itinerario di formazione - ha detto il Papa - avete imparato a riconoscere le cose stupende che lo Spirito Santo ha fatto e fa nella vostra vita e in tutti coloro che dicono 'sì' al Vangelo di Gesù Cristo. Avete scoperto il grande valore del Battesimo, il primo dei Sacramenti, la porta d’ingresso della vita cristiana. Voi lo avete ricevuto grazie ai vostri genitori (...) che (...) si sono impegnati a educarvi nelle fede".  (...)

"Ora siete cresciuti, e potete dire voi stessi il vostro 'sì' a Dio, un 'sì' libero e consapevole. Il sacramento della Cresima conferma il Battesimo ed effonde su di voi con abbondanza lo Spirito Santo. Voi stessi ora, pieni di gratitudine, avete la possibilità di accogliere i suoi grandi doni che vi aiutano, nel cammino della vita, a diventare testimoni fedeli e coraggiosi di Gesù. I doni dello Spirito sono realtà stupende, che vi permettono di formarvi come cristiani, di vivere il Vangelo e di essere membri attivi della comunità".

"Cari ragazzi, tutta la vita cristiana è un cammino, è come percorrere un sentiero non sempre facile che sale su un monte (...) in compagnia di Gesù; con questi doni preziosi la vostra amicizia con Lui diventerà ancora più vera e più stretta. Essa si alimenta continuamente con il sacramento dell’Eucaristia (...). Per questo vi invito a partecipare sempre con gioia e fedeltà alla Messa domenicale (...). E accostatevi anche (...) alla Confessione: è l’incontro con Gesù che perdona i nostri peccati e ci aiuta a compiere il bene. (...) Imparate a dialogare con il Signore, confidatevi con Lui, ditegli le gioie e le preoccupazioni, e chiedete luce e sostegno per il vostro cammino".

"In famiglia, siate obbedienti ai genitori, ascoltate le indicazioni che vi danno, per crescere come Gesù 'in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini'. Infine, non siate pigri, ma ragazzi e giovani impegnati, in particolare nello studio: è il vostro dovere quotidiano e una grande opportunità che avete per crescere e preparare il futuro. Siate disponibili e generosi verso gli altri, vincendo la tentazione di mettere al centro voi stessi, perché l’egoismo è nemico della vera gioia".

"Se gustate adesso la bellezza di far parte della comunità di Gesù, potrete anche voi dare il vostro contributo per farla crescere (...) Il Signore ogni giorno, anche oggi, qui, vi chiama a cose grandi. Siate aperti a quello che vi suggerisce e se vi chiama a seguirlo sulla via del sacerdozio o della vita consacrata, non ditegli di no! (...) Gesù vi riempirà il cuore per tutta la vita!".

"Cari ragazzi, vi dico con forza: tendete ad alti ideali, (...) siate santi! Ma è possibile essere santi alla vostra età? Vi rispondo: certamente! (...) Lo dimostra la testimonianza di tanti Santi vostri coetanei, come Domenico Savio, o Maria Goretti. La santità è la via normale del cristiano: non è riservata a pochi eletti, ma aperta a tutti. Naturalmente, con la luce e la forza dello Spirito Santo! (...) E con la guida di nostra Madre. La Madre di Gesù, Maria. (...) La Vergine Maria custodisca allora sempre la bellezza del vostro 'sì' a Gesù, suo Figlio, il grande e fedele Amico della nostra vita".

venerdì 1 giugno 2012

LA FEDE DI MARIA CI INVITA A GUARDARE AL DI LÀ DELLE APPARENZE

Città del Vaticano, 1 giugno 2012 (VIS). "Tutti abbiamo sempre da imparare dalla nostra Madre celeste: la sua fede ci invita a guardare al di là delle apparenze e a credere fermamente che le difficoltà quotidiane preparano una primavera che è già iniziata in Cristo Risorto". Queste sono state le parole che Benedetto XVI ha rivolto ai fedeli riuniti presso la Grotta di Lourdes, nei Giardini Vaticani, a conclusione del mese di maggio dedicato alla Vergine Maria.

Alle 20:00 si è svolta la tradizionale processione con la recita del Santo Rosario dalla Chiesa di Santo Stefano degli Abissini frino alla Grotta della Vergine di Lourdes. La celebrazione è stata presieduta dal Cardinale Angelo Comastri, Vicario Generale di Sua Santità per la Città del Vaticano e Arciprete della Basilica di San Pietro

"Al Cuore Immacolato di Maria vogliamo attingere questa sera con rinnovata fiducia per lasciarci contagiare dalla sua gioia che trova la sorgente più profonda nel Signore. - ha detto il Papa - La gioia, frutto dello Spirito Santo, è distintivo fondamentale del cristiano: essa si fonda sulla speranza in Dio, trae forza dalla preghiera incessante, permette di affrontare con serenità le tribolazioni. San Paolo ci ricorda: 'Siate lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera'. Queste parole dell’Apostolo sono come un’eco al Magnificat di Maria e ci esortano a riprodurre in noi stessi, nella vita di tutti i giorni, i sentimenti di gioia nella fede, propri del cantico mariano".

"Vorrei augurare a tutti e a ciascuno di voi - ha concluso il Pontefice - che questa letizia spirituale, traboccata dal cuore ricolmo di gratitudine della Madre di Cristo e Madre nostra, sia alla fine di questo mese di maggio più consolidata nei nostri animi, nella nostra vita personale e familiare, in ogni ambiente, specialmente nella vita di questa famiglia che qui in Vaticano serve la Chiesa universale". 

POSSESSI CARDINALIZI


Città del Vaticano, 1 giugno 2012 (VIS). L’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice ha dato comunicazione delle Prese di Possesso che avranno luogo nei prossimi giorni:

-Sabato 9 giugno 2012, alle ore 18, il Cardinale Giuseppe Betori, Arcivescovo di Firenze (Italia), prenderà possesso del Titolo di San Marcello al Corso, Piazza San Marcello, 5.

-Domenica 10 giugno 2012, alle ore 11.30, il Cardinale Antonio Maria Vegliò, Presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, prenderà possesso della Diaconia di San Cesareo in Palatio, Via di Porta San Sebastiano.

-Venerdì 15 giugno 2012, alle ore 17.30, il Cardinale Giuseppe Versaldi, Presidente della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede, prenderà possesso della Diaconia del Sacro Cuore di Gesù a Castro Pretorio, Via Marsala, 42.

-Domenica 17 giugno 2012, alle ore 10.30, il Cardinale Giuseppe Bertello, Presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano e Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, prenderà possesso della Diaconia dei Santi Vito, Modesto e Crescenzia, Via Carlo Alberto, 47.



AVVISO


Città del Vaticano, 1 giugno 2012 (VIS). Informiamo i nostri lettori che in occasione della visita del Santo Padre a Milano per il VII Incontro mondiale delle famiglie, il Vatican Information Service trasmetterà un'edizione speciale, sabato 2 e domenica 3 giugno.

giovedì 31 maggio 2012

DIRETTORE SALA STAMPA: MOMENTO IN CUI DIMOSTRARE PIENA SOLIDARIETÀ AL PAPA

Città del Vaticano, 31 maggio 2012 (VIS). Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, S.I., ha avuto ieri un nuovo incontro con i giornalisti per rispondere a domande circa la pubblicazione di documenti vaticani riservati, che ha portato all'arresto dell'aiutante di Camera del Papa.

Rispetto alle domande su notizie pubblicate in merito all'ipotesi di dimissioni del Papa, ipotesi avanzata da diversi media, Padre Lombardi ha affermato che si tratta di elucubrazioni di alcuni giornalisti senza fondamento. La Curia continua a esprimere solidarietà al Pontefice e a operare in piena comunione con il Successore di Pietro: "È proprio il momento e la situazione in cui dimostrare la stima, l'apprezzamento per il Santo Padre, per il suo servizio, la piena solidarietà con lui e quindi dimostrare anche unione, unità e coerenza nel far fronte a questa situazione".

Padre Lombardi ha sottolineato che è importante che la comunicazione relativa a questo evento doloroso per il Papa e la Chiesa sia ispirata a criteri di verità rigorosa: "Mi pare - ha detto - che una linea di volontà di verità, di volontà di chiarezza, di volontà di trasparenza, questa - anche se con dei tempi graduali - fa i suoi passi, e quindi onestamente ritengo che stiamo cercando di gestire questa situazione nuova: cerchiamo la verità, cerchiamo di capire che cosa oggettivamente sia successo. Però, prima bisogna capirlo con sicurezza, anche per rispetto delle persone e della verità".

Il Direttore della Sala Stampa ha spiegato ai giornalisti che sarà necessario aspettare per avere un quadro completo della situazione e che le indagini e gli interrogatori formali  sono per ora a livello preliminare. Gli organi interessati in questa fase sono la magistratura vaticana e la Commissione cardinalizia.

Padre Lombardi ha riferito inoltre che nella mattinata di ieri, l'unico accusato, Paolo Gabriele, ha avuto un nuovo colloquio con i suoi legali, che starebbero per presentare un'istanza di libertà vigilata o arresti domiciliari per il loro assistito. Padre Lombardi ha smentito alcuni particolari pubblicati dalla stampa, sulla presenza nell'abitazione di Gabriele di plichi già pronti ad essere spediti a specifici destinatari. Il materiale trovato in possesso dell'aiutante di Camera del Papa è ancora in fase di studio e di catalogazione.

CELEBRAZIONI PER LA SOLENNITÀ DEL CORPUS DOMINI


Città del Vaticano, 31 maggio 2012 (VIS). Giovedì 7 giugno prossimo, Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, alle ore 19:00, il Santo Padre Benedetto XVI celebrerà la Santa Messa nella Basilica di San Giovanni in Laterano, Cattedrale di Roma. Il Papa presiederà quindi la Processione Eucaristica che, percorrendo via Merulana, raggiungerà la Basilica di Santa Maria Maggiore. Parteciperanno alla Processione i Cavalieri del Santo Sepolcro, Confraternite e Sodalizi, Associazioni Eucaristiche, Religiose, Bambini della Prima comunione, Seminaristi, Religiosi, Sacerdoti, Parroci, Cappellani e Prelati di Sua Santità, Vescovi e Arcivescovi, Cardinali, tutti i fedeli delle Parrocchie e gli appartenenti ad Associazioni e Movimenti ecclesiali.

INTENZIONI DI PREGHIERA DEL SANTO PADRE GIUGNO 2012

INTENZIONI DI PREGHIERA DEL SANTO PADRE GIUGNO 2012
Città del Vaticano, 31 maggio 2012 (VIS). Riportiamo di seguito le intenzioni per il mese di giugno affidate dal Papa all'apostolato della preghiera:

Generale: "Perché i credenti sappiano riconoscere nell'Eucaristia la presenza vivente del Risorto, che li accompagna nella vita quotidiana".

Missionaria: "Perché i cristiani in Europa riscoprano la propria identità e partecipino con più slancio all'annuncio del Vangelo".

ALTRI ATTI PONTIFICI


Città del Vaticano, 31 maggio 2012 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Monsignore Fausto Ramón Mejía Vallejo, Vescovo di San Francisco de Macoris (superficie: 3.682; popolazione: 753.000; cattolici: 599.000; sacerdoti: 60; religiosi: 72; diaconi permanenti: 92), Repubblica Dominicana. Il Vescovo eletto è nato nel 1941 a Bejucal (Repubblica Dominicana) ed è stato ordinato sacerdote nel 1972. È stato finora Rettore del Seminario Minore "Santo Cura de Ars" di La Vega, Formatore ed Insegnante di Catechisti e Diaconi permanenti, Professore di teologia presso il Seminario Pontificio "Santo Tomás de Aquino" e Rettore del medesimo. Attualmente Rettore dell'Università cattolica Tecnologica di Cibao in Santo Domingo, succede al Vescovo Jesús María De Jesús Moya, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Vescovo Benedetto Tuzia, Vescovo della Diocesi di Orvieto-Todi (superficie: 1.310; popolazione: 93.500; cattolici: 90.650; sacerdoti: 132; religiosi: 295; diaconi permanenti: 22), Italia. È stato finora Vescovo Ausiliare di Roma (Italia).




mercoledì 30 maggio 2012

NON LASCIARSI VINCERE DALLA TRIBOLAZIONE E DALLE DIFFICOLTÀ

Città del Vaticano, 30 maggio 2012 (VIS). Questa mattina, in Piazza San Pietro, si è tenuta l'Udienza Generale, durante la quale il Santo Padre ha continuato la serie di catechesi dedicate alla preghiera cristiana secondo San Paolo. In queste catechesi siamo invitati a vedere la preghiera cristiana "come un  vero e personale incontro con Dio Padre, in Cristo, mediante lo Spirito Santo. In questo incontro entrano in dialogo il 'sì' fedele di Dio e l''amen' fiducioso dei credenti".

Benedetto XVI ha spiegato questa dinamica soffermandosi sulla Seconda Lettera ai Corinzi. L'Apostolo scrive: "Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione! Egli ci consola in ogni nostra tribolazione, perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in ogni genere di afflizione con la consolazione con cui noi stessi siamo consolati da Dio".

La consolazione, ha affermato il Papa, non è da intendersi solo come semplice conforto, "ma soprattutto come incoraggiamento ed esortazione a non lasciarsi vincere dalla tribolazione e dalle difficoltà. L'invito è a vivere ogni situazione uniti a Cristo, che carica su di sé tutta la sofferenza e il peccato del mondo per portare luce, speranza e redenzione. Così ci rende capaci di consolare a nostra volta quelli che si trovano in ogni genere di afflizione. La profonda unione con Cristo nella preghiera, la fiducia nella sua presenza, conducono alla disponibilità a condividere le sofferenze e le afflizioni dei fratelli".

"La nostra vita e il nostro cammino cristiano sono segnati spesso da difficoltà, da incomprensioni, da sofferenze. Nel rapporto fedele con il Signore, nella preghiera costante, quotidiana, noi sentiamo concretamente la consolazione che viene da Dio. E questo rafforza la nostra fede, perché ci fa sperimentare in modo concreto il 'sì' di Dio all’uomo, (...) in Cristo, la fedeltà del suo amore, che giunge fino al dono del suo Figlio sulla Croce".

La fede che è dono gratuito di Dio, "si radica nella sua fedeltà, nel suo 'sì', che ci fa comprendere come vivere la nostra esistenza amando Lui e i fratelli. Tutta la storia della salvezza è un progressivo rivelarsi di questa fedeltà di Dio, nonostante le nostre infedeltà e i nostri rinnegamenti".

Il modo di agire di Dio, ha sottolineato il Pontefice, è ben diverso dal nostro. "Di fronte ai contrasti nelle relazioni umane, spesso anche familiari, noi siamo portati a non perseverare nell’amore gratuito, che costa impegno e sacrificio. Invece, Dio non si stanca mai di avere pazienza con noi e con la sua immensa misericordia ci precede sempre, ci viene incontro per primo. (...) Nell’evento della Croce ci offre la misura del suo amore, che non calcola, che non ha misura". Questo amore fedele è capace di attendere anche quanti continuano a rispondere con il 'no' del rifiuto o dell'indurimento del cuore. "Dio cerca sempre l'uomo, lo vuole accogliere nella comunione con Sé per donargli pienezza di vita, di speranza e di pace".

"Sul 'sì' fedele di Dio s’innesta l’'amen' della Chiesa che (...) è la risposta della fede che chiude sempre la nostra preghiera personale e comunitaria, e che esprime il nostro 'sì' all’iniziativa di Dio". (...)

"Nella nostra preghiera siamo chiamati a dire 'sì' a Dio, a rispondere con l’'amen' dell’adesione, della fedeltà a Lui di tutta la nostra vita. Questa fedeltà non la possiamo mai conquistare con le nostre forze, non è solo frutto del nostro impegno quotidiano; essa viene da Dio ed è fondata sul 'sì' di Cristo (...) È in questo 'sì' che dobbiamo entrare, nell’adesione alla volontà di Dio, per giungere con san Paolo ad affermare che non siamo noi a vivere, ma è Cristo stesso che vive in noi. Allora l’'amen' della nostra preghiera personale e comunitaria avvolgerà e trasformerà tutta la nostra vita".

NONOSTANTE DEBOLEZZA DELL'UOMO, IL SIGNORE MAI FARÀ MANCARE SUO AIUTO ALLA CHIESA

Città del Vaticano, 30 maggio 2012 (VIS). Al termine dell'Udienza Generale, il Santo Padre ha fatto riferimento agli avvenimenti successi in questi giorni in Vaticano con queste  parole:

"Gli avvenimenti successi in questi giorni, circa la Curia e i miei collaboratori, hanno recato tristezza nel mio cuore, ma non si è mai offuscata la ferma certezza che, nonostante la debolezza dell’uomo, le difficoltà e le prove, la Chiesa è guidata dallo Spirito Santo e il Signore mai le farà mancare il suo aiuto per sostenerla nel suo cammino".

"Si sono moltiplicate, tuttavia, illazioni, amplificate da alcuni mezzi di comunicazione, del tutto gratuite e che sono andate ben oltre i fatti, offrendo un’immagine della Santa Sede che non risponde alla realtà. Desidero, per questo, rinnovare la mia fiducia e il mio incoraggiamento ai miei più stretti collaboratori e a tutti coloro che, quotidianamente, con fedeltà, spirito di sacrificio e nel silenzio, mi aiutano nell’adempimento del mio Ministero".

LE CARTE RUBATE DEL PAPA: INTERVISTA AL SOSTITUTO SEGRETERIA DI STATO

Città del Vaticano, 30 maggio 2012 (VIS). L'Osservatore Romano ha pubblicato oggi una intervista con l'Arcivescovo Angelo Becciu, Sostituto della Segreteria di Stato, relativa alla carte rubate del Papa.

L'Arcivescovo Becciu afferma di aver trovato il Papa "Addolorato, perché, stando a quanto sinora si è potuto appurare, qualcuno a lui vicino sembra responsabile di comportamenti ingiustificabili sotto ogni profilo. Certo, prevale nel Papa la pietà per la persona coinvolta. Ma resta il fatto che l’atto da lui subito è brutale: Benedetto XVI ha visto pubblicate carte rubate dalla sua casa, carte che non sono semplice corrispondenza privata, bensì informazioni, riflessioni, manifestazioni di coscienza, anche sfoghi che ha ricevuto unicamente in ragione del proprio ministero. Per questo il Pontefice è particolarmente addolorato, anche per la violenza subita dagli autori delle lettere o degli scritti a lui indirizzati".

A giudizio del Sostituto della Segreteria di Stato, la pubblicazione delle lettere trafugate è "un atto immorale di inaudita gravità. Soprattutto, ripeto, perché non si tratta unicamente di una violazione, già in sé gravissima, della riservatezza alla quale chiunque avrebbe diritto, quanto di un vile oltraggio al rapporto di fiducia tra Benedetto XVI e chi si rivolge a lui, fosse anche per esprimere in coscienza delle proteste. Ragioniamo: non sono state semplicemente rubate delle carte al Papa, si è violentata la coscienza di chi a lui si rivolge come al vicario di Cristo, e si è attentato al ministero del Successore dell’Apostolo Pietro".

Per l'Arcivescovo Becciu non si può giustificare la pubblicazione di tali carte in base a criteri di pulizia, trasparenza e riforma della Chiesa: non è lecito rubare né accettare cose rubate da altri. "Mi sembrano principi semplici, forse per qualcuno troppo semplici, ma certo è che, quando qualcuno li perde di vista, facilmente smarrisce se stesso e porta anche altri alla rovina. Non vi può essere rinnovamento che calpesti la legge morale, magari in base al principio che il fine giustifica i mezzi, un principio che tra l'altro non è cristiano"

Una parte degli articoli pubblicati dalla stampa in questi giorni segnala che le carte pubblicate rivelerebbero un mondo torbido all'interno della Chiesa, in particolare della Santa Sede. L'Arcivescovo Angelo Becciu osserva al riguardo che: "Da una parte si accusa il carattere assolutista e monarchico del governo centrale della Chiesa, dall'altra ci si scandalizza perché alcuni scrivendo al Papa esprimono idee o anche lamentele sull'organizzazione del governo stesso. Molti documenti pubblicati non rivelano lotte o vendette, ma quella libertà di pensiero che invece si rimprovera alla Chiesa di non permettere. (...) I diversi punti di vista, persino le valutazioni contrastanti sono piuttosto normali. Se qualcuno si sente incompreso ha tutto il diritto di rivolgersi al Pontefice. Dov'è lo scandalo? Obbedienza non significa rinunciare ad avere un proprio giudizio, ma manifestare con sincerità e sino in fondo il proprio parere, per poi adeguarsi alla decisione del superiore. E non per calcolo, ma per adesione alla Chiesa voluta da Cristo".

Infine l'Arcivescovo Becciu vuol dire ai cattolici che: "Nel Papa non viene meno la serenità che lo porta a governare la Chiesa con determinazione e chiaroveggenza. (...) Facciamo nostra la parabola evangelica che Papa Benedetto ci ha ricordato pochi giorni fa: il vento si abbatte sulla casa, ma questa non crollerà. Il Signore la sostiene e non vi saranno tempeste che potranno abbatterla".

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 30 maggio 2012 (VIS). Il Santo Padre ha nominato Sacerdote Jeremias Antônio de Jesus, Vescovo della Diocesi di Guanhães (superficie: 15.047; popolazione: 278.000: cattolici: 248.000; sacerdoti: 26; religiosi: 16), Brasile. Il Vescovo eletto è nato nel 1966 ad Atibaia (Brasile) ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1993. Dal 1994 al 1995 e dal 1998 al 2005 è stato Rettore del Seminario Maggiore diocesano “Imaculada Conceição”; dal 1996 al 1997 è stato Amministratore parrocchiale della Parrocchia “São Sebastião”; dal 1999  è stato Responsabile della Scuola di Teologia per i Laici ad Atibaia; dal 2006 è Parroco della Parrocchia “Cristo Rei” in Atibaia e dal 2007 è Vicario Foraneo del Decanato di Atibaia.
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